don Alberto Maggini

È morto don Alberto Maggini per 50 anni parroco di Capezzana. Funerali sabato in Cattedrale

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È stato il prete-allenatore per generazioni di ragazzi e lo storico parroco di Capezzana per quasi mezzo secolo. Don Alberto Maggini, 76 anni, è scomparso nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 14 gennaio, all’ospedale Santo Stefano di Prato. Da giorni era ricoverato per una grave malattia giunta allo stadio terminale. La sue condizioni sono state seguite con apprensione dai parrocchiani e da tantissimi pratesi che non hanno mai mancato di testimoniare l’affetto e la riconoscenza nei confronti di questo sacerdote, tra i più conosciuti e apprezzati in città.

Due anni fa aveva festeggiato con grande gioia lo speciale traguardo dei 50 anni di sacerdozio e nel mese di novembre aveva organizzato la visita pastorale a Capezzana del vescovo Franco Agostinelli.

 

Grande appassionato di calcio e tifoso della Fiorentina, don Alberto ha spesso impostato la propria attività pastorale attingendo ai valori più autentici dello sport, «amicizia, lealtà, rispetto delle regole e del proprio corpo sono insegnamenti per la vita cristiana», ha sempre sostenuto il sacerdote. Per avvicinare i ragazzi che frequentavano il campino parrocchiale a Tavola, dove fu vice parroco all’inizio del suo ministero, decise di dar vita a una squadra di calcio, facendo così ripartire la gloriosa società sportiva del paese, che in quel momento – siamo alla metà degli anni Sessanta – non stava vivendo un periodo felice. Oltre alla squadra del Tavola, nella quale è stato impegnato fino al 1994, don Alberto è stato per 30 anni allenatore dell’Itc Dagomari, scuola dove insegnava religione. «Che sfide col Buzzi!», ha sempre ricordato sorridendo. Il legame tra insegnamenti cristiani e sport è stato portato avanti anche come Consulente ecclesiastico del Csi, il Centro sportivo italiano.

 

Originario di Cafaggio, don Maggini è entrato in seminario a 13 anni per seguire le orme dell’amico  don Silvano Vannucchi, che come lui frequentava la parrocchia allora guidata da don Giuseppe Bartolozzi. Erano gli anni della separazione della diocesi di Prato da quella di Pistoia e così gli studi del futuro sacerdote proseguirono dagli Scolopi a Firenze. Il periodo della sua formazione giovanile ha coinciso con quello dei fermenti e delle novità che stavano attraversando la Chiesa, per questo amava definirsi un prete «figlio del Concilio».

 

Fu ordinato nel duomo di Prato insieme al confratello don Mauro Rabatti il 29 giugno 1964 per le mani del vescovo Pietro Fiordelli. Ma è a Capezzana che don Maggini ha legato il suo nome e il suo ministero di sacerdote. In quasi cinquant’anni alla guida della parrocchia è riuscito a entrare nel cuore della comunità, «è come la mia famiglia», diceva con orgoglio, e tanti sono stati gli interventi fatti, alla canonica e alla chiesa, dove è stato ristrutturato il tetto insieme a tutti gli ambienti. Alcuni anni fa è stato amministratore parrocchiale di Vergaio, nel passaggio di testimone tra i parroci don Alfio Bonetti e don Rudy Lafazia.

 

Il percorso di vita di don Alberto ha avuto anche momenti difficili, nel 2001 ha scoperto di avere il diabete, poi, a causa di una neuropatia agli arti inferiori, nel 2009 è costretto all’amputazione di una gamba. Ma il suo carattere forte, unito all’affetto dei parrocchiani, lo ha spinto a continuare senza indugio il suo compito di pastore in ogni attività pastorale, compresi i pellegrinaggi in Italia e in Terra Santa, che tanto amava.

 

I funerali di don Alberto Maggini, presieduti dal vescovo Franco Agostinelli, saranno celebrati sabato 16 gennaio alle 10 in cattedrale.
Questa sera alle 19 la salma sarà esposta nella chiesa di Santa Maria a Capezzana e domani, venerdì 15 gennaio alle 18, sarà celebrata una messa in suffragio del sacerdote.
Don Maggini sarà sepolto nel cimitero di Cafaggio dove riposa la mamma Giuseppina.

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