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Buddisti

Associazione buddista cinese all’opera per l’Emporio della Solidarietà

Generosa donazione dell’associazione buddista cinese di Prato all’Emporio della Solidarietà. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 12 settembre, davanti al Tempio Pu Hua Si in piazza della Gualchierina, sono stati consegnati ai volontari dell’Emporio 500 litri di olio di semi, 135 chilogrammi di riso e due grandi scatole di spaghetti di grano duro e di riso.

 

La generosità della comunità buddista nei confronti del supermercato solidale di via del Seminario, non è nuova.  Quella di oggi è la seconda donazione di beni di prima necessità, mentre in passato sono arrivate anche offerte in denaro e vestiti. Destinatari di questi aiuti concreti sono state anche altre associazioni di volontariato del territorio, come la Pamat e la Croce Rossa, che ha ricevuto in dono una ambulanza. Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, l’associazione buddista inviò 35mila euro a favore dei terremotati e adesso ha intenzione di sostenere anche le popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto.

 

«Per noi – afferma la segretaria generale dell’associazione buddista cinese in Italia, Xiaping Yang – è molto importante fare del bene all’interno della comunità in cui siamo inseriti, nel nostro caso in quella pratese. I nostri aiuti non vogliono essere limitati alla comunità cinese di Prato, ma a tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno in termini di generi di prima necessità o di donazioni in denaro. Per questo vogliamo essere vicini anche ai terremotati dell’Italia centrale: a breve – conclude Yang – incontreremo il sindaco Biffoni per decidere in che forma offrire il nostro aiuto».

 

«Quello di oggi è sicuramente un gesto importante per noi – dice Marcello Turrini, volontario dell’Emporio – che per la seconda volta riceviamo in dono generi alimentari dall’associazione buddista. Ricordiamo – aggiunge Turrini – che sono molte le famiglie cinesi che si rivolgono all’Emporio e negli ultimi otto mesi il numero complessivo delle famiglie pratesi che fanno la spesa da noi è aumentato: al momento abbiamo una media di circa 970 famiglie a settimana».

Frati ascensione

I frati francescani minori alla guida della parrocchia dell’Ascensione al Pino

La comunità dell’Ascensione al Pino festeggia l’ingresso dei padri francescani e la nascita in parrocchia della Fraternità internazionale: oltre cinquecento persone, ieri pomeriggio, si sono ritrovate nella chiesa di via Galcianese per questo significativo «passaggio di consegne» tra don Paolo Baldanzi – che ha guidato i fedeli per oltre sedici anni – e i frati dell’Ordine francescano minore padre Roberto Bellato – nuovo parroco dell’Ascensione – padre Alessio Prosperi e padre Paolo Hou (che accompagnerà i cattolici orientali della cappellania che ha sede proprio in questa chiesa).
Alla celebrazione, oltre ai tanti fedeli, hanno partecipato numerosi frati dell’Ordine, provenienti da tutta la Toscana e non solo, il ministro provinciale dei frati minori Guido Fineschi e mons. Marco Dino Brogi, nunzio apostolico e arcivescovo titolare di Città Ducale. Per la diocesi di Prato il vicario generale mons. Nedo Mannucci, il cancelliere can. Daniele Scaccini, il vicario per i migranti mons. Santino Brunetti e diversi sacerdoti del vicariato ovest. Il vescovo Franco ha celebrato la funzione. «Come frati minori eravamo presenti a Prato nella chiesa di San Domenico – spiega all’inizio della messa d’ingresso padre Fineschi – ma abbiamo dovuto lasciare la presenza per mancanza di forze. Eppure, nell’ottica di un rinnovo, abbiamo accolto l’appello del vescovo di un servizio più pastorale, prendendo la guida di questa parrocchia. Vogliamo essere segno francescano e strumento di pace e unità all’interno non solo della parrocchia, ma anche della diocesi e della città: non a caso questa chiesa è sede della cappellania cattolica cinese e anche in questo apostolato ci impegneremo». Ai piedi dell’altare padre Roberto, che nel rito ha ricevuto dal vescovo l’acqua benedetta, l’incenso e infine la sede, da cui predicherà la parola. Don Paolo Baldanzi ha invece consegnato al suo successore le chiavi della chiesa, del tabernacolo e una stola. «Questo è un progetto – ha spiegato mons. Agostinelli durante l’omelia – che non nasce all’improvviso: oggi inizia una avventura bella e impegnativa, che affidiamo al Signore. Il tutto nell’ottica di una Chiesa che accoglie, che dialoga, che fa servizio: bisogna stare in mezzo alla gente, condividere bisogni, gioia e tristezza». E il riferimento va anche all’apostolato nei confronti dei cittadini orientali della città: una sfida per vincere la diffidenza e il pressappochismo e costruire, insieme, una strada per l’integrazione e la fraternità. il presule ha avuto parole di apprezzamento e ringraziamento anche per l’ormai ex parroco don Paolo, che i fedeli hanno omaggiato con un lungo applauso.
Dopo la messa tutti a far festa insieme nel salone del centro pastorale: italiani e orientali, vecchi e nuovi parrocchiani, famiglia francescana. «Ci sono tre cose che non vi farò mai mancare – ha detto proprio il nuovo parroco, padre Roberto Bellato, a tutta la comunità, sia in lingua italiana che cinese – ossia l’Eucarestia e il dono della Parola, il sacramento del Perdono, la preghiera quotidiana per voi. Per tutto il resto cammineremo insieme, porteremo i pesi e condivideremo le gioie, nell’ottica di una comunità bella e unità, in cui non esistono distinzioni e disuguaglianze».