Azione cattolica

L’Azione Cattolica diocesana in marcia per la pace

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«La Pace è di casa»: con questo titolo, che richiama al tema dell’accoglienza, torna domenica 31 gennaio la consueta marcia per la pace organizzata dall’Azione Cattolica diocesana con il patrocinio del Comune e del Coordinamento cittadino per la pace.

 

Un appello a lottare contro l’indifferenza per costruire una società coesa, in cui ogni persona è integrata. «Partendo proprio dal messaggio del Papa del primo dell’anno – sottolinea la presidente dell’Azione Cattolica diocesana, Delia Pagliai – abbiamo pensato questa marcia come un percorso che ci allontana dall’indifferenza per abbracciare la misericordia, riportata alla nostra realtà cittadina con la dimensione dell’accoglienza nei confronti di tutti».

 

Anche quest’anno sono previsti diversi cortei che si uniranno a metà del percorso: alle ore 15 è prevista la partenza da diverse parrocchie (Ascensione al Pino, Grignano, Mezzana, Coiano e dall’oratorio di Sant’Anna); dopo un’ora i partecipanti confluiranno in piazza dell’Università, dove i diversi gruppi si uniranno per proseguire insieme fino a piazza del Duomo. Proprio qui alle 16,15 ci sarà un breve momento di preghiera e il saluto del vescovo Franco Agostinelli, per poi passare dalla Porta Santa. Il corteo si sposterà poi in piazza del Comune, con il saluto del sindaco Matteo Biffoni e del presidente del Coordinamento cittadino per la pace Massimo Carlesi. Seguiranno alcune testimonianze sul tema dell’accoglienza nei confronti dei migranti. Dopo questo momento i partecipanti si sposteranno verso piazza San Domenico: alle 17,30 è previsto il momento conclusivo, con la costruzione di una «Casa di persone» e alle 18 sarà celebrata la messa, nella chiesa di San Domenico.

 

L’evento è realizzato in collaborazione con l’oratorio cittadino di Sant’Anna, la Pastorale giovanile, gli scout del Prato 4 e la Caritas. All’iniziativa ha aderito anche l’associazione cinese «Il Cervo Bianco», impegnata sul fronte della legalità e dell’integrazione della comunità orientale di Prato.

 

«Momenti fondamentali sono le attività – spiegano Lorenzo Vacirca, vicepresidente assieme a Sara Manzan dei Giovani di Azione Cattolica – che coinvolgeranno non soltanto i ragazzi: ad esempio in piazza dell’Università tutti dovranno appendere a un muro una maschera, liberandosi simbolicamente dell’indifferenza».

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