Sabato 28 e domenica 29 torna la «Quaresima di carità»

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Le prime trivellazioni sono iniziate due mesi fa, a gennaio, e hanno permesso di arrivare all’acqua. E il paese di Stelingi in Tanzania, stremato dalla mancanza del bene primario per eccellenza, ringrazia Prato. Questa prima fase di lavoro che porterà alla realizzazione di un pozzo è stata possibile grazie alla raccolta promossa in occasione della «Quaresima di carità» dello scorso anno. La generosità dei fedeli ha permesso di inviare in quella zona dell’Africa 17mila euro, subito utilizzati per sondare e poi perforare il terreno del villaggio. Il costo complessivo dell’opera è di 42mila 800 euro, «ne occorrono ancora più della metà – osserva Idalia Venco direttrice della Caritas diocesana che sta curando questo progetto umanitario – contiamo che anche quest’anno si possa raggiungere una cifra importante, laggiù hanno davvero bisogno dell’acqua».

È questa la richiesta che la Caritas lancia a tutti i parroci e a tutti i pratesi che domenica 29 marzo, solennità delle Palme, si recheranno in chiesa per partecipare alla messa. Le offerte raccolte nelle parrocchie, anche nelle celebrazioni prefestive del sabato, saranno destinate alla costruzione del pozzo a Stelingi. Idalia conosce bene la realtà di questa zona molto povera della Tanzania, che si trova nella diocesi di Same, il cui vescovo mons. Rogatus Kimaryo, è stato a Prato per chiedere personalmente un aiuto per la sua terra. Nel paese di Stelingi vivono 2500 persone, ci sono molte scuole, c’è un orfanotrofio, ma mancano praticamente le risorse idriche. Per approvvigionarsi le donne e i bambini devono farsi cinque chilometri, spesso a piedi, per riempire le taniche, anche le scuole si riforniscono con autobotti due volte a settimana. Così la principale occupazione di donne e bambini non è quella di lavorare o studiare ma quella di ricercare acqua.

Il territorio non è però privo di falde e sorgenti, il villaggio ne ha una utilizzata da tutti e quindi non sufficiente al fabbisogno, ma c’è il problema di progettare e realizzare lavori di scavo e di raccolta delle acque. Ecco il progetto seguito dalla Caritas: costruire un pozzo per dare nuova vita agli abitanti.

Il vicario mons. Nedo Mannucci invita tutti i pratesi ad essere generosi: «Il pozzo servirà acqua alle famiglie del villaggio che scendono dalle montagne vicine in cerca di lavoro e aiuterà anche due scuole elementari con 400 bambini e una scuola femminile con 450 ragazze», e conclude: «Speriamo che con la raccolta prossima sia possibile completare la somma occorrente».

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