Seconda edizione – 2011/2012

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«Riappropriatevi di Prato, il cui nome è un brand, un valore conosciuto in tutto il mondo». Nella giornata dedicata alle aziende virtuose che si sono contraddistinte per la tenuta del lavoro e che fanno della pratesità un marchio di fabbrica, l’invito del prof. Riccardo Varaldo è sferzante: «Avete trascurato il settore delle confezioni e lo avete lasciato ad appannaggio di altri che sono venuti a farlo in casa vostra».

 

varaldo stefanino 2012

 

Il noto economista, presidente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stato l’ospite d’onore della cerimonia di consegna della seconda edizione del premio Santo Stefano, svoltasi questa mattina al Museo del Tessuto. Sei aziende pratesi, tre del tradizionale comparto tessile, e tre eccellenze appartenenti ad altri settori, hanno ricevuto dai promotori, Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, il prestigioso premio, detto anche «Stefanino d’oro». I nomi dei vincitori, L’Accessorio Faliero Sarti, Lenzi Egisto Spa, Pontetorto Spa, la Casa di cura Villa Fiorita srl, G. I. Metal srl e Piacenti Spa, sono stati proclamati il 26 dicembre scorso, solennità di Santo Stefano, dal vescovo Simoni nel corso del pontificale in cattedrale. Questa mattina la presentatrice della cerimonia, Maria Michela Mattei ha letto le motivazioni del conferimento dei premi.

 

stefanino_vincitori 2012

 

Il riconoscimento ha ottenuto la menzione speciale del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato un messaggio ai promotori. Il Capo dello Stato ha espresso apprezzamento per una iniziativa che sottolinea, «in uno scenario economico finanziario particolarmente difficile e complesso la necessità di individuare e rafforzare indirizzi di sviluppo capaci di coniugare le giuste esigenze di competitività e crescita con un maggiore tutela dell’occupazione e della salute e sicurezza dei lavoratori, nell’intento di contribuire a creare nel Paese una maggiore coesione sociale».

 

maria michela mattei stefanino 2012

 

Il comitato promotore era rappresentato dal vescovo Gastone Simoni, dal vice sindaco Goffredo Borchi, dal presidente della Provincia Lamberto Gestri, dal presidente della Camera di Commercio Carlo Longo e dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Ferdinando Albini. Presente anche il prefetto Maria Guia Federico che insieme ai promotori ha consegnato i premi, quest’anno realizzati in bronzo dall’artista pratese Gabriella Furlani. Hanno partecipato i rappresentanti delle categorie economiche e produttive e del mondo del sindacato.

 

La cerimonia si è aperta con la prolusione di Varaldo. Numeri alla mano il professore prima è partito da un’analisi internazionale dell’attuale situazione economica, «nella quale l’andamento dell’economia italiana è deludente per via di una bassa crescita reale e dell’elevata incidenza del debito pubblico sul Pil», poi ha concentrato la sua riflessione sul distretto tessile di fronte alla crisi.

 

«Guardando i dati sulle esportazioni risulta che Prato è il primo distretto tessile in Italia con un valore che nel 2010 è stato pari a 1.406 milioni di euro. Le esportazioni pratesi – ha osservato Varaldo – sono cresciute del 16,3% superando Biella (+16,1%) e di gran lunga gli altri distretti». Nel quadriennio della crisi, tra 2007 e 2011, Prato ha subito un calo contenuto delle esportazioni, solo lo 0,1% in meno. Il professore ha evidenziato come tra quattro comparti produttivi, tessuti, filati in lana, maglieria e abbigliamento, quest’ultimo abbia segnato una performance eccezionale, registrando tra il 2007-2011, un più 106,4%. Tessuti in lana sono calati del 30%. «Ciò conferma che con la crisi si è accentuato il trend di diversificazione produttiva del distretto pratese – ha commentato Varaldo – questo si riconnette ad una possibile caduta di competitività non in termini di prodotto ma di business model». Per l’economista «la difficoltà di posizionamento produttivo competitivo a valle nelle confezioni e nell’abbigliamento limita le prospettive del ramo tessile». Risulta così, analizzando i dati di bilancio delle aziende del distretto pratese, che «ben 417 imprese su 632, pari al 66% sono in situazioni di squilibrio economico e finanziario. È plausibile – spiega il professore – che si tratti di imprese che non hanno potuto riattrezzarsi per fronteggiare la crisi con una maggiore capacità di penetrazione sui mercati, specie in quelli extra-europei». Varaldo non dà ricette ma sottolinea come occorrano «interventi di innovazione a livello organizzativo e produttivo per ridurre i costi ed eliminare sprechi e inefficienze; con politiche di upgrading dei prodotti e dei servizi offerti alla clientela».

 

Prato, 18 febbraio 2012

 

LE MOTIVAZIONI

 

IL PREMIO realizzato da Gabriella Furlani

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