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Via Crucis, il Vescovo Franco con i giovani davanti al carcere e con la comunità cinese a Chinatown

Doppio appuntamento diocesano con uno dei riti più importanti del tempo di Quaresima: la Via Crucis. Domani, venerdì 18 marzo, è in programma quella con i giovani delle parrocchie pratesi, sabato pomeriggio, 19 marzo, la croce sarà portata in processione per le strade di Chinatown. Entrambi i momenti saranno guidati dal vescovo Franco Agostinelli.

 

Venerdì 18 marzo, la Via Crucis dei giovani

 

Nell’Anno della Misericordia, toccherà il carcere de «La Dogaia» la Via Crucis dei ragazzi, promossa dall’ufficio diocesano di pastorale giovanile. La partenza è alle 21 con partenza dalla chiesa di Maliseti. «Ero in carcere e mi avete visitato», questo il titolo dell’evento, con le parole del Vangelo che riportano alla specifica opera di misericordia. Quindici stazioni – con i brani dell’evangelista Luca – con cui i ragazzi, percorrendo la strada che li condurrà all’esterno della casa circondariale pratese, avranno modo di conoscere testimoni della fede che proprio in carcere hanno ritrovato il cammino. Sarà il cappellano de «La Dogaia», don Enzo Pacini, a introdurre la serata. Seguiranno, stazione dopo stazione, testimonianze lette dai giovani presenti: dal diario del cardinal Van Thuan al ricordo del carcere di Jacques Fesh, passando per la poesia «La Terra Santa» di Alda Merini o il testamento di Alessandro Serenelli, assassino di Maria Goretti. Chiuderà la via Crucis l’intervento del vescovo, monsignor Franco Agostinelli.
«Un segno di vicinanza – spiega don Alessio Santini responsabile della Pastorale giovanile – per quelli che sono in una fase della loro vita in cui cercano di ricominciare. Proprio “ricominciare” è la parola-chiave, per loro come per noi. Anche in un’ottica di riconciliazione. Inoltre, portando la nostra croce a La Dogaia, vogliamo porre un’attenzione particolare per riflettere e venire a conoscenza delle difficotà e i problemi che i carcerati vivono quotidianamente».

 

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Sabato 19 marzo, la Via Crucis a Chinatown

 

Sabato 19 marzo, memoria di San Giuseppe, alle 15,30 monsignor Franco Agostinelli guiderà la processione che passerà per via Pistoiese per arrivare ai giardini di via Colombo. Con lui ci saranno i frati minori che guidano la parrocchia dell’Ascensione al Pino, fra’ Roberto Bellato e padre Paolo Hou, le suore cinesi suore Selina e suor Teresa e naturalmente la comunità cattolica orientale.
Si tratta di un momento ormai tradizionale per la nostra Chiesa, promosso ormai da più di dieci anni. «Ammetto che il nostro passaggio con la croce per le vie dove vivono e lavorano i cinesi desta più indifferenza che curiosità – dice candidamente fra’ Roberto – ma anche se sono in pochi quelli che si fermano e si chiedono il perché di questa iniziativa, pensiamo sia giusto manifestare la nostra presenza e la nostra vicinanza alla comunità orientale».
La partenza della processione è dalla farmacia Etrusca in via Pistoiese, davanti al supermercato Pam, poi i fedeli si muoveranno lungo la strada principale per poi a girare a destra in via Puccini, via Respighi, via Magellano fino ai giardini pubblici in via Colombo. Qui, dopo l’ultima stazione della Via Crucis, prenderà la parola il Vescovo per lanciare un messaggio di saluto con gli auguri di buona Pasqua a tutti i presenti. Il suo discorso sarà tradotto in lingua cinese da suor Teresa.
Durante il percorso, soprattutto lungo via Pistoiese, quella che gli orientali di Prato chiamano emblematicamente «via Cina», i fedeli della comunità cattolica cinese distribuiranno alle persone che incontreranno per strada dei volantini con la spiegazione della presenza della comunità cristiana che si ritrova all’Ascensione al Pino.
I frati minori sono arrivati nella parrocchia di via Galcianese a settembre, il lavoro di amalgama tra le due realtà, quella italiana con quella cinese, è ancora lungo ma si cominciano già a vedere alcuni risultati. «Quest’anno dopo Pasqua battezzeremo cinque catecumeni e un uomo riceverà la prima Comunione e la Cresima – dice fra’ Roberto – sono piccoli numeri ma decisamente in crescita, mai abbiamo conferito così tanti sacramenti in una volta sola agli adulti».