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Quaresima di carità 2024 a sostegno di Caritas Gerusalemme per aiutare la popolazione colpita dalla guerra

Chiedere pace per la Terra Santa, sia attraverso la preghiera, ma anche con il sostegno a Caritas Gerusalemme, impegnata nel far fronte all’emergenza sanitaria che sta colpendo la popolazione palestinese. In occasione della Quaresima di Carità – che ogni anno si celebra la Domenica delle Palme, nel 2024 è il 24 marzo – la Caritas diocesana invita le parrocchie, ma anche i gruppi e i movimenti, a rivolgere il proprio sguardo verso questa tragedia umanitaria. «Caritas Gerusalemme opera nella striscia di Gaza, ma anche in Cisgiordania e nel territorio di Israele – spiega il direttore don Enzo Pacini –, purtroppo anch’essa ha pagato un pesante tributo, con la perdita di alcuni operatori coinvolti negli scontri, ma nonostante questo continua a lavorare per il sostegno ai più sofferenti, nella ricerca di una pace giusta».

Dopo il 7 ottobre, giorno dell’attacco terroristico di Hamas alla popolazione israeliana, la guerra ha causato la morte di oltre 24mila palestinesi, in gran parte donne e bambini, e quasi 1400 morti israeliani (soprattutto civili). Ma anche decine di migliaia di feriti, con due milioni di sfollati nei territori palestinesi. «È una crisi umanitaria fuori controllo – aggiunge don Enzo –, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione. Sono stati distrutti scuole, ospedali, centri sanitari, ma anche chiese e moschee». Si stima che più del 60% delle abitazioni della Striscia sia stato distrutto o seriamente danneggiato. La scarsità di cibo provoca file anche di sei ore di attesa per ricevere una razione di pane. Anche l’acqua potabile scarseggia e nelle zone settentrionali manca completamente.
Caritas Gerusalemme, organismo pastorale del Patriarcato latino e socio membro della rete Caritas Internationalis, ha avviato un piano operativo che ha visto il coinvolgimento di cento operatori per la distribuzione di generi di prima necessità e buoni acquisto per gli sfollati accolti nei due centri aperti nelle parrocchie cristiane presenti nella città di Gaza: quella cattolica della Sacra Famiglia e quella ortodossa di San Porfirio. Proprio il salone di quest’ultima parrocchia è stato colpito da un razzo, causando 17 morti. Tra le vittime c’è anche una operatrice della Caritas di 26 anni, uccisa insieme al figlio, al marito, la sorella e i suoi due figli.

 

«Nonostante i lutti e le condizioni estremamente difficili, Caritas Gerusalemme sta offrendo assistenza umanitaria – dice ancora don Enzo –; la prima fase dell’intervento si è chiusa i primi di gennaio e ha previsto l’assistenza di mille beneficiari, con la fornitura di servizi sanitari, la distribuzione di kit alimentari e igienici, ma anche di contributi economici in buoni acquisto. Ora siamo nella seconda fase, che prevede aiuti non solo a Gaza, ma anche negli altri territori palestinesi occupati, Cisgiordania e Gerusalemme est».

 

Quanto raccolto in tutte le chiese e parrocchie di Prato, sabato 23 e domenica 24 marzo, servirà a equipaggiare Caritas Gerusalemme, fornire attrezzature mediche e di laboratorio per la clinica a Taybeh in Cisgiordania, organizzare incontri individuali e di gruppo per aiutare la popolazione traumatizzata dagli eventi, aiutare economicamente 2750 famiglie seguite direttamente da Caritas Gerusalemme.

 

Il sussidio per la Quaresima di carità 2024

Raccolta offerte per l’emergenza alluvione e servizio di ascolto telefonico per rispondere alle prime necessità

Una raccolta straordinaria delle offerte in tutte le parrocchie della diocesi di Prato e un servizio di ascolto telefonico dedicato a chi ha bisogno di un aiuto immediato nel far fronte alle prime necessità. In accordo con il vescovo Giovanni Nerbini, la Caritas diocesana di Prato ha predisposto una serie di iniziative per sostenere tutte quelle persone rimaste danneggiate dalla recente alluvione che ha colpito duramente il territorio pratese.

 

Ecco come fare per dare una mano. Come detto, sabato 11 e domenica 12 novembre, tutte le offerte raccolte nel corso delle messe celebrate nelle chiese di Prato saranno devolute all’emergenza alluvione. Inoltre è possibile versare un contributo nel conto corrente della Caritas presso Banca Intesa – Prato Alberti; iban: IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003 (causale: emergenza alluvione Prato).

 

«Il servizio di ascolto telefonico è pensato per raccogliere segnalazioni su specifici bisogni delle famiglie o singoli che abbiano subito danni dall’alluvione e abbiano urgenza di un aiuto immediato», spiega don Enzo Pacini, direttore della Caritas diocesana di Prato. Questo il numero da chiamare: 0574-32858. Risponderanno operatori Caritas appositamente dedicati all’emergenza.

 

«Inoltre abbiamo deciso di attivare una raccolta di alimenti presso l’Emporio della Solidarietà – aggiunge don Enzo Pacini – chiediamo di portare solo cibo che non necessita di cottura, non pasta quindi, ma scatolette, biscotti e prodotti a lunga conservazione. È possibile portare le donazioni in via del Seminario, 26. Ringraziamo fin d’ora chiunque vorrà rendersi disponibile in questo difficile momento».

 

L’Eritrea ci chiede un aiuto per costruire un centro anziani

Ha uno sguardo verso il mondo la prossima Quaresima di carità, la tradizionale raccolta promossa nel giorno della Domenica delle Palme in tutte le chiese di Prato. Il prossimo 2 aprile le offerte donate nel corso delle celebrazioni eucaristiche saranno devolute per finanziare e sostenere un progetto in Eritrea. La Chiesa di Prato torna dunque a collaborare con il martoriato paese del Corno d’Africa, bisognoso più che mai di un aiuto esterno per riuscire a garantire i servizi essenziali a favore della popolazione.

 

L’iniziativa prevede la creazione di un Centro anziani, un luogo di aggregazione e socializzazione per combattere il problema della solitudine causato dall’assenza dei familiari giovani; la predisposizione di percorsi di sostegno psicologico per elaborare il lutto e ovviamente un aiuto alimentare per combattere la malnutrizione.
La Caritas di Prato ha anche un quadro economico da raggiungere per far fronte al primo anno di attività del centro: 16mila euro per il restauro e l’allestimento della struttura (facente parte della parrocchia di Keren), 9mila euro di aiuti alimentari e 4mila per sostenere le varie attività.
Al progetto ha aderito anche il Comitato Città di Prato pro emergenze onlus. La Caritas inoltre si dice disponibile ad andare nelle parrocchie, nei gruppi e nelle scuole per fare momenti di formazione e conoscenza della situazione che sta vivendo l’Eritrea, attraverso la proiezione di video e le testimonianze di volontari che conoscono bene la difficile realtà del Paese africano.

 

 

 

L’Eritrea è definita una «terra amica» per Prato, con la quale da oltre vent’anni esiste un ponte di solidarietà coordinato dalla Caritas diocesana. Tra i vari progetti promossi negli anni ricordiamo quello chiamato «Acqua, speranza di vita», iniziato nel 2001 e terminato tre anni più tardi, grazie al quale è stata portata l’acqua in alcuni villaggi. Inoltre sono stati ricostruiti un dispensario e una scuola, danneggiati dai bombardamenti. Queste iniziative e l’organizzazione di campi di lavoro per giovani della nostra diocesi in Eritrea hanno permesso la fondazione dell’associazione Shaleku, ancora oggi attiva.

 

Chi volesse fare delle donazioni private per il Centro anziani può effettuare un versamento a queste coordinate bancarie: IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003 (conto corrente Caritas presso Banca Intesa).

 

Il volantino con la spiegazione del progetto per la Quaresima di carità 2023

La Quaresima di carità per il popolo ucraino

Questo fine settimana in tutte le parrocchie della Diocesi di Prato torna la Quaresima di Carità, la tradizionale raccolta di offerte lanciata ogni anno dalla Caritas in occasione della Domenica delle Palme, che quest’anno cade il 10 aprile.

 

La Caritas diocesana ha scelto di dedicare la raccolta delle offerte per aiutare e sostenere le famiglie in fuga dall’Ucraina a causa del conflitto. «Appoggeremo il progetto di Caritas nazionale, che è in stretto e costante contatto con Caritas Ucraina, così da rispondere nel lungo periodo ai bisogni e alle necessità della popolazione», dice il direttore della Caritas diocesana di Prato don Enzo Pacini.

 

«Possa essere questo gesto, uno dei tanti modi, attraverso i quali potremo renderci vicini e alleviare, anche solo in parte, il dolore e la sofferenza», scrive il vicario generale della Diocesi don Daniele Scaccini in una lettera inviata alle parrocchie in occasione di questa iniziativa.

 

La Caritas continua inoltre la raccolta in denaro sul proprio conto corrente a sostegno della popolazione Ucraina. Le offerte possono essere versate sul conto intestato a Caritas Diocesana di Prato c/o Banca Intesa. Iban IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003. Nella causale scrivere: Emergenza Ucraina.

 

«Le offerte raccolte verranno devolute in parte anche alla Caritas di Lublino, in Polonia, con la quale collaboriamo da tempo e alla quale abbiamo inviato già due tir carichi di prodotti donati grazie alla generosità di tanti pratesi. La Caritas ha infatti approntato lì un servizio di accoglienza profughi e con mezzi propri sta portando il materiale anche in alcune zone all’interno dell’Ucraina – conclude don Enzo Pacini -. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno donato e a chi contribuirà alla raccolta in denaro, che servirà per far fronte a ulteriori necessità nel periodo a venire.
Un ringraziamento particolare va anche alla comunità cattolica cinese di Prato, che tramite il cappellano don Pietro Wang ha donato 3.300 euro, e ai detenuti del carcere di Prato che hanno raccolto e consegnato 600 euro».

La Caritas si mobilita per l’Ucraina e lancia una raccolta di prodotti per i profughi

La Diocesi di Prato attraverso la Caritas si mobilita a sostegno della popolazione ucraina duramente colpita dalla guerra. L’invito è quello di raccogliere prodotti alimentari e per l’igiene personale, coperte e sacchi a pelo per dare conforto e aiuto alle persone in fuga. La richiesta quella è di reperire: zucchero, pasta, riso, sale, passata di pomodoro, olio, tè, caffè, alimenti per bambini, frutta e verdura in scatola. E poi: shampoo, bagnoschiuma, dentifricio, saponi, spazzolini, assorbenti, pannolini per bambini, creme protettive, disinfettanti. Servono inoltre coperte e sacchi a pelo. I prodotti non devono essere in confezioni di vetro e non a breve scadenza.

 

Il materiale raccolto potrà essere portato al magazzino dell’Associazione Cieli Aperti in via Roma, 188 (ex cinema Controluce al Soccorso) lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12. Per informazioni 0574-607226. Il primo giorno disponibile è venerdì prossimo, 4 marzo. I prodotti saranno inscatolati e inviati alla Caritas di Lublino in Polonia e all’associazione rumena Donează Gura Humorului che si stanno occupando della emergenza profughi.

 

“In seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina e come prima risposta ai problemi che questa emergenza sta sollevando la Chiesa di Prato propone alla comunità cristiana e alla società civile alcuni modi di partecipazione a sostegno delle vittime che soffrono la violenza della guerra – dice don Enzo Pacini, direttore della Caritas diocesana di Prato – siamo tutti invitati a dare un contributo in base alle nostre disponibilità”.

 

La Quaresima di Carità 2022, la tradizionale raccolta annuale di offerte nelle parrocchie di Prato nel giorno della Domenica delle Palme (il 10 aprile), sarà dedicata all’emergenza Ucraina. Inoltre è stata attivata una raccolta fondi da parte dell’Esarcato Apostolico in Italia per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino, in collaborazione con Caritas ucraina, su un conto intestato allo stesso Esarcato, Iban: IT74P0503410100000000044187.

 

La comunità cristiana di Prato ha deciso di proseguire nella preghiera per la pace. Dopo l’iniziativa di venerdì scorso, che ha visto la partecipazione di molti fedeli, anche venerdì prossimo, 4 marzo, alle ore 21 è stata organizzata la recita del rosario in cattedrale. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube della parrocchia della Sacra Famiglia.

Quaresima di Carità 2021: aiutiamo i profughi in Bosnia

Domenica 28 marzo, Domenica delle Palme, nelle nostre parrocchie ci sarà la raccolta diocesana per la Quaresima di Carità: tutte le offerte verranno devolute alla Caritas diocesana per sostenere alcuni progetti di solidarietà in aiuto alle persone che vivono nei campi profughi in Bosnia ed Erzegovina.

 

Si tratta di tanti, uomini, donne, bambini, famiglie, che scappano dalle guerre, dalle insicurezze dei loro luoghi di origine, dalle discriminazioni, dalla povertà, e attraverso quella che viene definita la rotta balcanica (a piedi dai paesi d’origine) cercano speranze e una vita dignitosa in Europa. Al momento queste persone stazionano in Bosnia in quanto sono sistematicamente respinte dalla Slovenia, Croazia e anche da noi italiani, e vivono nei pochi luoghi attrezzati per accogliere i profughi; tra l’altro un grave incendio ha distrutto quasi la totalità di questi ricoveri nella città di Bihac.
Molti profughi trovano rifugio in case abbandonate, e la maggior parte di essi vive nei boschi, in ripari di fortuna, con la minaccia della Pandemia che li segue nei loro spostamenti. Le condizioni igieniche sono disastrose.

 

Il tempo quaresimale che stiamo vivendo ci chiama proprio ad aprire il nostro sguardo interiore sulla nostra vita per poter guardare anche a quella di tanti fratelli e sorelle bisognosi. Per introdurre bambini e ragazzi a questa tematica l’Ufficio catechistico diocesano ha predisposto un sussidio scaricabile qui sotto.

 

Sussidio per la Quaresima di Carità 2021

 

«La Domenica delle Palme è quest’anno la Giornata di raccolta di offerte con l’appello, a tutte le messe nelle nostre parrocchie, per aiutare i profughi della Bosnia e della Erzegovina che sono bloccati in una situazione drammatica di discriminazione e di indigenza estrema – scrive il vicario monsignor Nedo Mannucci nella sua lettera appello -.Persone e famiglie, uomini, donne, anziani e bambini esposti al freddo, in condizioni igieniche disastrose, senza alcun rifugio e senza casa e sotto la minaccia continua e incombente della pandemia che li segue nei loro spostamenti. Siamo chiamati a sostenere la Caritas che sta portando avanti dei progetti urgenti di interventi di solidarietà. A tutti noi è chiesto di non chiudere gli occhi davanti a questa emergenza umanitaria che tocca un intero popolo».

 

La lettera appello del Vicario

 

Avvento di Fraternità, l’appello della Caritas: sosteniamo i centri di ascolto parrocchiali

Anche quest’anno, e probabilmente con un bisogno maggiore rispetto al passato recente, la raccolta offerte nelle chiese pratesi per l’«Avvento di fraternità» sarà destinata ai centri d’ascolto parrocchiali. Nei giorni scorsi la direttrice della Caritas diocesana, Idalia Venco, ha inviato una lettera agli operatori della carità presenti nelle varie parrocchie per assicurare loro sostegno e vicinanza. «Sappiamo del vostro impegno e delle criticità che state incontrando», scrive Idalia Venco nel confermare una costante di questa lunga emergenza sanitaria: «sono tante le persone che ormai stanno incrociando i nostri occhi in cerca di aiuto e di conforto per tutte le difficoltà che questa pandemia ha causato e continua a produrre».

 
Il sistema Mirod di Prato – la Messa In Rete degli Osservatori Diocesani della Toscana – non ha ancora elaborato i dati che possano descrivere il fenomeno con i numeri, ma gli operatori del centro d’ascolto diocesano in via del Seminario possono attestare che nel periodo più critico hanno avuto oltre il 30% in più di contatti. Tradotto: di richieste d’aiuto. Lo stesso aumento di percentuale avuto dall’Emporio della Solidarietà che, superato il picco delle oltre 1300 tessere attive contemporaneamente nell’arco di una settimana, anche in questo ultimo mese non scende mai sotto le 1200 tessere attive. Cifre che evidenziano come Prato stia nuovamente facendo i contri con una crisi economica dura e difficile come quella del 2008.

 
Per questo motivo la quarta domenica d’Avvento, il 20 dicembre, cinque giorni prima di Natale, le offerte raccolte nelle parrocchie rimarranno nelle casse delle stesse parrocchie per le esigenze di carità. In un’altra lettera, scritta dall’assistente spirituale della Caritas, padre Matteo Pedrini, si chiede ai sacerdoti di concordare con i propri centri d’ascolto ulteriori iniziative per sostenere le attività di carità. Anche padre Matteo nella sua lettera conferma che «quest’anno più che mai le risorse necessarie ad affrontare le mancanze materiali di alimenti sono in aumento».
L’anno scorso e l’anno precedente in tutta la Diocesi furono raccolti più di ventimila euro a questo scopo. La speranza è che si possa superare quella cifra.

Raccolta emporio

Raccolta alimentare cittadina a favore dell’Emporio in nove supermercati

Torna l’appuntamento con la raccolta alimentare a favore dell’Emporio della Solidarietà. Si tratta della tradizionale mobilitazione cittadina che viene organizzata nel mese di ottobre per riempire gli scaffali del supermercato per famiglie in difficoltà gestito dalla Caritas diocesana.

 

La raccolta si terrà venerdì 16 e sabato 17 ottobre. Hanno aderito i supermercati Conad di via Catani (venerdì, dalle 14 e sabato tutto il giorno), via Kuliscioff (venerdì dalle 14 e sabato tutto il giorno), via Roma (venerdì dalle 14 e sabato tutto il giorno), via 7 Marzo (sabato tutto il giorno), via Gherardi (sabato tutto il giorno); Coop di Parco Prato «Le Pleiadi» e di Vaiano (sabato tutto il giorno); Esselunga di viale Galilei e via Leonardo da Vinci (sabato tutto il giorno).

 

Si raccolgono: carne in scatola, olio di oliva, olio di semi, biscotti, tonno, pomodoro, caffè, latte in polvere primi mesi, latte liquido neonati, biscotti primi mesi.

 

Inoltre, con 5 euro al mese o 60 euro l’anno, è possibile «Adottare una famiglia» permettendole di completare il carrello della spesa con i prodotti che l’Emporio non recupera dagli esuberi alimentari. Info sul sito web dell’Emporio.

Richieste di aiuto alla Caritas: siamo tornati agli anni della crisi. Presentato il rapporto sulle povertà 2019

Aumentano le persone che si rivolgono alla Caritas di Prato e ai centri di ascolto territoriali. Siamo tornati ai numeri registrati dieci anni fa, durante il difficile periodo della crisi economica. Secondo il rapporto diocesano sulle povertà 2019, che si riferisce ai dati raccolti lo scorso anno, sono stati 3187 coloro che hanno chiesto un aiuto, principalmente di tipo economico. L’incremento è del +11% rispetto all’anno precedente. E contando una media di 2,5 componenti a nucleo familiare possiamo dire che nel 2018 la Caritas ha seguito circa 8mila persone. «Questo non significa che sia tornata la crisi economica – ha osservato la direttrice della Caritas Idalia Venco – perché il lavoro c’è, solo che si tratta di occupazioni precarie che non permettono alle famiglie di guardare al futuro con serenità».

 

Il rapporto è stato presentato e commentato questo pomeriggio, giovedì 19 settembre, in palazzo vescovile. I dati, illustrati Massimiliano Lotti, referente dell’osservatorio Caritas, sono quelli raccolti dal sistema Mirod – messa in rete degli osservatori diocesani – composto da 22 punti di ascolto di cui: 15 Caritas parrocchiali, una conferenza San Vincenzo, tre gruppi di Volontariato vincenziano, Associazione Giorgio La Pira, Ambulatorio stranieri temporaneamente presenti del centro sanitario Giovannini e Caritas diocesana.

 

Il messaggio che vuol far passare la Caritas nel fare il punto sulla povertà a Prato è quello di «fare rete» e non soltanto tra le istituzioni pubbliche e quelle private, ma anche, e soprattutto, tra cittadini, tra parrocchiani e vicini casa. «Occorre partire dal buon vicinato – afferma Idalia Venco – basta poco per essere di aiuto agli altri e dare una mano. Per prima cosa però dobbiamo accorgerci delle situazioni di difficoltà che ci stanno accanto, a partire dal palazzo dove abitiamo». Cosa fare? «Possiamo accompagnare il figlio dei vicini a scuola oppure fare gratuitamente ripetizioni, piccoli aiuti, buone prassi che servono ad avvicinare le persone», conclude Venco. «Il nostro primo obiettivo è quello di essere vicini alle persone che hanno bisogno – ha osservato il vescovo Giovanni Nerbini – e mi fa piacere che la nostra Caritas stia cercando nuove modalità di intervento e di sostegno adeguate alle sfide di oggi. Si ha l’impressione che quando si parla di povertà si fomenti la diffidenza e la paura , invece occorre un approccio al problema meno catastrofico e più aderente alla realtà. Lasciamo agli altri slogan e luoghi comuni». All’incontro è intervenuto Gino Mazzoli, docente dell’Università cattolica ed esperto di welfare e processi partecipativi. «Oggi è cambiata la geografia della povertà – ha osservato il professore – dobbiamo guardare non solo i poveri ma anche chi rischia di entrare nella povertà. E per far questo il tema delle reti sociali è fondamentale, occorre mettere in campo tante piccole azioni connesse tra loro: delle attività che abbiano una utilità evidente alle persone. In poco parole dobbiamo seminare pratiche di fiducia, questa è la nostra responsabilità collettiva», ha affermato Mazzoli. Tra i relatori anche la direttrice della Società della Salute di Prato Lorena Paganelli e Noemi Imprescia dell’unità operativa professionale per l’inclusione del Comune di Prato. Entrambe hanno puntato l’attenzione su un cambiamento di approccio nell’erogazione dei servizi sociali: «La nostra sfida è quella di essere centrati sulla relazione piuttosto che sulla prestazione. Altrimenti si rischia l’autoreferenzialità dei servizi. Invece dobbiamo avere passione per l’uomo e provare costruire insieme un percorso».
Alla presentazione erano presenti anche il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore ai servizi sociali Luigi Biancalani.

 

Tornando ai numeri. A crescere, nella richiesta di aiuto, in particolare sono gli utenti stranieri (+13,1%), con una percentuale doppia rispetto agli italiani (+6,6%). In totale i cittadini stranieri che bussano alle porte della Caritas e dei centri di ascolto sono il 68%; di questi il 16% sono marocchini, il 13% nigeriani, l’11% albanesi e il 10% georgiani. A seguire le altre nazionalità (i cinesi sono il 7%). «I bisogni nascono principalmente dalla mancanza di un lavoro stabile – spiega Lotti della Caritas – da cui derivano una serie di problematiche, su tutte il bisogno di una casa, cresciuto addirittura del 40% tra gli stranieri».
Infine, un dato che viene messo in evidenza dalla Caritas è quello che riguarda il consistente numero di minori inseriti all’interno delle famiglie sostenute: 1302. «Ragazzi e ragazze per i quali la quotidianità risulta particolarmente complessa e difficile, sia per quanto riguarda le relazioni familiari, sia per i loro percorsi socio-educativi e formativi, tutti fattori che rischiano di compromettere il loro futuro in termini di realizzazione personale e professionale», conclude Lotti.

Il regalo per i Vescovi: diamo ai giovani «Pagine di futuro»

Per salutare monsignor Agostinelli e accogliere monsignor Nerbini la diocesi, su invito della Caritas, ha pensato di lanciare una raccolta fondi per l’acquisto di libri scolastici intitolata «Pagine di futuro».

 

La richiesta è semplice quanto importante: dateci una mano per aiutare le famiglie in difficoltà ad acquistare i libri scolastici. «Ci è sembrato il “regalo” più giusto da fare ai nostri due pastori – spiega la direttrice della Caritas Idalia Venco – quando glielo abbiamo proposto entrambi si sono detti entusiasti di questa iniziativa». Prima di entrare in Seminario, infatti, don Giovanni Nerbini è stato per molti anni maestro elementare, una esperienza questa che ha contribuito a creare in lui – sono le parole del neo vescovo di Prato – «un modo di pensare, di parlare, un modo di approcciarmi ai bambini: quando entro in una scuola mi sento a casa».

 

Il servizio di acquisto dei libri di scuola da parte della Caritas è iniziato due anni fa per l’intensificarsi delle richieste di aiuto da parte di un numero crescente di utenti dei centri d’ascolto parrocchiali e di quello diocesano nella sede di via del Seminario. Nel 2018 Caritas ha aiutato oltre settanta famiglie, italiane e straniere, con una media di 150 euro a intervento per un totale di 10mila euro. Soldi che sono serviti per l’acquisto di testi, materiale scolastico e anche le divise richieste agli studenti in alcuni istituti, come ad esempio quello alberghiero. Non sono stati consegnati soldi, è stata la Caritas ad acquistare, per conto dei genitori, i libri per gli studenti delle medie e delle superiori. «Per il nuovo anno scolastico abbiamo già aiutato 38 famiglie a comprare i libri per i figli e a oggi sono già stati spesi 6mila euro», dice ancora Venco.
Nella campagna «Pagine di futuro» sono coinvolti anche due uffici diocesani, quello di pastorale familiare e quello per l’educazione e la scuola, che hanno attivato ulteriori canali di diffusione per raggiungere il numero più alto possibile di adesioni, all’interno delle comunità parrocchiali, del mondo del volontariato e della cittadinanza.

 

L’Amministrazione comunale, per voce del vice sindaco Biancalani, si è detta «entusiasta» dell’iniziativa proposta dalla diocesi: «monsignor Nerbini è stato insegnante – ha detto Biancalani – crediamo molto nella scuola per il suo valore formativo, dei singoli ma soprattutto della comunità e del senso di cittadinanza. Da un punto di vista amministrativo il Comune non può aderirvi, ma lo faranno sindaco, assessori e consiglieri comunali che lo vorranno devolvendo il gettone di presenza del consiglio».

 

Ecco come fare per partecipare: è possibile effettuare un bonifico bancario intestato ad Associazione «Insieme per la Famiglia» Onlus, iban IT04 K030 6921 5311 0000 0005 169, oppure recarsi direttamente presso la sede della Caritas diocesana in via del Seminario, 36 per il versamento. Le offerte tramite bonifico bancario potranno essere portate in detrazione fiscale.