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Il cambiamento possibile nel quotidiano, dalla Laudato si’ alla Laudate Deum

«Il cambiamento possibile nel quotidiano. Dalla Laudato si’ alla Laudate Deum». È il titolo della giornata di incontro, confronto e condivisione promossa dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali della Diocesi di Prato. L’intento è quello di prendere in mano e approfondire insieme due testi fondamentali del magistero di papa Francesco, ma soprattutto di stimolare un cambiamento personale nel proprio stile di vita, che sia sostenibile, ecologico, ma anche più umano.

 

L’appuntamento è per sabato 2 marzo dalle 17 nel complesso di San Domenico. Dopo un momento di accoglienza, intervengono il vescovo Giovanni Nerbini (delegato della Cet per i problemi sociali, del lavoro, giustizia e pace) e Adriano Sella, educatore, scrittore, conferenziere, impegnato da tempo in questo tipo di iniziative e referente della rete interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita.
Segue un «piatto caldo» condiviso, poi alle 20,30 è prevista la proiezione di «The Letter» (La Lettera), un docufilm voluto da papa Francesco sui temi della enciclica Laudato si’ e sul potere dell’umanità di fermare la crisi ecologica. I protagonisti di questo documentario sono un indigeno dell’Amazzonia, un rifugiato del Senegal, una giovane attivista indiana e due scienziati statunitensi. Voci in rappresentanza di altre voci, spesso inascoltate, sulle criticità legate ai cambiamenti climatici. Il film ripercorre inoltre gli incontri di papa Francesco con diversi leader impegnati, in prima linea, nella cura della casa comune. Al termine della proiezione spazio al dibattito tra i presenti.

 

L’iniziativa è realizzata da Fraternità ordine francescano secolare Santa Maria delle Grazie e San Domenico, Movimento dei Focolari, Commissione diocesana Nuovi Stili di Vita e Associazione Italiana Lacrosse.

 

Il pellegrinaggio dei cresimandi con il Vescovo: destinazione Siena

Ritorna come ogni anno il pellegrinaggio diocesano del Vescovo con i Cresimati e i Cresimandi dell’anno pastorale corrente. Come di consueto, l’esperienza è aperta anche alle famiglie dei ragazzi. Quest’anno la meta scelta è Siena, la data è sabato 13 aprile 2024 ed il titolo del pellegrinaggio è «Lo Spirito Santo, misterioso artista dell’universo».

 

Il programma. I ragazzi, divisi in cinque gruppi contrassegnati da colori diversi, inizieranno un percorso visitando tre importanti luoghi della città, tre luoghi dello Spirito, luoghi unici che vengono visitati annualmente da milioni di persone provenienti da tutte le parti del mondo. Gli adulti, invece, in San Domenico, dopo la partenza dei ragazzi, si fermeranno in Basilica per un incontro con suor Elena Zanardi, delle Domenicane di Santa Maria del Rosario di Iolo. Al termine, un momento comunitario in piazza del Campo e poi la messa in San Francesco, presieduta dal Vescovo Giovanni.

 

L’iscrizione al pellegrinaggio, che avviene all’interno di ciascun gruppo parrocchiale, non singolarmente, si farà presso: la parrocchia di Santa Maria della Pietà, ingresso da Via Capponi 1, nei giorni 25 marzo, 26 marzo e 27 marzo, dalle 18,30 alle 20.

 

Lettera ai parroci

Autorizzazione a partecipare

Modulo per iscritti della parrocchia

La locandina dell’evento

 

Raccolta offerte in tutte le parrocchie per le missioni diocesane in Ecuador

La Chiesa di Prato rinnova il sostegno alle proprie missioni in Ecuador promuovendo una colletta in tutte le parrocchie della diocesi. Le offerte raccolte durante le messe celebrate sabato 24 e domenica 25 febbraio serviranno a proseguire l’impegno pastorale e caritativo dei fratelli don Luca e don Giovanni Finocchi a Quevedo, di don Bruno Strazieri a Quito e delle due comunità delle suore Domenicane di Iolo, presenti nella capitale e ad Atacames.

 

«Dagli anni ‘80 la Chiesa di Prato è impegnata a garantire una presenza missionaria in Ecuador – dice il vicario generale monsignor Daniele Scaccini –, in questa seconda domenica del tempo quaresimale siamo chiamati a ricordarci dei nostri amici, sacerdoti e suore, che assicurano una presenza costante in quella “povera” porzione di territorio dell’America Latina. Sono là a nome nostro sostenuti oltre che dalla preghiera della nostra Chiesa, anche dalla generosità materiale, che permette ai nostri missionari di portare e diffondere l’annuncio e la presenza di Gesù alle persone che popolano quel vastissimo territorio».

 

La tradizionale raccolta per le missioni, che la Diocesi di Prato promuove ogni anno, avviene in un momento molto difficile per il Paese sudamericano, attraversato da forti ondate di violenza. «Noi stiamo bene, la situazione sta migliorando, ma le tensioni ci sono e la gente ha paura», dice don Giovanni Finocchi, 65 anni, missionario e parroco di San Cristobal a Quevedo insieme al fratello don Luca, 73 anni. Stessa situazione vissuta da don Bruno, 80 anni, e dalle Domenicane di Iolo, che nonostante le difficoltà continuano a impegnarsi per gli anziani, attraverso una mensa dei poveri, dei bambini, con la gestione di una scuola, e delle giovani studentesse, ospitate in una casa di accoglienza.

 

«È bello che in qualche modo, secondo le nostre possibilità, possiamo farci prossimi ai nostri missionari, facendoci sentire partecipi di una carità che si allarga e si dilata oltre i confini dei nostri piccoli ambiti quotidiani», conclude monsignor Daniele Scaccini.

Nuovo coordinatore per l’Emporio della Solidarietà

Passaggio di consegne all’Emporio della Solidarietà di Prato. Piero Rotondo è il nuovo coordinatore del supermercato per famiglie in difficoltà di via del Seminario, al posto di Claudio Baldini, che diventa vice. A nominarlo è stata la Fondazione Solidarietà Caritas, ente gestore del progetto promosso da Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per sostenere tutti coloro che hanno bisogno di una mano per far fronte alle necessità quotidiane.

 

Piero Rotondo, 67 anni, ha iniziato a prestare servizio all’Emporio quattro anni fa come volontario, subito dopo essere andato in pensione: «È una realtà importante per moltissime persone e ho pensato di dare il mio contributo», dice il neo coordinatore. Negli anni, Rotondo si è impegnato sempre di più fino a diventare uno dei principali collaboratori, arrivando a coordinare le due raccolte annuali nei supermercati cittadini. Ora gli viene chiesto di guidare un progetto solidale che attualmente segue e aiuta 1300 nuclei familiari attraverso la distribuzione di generi alimentari, prodotti per neonati e per la casa. Nell’Emporio non si usa il denaro, per fare acquisti si spendono i punti caricati su una tessera e assegnati, dopo un momento di ascolto e verifica della situazione, da Caritas, servizi sociali del Comune, San Vincenzo de Paoli, Volontariato Vincenziano e Centro di Aiuto alla Vita, ovvero da chi sul territorio sostiene e accompagna le persone bisognose.

 

Rotondo annuncia che uno dei suoi primi impegni sarà quello di far conoscere maggiormente l’Emporio alla città, anche attraverso aperture e visite alle aziende, ma anche alle scuole – già adesso esistono progetti di accoglienza degli studenti tra i volontari – e alle associazioni del territorio. «È importante che i pratesi sappiano come funziona questo servizio – aggiunge il vice coordinatore Baldini – perché c’è un costante bisogno di approvvigionamento. Siamo in tutto e per tutto come un supermercato e per questo dobbiamo rifornire i nostri scaffali con prodotti diversi».

 

Baldini ricorda infine che la cosiddetta legge Gadda ha semplificato la cessione gratuita degli alimenti a fini di solidarietà sociale e quindi invita le aziende del settore a mettersi in contatto con l’Emporio per eventuali donazioni. «Per legge possiamo accettare e distribuire prodotti vicini alla scadenza, oppure con piccoli difetti di fabbricazione, noi siamo in grado di certificare e seguire tutto quello che viene donato fino alla consegna alle famiglie, ciò significa limitare lo spreco e allo stesso tempo aiutare chi ha bisogno», conclude Claudio Baldini.

 

Per contattare l’Emporio visitare il sito web.

Le Esequie di San Girolamo di Filippo Lippi in prestito per una mostra a Forlì

Per quattro mesi uno dei capolavori di Filippo Lippi, le Esequie di San Girolamo, sarà tra le principali opere in mostra a Forlì per l’esposizione dedicata ai Preraffaelliti. La grande opera, una pala d’altare alta 292 centimetri e larga 171, su autorizzazione del Ministero dei Beni culturali, ha lasciato il Museo dell’Opera del Duomo di Prato nei giorni scorsi e da sabato 24 febbraio, fino al 30 giugno, sarà visibile nel museo forlivese di San Domenico.

 

Realizzata intorno al 1453, l’opera fu commissionata per il Duomo di Prato dall’anziano proposto Geminiano Inghirami. Il committente, vestito con un ricco abito rosso, è raffigurato in ginocchio, ai piedi di San Girolamo. Fu proprio Inghirami, in contatto con la scena artistica fiorentina, a portare a Prato Filippo Lippi, per lavorare alla cappella maggiore del Duomo. La pala d’altare lasciò la Cattedrale quando fu realizzato il Museo dell’Opera del Duomo e ora costituisce il «pezzo forte» della bellissima sala dedicata al Rinascimento, dove si trova anche la pregiata pala della Madonna con Bambino tra i Santi Giusto e Clemente del Maestro della Natività di Castello.

 

«Siamo molto contenti di aver prestato uno dei capolavori del Lippi al museo di Forlì – dice Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei diocesani –; siamo certi che sarà uno dei pezzi principali di questa mostra in via di apertura».

 

 

 

La mostra a Forlì. Il nuovo appuntamento nel museo civico di San Domenico della città romagnola, dove ogni anno si tengono notevoli allestimenti molto visitati, è dedicato all’affascinante movimento artistico dei Preraffaelliti, nato nell’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento. In quell’epoca alcuni giovani artisti decisero di rinnovare la pittura inglese promuovendo un ritorno alla purezza dell’arte medievale e rifiutando le convenzioni della grande arte rinascimentale italiana, in primis Raffaello.

 

Filippo Lippi e altre opere del tre-quattrocento arrivate in prestito da musei di tutta Italia, rappresentano dunque una delle fonti di ispirazione per John Everett Millais, William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti, fondatori della cosiddetta Confraternita preraffaellita.

 

L’opera del Lippi. Tornando alle Esequie di San Girolamo, ricordiamo brevemente la composizione dell’opera. «Eccezionale, nella sensibile resa delle reazioni emotive dei personaggi, con forme morbide, intessute di luce», si legge nella scheda di presentazione di questa pala realizzata da Filippo Lippi. Al centro, si trova disteso il corpo di San Girolamo, circondato da un gruppo di monaci dolenti. Questi ultimi testimoniano la conoscenza degli affreschi della cappella Bardi di Giotto, con alcuni gesti ripresi fedelmente. Come detto, in primo piano si trova il proposto Inghirami, con un fanciullo storpio accanto, che indica il santo. La parte superiore della tavola vede la rappresentazione di tre scene: Adorazione del Bambino e due momenti della vita del santo ed è occupata da schiere angeliche, probabilmente mano di Fra Diamante, collaboratore di Lippi, dove è raffigurata la Trinità: Dio Padre in alto, la colomba dello Spirito Santo e Gesù a braccia aperte. In basso si trova lo stemma della famiglia Inghirami.

Giornata mondiale del malato, le iniziative in Diocesi

La Diocesi di Prato si appresta a vivere la Giornata mondiale del malato, che si celebra ogni anno l’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes.

 

Quest’anno papa Francesco, nel suo tradizionale messaggio scritto in occasione della ricorrenza, ricorda come nella malattia «la prima cura è la vicinanza». Una attenzione portata avanti con impegno e passione dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, che da vent’anni forma e invia volontari laici in ospedale per fornire un servizio di assistenza spirituale ai degenti.
«Possiamo contare su ventisette persone, uomini e donne che si impegnano a garantire una presenza nei reparti dell’ospedale Santo Stefano, alla cure intermedie e anche a Villa Fiorita», dice Stefania Cecchi, direttrice dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute di Prato.

 

Questa domenica, 11 febbraio, il vescovo Giovanni Nerbini presiede una messa alle 11,15 nella cappella dell’ospedale Santo Stefano. Concelebrano i cappellani ospedalieri don Carlo Bergamaschi e padre Giacomo Mucia. Durante la celebrazione ci sarà conferimento del mandato pastorale ai volontari che prestano servizio in ospedale. «Saranno benedette le piccole croci da appuntare al camice bianco da indossare durante le visite ai malati», dice ancora la dottoressa Cecchi, per alcuni anni direttrice delle professioni sanitarie dell’area infermieristica dell’ospedale di Prato.
L’iniziativa è portata avanti in accordo con l’Asl e la direzione ospedaliera del Santo Stefano.
La turnazione tra i volontari permette una presenza di due ore al giorno all’interno del Santo Stefano e di una volta a settimana alle cure intermedie nel vecchio ospedale, al presidio La Melagrana a Narnali e nei reparti convenzionati con l’Asl della clinica Villa Fiorita. «Questo servizio è molto apprezzato, anche dai non cattolici, una parola di conforto fa piacere a tutti», sottolinea Cecchi. Tra gli operatori di Pastorale sanitaria ci sono anche alcuni ministri straordinari che garantiscono la possibilità di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia.

 

Inoltre, domani, sabato 10 febbraio, il vescovo Nerbini presiede una messa per gli anziani e i disabili nella chiesa della Resurrezione (via Tommaso Pini). Alle 10 è in programma la recita del rosario e a seguire la celebrazione eucaristica. L’iniziativa è promossa dall’Unitalsi, in collaborazione con le associazioni di volontariato sociale e sanitario presenti sul territorio pratese.

Catechismo, le proposte per la Quaresima

Varie ed interessanti le proposte dell’Ufficio catechistico diocesano per la Quaresima e la Pasqua: alcuni spunti per la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, per la celebrazione della Via Crucis parrocchiale del Venerdì Santo, per la Quaresima di Carità proposta dalla Caritas Diocesana (colletta alle messe del 24 marzo, Domenica delle Palme) ed infine un’indicazione per far costruire ai ragazzi un biglietto di auguri, ovvero un segno da consegnare ai partecipanti alla messa di Pasqua e ai malati della parrocchia. Tutte le proposte sono scaricabili dal sito della Diocesi di Prato.

 

Introduzione alla Quaresima 2024

 

 

Le Ceneri e la Via Crucis

Con la celebrazione delle Ceneri, mercoledì 14 febbraio, inizia il tempo di Quaresima, che conduce alla Pasqua. Pertanto «si rinnova, un cammino più volte affrontato e comunicato ai nostri ragazzi che però non è mai uguale all’anno precedente, ma a motivo dell’azione dello Spirito Santo, ogni anno è opportunità di nuove scoperte – scrive don Carlo Geraci, nella lettera che accompagna le proposte per la Quaresima 2024 -. Chiediamo la grazia allo Spirito Santo – prosegue il responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano – perché possiamo affrontare il tempo della Quaresima in pienezza». Per le Ceneri ed il Venerdì Santo, sono stati predisposti alcuni spunti interessanti.

 

Il Mercoledì delle Ceneri

La Via Crucis del Venerdì Santo (pdf)

La Via Crucis del Venerdì Santo (doc)

 

Il biglietto

L’idea è di realizzare un biglietto di auguri da consegnare al termine della messa del giorno di Pasqua e magari portarlo anche alle persone malate della parrocchia oppure a quelle che conoscono i ragazzi. Il biglietto di auguri è formato da un pensiero, da un’immagine e da un piccolo pezzo di tela imbevuto con del profumo (meglio se nardo oppure mirra).

 

Il biglietto di auguri

 

 

La Quaresima di Carità

Il cammino diocesano della Quaresima di Carità della Diocesi di Prato proposto dal Vescovo Giovanni tramite la Caritas intende aiutare la Diocesi di Gerusalemme ed in particolare la Caritas diocesana che si trova a fronteggiare gravi emergenze umanitarie in varie parti di Israele, a Gaza e in Cisgiordania. La raccolta della Quaresima di Carità che verrà effettuata nelle nostre parrocchie il 24 marzo, Domenica delle Palme, vuole rafforzare l’opera di Pace che la Chiesa di Gerusalemme con i fatti sta portando silenziosamente avanti.

 

Il Cammino della Carità 

Feste solenni in onore di Santa Caterina de’ Ricci

Le monache domenicane del monastero di San Vincenzo Ferreri si apprestano a vivere la festa di Santa Caterina de’ Ricci. La ricorrenza è il 4 febbraio, quest’anno una domenica, con la messa presieduta dal vicario generale mons. Daniele Scaccini alle ore 17,30 (di seguito il calendario con tutte le celebrazioni).

 

La storia. Caterina de’ Ricci subito dopo la sua morte era già chiamata «la Santa di Prato», era una mistica ed è vissuta tra il 1522 e il 1590, un periodo nel quale ha legato in modo indissolubile il suo nome alla città, dove ha vissuto gran parte della vita come monaca del monastero di San Vincenzo. Dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1746, il Comune di Prato decise di proclamarla compatrona della città insieme a Santo Stefano. Caterina morì il 2 febbraio 1590 e la Chiesa la ricorda il 4 febbraio per non far coincidere la festa liturgica con la «Candelora», la Presentazione al tempio di Gesù. In occasione di questa ricorrenza, nella basilica dedicata a San Vincenzo e Santa Caterina, si tengono solenni festeggiamenti.

 

Il programma delle feste solenni. Le feste annuali in onore di Santa Caterina de’ Ricci iniziano venerdì 2 febbraio alle 8 con a messa nel coro celebrata da mons. Nedo Mannucci, alle 17,30, in basilica celebra don Alberto Pintus, anima la corale La luce degli angeli di Galciana; al termine della messa tradizionale benedizione dei bambini. Sabato 3 febbraio, alle 8, messa celebrata da don Luca Rosati, alle 10,30 celebra padre Damiano Grecu e alle 17,30 presiede il vescovo Giovanni Nerbini, anima la corale Don Raffaello Giunti della parrocchia di San Pietro a Galciana. Domenica 4 febbraio, memoria liturgica della Santa di Prato, alle 8,30 messa celebrata da don Giovanni Chiti, alle 17,30 presiede il vicario generale mons. Daniele Scaccini, anima il coro parrocchiale della Sacra Famiglia.

 

Tutti i giorni alle 7,30 canto delle Lodi (la domenica alle 8) e alle 17 recita dei vespri. Alle solite condizioni è possibile ottenere l’indulgenza plenaria.

 

Una veglia ecumenica per l’unità dei cristiani

Si terrà venerdì 19 gennaio alle ore 21 nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore in via Donizetti, la tradizionale veglia ecumenica che la diocesi di Prato organizza in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. L’incontro sarà animato dal coro gospel Joyful Voices, diretto dal diacono Stefano Giacomelli di Coiano e la riflessione biblica sarà tenuta dal sacerdote ortodosso Mihai Anton. Per la diocesi sarà presente il vescovo Giovanni Nerbini. Hanno inoltre confermato la loro presenza: la parrocchia ortodossa rumena e la comunità pentecostale La Parola della Grazia di via Danubio. Come da tradizione, ci sarà la recita del Padre Nostro, preghiera comune di tutti i cristiani.

 

«Anche quest’anno abbiamo invitato a partecipare le comunità cristiane di ogni denominazione presenti a Prato – spiega don Petre Tamas, responsabile della commissione diocesana per il dialogo ecumenico e interreligioso –; ci piacerebbe ogni volta essere sempre di più, è importante dialogare con tutti i fratelli in Cristo che vivono nello stesso territorio».

 

Il tema 2024 della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è un brano di Luca: «Amerai il Signore Dio tuo… e il tuo prossimo come te stesso».