No alle persecuzioni, sì alla fraternità

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Diocesi di Prato e Comune di Prato domani sera, venerdì 23 gennaio, insieme per dire «no» alle persecuzioni dei cristiani, un dramma che dilaga in varie parti del mondo. L’ultimo grido d’allarme si è levato nei giorni scorsi dal Niger: numerosi e gravissimi gli atti di violenza e di vandalismo contro cristiani e chiese nelle regioni di Zinder, Maradi e Niamey. I vescovi nigerini, di fronte al pericolo concreto che corrono i fedeli, sono stati costretti a sospendere tutte le attività ecclesiali (scuole, centri sanitari, opere caritative e di sviluppo…) fino a nuovo ordine.
Ci saranno dunque anche le nuove persecuzioni, che hanno interessato il paese nordafricano, nel cuore delle persone che domani sera alle 21, vorranno unirsi alla fiaccolata silenziosa organizzata nel centro di Prato in solidarietà verso tutti i cristiani uccisi, feriti, perseguitati nei diversi continenti.
Tutti in piazza con lo slogan voluto da Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace 2015: «Non più schiavi ma fratelli».
L’iniziativa fu lanciata il 26 dicembre dal Vescovo di Prato Franco Agostinelli durante la Messa solenne di Santo Stefano, patrono della città e della Diocesi,
Il ritrovo è previsto alle 21 in piazza del Comune, dove verranno distribuite le fiaccole e verrà spiegato il senso dell’iniziativa. Poi il corteo, aperto da uno striscione con su scritto lo slogan della manifestazione si muoverà lungo via Ricasoli, piazza San Francesco e piazza Santa Maria delle Carceri, dove sarà letta una «geografia delle situazioni di sofferenza», dando conto paese per paese delle persecuzioni dei cristiani. Il corteo poi proseguirà lungo via Pugliesi, via Garibaldi e infine piazza Duomo, dove prenderanno la parola mons. Agostinelli e il sindaco Biffoni. Prima di loro, la testimonianza di padre Oscar Marzo, frate francescano della Custodia di Terra Santa, esperto nel dialogo interreligioso e profondo conoscitore della situazione dei cristiani in Siria e in Medio Oriente.
Al termine della fiaccolata la cattedrale resterà aperta, per dare la possibilità a chi lo desidera di fermarsi a pregare.

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