Il Seminario: nove giovani in formazione. Domenica la giornata di raccolta a favore della comunità

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Una giornata per sensibilizzare i fedeli all’importanza del Seminario diocesano e per raccogliere offerte destinate a questo istituto. Domenica 19 febbraio si svolge la giornata dell’anno imperata, indetta dalla Diocesi di Prato, dedicata al Seminario, che raccoglie i giovani e gli adulti che stanno compiendo un percorso formativo insieme accademico e spirituale per diventare sacerdoti.

È l’occasione in cui le parrocchie della diocesi pregano per i sacerdoti e per la vocazione dei seminaristi e tutte le offerte raccolte durante le celebrazioni vengono destinate al sostegno del Seminaio. La struttura, che si trova nell’omonima via nel centro cittadino, attualmente ospita otto persone (un’altra è in arrivo a breve). Il percorso del seminarista dura in totale circa sei anni, salvo eccezioni legate al cammino personale di ogni giovane: dopo un anno, che serve al seminarista e ai suoi superiori – padre spirituale, vice rettore, rettore e vescovo – per valutare l’effettiva vocazione che ha spinto il giovane ad intraprendere la strada per divenire sacerdote, l’aspirante presbitero ottiene l’ammissione agli ordini. Da quel momento inizia ufficialmente il suo cammino in seminario, che prevede anche una formazione di cinque anni presso la facoltà Teologica dell’Italia Centrale, che ha sede a Firenze e si suddivide in due anni di studi filosofici e tre teologici. La formazione accademica prevede una conoscenza di base del latino, del greco e della filosofia e un diploma di scuola superiore, obiettivi che possono essere raggiunti anche attraverso il cosiddetto anno di propedeutica agli studi.
Il percorso spirituale, invece, dopo l’ammissione agli ordini, prevede il raggiungimento dei Ministeri (il lettorato prima e l’accolitato successivamente) e degli Ordini (diaconato e presbiterato, ossia il sacerdozio), per un totale di cinque tappe. Oltre al cammino di formazione, che si svolge anche attraverso incontri di preghiera e momenti di raccoglimento personale, i seminaristi nel fine settimana svolgono servizio presso alcune parrocchie della diocesi occupandosi del catechismo, dei chierichetti e animando le liturgie.
«Al momento – afferma il canonico Daniele Scaccini, rettore del Seminario vescovile di Prato – abbiamo sei seminaristi effettivi: Fulvio Panzi, 47 anni, al primo anno della facoltà teologica; Michele Di Stefano, 32, all’ultimo anno di teologia e il lettorato raggiunto; Giacomo Aiazzi, 27 anni, al primo anno della facoltà teologica; Marco Galgano, 39, che ha terminato gli studi e ha ottenuto i ministeri lo scorso ottobre; Massimiliano Ricci, 47 anni e all’ultimo anno degli studi e Silvano Pagliarin, entrato da poco nel seminario diocesano: ha già compiuto gli studi e ottenuto i ministeri in seguito ad un percorso fatto in precedenza. Il 12 marzo alcuni dei nostri seminaristi faranno passi avanti nel loro cammino spirituale. A breve – prosegue il can. Scaccini – avremo un nuovo ingresso in seminario: si tratta di Andrea Tarocchi, di 40 anni, studente di teologia. In più – conclude il rettore del seminario vescovile – vi sono due discepoli dell’Annunciazione, membri della comunità religiosa guidata da padre Giglio Gilioli, che stanno completando il loro iter formativo in seminario: Thomas Regi, di origini indiane, e Carlos Orea Fuentes, messicano. Entrambi non svolgono servizio presso le parrocchie diocesane, ma nelle opere gestite dalla loro comunità».

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