Il vescovo Giovanni: «Mons. Simoni è rimasto nel cuore di tutti i pratesi perché ha incarnato il tessuto sociale di questa città e di questa chiesa»

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«Monsignor Simoni era una personalità che si faceva amare ed è rimasta nel cuore di tutti i pratesi perché ha vissuto nel tessuto vitale di questa Chiesa e di questa Città». Intervistato da Tv Prato il vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini ha ricordato la figura del vescovo emerito monsignor Gastone Simoni, scomparso domenica 28 agosto all’età di 85 anni.

 

Anche Nerbini, come Simoni, è «figlio» della diocesi di Fiesole, dove è stato, come il suo predecessore, vicario generale. Per la differenza di età, Nerbini del 1954, il vescovo emerito del 1937, i due non hanno mai incrociato le loro strade all’interno della Chiesa fiesolana. Quando l’attuale vescovo di Prato decise di entrare in Seminario, Simoni era appena arrivato alla guida della nostra diocesi, ma certamente per via dell’impegno di Nerbini all’interno dell’Opera La Pira e nell’Azione Cattolica, Simoni aveva avuto modo di conoscere quello che alcuni anni più tardi sarebbe diventato il suo successore.

 

«In questo momento i miei sentimenti credo siano quelli di tutta la città e interpretano quelli della città nelle sue varie componenti. C’è un grande dolore perché certamente monsignor Simoni era una personalità che si faceva amare ed era stata particolarmente nel cuore, nella esperienza e nel tessuto vitale di questa Città come di questa Chiesa. Quindi ne sentiamo già la mancanza, ma al tempo stesso guardiamo a questa sua eredità spirituale e umana come a qualcosa di talmente importante alla quale ancora attingere abbondantemente».

 

Nerbini ha sottolineato come Simoni abbia incarnato il tessuto di questa città nel corso del suo lungo episcopato durato vent’anni. «Ha saputo interpretare al meglio da una parte la lettura di una realtà tanto complessa nelle sue pieghe sopratutto sociali, politiche ed economiche, dall’altra ha saputo indicare con una certa forza e lungimiranza alcune strade che potevano essere a suo tempo percorse per vedere di far sì che questa città potesse trovare uno stile di vita e una soluzione dei propri problemi che le permettesse una vita migliore, una vita buona per tutti».

 

Infine un invito ai pratesi che si stanno preparando per dare un addio corale al vescovo Gastone: «Il mio invito è quello che i pratesi hanno fatto fin dalla prima notizia della sua morte, attraverso una partecipazione discreta ma massiccia a questo dolore. E poi la preghiera, non c’è modo migliore per salutare un amico, un pastore, un padre, un fratello di quello della preghiera che ci consente di fare memoria e di mantenere viva la comunione».

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