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Insieme per tracciare sentieri di pace. Il sussidio per i bambini del catechismo

In marcia per costruire insieme la pace, sapendo che: «Nessuno può salvarsi da solo». Anche quest’anno l’invito di papa Francesco, contenuto nel messaggio scritto in occasione della giornata mondiale della pace del primo gennaio, sarà al centro della riflessione delle iniziative promosse a livello cittadino. L’iniziativa si svolgerà domenica 29 gennaio e vedrà la partecipazione del vescovo Giovanni e del sindaco Matteo Biffoni. La partenza del corteo è da piazza Santa Maria delle Carceri con ritrovo alle ore 15,30. Qui ci sarà la prima delle tre testimonianze che animeranno il pomeriggio. Le tematiche scelte sono legate a tre ambiti di impegno: la lotta al Covid, il sostegno alle nuove povertà e naturalmente la contrarietà alla guerra con particolare riguardo al conflitto in Ucraina. Per ognuno di questi argomenti è prevista una testimonianza.

 

 

 

L’Ufficio catechistico diocesano, tra i promotori dell’iniziativa, ha preparato un sussidio in preparazione alla marcia della pace per i bambini del catechismo.

Il sussidio per la marcia della pace

Veglia di preghiera per invocare la pace in Ucraina. Prato aderisce all’invito della Cei

Una veglia di preghiera per invocare la pace in Ucraina. Anche la Chiesa di Prato si unisce all’invito lanciato dalla Cei e dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa di promuovere un momento di raccoglimento e spiritualità per chiedere la fine della guerra. L’appuntamento è per mercoledì 14 settembre alle ore 21, festa dell’Esaltazione della Croce. Il vescovo Giovanni Nerbini guiderà un momento di preghiera nella chiesa di San Domenico insieme ai sacerdoti e ai fedeli del vicariato del centro storico. Un analoga iniziativa si tiene la stessa sera in molte parrocchie di Prato che hanno deciso di aderire alla proposta della Cei.

 

Nel corso dell’assemblea i fedeli leggeranno anche una preghiera di papa Francesco: «Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace».

 

In una lettera inviata ai sacerdoti della diocesi, il vescovo Giovanni chiede di invitare «tutti i nostri fedeli ad una preghiera accorata al Signore che vada oltre il momento celebrativo vissuto comunitariamente».

 

Qui il sussidio di preghiera per la pace in Ucraina preparato dalla Cei

La Marcia della Pace per le strade del centro storico

Torna domenica 20 marzo l’appuntamento con la tradizionale Marcia della pace per le strade del centro della città. «Dialogo fra generazioni: educazione e lavoro per edificare la pace», porta il titolo del messaggio scritto da papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della pace, che si celebra il primo gennaio, l’iniziativa pratese, che generalmente si svolge appunto nel mese di gennaio, ma che è stata posticipata al 20 marzo. Un appuntamento che assume oggi un significato ancora più forte alla luce della guerra in Ucraina.

 

L’iniziativa è organizzata dal Coordinamento per la Pace Comitato Prato per la Pace del Comune, l’Ufficio catechistico diocesano, la Pastorale Giovanile, l’Azione Cattolica, l’Agesci zona di Prato, l’associazione Cieli Aperti e l’oratorio Sant’Anna. L’appuntamento si svolgerà nel rispetto delle norme anti contagio.

 

Il ritrovo dei partecipanti è dunque per il 20 marzo alle ore 16 in piazza Santa Maria delle Carceri: da lì partirà il corteo che attraverserà via Pugliesi e via Garibaldi, per arrivare alle 16,30 in piazza del Duomo, dove ad attendere il gruppo ci sarà il vescovo Giovanni Nerbini. Il corteo proseguirà poi lungo Corso Mazzoni, per fare un’ulteriore sosta alle ore 17 in piazza del Comune, dove è previsto il saluto del sindaco Matteo Biffoni. In programma anche tre testimonianze: la prima in piazza delle Carceri su educazione e pace; la seconda in Duomo su lavoro e pace; la terza in piazza del Comune sul dialogo tra generazioni per la pace in Ucraina e nel mondo.

Durante la manifestazione verranno raccolti generi di prima necessità da inviare, attraverso la Caritas diocesana di Prato, ai profughi ucraini al confine polacco. Questi i prodotti richiesti: zucchero, pasta, riso, sale, passata di pomodoro, olio, tè, caffè, alimenti per bambini, frutta o verdura in scatola. Ma anche shampoo, bagnoschiuma, dentifrici, saponi, spazzolini, assorbenti, pannolini per bambini, creme protettive, disinfettanti, salviette multiuso, carta igienica. Tutti articoli non in vetro e non a breve scadenza. Si raccolgono infine coperte, sacchi a pelo e abbigliamento invernale.

 

E in occasione della Marcia della Pace, per rendere i bambini maggiormente consapevoli della loro partecipazione, l’Ufficio catechistico diocesano ha preparato un sussidio rivolto a catechisti e genitori scaricabile dal sito della Diocesi.

 

La locandina della FESTA PACE 2022 

Il Sussidio per i ragazzi del catechismo

Prato in preghiera per la pace in Ucraina

In preghiera per la pace in Ucraina. L’iniziativa, spontanea e nata dal basso, è stata accolta con favore dal vescovo Giovanni Nerbini ed è in programma venerdì 25 febbraio alle ore 21 nel duomo di Prato. La proposta è quella di recitare il rosario per invocare Maria, Regina della Pace.
«Si invitano quanti non si potranno spostare per venire in cattedrale a mettersi in preghiera per essere in comunione – dice monsignor Nerbini – è importante in questo momento così difficile testimoniare la nostra visione del mondo, contraria a ogni tipo di guerra».

 

L’invito si unisce a quello lanciato da papa Francesco che ha indetto per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina.

 

A Prato è presente da anni una comunità cattolica ucraina di rito bizantino, guida da don Nicola Dzudzar. Si tratta di una sessantina di persone, quasi tutte donne, i cui familiari, come genitori, mariti, figli e nipoti, nella maggior parte dei casi vivono in madrepatria. C’è dunque grande apprensione per la crisi che sta vivendo il loro Paese.
La comunità si ritrova abitualmente in preghiera due giorni alla settimana presso la chiesa di Santa Margherita, situata lungo l’omonima via, all’angolo con piazza Mercatale. «Ogni celebrazione termina con un inno religioso, il cui incipit è “O grande Signore unico proteggi l’Ucraina” – afferma don Nicola Dzudzar -. Un’invocazione alla protezione divina, per il Paese, il popolo, la nazione, la Chiesa e i fedeli. Una preghiera quanto mai adatta specialmente in questo periodo».

In marcia per la pace con i migranti e i rifugiati

«Migranti e rifugiati. Uomini e donne in cerca di pace!». Porta il titolo della lettera scritta da Papa Francesco la Marcia della Pace per le vie del centro di Prato organizzata anche quest’anno da Azione Cattolica insieme al Coordinamento Cittadino per la Pace del Comune di Prato. All’iniziativa hanno aderito anche l’oratorio cittadino di Sant’Anna e gli scout pratesi dell’Agesci.

 

L’appuntamento è per domenica 28 gennaio con ritrovo alle 16 in piazza dell’Università, da lì partirà il corteo che attraverserà via Magnolfi per poi arrivare alle 16,30 in piazza del Duomo dove, ad attendere il gruppo, ci sarà il vescovo Franco Agostinelli.
La marcia poi proseguirà per Corso Mazzoni e farà un’ulteriore sosta in piazza del Comune (ore 17), dove è previsto il saluto del sindaco Matteo Biffoni. I partecipanti passeranno poi per via Ricasoli, piazza San Francesco, via San Bonaventura e alle 17,30 arriveranno in piazza Santa Maria delle Carceri per la conclusione finale.

 

Durante il percorso saranno condivise le testimonianze di alcuni migranti e richiedenti asilo ospiti nelle strutture della Fondazione Opera Santa Rita.

 

Sarà una marcia gioiosa, all’insegna della condivisione e del divertimento. Ogni sosta sarà accompagnata da quattro flash mob che seguiranno le azioni invocate da Papa Francesco nella sua lettera: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.

 

Sarà l’occasione per trascorrere un pomeriggio diverso, per divertirsi, ma al tempo stesso riflettere su un tema sempre largamente dibattuto, ma troppo spesso affrontato con poca sensibilità.