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«Verso dove», ultimi giorni per la personale di Italo Bolano

Si avvia alla chiusura «Verso dove», la personale dell’artista Italo Bolano inaugurata lo scorso 14 novembre negli spazi del Museo di San Domenico: domenica 10 gennaio sarà l’ultimo giornoper poter visitare l’esposizione curata dal pittore e scultore elbano, che ripercorre tutta la sua carriera. Con l’occasione, alle ore 18 si terrà un concerto della violinista Tecla Dossi. L’ingresso è gratuito, come peraltro lo è stato per tutta la durata della mostra.

Si chiude nel segno del successo la due mesi di Bolano in San Domenico: dopo l’inaugurazione (che ha raggiunto i quattrocento accessi), si sono contate tra le venti e le trenta persone al giorno, in media, che hanno varcato la porta del museo monumentale.

Non sono mancate le visite di alunni delle scuole superiori e di associazioni culturali tra cui Fare Arte e il Gruppo storico San Domenico. Dall’estero forte la presenza dalla Francia, ma soprattutto da Monaco di Baviera (Germania), con artisti e collezionisti appassionati dell’arte di Bolano che sono giunti in città per visionare la sua personale.

La mostra, promossa dalla Diocesi di Prato con la collaborazione del Comune, gode del Patrocinio della Regione Toscana e presenta oltre 130 opere. «Sono tutte opere legate dal tempo», come le definisce proprio l’artista: capolavori che riprendono diversi cicli pittorici, che toccano figure dissimili, da Napoleone a Gesù Cristo, passando per tele legate al ricordo dell’amico Mario Luzi o che rimandano al tema della «donna-isola».

Questi gli orari di apertura del fine settimana: sabato dalle 15,30 alle 19 e domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.

Chiusa la mostra, domenica 10 gennaio alle ore 20 Italo Bolano sarà al circolo Primo Maggio per l’incontro «A parlar d’arte con Italo Bolano»: «Ho deciso di chiudere i due mesi della mostra con questa serata che potremmo definire “tra amici” – spiega l’artista – proprio perché durante l’esposizione sono stato avvicinato da molte persone interessate a parlare di cultura e approfondire varie tematiche artistiche. Per questo ho deciso di invitarle a una serata in cui tutti possono dire la loro, liberamente, esponendo domande e punti di vista».

Ritratto Italo Bolano

In mostra al museo di San Domenico, da sabato, 130 opere di Italo Bolano

Circa 130 opere, tra cui la riproduzione fotografica del Cristo donato a Papa Francesco in occasione della visita a Prato martedì 10 novembre: si intitola «Verso dove» ed è la personale dell’artista Italo Bolano, che verrà inaugurata nei locali del museo di San Domenico sabato 14 novembre alle ore 17.
La mostra, promossa dalla Diocesi di Prato con la collaborazione del Comune, gode del Patrocinio della Regione Toscana e si inserisce nel calendario delle manifestazioni per la venuta del Santo Padre a Prato: «Sono tutte opere legate dal tempo», come le definisce proprio l’artista: capolavori che riprendono diversi cicli pittorici, che toccano figure dissimili, da Napoleone a Gesù Cristo, passando per tele legate al ricordo dell’amico Mario Luzi o che rimandano al tema della «donna-isola».
«La possiamo definire – dice proprio Italo Bolano di questa mostra – una esposizione antologica, che ho voluto fare a Prato perché questa città d’inverno diventa la mia casa e il mio studio, in centro storico. L’estate invece ricevo, come di consueto, nel mio atelier all’isola d’Elba, dove si trova anche il museo a cielo aperto, dagli anni Sessanta». Dipinti, acquerelli, ceramiche e strutture varie: una personale eterogenea e ricca, visitabile, appunto, da sabato 14 novembre dalle ore 17 (presentazione a cura del critico d’arte Marisa Vescovo). La mostra sarà visitabile fino al 10 gennaio 2016, a ingresso libero; gli orari sono dal lunedì al sabato dalle 15,30 alle 19 e la domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.
«Ancora una volta il museo di pittura murale ospita le opere di un artista contemporaneo – sottolinea il direttore dei Musei diocesani, Claudio Cerretelli – che sentiamo un po’ anche come pratese. Questi splendidi spazi di origine antica accolgono e abbracciano il contemporaneo, in un rapporto che si instaura in maniera facile ed efficacissima, soprattutto grazie alla forza espressiva di Bolano». «Bolano, un uomo che ha esposto nel mondo e che però ha mantenuto fortissimo il contatto con i luoghi del suo vissuto – sono le parole del consigliere comunale Massimo Carlesi, che ha seguito da vicino l’organizzazione dell’esposizione e ne è stato l’ideatore – una vera soddisfazione averlo qui a Prato e presentare questa sua mostra al museo di San Domenico».

BIOGRAFIA DI ITALO BOLANO
Nasce a Portoferraio (Isola d’Elba) nel 1936.
Compiuti gli studi ginnasiali, la madre lo manda a Firenze dove frequenta il liceo artistico e quindi si prepara per le abilitazioni all’insegnamento.
Si specializza nello studio della composizione architettonica frequentando le lezioni del prof. Travaglia a Padova.
Ha sempre dipinto e risale all’età di quattordici anni la sua prima mostra.
All’età di diciannove anni ha un incarico di insegnante di disegno e storia dell’arte nelle scuole medie superiori grazie al prof. Alfonso Preziosi (colta figura storica della cultura elbana e preside di scuole superiori nonché direttore del “Corriere Elbano”) che lo seguirà per tutta la vita avendone grande stima.
Bolano insegna per quarant’ anni. All’inizio dell’insegnamento, contemporaneamente per necessità, costruisce la sua prima casa con l’aiuto di un solo uomo. Il lavoro durerà cinque anni e la casa, ispirata all’architetto Le Corbusier, rimane la prima e una tra le più moderne costruzioni all’Elba.
Non tralascia mai la pittura, viaggia molto tra i continenti e l’Europa e studia in particolare i monumenti a Barcellona e Gerusalemme, nonché i musei e le loro sezioni didattiche. Questo studio gli permetterà di costruire e organizzare un museo all’Isola d’Elba, anche sulla scia del Centro Pompidou di Parigi.
All’Isola d’Elba voleva creare una piccola “Spoleto d’Arte” su un grande terreno abbandonato, un villaggio d’arte e di artisti dove il visitatore poteva trascorrere una giornata, nonché un museo internazionale d’arte moderna che, dopo poco, sarebbe stato possibile realizzare grazie ad una trentina di opere donate da grandi artisti che ancora oggi possiede e che potrebbero essere la base di un piccolo museo.
Questi progetti, nonché un piano di sviluppo urbanistico di Portoferraio lungo il Golfo, oggi desiderato ma impossibile da realizzare per le costruzioni che nel frattempo si sono moltiplicate, non furono capiti dalle autorità locali perché i tempi non erano ancora maturi.
Ritratto di Italo BolanoAllora si ripiegò su sé stesso e, avendo imparato le tecniche della ceramica che permettono di esporre i suoi “quadri” all’acqua e al sole nelle alterne vicende delle stagioni, in un vigneto abbandonato per la crisi dell’agricoltura del dopoguerra, costruì il Centro Museo di San Martino che oggi porta il nome di Open Air Museum Italo Bolano.
Quest’opera, che ha compiuto cinquant’ anni, lo impegnerà tutta la vita sia fisicamente sia economicamente; infatti fu costretto a vendere tutte le sue proprietà per realizzare un parco mediterraneo con trenta monumenti e laboratori didattici dove si possono insegnare la pittura e la ceramica.
Il Museo è oggi annoverato tra i primi nove “sentieri dell’Arte moderna in Toscana” e tra i più importanti open air in Italia.
Dal dopoguerra ad oggi ha dato impulso alla cultura elbana con ben 350 manifestazioni nel suo Centro-Museo. Molti sono i suoi insegnamenti e le sue conferenze che hanno dato un contributo alla conoscenza dell’arte moderna.
Nel 1967 organizzò la prima grande mostra di artisti di fama internazionale per far approdare l’arte Moderna in quest’ isola dominata dalla pittura livornese, di carattere postmacchiaiolo.
Bolano si è dedicato anche ai bambini e agli anziani e alla gente portatrice di handicap mentale e fisico dell’ospedale dell’Isola.
Questo Centro Museo rimane ancora, a tutt’oggi, l’unico ambiente culturale e didattico all’Elba e un crocevia di artisti di tutto il mondo.
E’ uno dei luoghi più visitati e fotografati dell’Isola.
La sua vita artistica è ricca di premi e di mostre allestite sia in gallerie private, in Italia e all’estero, sia in prestigiosi luoghi storici come Santa Croce a Firenze, il Palazzo dei Consoli a Gubbio, l’Abbazia di Chiaravalle, il palazzo Salmatoris, sede dell’armistizio di Cherasco e residenze e musei napoleonici per le mostre riguardanti l’Imperatore stesso.
Sue opere si trovano in musei, gallerie pubbliche e private.

La sua pittura è passata dall’espressionismo figurativo all’espressionismo astratto, con ispirazioni alla pittura gestuale americana, sostanzialmente una pittura esistenziale.
Le sue opere, con temi, sempre originali e nuovi, comprendono anche quattro cicli pittorici dedicati a Napoleone, a Gesù Cristo, alla poesia di Mario Luzi, del quale è stato grande amico e alla Donna Isola.

Molti sono i monumenti e le ceramiche monumentali realizzati in Italia e all’estero, con le diverse tecniche dell’acciaio, del vetro dallas a grosso spessore e della ceramica.
Ricordiamo tra gli altri:
– Il grande bassorilievo nella fabbrica Wietke a Berlino
– La composizione della Barca del Sole e del Sestante in acciaio e vetro dallas a Portoferraio
– Il Monumento alla via Francigena nel Museo Open Air a Etroubles, ai piedi del Gran San Bernardo, realizzato in pietra e terracotta
– Le fontane di Montemurlo (Prato)
– Il “Monumento a Federico II” sulla tangenziale di Prato
– L’opera “Ad Astra” nella nuova zona Expo di Milano.

Innumerevoli sono le decorazioni pubbliche e private in ceramica gli arredamenti di interni ed esterni.

Di recente ha inaugurato il Museo diffuso d’Arte contemporanea dell’Isola d’Elba, venticinque monumenti collocati negli otto Comuni dell’Isola che realizzano il suo progetto, iniziato negli anni settanta con il titolo “Elba Isola del Mondo”.

Si tratta di opere realizzate con le varie tecniche che Bolano padroneggia e che decorano con l’arte tutta l’Isola, come fece César Manrique a Lanzarote, nelle Isole Canarie.
“L’arte è ispirata dalla Natura, l’opera deve sublimarla e interagire con lo spazio”, (Italo Bolano)