Festa al santuario della Madonna del Giglio

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Si chiamano «gigliucci d’oro» e sono i biscottini che, appositamente realizzati in onore del prodigio, il giorno della festa, vengono benedetti e distribuiti dopo le messe. Questa piccola, ma apprezzata tradizione, è nata 35 anni fa, ovvero da quando è rettore al Giglio, don Renzo Francalanci.

Il 26 agosto dell’anno 1664, inaspettatamente, fiorì un giglio secco che era davanti all’immagine di una «Madonna col Bambino» posta sul pozzo esterno dell’antica chiesa di San Silvestro, che era stata edificata nel ’200 da Dolce de’ Mazzamuti. Questo fu il primo miracolo al quale seguirono numerose grazie ed altri eventi prodigiosi, tanto che sempre più persone accorrevano a venerare quell’immagine sacra. Si pensò, dunque, di costruire una nuova chiesa, ma non fu facile trovare il denaro necessario; intervenne il Granduca che si assunse l’onere del progetto e ristrutturò la vecchia chiesa. L’8 marzo 1680, fu quindi dedicata a Santa Maria del Giglio.

Per tradizione, sono in tutto tre le feste del santuario: quella del prodigio (26 agosto), quella della dedicazione (8 marzo) ed il 22 novembre in ricordo dell’Incoronazione della Madonna. La chiesa del Giglio mantiene anche oggi il proprio impianto secentesco: la pala sopra l’altare, dipinta da Pier Dandini nel 1705, con i Santi Silvestro, Giacinto e Maddalena, incornicia l’immagine della Madonna del Giglio; a fianco una teca trasparente contiene ancora il giglio miracoloso.

Anche quest’anno, al santuario della Madonna del Giglio si prevedono i consueti festeggiamenti; per commemorare il 351° anniversario del prodigio, il 26 agosto prossimo, saranno celebrate le messe alle 8, alle 9, alle 10 e alle 11. Il programma della giornata prevede poi nel pomeriggio la recita del rosario alle 16,30, al quale seguirà, alle 17, la messa solenne celebrata dal rettore del santuario, mons. Renzo Francalanci. Tutto il popolo è invitato.

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