L’Opera Santa Rita omaggia la sua fondatrice

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«Una straordinaria donna comune». Forse nessuna definizione può raccontare meglio Virginia Frosini, la fondatrice dell’Opera Santa Rita che a cinquant’anni dalla morte viene portata a «riposare» a fianco di quella casa che con coraggio aveva voluto e in cui a lungo aveva abitato, al fianco «dei suoi bambini». Questa mattina nella chiesa di santa Chiara in piazza San Rocco una doppia cerimonia: per i 50 anni della morte della fondatrice e per gli 80 anni dell’Opera Santa Rita. Una ricorrenza resa ancora più solenne dalla traslazione del corpo di Virginia Frosini dal cimitero della Misericordia alla chiesa di Santa Chiara, accanto all’Istituto oggi Fondazione, con la benedizione del vescovo Franco Agostinelli.
«Tre cose oggi sono indispensabili», ha detto nella sua presentazione monsignor Carlo Stancari, consigliere della Fondazione Opera Santa Rita. «Fare memoria, perché senza radici non c’è futuro. Poi onorare, ovvero riconoscere coloro che ci hanno aiutato ad essere una comunità migliore. Infine attualizzare, portando avanti questa eredità mantenendone la caratterizzazione evangelica».

Durante la mattinata – a cui erano presenti le autorità cittadine, a cominciare dal vescovo Agostinelli e dal sindaco Matteo Biffoni, ma anche regionali come l’assessore Gianni Salvadori – è stato proiettato il docu-film sulla vita di Virginia Frosini, intitolato proprio «Virginia una straordinaria donna comune» realizzato da Tv Prato.
«Virginia Frosini è stata una donna di grande concretezza, intuizione e lungimiranza», l’ha ricordata Roberto Faggi, già presidente del Santa Rita per quarant’anni dal 1965 al 2005. «Una donna di buon senso e libera da pregiudizi, che ha saputo intessere una grande rete di collaborazioni negli anni superando le contrapposizioni di allora».
«La vita di Virginia Frosini richiama tutti al senso dell’altruismo come un dovere», ha sottolineato l’attuale presidente della Fondazione, Roberto Macrì. «È una eredità alla quale ci chiama tutti, a fare il bene, il bello e a mettersi a disposizione verso chi è più in difficoltà».
«Raccogliamo questo testimone e andiamo avanti – ha dichiarato mons. Franco Agostinelli – non fermiamoci, così come coloro che ci hanno preceduto non si sono fermati: ci hanno passato un testimone da portare avanti con coraggio, quel coraggio che loro hanno avuto».
Nel corso della mattinata, è stato presentato il libro della nipote Fiorenza Frosini intitolato «La nonna Virginia», mentre è stata la pronipote Marta a deporre un mazzo di fiori davanti al sepolcro della fondatrice.

La Fondazione Opera Santa Rita – Nel 2015 «il Santa Rita», come è conosciuto da tutti a Prato, compie 80 anni. Dal 1935 svolge a Prato attività educative per minori in difficoltà. Oggi conta oltre 20 servizi sparsi sul territorio, e si avvale di 150 collaboratori che seguono oltre 350 persone. Dalla sua fondazione, il Santa Rita ha accompagnato circa 4mila persone: bambini e famiglie. Un bel traguardo, se si pensa che al’inizio Virginia Frosini cominciò con un «ricreatorio» in cui i bambini si recavano usciti da scuola e trovavano ad aspettarli accoglienza e «un panino bianco con la marmellata».

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