Si può andare in chiesa per la preghiera personale

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È consentito andare in chiesa e negli altri luoghi di culto. Lo ha comunicato il vescovo di Prato Giovanni Nerbini ai sacerdoti diocesani su indicazione della Cei. In una nota diffusa dal segretario generale monsignor Stefano Russo si conferma la possibilità per i fedeli di recarsi in chiesa per vivere un momento di preghiera personale, «purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro».

 
L’indicazione è quella di raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, da intendersi dunque la propria parrocchia; inoltre viene specificato che si può entrare nelle chiese che si incontrano in occasione degli spostamenti consentiti, cioè quelli comprovati da esigenze lavorative o da necessità, purché siano lungo il percorso già previsto.

 
Resta ancora valida la sospensione delle celebrazioni liturgiche alla presenza del popolo. A questo proposito la Cei fa sapere che «in vista della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio, si è a lavoro a contatto con le Istituzioni governative, per definire un percorso meno condizionato all’accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli». Nel frattempo i sacerdoti stanno continuando a celebrare senza il popolo ma «per il popolo».

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