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Un frammento di Marte per il Papa, il dono della comunità scientifica a Francesco

Un frammento di meteorite marziana, un piccolo lembo della superficie di un altro pianeta del Sistema Solare, sarà offerto dal Museo di Scienze Planetarie di Prato, attraverso la Città, a Papa Francesco. In occasione della visita del Pontefice a Prato, il prossimo 10 novembre, questo simbolo della ricerca scientifica e astronomica verrà donato a Francesco per destinarlo alla Specola Vaticana, osservatorio astronomico dello Stato Vaticano, gestito dai padri gesuiti.

Un omaggio che il Museo di scienze planetarie fa in nome della comunità scientifica e in particolare di quella astronomica. Quanto meno per quella parte di scienziati, molti a dire il vero, che credono che questo gesto possa avere un alto valore simbolico nell’avvicinamento di due magisteri, fede e scienza, che per quanto non sovrapponibili, esplorano bellezza e misteri dell’Universo con finalità diverse e non necessariamente in contrasto tra loro.

La proposta di regalare al Santo Padre una meteorite marziana è stata accolta favorevolmente sia dalla Curia di Prato che dalla Specola Vaticana, antico centro di ricerca della Santa Sede in cui sono raccolti i campioni della loro collezione di meteoriti e presso la quale viene sviluppata ricerca scientifica astronomica di alto livello.

“Siamo lieti della proposta del Museo di Scienze Planetarie di donare una meteorite proveniente da Marte al Santo Padre, in onore della Sua visita a Prato – ha scritto alla Curia pratese padre Guy Joseph Consolmagno, direttore della Specola Vaticana -. Questo dono rappresenta la stima dell’intera comunità di astronomi italiani. Questo pezzo di un altro pianeta, ora caduto sulla Terra, ci ricorda che Dio ha creato i cieli, è venuto sulla Terra ed abita in mezzo a noi”.

Un dono che porta con sé un alto significato storico filosofico e scientifico: è una meteorite marziana, un frammento, cioè, della superficie del Pianeta Rosso che milioni e milioni di anni fa è stato scagliato nello spazio dall’impatto di un asteroide sulla sua superficie desertica.

Dopo aver vagato nello spazio per un lungo tempo, è caduto sulla Terra (nel deserto del Sahara) ed è stato raccolto e studiato dalla comunità scientifica proprio a Prato.
L’importanza del dono è legata al fatto che mai prima di oggi a un Papa è stato offerto un frammento di un altro pianeta, e mai come oggi tale frammento riveste un significato così importante, visto che sulla superficie di Marte sono state trovate recentemente le prove definitive della presenza di acqua, con implicazioni importantissime sulla presenza di vita extraterrestre.

“Nel sentimento della Chiesa c’è questo amore per la scienza perché nella scienza si leggono la grandezza di Dio e la grandezza dell’uomo – ha sottolineato Monsignor Nedo Mannucci, vicario generale della Diocesi di Prato -. Questo dono simboleggia anche il legame fra la Chiesa di Prato e la scienza che trova la sua origine nell’attività dei padri francescani di San Domenico: nel momento in cui i frati hanno lasciato il loro impegno, la loro eredità è stata raccolta dalla Pro Verbo e poi dal Museo di Scienze Planetarie”.

Quella che verrà offerta a Papa Francesco, è una vera e propria fetta rocciosa di 4,56 g di Shergottite, uno dei tipi di meteoriti marziane esistenti che si differenziano per la composizione chimica e per i minerali contenuti.

Il nome ufficiale e internazionale del campione è NWA 7387 (North West Africa 7387) e il numero di catalogo nella collezione del Museo di Scienze Planetarie è MSP 5203.

Sotto questo numero è conservato l’olotipo, cioè la massa rocciosa di circa 20 grammi utilizzata per la classificazione di questo frammento di Marte. Questa massa è suddivisa in tre differenti campioni e, di questi, una fetta sottile ma molto bella (classificata come MSP 5203/3) è quella che doneremo al Santo Padre.

“Crediamo che questo dono potrà davvero rivestire un significato simbolico straordinario e valorizza un aspetto della nostra città poco conosciuto: Prato è un punto di riferimento per la ricerca scientifico-astronomica e le parole giunte dal direttore della Specola Vaticana ne sono una conferma – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Prato mostrerà al Santo Padre i suoi aspetti più belli: la solidarietà che unisce tutti i pratesi nell’opera-segno dell’Emporio della Solidarietà, la creatività del distretto con le stoffe donate dai nostri imprenditori, l’abilità dei nostri maestri pasticceri e la vivacità sul fronte della ricerca, anche scientifica, che si manifesta con questo dono”.