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Birra, biscotti, il tuccuino e un gioco da tavolo made in Prato per sostenere il Duomo

Un Natale tutto pratese. Torna per il terzo anno «Cose belle di Prato», la campagna promossa dalla cooperativa PratoCultura, in collaborazione con la Diocesi e l’associazione ArteMìa, che consentirà anche per questo Natale di regalare prodotti che parlano della città e, allo stesso tempo, contribuire a restaurare la Cattedrale. Tra gli oggetti proposti non mancano delle novità curiose e divertenti, come i biscotti «Baci da Prato», ricetta esclusiva dello chef stellato Alberto Sparacino; il gioco da tavolo «Mercante in fiera a Prato», un taccuino pratese e altro ancora. Oggetti diversi la cui vendita contribuirà ai lavori di restauro del Duomo. La cattedrale di Santo Stefano è attualmente interessata da un complesso intervento di restauro. In tempo per le ostensioni del 15 agosto e dell’8 settembre sono terminati i lavori di ripulitura e consolidamento della facciata del Duomo, interventi che ora si sono spostati sul fianco destro della Cattedrale e andranno avanti ancora per qualche mese. L’obiettivo è quello ripulire e consolidare le superfici lapidee esterne anche del campanile e del transetto. Per raggiungere questo traguardo nel minor tempo possibile ecco che torna la campagna «Cose belle di Prato».

 

«La proposta di quest’anno è all’insegna della convivialità – spiega il presidente di PratoCultura Gabriele Bresci –, il prossimo Natale avremo meno limitazioni rispetto agli anni passati per questo abbiamo pensato a prodotti da condividere in famiglia o con gli amici, come la birra, i biscotti, un gioco in scatola e il taccuino con i detti pratesi». Il parroco della Cattedrale, don Luciano Pelagatti, ha espresso riconoscenza per questa iniziativa che riguarda «il gioiello assoluto della città. E mi piace che questo avvenga attraverso il recupero della pratesità – sottolinea il sacerdote –, il Duomo ha bisogno del sostegno di tutti, anche per la gestione ordinaria, e ogni aiuto è importante».
Alla presentazione della campagna, avvenuta questa mattina in Palazzo vescovile, erano presenti anche la presidente di ArteMìa Veronica Bartoletti, Giulio Santanni del birrificio La Foresta e Urano Corsi del gruppo Maledetti Pratesi.

 

Queste le proposte per il Natale 2022

 

 

Birra artigianale «Evergreen» (Blonde Ale) due litri edizione speciale «Cose belle di Prato» dell’azienda pratese La Foresta. Costo 25 euro. Si tratta di una birra chiara fresca e dissetante, prodotta con una buona percentuale di frumento, che le dona una tipica dolcezza maltata. Dolcezza ben bilanciata dall’utilizzo di luppoli nobili che le donano un finale secco che pulisce la bocca. Perfetta per momenti conviviali. Il birrificio La Foresta di Giulio Santanni si trova nella zona tra San Martino e Coiano, all’interno di un vecchio capannone artigianale che è stato completamente ristrutturato e adattato a quelle che sono le esigenze per un microbirrificio.

 

 

Biscotti «Baci da Prato», realizzati secondo la ricetta dello chef stellato Alberto Sparacino. Confezione da 15 biscotti, costo 10 euro. Ispirato dai classici «Baci di Dama», Sparacino ha voluto omaggiare Prato reinventando la ricetta dei biscotti piemontesi e utilizzando gli ingredienti tipici del territorio. In ogni confezione ci sono cinque gusti: partendo dal classico cioccolato, a questo si aggiungeranno la marmellata di fichi, le castagne, lo zafferano e il Vermouth Bianco di Prato. Sparacino ha già collaborato nel 2020 con «Cose Belle di Prato» realizzando il panettone artigianale classico.

 

 

Taccuino pratese in collaborazione col gruppo «Maledetti Pratesi». Costo 15 euro. Un quaderno per gli appunti a fogli bianchi senza righe o quadretti, con detti e proverbi pratesi in ogni pagina. Il gruppo «Maledetti Pratesi» è nato nel 2014 su Facebook con una pagina che è ancora oggi molto attiva: un luogo dove condividere foto e scritti che riguardano Prato. Il nome della pagina, ovviamente, è un omaggio a Curzio Malaparte e al suo libro «Maledetti Toscani».

 

 

Gioco da tavolo «Mercante in fiera a Prato». Costo 20 euro. Una versione del gioco dedicata al Duomo di Prato e al suo museo, il Museo dell’Opera del Duomo. Opere d’arte famose e altre meno note della cattedrale e del museo diventano le protagoniste delle carte da gioco. Sarà allora possibile battere all’asta «L’altare della Sacra Cintola» o «Il pulpito»: grandi e piccoli potranno divertirsi con questo intramontabile gioco, ideato nel 1522 da Geronimo Bambarara.

 

Visite guidate PratoCultura 2023. Costo di ogni visita 15 euro. Un mondo tutto da scoprire fatto di arte, storia, cultura, tradizioni e curiosità, consigliato per chi vuole scoprire il lato meno noto dei luoghi più famosi, o conoscerne di nuovi mai esplorati prima. Il coupon con le visite guidate sarà valido fino al 31 dicembre 2023. Ogni cinque visite guidate, una sarà in omaggio.

 

Come acquistare gli oggetti

I prodotti possono essere acquistati su prenotazione scrivendo a pratocultura@gmail.com oppure chiamando il 340 5101749 (dal martedì al venerdì ore 10-16,30). Gli oggetti potranno essere ritirati dal 13 al 23 dicembre nella sede di ArteMìa di piazza Lippi 34 (dal martedì al venerdì ore 9-13, il giovedì ore 9-18; il 17 dicembre ore 9-13).

Duomo, la facciata è pronta per le ostensioni. Il 9 settembre concerto sul sagrato per finanziare i restauri

Ci sono voluti circa otto mesi, ma ora la facciata del duomo di Prato, tolte le impalcature, potrà mostrarsi in tutto il proprio splendore. Sono infatti terminati i lavori di restauro alla facciata iniziati a dicembre scorso, che si erano resi necessari per la caduta di frammenti lapidei. Adesso tutto è pronto per le prossime ostensioni del Sacro Cingolo in programma lunedì 15 agosto, per l’Assunta, e per giovedì 8 settembre, in occasione della Natività di Maria, a Prato nota come Madonna della Fiera, la festa più importante della città.

 

L’intervento di restauro alle parti esterne della cattedrale è stato affidato alla ditta pratese Piacenti spa e oltre al consolidamento ha previsto anche una ripulitura generale. Il progetto è stato realizzato dallo Studio Comes, con la supervisione della Soprintendenza. Il committente è il Capitolo della Cattedrale in collaborazione con l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Prato.

 

Era dal 1984 che non veniva eseguito un lavoro così accurato. Gli interventi, nello specifico, hanno riguardato il restauro di tutte le superfici lapidee, con attenzione al marmo verde di Prato e alla pietra serena, che presentavano i maggiori degradi, con diffusi distacchi e caduta di materiale. Per questi elementi decorativi sono stati previsti interventi di pre-consolidamento, pulitura, consolidamento ed integrazione delle parti mancanti. Anche l’alberese bianco, presente pure nella variante palombino con la caratteristica colorazione ruggine, è stato restaurato e consolidato per recuperarne l’antico splendore.
Sono state inoltre restaurate le statue presenti sulla sommità della facciata, che rappresentano Sant’Anna con la Madonna bambina, San Gioacchino, la Vergine Maria e Santo Stefano.

 

«Si è trattato di un intervento complesso; la facciata è la parte che aveva i problemi maggiori. È stata fatta una ripulitura generale di tutte le parti lapidee – ha spiegato il direttore tecnico dei lavori, l’architetto Francesco Risaliti – che sono cinque: alberese, palombino, verde di Prato, arenaria e il marmo bianco. Oltre alla pulizia sono state effettuate opere di consolidamento e sono stati sostituiti i peducci degli archetti pensili della facciata, che erano quelli con i problemi strutturali maggiori. Si rischiava che potessero cadere pezzi anche grandi di pietra mettendo a rischio l’incolumità di chi si trovava sul sagrato».

 

Il restauro sta già interessando anche la facciata laterale. Nei prossimi giorni saranno smontate le impalcature per consentire di lasciare libero il duomo per le iniziative di settembre. Successivamente saranno terminati i lavori sulla facciata laterale e prenderanno avvio quelli all’abside, al transetto e al campanile, con l’obiettivo di terminare tutti i lavori per dicembre.

Un concerto sul sagrato per la fine dei lavori

 

Una serata in musica per festeggiare la fine della prima parte dei lavori alla facciata della cattedrale e per raccogliere fondi in modo da finanziare le nuove fasi del progetto di ristrutturazione. Con questo doppio intento l’Opera del Duomo ha organizzato un concerto la sera di venerdì 9 settembre alle ore 21. Sul sagrato della cattedrale, libero dai ponteggi, si esibiranno l’orchestra giovanile toscana diretta dal talentuoso maestro Lorenzo Biagi, il soprano Francesca Mazzara e il mezzosoprano Magdalena Urbanowicz. La direzione artistica dell’evento è dell’Associazione Mettiamoci all’Opera di Prato, presieduta da Marco Sizzi. Il programma prevede una prima parte del concerto dedicata alla musica sacra con lo Stabat Mater di Pergolesi, mentre la seconda parte sarà operistica con arie, duetti e ouverture tratte dai brani celebri della musica lirica.

 

«Con questa serata avremo modo non solo di ascoltare, ma anche di vedere da vicino la facciata del nuovo completamente restaurata – dice il presidente dell’Opera del Duomo di Prato Francesco Giambattista Nardone –, l’iniziativa è stata organizzata in breve tempo, ma ci auguriamo che la cittadinanza risponda, dando prova della propria generosità. Come Opera abbiamo bisogno della vicinanza dei pratesi per poter custodire e proteggere al meglio il monumento più importante della città».

 

L’ingresso al concerto è libero fino a esaurimento posti, ma è consigliata la prenotazione. Per farlo si può scrivere una email alla Curia diocesana (curia@diocesiprato.it) o all’Associazione Mettiamoci all’Opera (presidente@mettiamociallopera.it). Come detto, durante la serata ci sarà una raccolta fondi a offerta libera per sostenere il progetto di restauro della cattedrale.

Santo Stefano, il vescovo Franco annuncia: «Per la Chiesa di Prato il 2017 sarà l’anno dei giovani»

Il 2017 per la Chiesa di Prato sarà l’anno dei giovani. Lo ha annunciato il vescovo Franco Agostinelli durante l’omelia pronunciata nel solenne pontificale per la festa di Santo Stefano, patrono della città e della diocesi.

 
Tanti fedeli al pontificale. Il saluto al vescovo emerito Simoni che il 6 gennaio festeggerà 25 anni di episcopato

La messa si è celebrata nella mattina di oggi, lunedì 26 dicembre, nella cattedrale di Prato, dedicata a Santo Stefano, primo martire della storia cristiana. Tantissimi i pratesi presenti, l’assemblea era al completo e in molti hanno partecipato alla funzione stando in piedi lungo le navate. Sessanta sacerdoti diocesani hanno concelebrato il pontificale presieduto da monsignor Agostinelli. Presente il vescovo emerito Gastone Simoni, salutato affettuosamente dal suo successore, che ha ricordato come il prossimo 6 gennaio il Presule festeggi il 25esimo anniversario della sua ordinazione episcopale. Quel giorno sarà festa grande per la diocesi, perché anche mons. Agostinelli taglierà l’importante traguardo dei 15 anni dalla sua ordinazione a vescovo. La doppia ricorrenza sarà ricordata con la celebrazione di una messa in cattedrale alla presenza dei due vescovi.
Per l’Amministrazione comunale ha partecipato il vice sindaco Simone Faggi, accompagnato da alcuni membri della Giunta. Presenti le altre autorità civili e militari cittadine e il sindaco di Vaiano Primo Bosi.

 

vescovo agostinelli santo stefano 2016

 

Ai ragazzi: non basta un click per socializzare davvero

L’omelia del Vescovo era rivolta in particolare agli adulti che hanno responsabilità educative e formative nei confronti dei giovani. Ma in un passaggio del suo discorso mons. Agostinelli ha voluto parlare direttamente ai ragazzi. Prima ha affermato come il «mondo online sia una pista di opportunità e di impegno missionario anche per la Chiesa», poi ha detto che «la condivisione di messaggi sul web e le chiacchiere in libertà non bastano a far crescere personalità forti e coraggiose, non basta un click per socializzare davvero». Per il Vescovo «l’energia e la speranza non stanno nei mezzi, pur utili e condizionanti, ma nella santità della vita». E rivolgendosi al patrono Santo Stefano ha chiesto «una grande benedizione sui ragazzi e sui giovani di Prato».

 

santo stefano 2016 cattedrale piena di gente

 

Agli educatori: dialogo e ascolto con i giovani

«È stato papa Francesco ad assegnarci questo compito – ha osservato monsignor Agostinelli – indicendo il “Sinodo dei giovani” e chiedendoci contributi e riflessioni su questo ambito». Per la diocesi di Prato l’indicazione del Santo Padre si tratta di una opportunità importante «per riflettere sulla missione che come Chiesa abbiamo verso e con i giovani», ha aggiunto il Vescovo.
Per prima cosa è stato sottolineato come i ragazzi siano «innanzitutto un dono, non un problema per l’intera comunità». Da questa considerazione nasce l’invito rivolto agli adulti: «ritorniamo a stare con i giovani, ad ascoltarli, a dialogare con loro, a non dare risposte prima di aver compreso le domande». Il prossimo anno pastorale sarà dunque incentrato sull’incontro e sul dialogo con le giovani generazioni. «Per la comunità ecclesiale questo significa domandarci se sappiamo comunicare loro il Vangelo di sempre, se sappiamo essere credibili ai loro occhi, se sappiamo ascoltare le loro domande esplicite e implicite di senso e felicità», ha detto ancora il Vescovo.
A tutti coloro che hanno responsabilità educative – genitori, insegnanti, catechisti, operatori del mondo dello sport – mons. Agostinelli ha ricordato che «ogni lamentela sui giovani, ogni catastrofismo su di essi, ogni giudizio negativo si risolve prima di tutto in un mea culpa: il frutto non cade lontano dalla pianta».
Ai tanti parroci presenti alla messa, il Vescovo ha rivolto l’apprezzamento per le numerose iniziative e i percorsi formativi promossi nelle parrocchie e nelle associazioni cattoliche. «Però non spaventatevi – ha sottolineato – di essere in pochi rispetto alla grande massa giovanile della città, Gesù con i dodici ci ha insegnato a credere nella dinamica del lievito e del piccolo seme».

8 settembre, Cattedrale piena di fedeli al solenne pontificale della festa

«Il Sacro Cingolo costituisce il segno di un legame con l’umanità che la Vergione, al momento di lasciare questa terra per il cielo, non intende troncare con gli uomini. Ci sentiamo a lei legati dal suo amore e dalla sua protezione». Il cardinale Giuseppe Betori ricorda il senso della «Madonna della Fiera», il nome con il quale i pratesi festeggiano la ricorrenza dell’8 settembre, Natività di Maria. Questa mattina in una cattedrale piena di persone, come avviene per le grandi occasioni, si è tenuto il pontificale presieduto dall’Arcivescovo di Firenze Betori, invitato dal vescovo di Prato Franco Agostinelli come ospite d’onore della solenne celebrazione. Presenti anche il vescovo emerito Gastone Simoni e una cinquantina di sacerdoti diocesani. In prima fila le autorità cittadine, con il Comune rappresentato dal vice sindaco Simone Faggi, accanto a lui il prefetto Maria Laura Simonetti e il questore Paolo Rossi.

 

Tanta gente, abbiamo detto, in un duomo colmo di pratesi venuti per assistere alla messa ma anche per rendere omaggio alla Sacra Cintola, la preziosa reliquia mariana simbolo della città, esposta da ieri pomeriggio nella Cappella a lei dedicata. Una processione ininterrotta che si è protratta fino al termine del pontificale, quanto il Cingolo è stato riposto nella teca in attesa dell’ostensione di questa sera.

 

pontificale 8 settembre 2016

 

In questo giorno di festa monsignor Agostinelli a inizio celebrazione e il cardinale Betori durante l’omelia hanno voluto mandare un pensiero alle popolazioni duramente colpite dal terremoto. «La nostra preghiera va alle vittime e a quanti soffrono per esse – ha affermato l’arcivescovo di Firenze –, io sono umbro e ho sofferto a mia volta quando il sisma colpì il folignate e le Marche. Capisco il momento che stanno vivendo queste persone. Una storia, quella di ieri come di oggi – ha osservato il Cardinale –, in cui il disegno di Dio si intreccia con la fragilità della condizione umana e con le responsabilità degli uni verso gli altri. Da essa emergono i risvolti negativi della disattenzione verso la cura della nostra casa comune, come pure i gesti eroici di quanti si fanno vicini ai fratelli nel bisogno. Gli uni – ha concluso Betori – sono richiami alle coscienze, gli altri motivo di gratitudine per la testimonianza offerta; tutti i sofferenti siano abbracciati dalla nostra carità».

 

Al termine del pontificale il cardinale Betori ha benedetto i presenti con la Sacra Cintola, in particolare i malati e i disabili posti nelle prime file dell’assemblea. Poi la mattinata di festa si è conclusa con un altro gesto tradizionale, il dono dei ceri per illuminare la Cappella del Sacro Cingolo, offerti al Vescovo e al Capitolo della Cattedrale dall’Amministrazione comunale.

Chierichetti

In cattedrale il Giubileo dei fidanzati e quello dei chierichetti

Fidanzati, giovani sposi e chierichetti: a loro sono rivolti i prossimi due appuntamenti organizzati dalla Diocesi di Prato in occasione del Giubileo della Misericordia.

 

Il primo, in ordine di tempo, è il Giubileo dei fidanzati, domani, giovedì 5 maggio, alle ore 21,15 in Cattedrale: vedrà protagoniste le coppie in cammino verso il matrimonio e chi è «fresco di nozze». L’iniziativa è promossa dall’Ufficio di Pastorale familiare e prevede un momento di preghiera e riflessione. «Dio sogna con noi» è il titolo della serata, con l’ascolto della Scrittura che tenderà a porre l’accento sulla Misericordia infinita di Dio Padre, che vuole la felicità piena di ciascuna coppia.

 

Domenica 8 maggio sarà invece il turno del Giubileo dei ministranti (conosciuti anche con il nome popolare di chierichetti): per loro il ritrovo è alle ore 17 in Palazzo vescovile (piazza Duomo, 48) per un incontro e una merenda con monsignor Franco Agostinelli.

Seguirà alle ore 19 la messa in cattedrale, presieduta dal Vescovo. All’interno di questo pomeriggio, verrà consegnato ai presenti il primo numero del giornalino dedicato ai chierichetti, curato dall’Equipe di Pastorale dei ministranti, nata recentemente e che ha già in cantiere tutta una serie di iniziative, tra cui un calendario di uscite e alcuni incontri di formazione.

Si conta che nella diocesi di Prato siano oltre trecento i bambini e i ragazzi impegnati tutte le settimane ad aiutare i sacerdoti a servire messa.

Natale e Santo Stefano. Tutte le celebrazioni e i riti in cattedrale

Il pranzo della vigilia con gli ospiti della mensa La Pira e la prima messa del mattino di Natale per i detenuti della Dogaia. Anche quest’anno le feste natalizie confermano due tradizioni molto importanti per monsignor Franco Agostinelli. Giovedì 24 dicembre alle 12 il Vescovo – insieme al sindaco Matteo Biffoni e altre autorità cittadine – pranzerà nella chiesa di San Bartolomeo insieme ai poveri che ogni giorno ricevono un pasto caldo servito dai volontari dell’Associazione Giorgio La Pira. Sarà l’occasione per scambiare gli auguri di Natale con tutti i presenti. A sera in tutte le chiese di Prato si celebra la messa nella notte di Natale, in cattedrale si comincia alle 23 con l’Ufficio delle Letture.
Il giorno successivo, venerdì 25 dicembre, alle 8,30, monsignor Agostinelli sarà alla casa circondariale della Dogaia per presiedere la celebrazione eucaristica della solennità del Natale per i carcerati, che aspettano questo momento sempre con grande trepidazione. Nel pomeriggio invece si terrà alle 17,30 la solenne ostensione del Sacro Cingolo in cattedrale.
Sabato 26 dicembre, festa del patrono della città e della diocesi, verranno annunciati i nomi delle tre aziende vincitrici della sesta edizione del Premio Santo Stefano, il riconoscimento assegnato a quelle imprese capaci di stare nel mercato in modo virtuoso nel rispetto delle regole e della concorrenza.
Quest’anno il «Musicone», il tradizionale concerto natalizio della Cappella Musicale della Cattedrale, si terrà venerdì 8 gennaio in cattedrale.
Di seguito il calendario con tutte le celebrazioni e gli eventi in programma.

Giovedì 24 dicembre. Vigilia di Natale

Alle ore 12 il Vescovo insieme alle autorità cittadine pranzerà con gli ospiti della mensa dei poveri nella chiesa di San Bartolomeo in piazza Mercatale. Il pranzo di Natale è preparato e servito dai volontari che quotidianamente prestano servizio presso l’Associazione Giorgio La Pira in via del Carmine.
Ore 18: messa della vigilia di Natale; ore 23: Ufficio delle Letture a cui seguirà la messa della Natività. Celebra il Vescovo, mons. Franco Agostinelli.

Venerdì 25 dicembre. S. Natale e Ostensione

Al mattino, alle 8,30, mons. Agostinelli sarà al carcere della Dogaia per celebrare la messa di Natale per tutti i detenuti.
In cattedrale messe alle ore 7,30 – 9 – 10,30 – 12 – 19; ore 10,30: Solenne Pontificale celebrato dal Vescovo; ore 16: musiche d’organo, esegue il maestro can. Romano Faldi; ore 17: Vespri Solenni presieduti dal Vescovo.
Nel pomeriggio la tradizione è tutta pratese: alle 17 mons. Agostinelli guiderà il canto dei Vespri e al termine officerà l’Ostensione del Sacro Cingolo, all’interno del duomo e dal pulpito di Donatello, per tutti i fedeli della città. A seguire l’Esposizione del «sasso» di Santo Stefano. In processione sarà portato, dalla Cappella del Sacro Cingolo all’altare maggiore, il reliquiario contenente il sasso che la tradizione vuole sia stato uno di quelli con cui fu lapidato il Santo patrono di Prato.

Sabato 26 dicembre. S. Stefano, Patrono di Prato

Il 26 dicembre la città e la diocesi di Prato festeggiano il patrono Santo Stefano. Alle 10 in cattedrale si tiene il solenne pontificale presieduto dal Vescovo e concelebrato dai sacerdoti diocesani. Partecipano le autorità cittadine e i rappresentanti dei Comuni facenti parte del territorio diocesano e le forze dell’ordine. Presta servizio la Cappella musicale della cattedrale. La celebrazione sarà teletrasmessa in diretta da Tv Prato.
Al termine della messa monsignor Agostinelli, a nome del Comitato promotore formato da Diocesi, Comune e Provincia di Prato, Fondazione Cassa di Risparmio e Camera di Commercio, annuncerà i nomi delle aziende vincitrici della sesta edizione del premio Santo Stefano per la tenuta del lavoro a Prato. Il riconoscimento, chiamato anche «Stefanino d’oro», viene consegnato a quelle aziende, non solo del comparto tessile, che si sono contraddistinte per «la cultura e l’operosità, capaci di fare impresa in modo etico e rispettoso dei valori del lavoro e della concorrenza», come si legge nello statuto del premio.
Nel pomeriggio, alle 16, musiche d’organo e alle 17 recita dei Vespri Solenni e Reposizione della reliquia di Santo Stefano.

Giovedì 31 dicembre. Ringraziamento di fine anno

L’ultimo giorno dell’anno è in programma la messa di ringraziamento, al termine della quale è previsto il canto del «Te Deum» e la benedizione eucaristica. La celebrazione è alle 18 in cattedrale presieduta dal Vescovo Agostinelli, tiene l’omelia il canonico teologo mons. Basilio Petrà. Nel pomeriggio alle 16,30 musiche d’organo, esegue il maestro can. Romano Faldi e alle 17,30 canto dei Vespri.

Venerdì 1° gennaio 2016. Maria Madre di Dio. Giornata mondiale della pace

Il primo giorno dell’anno è festa di precetto, in duomo le messe sono alle ore 7,30 – 9 – 10,30 – 12 – 19. Alle ore 17: musiche d’organo sullo strumento antico della Cappella del Sacro Cingolo, esegue il maestro canonico Marco Pratesi. Alle ore 18,30 Vespri solenni e alle 19 messa presieduta da mons. Agostinelli; gli auguri del Vescovo alla città e alla diocesi. Presta servizio la Corale San Francesco.

In duomo, durante tutte le celebrazioni, sono a disposizione sacerdoti per il sacramento della riconciliazione.

taglio del nastro nuova biglietteria_mannucci_marini_mangani

Inaugurata la biglietteria unica dei Musei Diocesani sotto il campanile del Duomo

Sotto il campanile del duomo di Prato. Qui si trova la nuova biglietteria, comprensiva di book shop, dove si può acquistare il biglietto unico per accedere al Museo dell’Opera e per visitare gli affreschi di Filippo Lippi in cattedrale. Il nuovo spazio, che per la prima volta viene aperto al pubblico in modo continuativo, è stato inaugurato nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 16 novembre, alla presenza del direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi don Renzo Fantappiè, del presidente dell’Opera del Duomo Raffaele Tanzarella e del presidente della Fondazione Museo del Tessuto Francesco Marini. Presenti al taglio del nastro anche il direttore dei Musei diocesani Claudio Cerretelli, il direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini, l’economo della diocesi Irene Sanesi, l’assessore alla cultura del Comune di Prato Simone Mangani e la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Fabia Romagnoli.
Il nuovo ambiente è stato benedetto dal canonico Emilio Riva, parroco della cattedrale.

L’apertura della biglietteria è il primo frutto di un accordo quinquennale sottoscritto tra l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e la Fondazione Museo del Tessuto, che prevede, tra i vari punti, la riorganizzazione di un sistema integrato di biglietteria, accoglienza e guardiania, la cui gestione è affidata alla Fondazione.
Obiettivo di questa sinergia tra i due enti appartenenti al sistema «Pratomusei», coordinato dal Comune di Prato, è quello di collaborare per valorizzare il grande patrimonio artistico diocesano attraverso l’offerta di servizi sempre più attenti alle esigenze del visitatore, italiano e straniero, nelle sue differenti tipologie: turista, famiglia o studente.

«Quello che oggi presentiamo è uno spazio nuovo e suggestivo – sottolinea don Renzo Fantappiè – questa apertura va nella direzione indicata dall’accordo che abbiamo sottoscritto con il Museo del Tessuto: l’impegno a valorizzare maggiormente il punto essenziale e principale di Prato che è il Duomo».
«Siamo onorati di aver preso in gestione questi ambienti straordinari – afferma il presidente Francesco Marini –, siamo certi che con il nuovo ingresso il Museo, fino a oggi un po’ nascosto, diventerà una delle principali mete del turismo in città.

Con soli cinque euro (ridotto quattro, scuole tre euro) sarà possibile ammirare le opere contenute nel Museo dell’Opera, come la balconata originale del pulpito di Donatello e la pala d’altare raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Giusto e Clemente dipinta dal Maestro della Natività di Castello, ma anche vedere da vicino il celebre ciclo pittorico di Filippo Lippi che affresca la cappella dell’altare maggiore della cattedrale.

La collaborazione tra Ufficio Beni Culturali e Museo del Tessuto, prevede in futuro anche la progettazione di attività educative, didattiche e di intrattenimento rivolte a bambini e adulti. Questi servizi, insieme a quelli di accoglienza, sono garantiti da tre dipendenti della Diocesi in collaborazione con due dipendenti delle cooperative Chora e Coopculture, vincitrici di un bando di concorso per l’affidamento di questo incarico. Per garantire continuità e salvaguardare i posti di lavoro, il personale impiegato è formato dalla stesse persone che già lavoravano al Museo prima della sottoscrizione del nuovo accordo. La guardiania e la vigilanza sono assicurate anche grazie al supporto di volontari appartenenti alle associazioni Auser e Anteas.

Ecco il nuovo orario della biglietteria. Da lunedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, la domenica dalle 14 alle 17 (martedì giorno di chiusura). Questi sono anche gli orari di visita per il Museo, mentre la visita agli affreschi del Lippi in cattedrale è possibile anche tra le 13 e le 14, basta aver acquistato preventivamente il biglietto. Sono possibili aperture e visite guidate su richiesta.

Per informazioni: musei.diocesani@diocesiprato.it.

Il “Cristo deposto” della Cattedrale si sposta in Francia

Cristo deposto, cappella Vinaccesi, Cattedrale di Prato
Cristo deposto, cappella Vinaccesi, Cattedrale di Prato
Il “Cristo deposto” della Cattedrale di Prato si sposta temporaneamente in Francia per essere ammirato in una mostra dedicata all’arte toscana del XIII secolo: in questa settimana la straordinaria opera verrà spostata in camion Oltralpe per partecipare a “Gold and ivory. Paris, Pisa, Florence, Siena. 1250-1320”. L’opera in legno di noce, della fine del 1200, si trova nella cappella Vinaccesi, detta anche «Cappella del Crocifisso», e in settimana sarà trasportata al Museo Louvre-Lens (un’ottantina di chilometri a nord di Parigi, sede distaccata del famoso museo) dove dal 27 maggio fino al 28 settembre 2015 è in programma un allestimento con pezzi provenienti da tutto il mondo ma realizzati tra il 1250 e il 1320 a Firenze, Pisa, Siena e appunto Prato.
Nella mostra francese il Deposto verrà esposto con a fianco i due “dolenti” (la Vergine e San Giovanni evangelista) conservati presso il Musée de Cluny, che per alcuni storici dell’arte sono i probabili “compagni” della scultura pratese (altri confutano invece questa ipotesi, la mostra offrirà quindi un’importante occasione di confronto e dibattito su questo tema).
Il crocifisso era stata restaurato dalla Soprintendenza coi fondi ministeriali nel 1989 (restauratrice Nicoletta Marcolongo, diplomata all’OPD); uno degli interventi più rilevanti era stato lo smontaggio del braccio destro (all’epoca fortemente pericolante), rimontato con nuove calettature lignee nell’incastro ma sfruttando il vecchio pernio, inoltre erano state risarcite le numerose fenditure e consolidata la policromia. Interessante la scoperta di una “toppa” di legno di diversa datazione proprio sopra il perizoma: probabilmente – come ha fatto sapere la restauratrice – rappresenta la copertura di un foro che serviva per collocare il crocifisso su un apposito sostegno.
La riapertura della teca dopo 25 anni ha mostrato una situazione fortunatamente stabile e una buona conservazione della scultura, “comunque – chiarisce Cristina Gnoni Mavarelli della Soprintendenza – data la delicatezza dell’opera e la sua grandezza, prima di valutare la possibilità di esporla l’abbiamo sottoposta a un intervento di revisione conservativa, il cui costo è stato sostenuto dal museo francese. Consolidamento, pulitura e indagini di diagnostica, per individuare quella che poteva essere la cromia originaria, perché quella che vediamo attualmente è una cromia posteriore, probabilmente cinquecentesca”.
“La mostra a cui parteciperà quest’opera – sottolinea il direttore dei Musei Diocesani Claudio Cerretelli – è molto importante. Avevano chiesto anche altre opere pratesi, in particolare il Crocifisso di Giovanni Pisano e il rilievo di Giroldo da Como che viene da Montepiano, molto delicato. Ma molte erano le difficoltà, di vario tipo, per poter prestare anche queste due opere”.