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Convegno pastorale diocesano, le indicazioni per iniziare il cammino

Nella chiesa di San Domenico si è tenuto il Convegno pastorale diocesano, il tradizionale appuntamento che segna l’inizio del nuovo anno per la Chiesa di Prato. Preti, religiosi e laici impegnati nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali, si sono ritrovati per capire dal vescovo Giovanni verso quale orizzonte occorre camminare. Quanto presentato è il frutto di un lavoro di condivisione compiuto dal Consiglio pastorale diocesano, al quale spetta il compito di studiare, valutare e proporre le attività pastorali della Diocesi.

 

«Il punto su cui ritorneremo è quello della collaborazione vicariale – ha spiegato monsignor Nerbini –questo nasce da una esigenza ormai condivisa che da soli non si può fare molto, non si può rispondere alle sfide, non si può rispondere alle domande che per esempio la comunità cristiana e in particolare i giovani ci pongono».

 

Qui è possibile scaricare il progetto pastorale diocesano per l’anno 2023-2024

 

In parallelo a questo progetto pastorale, ci sono altri due binari di impegno: il Cammino sinodale, iniziato due anni fa, nel quale sono state coinvolte e ascoltate oltre duemila persone, e la preparazione al grande Giubileo del 2025. In vista di questo importante avvenimento – che secondo le stime dovrebbe portare 32 milioni di pellegrini a Roma – ci sarà un percorso di avvicinamento, scandito da alcune tappe. La prima sarà l’approfondimento dei documenti del Concilio Vaticano II, affidato al commento di alcuni esperti, diffuso attraverso la registrazione di video, che saranno messi a disposizione di tutte le persone interessate.

 

Guida in preparazione al Giubileo 2025

 

Anche quest’anno la Diocesi propone alle parrocchie, ma anche ai gruppi e ai movimenti ecclesiali, la possibilità di vivere assieme momenti di formazione utilizzando le schede preparate dal biblista don Gianni Gualtieri. Si tratta di un percorso composto da quattro appuntamenti che propone delle riflessioni a partire dalla lettura del Libro di Giona.

 

Le schede bibliche sul Libro di Giona per l’anno 2023-2024

 

L’intervista al vescovo Giovanni realizzata da Tv Prato

 

Convegno pastorale diocesano, le indicazioni per la Chiesa di Prato: «le parrocchie lavorino con sinodalità»

Martedì 27 settembre 2022, in San Domenico si è tenuto il Convegno diocesano, l’appuntamento che segna l’inizio dell’anno pastorale per la Chiesa di Prato. Dopo l’introduzione del vescovo Giovanni ha preso la parola padre Rizieri Santi, che insieme a un gruppo di lavoro ha redatto un documento nel quale sono indicate le proposte per il nuovo anno. Da quel testo e dalle indicazioni emerse dal Convegno, il vescovo Giovanni ha redatto il documento definitivo che riportiamo di seguito.

 

DIOCESI DI PRATO
PROGETTO PASTORALE PER L’ANNO 2022 – 2023

 

LA SINODALITA’ VICARIALE

 

Il Vescovo, accogliendo la proposta del Consiglio Pastorale Diocesano e i suggerimenti dell’Assemblea Diocesana del 27/09/2022, chiede che in quest’anno pastorale 2022-2023 si continui il cammino sinodale caratterizzato dall’ascolto accogliente e dal camminare insieme.

 

Quest’anno la nostra Chiesa di Prato si impegna in particolare nella sinodalità fra le parrocchie del medesimo vicariato. Il Vicariato non è un’esigenza puramente culturale o sociologica, ma spirituale. La prima testimonianza di novità che può interpellare coloro che ci circondano resta il “Guardate come si amano” (cfr. Atti 2,42). Il piano pastorale di quest’anno intende favorire la testimonianza facendo crescere la comunione fra le persone del vicariato, a tutti i livelli.

 

Gli atteggiamenti di accoglienza, ascolto, dialogo e collaborazione sono la via che ci permette di vivere un’esperienza di “Chiesa in uscita”, cioè di esprimere la nostra comunione e missione. Dobbiamo però onestamente riconoscere che noi che viviamo dentro la comunità ecclesiale spesso siamo i primi che hanno bisogno di essere evangelizzati nel vivere la comunione per divenire poi i primi “in uscita”.

 

Questo piano pastorale intende invitare tutti all’impegno per realizzare alcune scelte specifiche comuni. É evidente che quando si compiono delle scelte, queste non negano la bontà di altre, ma ci permettono di perseguire degli obiettivi onde evitare che l’azione si disperda su molti rivoli, senza portare frutti.

 

La collaborazione vicariale è una scelta pastorale primaria e irrinunciabile. La pandemia e la guerra in Ucraina sono state e sono ancora certamente un tempo di prova. Ma noi cristiani siamo chiamati a coltivare proprio ora l’ottimismo della fede: c’è un mondo che muore, è vero, ma noi sappiamo che è lo Spirito che guida anche la storia di oggi e noi abbiamo il compito di suscitare nuovi percorsi di comunione e di formazione all’umanesimo. L’impegno di collaborazione vicariale può essere una risposta che silenziosamente si impone come segno di novità. Inoltre, è uno sforzo necessario se non vogliamo lasciare indietro le realtà più piccole.

 

Questa scelta pastorale di vivere la sinodalità nel vicariato non intende sobbarcare nessuno di ulteriori impegni e fatiche, piuttosto viene compiuta per camminare meglio, insieme, con maggiore gioia e con risultati migliori.

 

Nel passato, in modi e in tempi diversi si sono già fatti molti tentativi di collaborazione pastorale, spesso con scarsi risultati. Ma non possiamo lasciarci spegnere dalla stanchezza e dal pessimismo; dobbiamo provare, perché oggi noi abbiamo la possibilità di essere profeti di una storia nuova.

 

Con la scelta della sinodalità vicariale non vogliamo neppure cancellare le qualità e le prerogative di nessuno, ma vogliamo vivere e narrare il Vangelo insieme. Le diversità, se condivise, sono una ricchezza. Nelle nostre realtà vi sono tante “buone menti” che possono essere valorizzate a vantaggio di tutti: persone con esperienze significative da condividere e che possono insegnarci cose che non sappiamo, persone con “specializzazioni” che potrebbero divenire patrimonio comune.

 

Il cammino che viene proposto può e deve coinvolgere tutti: clero, religiosi/e e laici; giovani, adulti e anziani; persone impegnate, simpatizzanti e frequentatori occasionali, ‘cercatori di Dio’…, nella certezza che sono le esperienze di scambio e di accoglienza che ci trasformano e ci rinnovano nel profondo. Ci rinnoviamo quando siamo capaci di accogliere l’altro con la novità che egli porta. Anche questo è la “Chiesa in uscita” ed è il cammino da compiere nei nostri vicariati.

 

IN PARTICOLARE, FRA LE TANTE SCELTE POSSIBILI,
VENGONO FATTE QUESTE PROPOSTE:

 

1. Per i laici delle varie parrocchie del Vicariato:
a. Nella fedeltà alle richieste del Sinodo, siamo tutti chiamati a far crescere delle relazioni interpersonali in parrocchia e fra parrocchie. Vanno create e proposte occasioni di incontro fraterno. É importante che tutti prestiamo attenzione all’accoglienza che si vive nelle nostre comunità cristiane.
L’accoglienza ci può rinnovare con linguaggi, domande e segni nuovi.
b. Un’opportunità importante può essere offerta dall’incontrarsi fra parrocchie per approfondire le schede bibliche proposte dalla Diocesi sulla Prima Lettera di Paolo ai Corinti. La Parola di Dio è il mezzo più bello ed efficace per conoscere il cuore di Dio e per fare comunione.
c. Avviare percorsi di vita nuova significa cambiare e rinnovare soprattutto noi stessi, costruire relazioni autentiche (tra preti, tra laici, tra sacerdoti e laici), nella consapevolezza che tutti siamo membra del Signore.

 

2. Per il clero del Vicariato:
a. Vivere la fraternità sacerdotale. Tutti possiamo immaginare quanto sarà bello se i sacerdoti dello stesso vicariato lungo l’anno (mensilmente?) avranno delle mattinate da trascorrere insieme per meditare e condividere la pagina del Vangelo della Domenica successiva, per proporre dei segni liturgici comuni nei tempi liturgici forti, per fare un po’ di Adorazione insieme e per concludere con un pranzo fraterno.
b. In risposta alla difficoltà lamentata da più parti di trovare un confessore disponibile o una guida spirituale, i sacerdoti del vicariato, accordandosi, possono far conoscere alcuni numeri di cellulare con date, orari e luoghi in cui sono disponibili per questi incontri.
c. Condividere la pastorale ordinaria, ad esempio, suddividendosi ambiti e competenze pastorali.

 

3. Per il Consiglio Pastorale Vicariale:
a. É evidente che va costituito in ogni vicariato.
b. Esso è chiamato a riflettere sui bisogni, le potenzialità e le priorità pastorali del Vicariato.
c. Sarà utile la pubblicazione dell’elenco e del calendario delle iniziative più significative delle varie parrocchie, così come dei vari bisogni e servizi presenti in zona (caritativi, culturali, formativi, ricreativi, spirituali…)
d. Il Consiglio Vicariale potrà anche individuale dei ‘facilitatori’ nei vari ambiti pastorali, figure di sostegno che abbiano la capacità di aiutare e stimolare i vari operatori pastorali.
e. Organizzerà la formazione di operatori pastorali a livello vicariale. Molte situazioni pastorali nuove ci interpellano (pastorale giovanile, formazione degli animatori per giovani e adulti, corsi per fidanzati, corsi di preparazione al Battesimo e alla Confermazione degli adulti, pastorale sanitaria, pastorale del lavoro, formazione alla Parola di Dio, incontri per famiglie, pastorale dei separati e divorziati, terza età, extracomunitari…). Ci sentiamo spesso inadeguati, ma non possiamo nemmeno derogare dal nostro servizio. Solo collaborando insieme potremo rispondervi.

 

4. Per la Pastorale Giovanile:
a. Viviamo la fatica di relazionarci con gli adolescenti e i giovani. É indispensabile creare nuove occasioni di contatto. Al di là della possibilità o meno di avere un gruppo giovanile parrocchiale, il Consiglio Pastorale Vicariale può impegnarsi nell’individuare gli animatori, nel proporre momenti aggregativi e formativi comuni, nel favorire l’interscambio di animatori. Anche l’Ufficio per la Pastorale Giovanile offrirà la propria collaborazione.
b. É bene che anche con la pastorale per l’infanzia ci si apra ad una realtà vicariale e non solo parrocchiale, fatta di confronto e di collaborazione.

 

5. Per gli Uffici Pastorali:
a. Anche a loro è rivolto un invito alla sinodalità. É bene che vi sia maggiore coordinamento e collaborazione fra gli Uffici stessi, ma anche che questi si propongano per incontri, dialoghi e collaborazioni con ogni vicariato.

 

Per finire: al di là del buon funzionamento delle strutture, continua ad essere importante la cura per la liturgia, la catechesi, la formazione spirituale, la Parola di Dio…

 

Una proposta trasversale per clero, laici, giovani, consiglio vicariale… : da più parti si è insistito sul valore delle ‘esperienze’ come ‘vettore’ per comunicare all’interno delle nostre comunità e anche con coloro che ne sono lontani o hanno perso i contatti.
Premesso che occorre aprire una riflessione su cosa sia un’autentica esperienza (= un’esperienza che possa gire nel profondo della persona e della comunità), è emersa l’esigenza di un uso più consapevole – e in rapporto alla crescita spirituale – del patrimonio artistico (arte pittorica, musica, ecc.). In questo senso dovremo provare a proporre iniziative, con il contributo di tutti, e soprattutto dovremo coltivare una sensibilità che ci renda più attenti a questi aspetti e possibilità.

 

Qui il documento in formato pdf

 

Padre Rizieri: «La sinodalità tra le parrocchie è una scelta pastorale primaria e irrinunciabile»

 

 

Il vescovo Giovanni: «Guardiamo al futuro con speranza»

 

 

Al Convegno pastorale saranno consegnate anche le nuove schede bibliche preparate da don Gianni Gualtieri, biblista e parroco dei Santi Martiri. Quest’anno il filo conduttore è la prima lettera di San Paolo ai Corinzi, «scelta perché offre moltissimi spunti concreti – dice ancora mons. Nerbini –, nei suoi scritti San Paolo non fa solo teologia, ma parla di situazioni reali della comunità a cui si rivolge». L’invito alle parrocchie, ma anche ai gruppi e ai movimenti, è quello di fare un percorso di formazione utilizzando questo sussidio già pronto e strutturato per essere letto, meditato e approfondito in modo comunitario.

 

le schede bibliche in formato pdf

 

Insieme e in parrocchia. Le indicazioni per il nuovo anno pastorale 2020-2021

Inizia l’anno pastorale 2020-2021 della Chiesa di Prato. In San Domenico si è tenuto il tradizionale convegno pastorale nel quale il vescovo Giovanni ha dato le indicazioni per il cammino della comunità ecclesiale.
Nel suo intervento monsignor Nerbini è partito da una analisi del momento che la Chiesa, ma anche la società nella sua interezza, sta vivendo a causa della pandemia e quali strade si possono intraprendere per far ripartire la pastorale ordinaria. Una richiesta, su tutte: che i laici tornino in parrocchia e si rimettano sotto la Parola di Dio.
Questo l’intervento letto dal Vescovo al Convegno

 

Sono scaricabili anche le relazioni presentate la prima serata del Convegno.

Relazione dei vicari foranei – don Carlo Stancari

Relazione dei Consigli pastorali parrocchiali – Monica Bigagli

Relazione delle Aggregazioni laicali – Francesco Aiazzi

Relazione dei gruppi giovanili – Irene Bonacchi

 

Le schede sugli Atti degli Apostoli

 

 

Sotto i servizi di Tv Prato dedicati alle due serate del Convegno

 

 

 

 

 

Anno pastorale, inizia il cammino con il convegno diocesano

Chiesa di Prato a convegno per iniziare il nuovo anno pastorale. In questi giorni il vescovo Giovanni ha inviato la convocazione ai sacerdoti e ai diaconi, ai religiosi, ai membri dei consigli pastorali e agli appartenenti delle associazioni laicali. Ma tutti i fedeli della comunità diocesana sono invitati a partecipare alle due serate in programma martedì 22 e mercoledì 23 settembre alle ore 21,15 nella chiesa di San Domenico. Viste le norme anti Covid che richiedono la riduzione degli spazi per consentire una adeguata distanza tra i partecipanti si potranno seguire i lavori del convegno anche dal chiostro di San Domenico e su Tv Prato, che trasmetterà in diretta le due serate.

 
«Nel settembre scorso – scrive monsignor Nerbini nella lettera di invito al convegno – ci eravamo dati il compito di vivere una esperienza di rinnovamento della nostra azione pastorale seguendo le suggestioni e gli insegnamenti degli Atti degli Apostoli, ora vogliamo insieme provare a compiere una verifica per impostare il cammino per l’anno pastorale 2020-2021».

 
Nella prima serata, martedì 22 settembre, saranno quattro persone a relazionare il cammino compiuto, evidenziando i risultati ottenuti e i limiti riscontrati. Parleranno un vicario foraneo, una rappresentante dei consigli pastorali, un rappresentante delle associazioni laicali, un rappresentante del mondo giovanile. Nella seconda serata, mercoledì 23, il Vescovo presenterà dettagliatamente il tema del secondo anno pastorale.
Il testo di riferimento durante i lavori è «La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa», a cura della Congregazione per il clero della Santa Sede.

 

La lettera del Vescovo con la convocazione del convegno pastorale diocesano

 

San Francesco

Mercoledì 21 in San Francesco la presentazione del piano pastorale

Chiesa pratese pronta con il piano pastorale. Sarà il vescovo Franco Agostinelli a presentarlo nel corso della seconda serata, mercoledì 21 settembre alle 21, del Convegno pastorale in programma nella chiesa di San Francesco.

Alla presentazione le linee guida da seguire a livello diocesano e parrocchiale sono invitati, in particolare, tutti i sacerdoti con i loro consigli pastorali, i collaboratori parrocchiali e pastorali, gli appartenenti ai movimenti e alle associazioni, le comunità religiose.

L’invito è naturalmente rivolto anche a tutti i fedeli.

La serata, come lo scorso anno, sarà conclusa da una rappresentazione artistica che narrerà il rapporto tra l’uomo e l’infinito.

Padre Ermes Ronchi

Padre Ermes Ronchi al Convegno pastorale diocesano

La Chiesa di Prato è pronta a cominciare un nuovo anno pastorale. Come da tradizione, le linee guida da seguire a livello diocesano e parrocchiale saranno illustrate nel corso del Convegno pastorale, in programma nella chiesa di San Francesco. Due serate per riflettere e programmare l’impegno di sacerdoti, religiosi e laici impegnati a vario titolo nella comunità ecclesiale.

Il primo appuntamento è per martedì 20 settembre, alle 21. Protagonista della serata sarà padre Ermes Ronchi, teologo di fama nazionale molto conosciuto per essere il conduttore della rubrica «Le ragioni della speranza» all’interno della trasmissione «A sua Immagine» su Rai 1. Originario del Friuli, padre Ronchi appartiene all’ordine dei Servi di Maria ed ha pubblicato numerosi libri dedicati alla figura di Maria, alla preghiera, alla conversione e alla speranza. Il religioso è stato invitato per parlare de «Lo scandalo della Misericordia».

Il giorno seguente, mercoledì 21, sempre alla stessa ora, il vescovo Franco presenterà il piano pastorale di quest’anno.

Nunzio Galantino

Il segretario della Cei Nunzio Galantino al Convegno pastorale diocesano

Le prospettive della Chiesa italiana alla vigilia del Giubileo e le intuizioni di Papa Francesco contenute nell’enciclica «Laudato Si’». Sono questi i due punti al centro del prossimo Convegno diocesano, un appuntamento che per la diocesi di Prato rappresenta il momento ufficiale di ripartenza dell’anno pastorale.

Si comincia martedì 15 settembre alle 21,15 nella chiesa di San Francesco: relatore sarà monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei. Invitato dal vescovo Agostinelli, il numero due della Conferenza episcopale italiana è stato chiamato a presentare gli importanti e delicati passaggi che attendono la Chiesa il prossimo autunno, come il Sinodo sulla famiglia in programma a ottobre, il Convegno ecclesiale di Firenze, con la visita del Papa a Prato nel mese di novembre (Francesco sarà nella nostra città martedì 10) e l’apertura dell’anno della Misericordia in programma l’8 dicembre, per l’Immacolata Concezione (nella nostra città sarà il 13 dicembre). E proprio «Chiesa luogo di Misericordia» è il titolo del suo incontro, con chiaro riferimento al Giubileo. Naturalmente non mancherà da parte di mons. Galantino un commento e una esortazione ai fedeli pratesi sul nuovo anno pastorale in diocesi, quello che secondo il piano triennale predisposto da mons. Agostinelli sarà l’anno dell’«agire», del cambiamento concreto per le comunità parrocchiali chiamate a interpretare e vivere la realtà di oggi.

Il giorno successivo, mercoledì 16, sempre alle 21,15 in San Francesco, la serata sarà dedicata alla lettera enciclica «Laudato Si’», scritta dal Papa per far riflettere la Chiesa e il mondo sul creato inteso come casa comune da curare e amare. A introdurre, attraverso una lettura teologica del testo, interverrà padre Guidalberto Bormolini, sacerdote e monaco dei Ricostruttori nella Preghiera, specializzato in antropologia teologica. Il religioso, che vive a Santa Maria in Acone (Pontassieve) alle pendici del monte Giovi, è autore del libro «I Santi e gli animali. L’eden ritrovato», proprio dedicato al rapporto tra il mondo animale e le vicende bibliche.
A seguire la meditazione sui temi dell’enciclica diventa culturale ed emozionale con lo spettacolo di Elisabetta Salvatori, che proporrà un percorso poetico basato sulle storie di Santa Caterina da Siena e Beatrice da Pian degli Ontani. Originaria della Versilia, l’attrice Elisabetta Salvatori è conosciuta e apprezzata per la sua arte di narratrice di storie e vicende che si intrecciano con la realtà e la fantasia. Al Convegno pastorale racconterà la vita di due donne, Caterina Benincasa, la santa mistica patrona d’Italia e d’Europa, e Beatrice Bugelli, chiamata anche la poetessa pastora, vissuta nell’Ottocento sulla Montagna pistoiese nota per i suoi simpatici e allo stesso tempo profondi componimenti popolari. Il racconto si snoda partendo dalla morte e percorre a ritroso le loro vite, rivelando l’intima, seducente affinità delle due storie. Parlare di loro è entrare nel mistero di sapienze sorprendenti, di povertà trasformata, di bellezza come valore assoluto, di talento, di amore di terra e di cielo e, naturalmente, di fede.