Muove i primi passi la Cappellania degli studenti

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«Un progetto che sa più di sogno che di realtà», don Marco Natali ha definito così il desiderio di far nascere una «Cappellania per gli studenti», una sorta di parrocchia scolastica.

 

«L’idea di dar vita ad una parrocchia scolastica – ha detto don Marco nel corso dell’incontro con i docenti interessati, tenutosi nei giorni scorsi presso l’istituto Buzzi, alla presenza del Vescovo Franco – è un po’ presuntuosa, ma non ambigua. Sono molte migliaia gli studenti a Prato e l’idea di un prete al loro servizio è importante. Non si tratta di sostituire le parrocchie e neppure di sminuire il ruolo o il valore degli insegnanti di religione». L’auspicio è invece quello di realizzare «un sogno, coltivato per molti anni, dando vita a ciò che è doveroso e necessario».

 

Una ventina di docenti, di religione e non, provenienti da diverse scuole secondarie della provincia, si sono dunque ritrovati con mons. Franco Agostinelli e don Marco Natali per tracciare le linee di un percorso che intende offrire ulteriori opportunità di crescita agli studenti pratesi, anche in considerazione del cammino che la Chiesa sta compiendo in vista del prossimo Sinodo dedicato proprio ai giovani.

 

Da parte sua, il Vescovo ha aggiunto: «Con orgoglio affermo che oggi la Chiesa è una delle poche realtà che ha ancora qualcosa da dire ai giovani ed ha una vera relazione con loro. Non per nulla è stato indetto un anno di riflessione sui giovani! Dobbiamo saper ascoltare i ragazzi, che sono spesso delusi dal mondo degli adulti. Il Papa parla di ascolto e di accoglienza e noi non dobbiamo perdere tempo o indulgere nelle diagnosi. Passiamo all’operativo!».
E l’invito di mons. Agostinelli ha trovato terreno fertile tra i presenti. Alla disponibilità dei docenti, si è aggiunta quella di tante realtà diocesane che già da tempo operano accanto ai giovani e per la loro formazione. Tra queste, hanno partecipato alla riunione un rappresentante di Emmaus e don Matteo Pedrini della Comunità dei Ricostruttori nella preghiera di Villa San Leonardo al Palco.
«I giovani non si possono ridurre ad un problema» ha ribadito don Marco, che ha poi aggiunto: «una delle povertà dei nostri ragazzi, oggi, è la rassegnazione; spetta dunque a noi non derubarli della speranza e del futuro».

 

Il gruppo di docenti, insieme a don Natali, conterà sulla collaborazione di Caritas, Emmaus, Libera, associazione Giorgio La Pira, Operazione Mato Grosso, Ricostruttori nella preghiera, ma anche di Mamme e Babbi della Terra dei Fuochi e di tutte quelle esperienze positive ed operative che si renderanno disponibili come ulteriori punti di riferimento.

 

Da Toscana Oggi – La Voce di Prato del 4 febbraio 2018

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