Presentato il Piano pastorale diocesano. Tra le proposte: una scuola per giovani-missionari di altri giovani

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Durante il Convegno pastorale diocesano è stato distribuito il Piano pastorale per l’anno 2017/2018, intitolato «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», proprio come il documento preparatorio al Sinodo dei giovani scritto da papa Francesco. «Ci muoveremo nel solco tracciato dal Santo Padre», ha detto mons. Agostinelli nel presentare il testo scritto per la Chiesa di Prato. Il Piano si può trovare in formato cartaceo alla Libreria Cattolica ed è scaricabile in pdf in questo sito dalla sezione «Piano pastorale».

 
I primi tre capitoli sono dedicati ad un’analisi della situazione pratese, all’interno ci sono anche gli obiettivi, chiamati «bisogni radicali» e le indicazioni sullo stile che deve avere una pastorale missionaria per i giovani. Per comprendere le intenzioni e le richieste di mons. Agostinelli rimandiamo alla lettura del Piano, un agile libretto con meno di quaranta pagine.

 
Qui approfondiamo il capitolo IV, dove sono indicate «due scelte, due iniziative». Ovvero: ripartire dagli educatori, attraverso una scuola per animatori, e presentare dei testimoni che raccontino con la loro vita la relazione con Cristo e la forza del Vangelo. Queste due proposte nascono dalle consultazioni effettuate nell’ascolto reciproco dei responsabili degli uffici e dei centri diocesani, e dei consigli presbiterale e pastorale. Mons. Agostinelli li definisce «cammini», perché non vogliono essere iniziative sporadiche ma itinerari continuativi rivolti a ragazzi e giovani, delle parrocchie e non.

 
Una scuola per animatori. «Non spaventi il termine “scuola” – scrive il Vescovo nel Piano pastorale – quasi si trattasse di un master che va ad aggiungersi ad altri». L’idea è quella di formare dei giovani missionari per altri giovani. «Ci piacerebbe che fossero gli stessi ragazzi a lanciare una proposta ispirata al Vangelo ai propri coetanei – spiega mons. Agostinelli – sappiamo che non sarà facile, questa scelta è sicuramente a media e lunga prospettiva, ma se seguita con determinazione potrà portare i propri frutti».

 
Alla scuola dei testimoni. Qui il proposito è quello di riscoprire alcune figure significative della santità giovanile e il pensiero è andato a Santa Maria Goretti e al beato Pier Giorgio Frassati. La prima morì a undici anni per mano di un vicino di casa che voleva usarle violenza. La giovinetta visse a cavallo tra Ottocento e Novecento, ma la sua vicenda è purtroppo attualissima. Frassati viene considerato un esempio per i giovani: era universitario, sportivo, apparteneva a una famiglia importante di Torino ma era vicino ai poveri. Viveva la propria fede senza separazioni, in ogni circostanza della vita.

 
A breve verrà diffuso un calendario con tutte le iniziative proposte e le date della nuova serie dei «Giovani in preghiera».

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