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#farepatti il Vescovo Giovanni lancia la campagna di ascolto e confronto con la città per guardare oltre l’emergenza

La Chiesa di Prato riprende l’invito di papa Francesco e propone ai pratesi un percorso di ascolto e condivisione per costruire insieme una città che sappia reggere e rispondere alle difficoltà di oggi. A cinque anni dalla storica visita di Bergoglio a Prato il vescovo Giovanni Nerbini ha deciso di raccogliere nuovamente l’appello a «stabilire patti di prossimità», una modalità di lavoro che il Papa chiese di mettere in campo per cercare «migliori possibilità concrete di inclusione». E allora #farepatti sarà l’impegno che la Diocesi si vuole assumere per «immaginare insieme un’altra città possibile», come ha scritto monsignor Nerbini a Francesco in una lettera spedita lo scorso 10 novembre per ringraziarlo della visita avvenuta nel 2015.

 

«A causa di questa pandemia gli elementi di crisi si sono accentuati e nelle persone c’è un senso di incertezza e preoccupazione, dato anche dal fatto che prima o poi finiranno gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti», spiega il Vescovo che aggiunge: «noto anche che c’è una difficoltà diffusa nel comprendere e capire fino in fondo quello che sta accadendo. Ma di una cosa siamo certi: le sfide di oggi si possono affrontare non in modo isolato ma stando insieme». Un appello questo lanciato da monsignor Nerbini anche in occasione della solennità del Corpus Domini, quando annunciò la disponibilità della Chiesa pratese a «riprendere in mano comunitariamente il nostro destino superando comode deleghe» per costruire «il puzzle della città futura». A quell’invito risposero prontamente le istituzioni cittadine confermando la volontà di iniziare un cammino. Quel percorso è stato tracciato oggi dal Vescovo con lo slogan #farepatti.

 

 

Adesso, fino alla fine dell’anno, l’intenzione è quella di promuovere una serie di incontri con le rappresentanze economiche e sociali della città. A partire proprio da chi si è dimostrato disponibile a mettersi in cammino dopo l’appello del Corpus Domini. Poi da gennaio, con le modalità che saranno possibili in quel momento, ci sarà una serie di iniziative pubbliche di ascolto e di confronto con esperti, durante le quali verranno messe a tema alcune delle principali criticità della città e del distretto tessile. «La nostra intenzione è quella di offrire un contributo di idee e di stimolare un dibattito», aggiunge il Vescovo che intende allo stesso tempo dare un taglio concreto a quanto emergerà dal dibattito.

 

Il senso dell’iniziativa è spiegato da Michele Del Campo, direttore della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Prato: «La Chiesa vuole essere punto di riferimento perché è consapevole che in un momento come quello che stiamo vivendo è importante esserci e non nascondersi. Vogliamo esserci per accompagnare». Per Del Campo si tratta di una assunzione di responsabilità necessaria perché la città corre il rischio di infettarsi con un altro «virus», «quello di credere che alla risoluzione dei problemi ci penserà qualcun altro». L’idea è quella di «promuovere processi di partecipazione alla vita collettiva», da qui la proposta di fare incontri pubblici aperti a tutti, affinché nessuno, istituzioni e privati cittadini, «si chiuda nel proprio individualismo», conclude Del Campo.

Una bandiera argentina per il Papa

«Papa Francesco un anno dopo»: Tutte le iniziative per ricordare la storica visita

Un anno fa di questi tempi Prato era in fermento. Era appena iniziato il conto alla rovescia per la tanto attesa visita di papa Francesco in città. L’abbraccio tra il Santo Padre e i pratesi durò soltanto un’ora e poco più, ma negli occhi di tutti i presenti è rimasto impresso un grande ricordo.
Era il 10 novembre 2015, prima di recarsi a Firenze per partecipare al Convegno Ecclesiale Nazionale, papa Bergoglio si fermò a Prato definendosi «un pellegrino di passaggio».

«Il nostro desiderio è quello di fare memoria e non dimenticare le emozioni di quei momenti – dice il vescovo Franco Agostinelli – ma soprattutto vorremmo non lasciar cadere gli inviti di Francesco». Per questo motivo la Diocesi di Prato ha deciso di ricordare il primo anniversario della storica visita attraverso un ricco programma di iniziative.

 
A Prato il portavoce e il capo della sicurezza del Papa

Il prossimo 10 novembre, giovedì, giorno della ricorrenza, è in programma una conferenza dedicata al Papa «visto da vicino». Ospiti saranno due tra i suoi più stretti collaboratori: il direttore della sala stampa della Santa Sede Gregory Burke e il direttore della gendarmeria vaticana Domenico Giani. Giornalista statunitense, Burke, 57 anni, venne chiamato in Vaticano nel 2012 come consulente per la comunicazione della Segreteria di Stato. Dallo scorso primo agosto ha sostituito padre Federico Lombardi nel ruolo di portavoce del Papa.
Originario di Arezzo, 54 anni, Giani è un amico fraterno del vescovo Franco Agostinelli – da piccolo è stato suo chierichetto –, ed è responsabile primario e diretto dei servizi di protezione e sicurezza di Bergoglio. Probabilmente è la persona che quotidianamente lavora più vicino al pontefice. Il capo dei gendarmi e il portavoce racconteranno gli aspetti quotidiani e inediti della vita di Francesco. L’incontro si tiene in Palazzo vescovile con inizio alle ore 18.

 

 

Le musiche di Zipoli interpretate dal pianista pratese Giovanni Nesi

Il giorno prima, mercoledì 9 novembre, alle 19 nella chiesa di San Francesco, ci sarà un concerto del grande pianista pratese Giovanni Nesi. Saranno eseguite musiche di Franz Schubert e di Domenico Zipoli, gesuita e musicista, originario di Prato, per molti anni missionario in America Latina. È uno dei compositori amati da Bergoglio. L’esibizione è a ingresso gratuito e bissa il partecipato evento dello scorso anno, promosso proprio in vista dell’arrivo del Papa in città. Al termine si tiene un buffet nel chiostro dell’ex convento di San Francesco. L’iniziativa è organizzata dal gruppo «Amici della Diocesi».

 

 

Tutte le realtà pratesi a convegno per stabilire i «Patti di prossimità»

Il terzo appuntamento invece è di carattere operativo. La Diocesi di Prato ha fatto proprio l’invito che il Papa ha rivolto dal pulpito di Donatello il 10 novembre dello scorso anno: «Siate sempre animati dal desiderio di stabilire dei veri e propri “patti di prossimità”». Il Santo Padre indicò anche una modalità di lavoro: «Avvicinarsi per realizzare questo». La Pastorale diocesana per il lavoro ha incontrato negli ultimi mesi tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali della città. Dal sindaco Biffoni agli industriali, dagli artigiani ai sindacati, passando per gli ordini professionali. A tutti è stato rivolto lo stesso invito: «continuiamo a camminare insieme». Il frutto dei colloqui portati avanti da Michele Del Campo, direttore della Pastorale sociale, insieme al vescovo Agostinelli e al vicario generale Nedo Mannucci, sarà approfondito nel corso di un convegno convocato la mattina di sabato 5 novembre, intitolato «Un patto di prossimità per Prato». L’appuntamento inizia alle 9,30 nel salone vescovile. Dopo l’introduzione affidata a monsignor Agostinelli e la sintesi del lavoro svolto fino a quel momento, fatta da Del Campo, la parola passa alle varie realtà pratesi «avvicinate» nei mesi passati. Saranno presenti il Comune, la Camera di Commercio, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, Confindustria Toscana Nord, Rete Impresa Italia, Legacoop, Confcooperative. Saranno presenti anche Caritas, Opera Santa Rita, Comunità di Sant’Anna, Acli, Mcl e Azione Cattolica. Tutti insieme per definire la propria adesione ad un cammino iniziato un anno fa in piazza Duomo.

Che significa prossimità? «La miglior definizione sta nella parola “fiducia” – dice Michele Del Campo – ovvero tornare a fidarsi l’uno dell’altro». Per la Chiesa di Prato è tempo di tornare ad essere vicini, «non lo siamo più perché siamo stati strapazzati da una parte dalla globalizzazione – aggiunge il Direttore della Pastorale del lavoro – dall’altra da un individualismo finalizzato a salvarsi. È stata trascurata la dimensione collettiva, che invece va valorizzata».

 

 

Un segnalibro per ricordare le parole del Papa

A partire dal 10 novembre in tutta la città sarà diffuso un segnalibro commemorativo dello speciale anniversario. Un piccolo segno da portare sempre con sé dove sono riportate alcune frasi contenute nel messaggio rivolto da papa Francesco a tutti pratesi dal pulpito di Donatello. Il segnalibro, stampato in 15mila esemplari, si potrà trovare e prendere gratuitamente nelle scuole, negli esercizi commerciali del centro storico e alla Libreria Cattolica.

 

 

L’opera di Hermann Nitsch in cattedrale grazie al Centro Pecci

Anche la cattedrale di Prato farà da cornice al progetto espositivo «La Fine del Mondo», la grande mostra che segna la riapertura del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Dal 12 novembre, vigilia della chiusura diocesana del Giubileo della Misericordia, nella cappella della Sacra Famiglia, accanto all’ingresso della sacrestia, sarà installata un’opera dell’artista austriaco Hermann Nitsch. Si tratta di una crocifissione evocata da un camice appeso posto sopra una portantina/altare con dietro una grande tela. Il tutto è «sporcato» da tracce di sangue, secondo lo stile rituale e istintivo di Nitsch. L’opera è il frutto di una «azione» tenuta dall’artista allo studio Morra di Napoli nel 1977, durante la quale ha reinterpretato pubblicamente la celebrazione del mistero e della passione cristiana con la sua pittura «frenetica». Gli oggetti e i materiali utilizzati esprimono crudezza e servono, secondo l’idea di Nitsch a «trasmettere forti emozioni, cercando così di celebrare la vita in modo profondo».
L’opera, intitolata 54.lerhaktion, verrà inaugurata il 12 novembre alle ore 11 e sarà visibile fino al 18 dicembre, ultima domenica di Avvento.

Papa Francesco incontra Prato

Il volto sorridente di Papa Francesco – quel volto che attira milioni di persone, credenti e non credenti – campeggia nel manifesto della visita del Santo Padre a Prato. Venerdì 9 ottobre in palazzo vescovile il comitato cittadino per l’accoglienza al Pontefice ha presentato l’immagine ufficiale e il logo dello storico evento di martedì 10 novembre. Presenti il Vescovo di Prato Franco Agostinelli, il sindaco Matteo Biffoni, il prefetto Maria Laura Simonetti, il Vicario generale Nedo Mannucci, l’assessore comunale delegato Monia Faltoni e il questore Filippo Cerulo. Hanno preso parte anche i comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine.

Il Papa che saluta e il duomo di Prato, con il pulpito di Donatello e Michelozzo, sono al centro del manifesto. Due elementi, che nella loro essenzialità e nella loro forza espressiva e simbolica, rendono immediatamente presente e chiaro a chi li guardi l’evento del 10 novembre. La linea grafica del manifesto richiama il logo, dove campeggia un volto stilizzato del Pontefice. Entrambi i lavori sono stati realizzati da Tv Prato: il manifesto, a più mani, quelle del grafico Tommaso Paolo Vezzosi, con il contributo di Irene Saccenti, e della fotografa Anita Scianò; il logo sempre da Vezzosi.

«Sarà un evento di grazia per la Chiesa pratese ma un’occasione straordinaria per l’intera città», ha affermato il Vescovo Franco Agostinelli. Il Pastore della Diocesi ha voluto ribadire che tutti potranno vedere e ascoltare Papa Francesco: l’ingresso in piazza Duomo, infatti, sarà libero, senza biglietti o pass, e diversi maxischermi consentiranno comunque di seguire anche nelle altre piazze l’intervento del Santo Padre. Mons. Agostinelli ha ricordato come Prato è stata scelta perché è «città laboratorio» del futuro e perché presenta tanti aspetti – a cominciare dall’immigrazione – che stanno particolarmente a cuore al Papa.
Gli ha fatto eco il sindaco Matteo Biffoni: «Dobbiamo considerare la visita di Francesco come un dono importante, non solo un evento, ma sarà un punto di partenza e non di arrivo». Il primo cittadino ha ricordato le parole che il segretario della Cei mons. Galantino ha di recente pronunciato in città: «”Prato è un laboratorio positivo di accoglienza. Il Papa vi ringrazierà per questo esempio”».
Il Prefetto Maria Laura Simonetti ha detto: «Tutti gli apparati dello Stato, comprese le Forze dell’Ordine, siamo orgogliosi di avere l’occasione di partecipare a questo momento straordinario che affrontiamo con assoluta serenità e con l’intento di dare l’immagine di una città accogliente ed efficiente».

Entriamo, attraverso le tre notizie “scorrevoli” che pubblichiamo sotto l’immagine del Papa, e quelle più numerose del menù in alto a destra, nei dettagli della visita.

Papa Francesco Chiama

Il programma ufficiale

La vigilia

Una veglia in attesa dell’arrivo del Papa. È quella che faranno i giovani della diocesi alla vigilia della visita di Francesco a Prato. Lunedì 9 novembre a partire dalle 21,15 i ragazzi e le ragazze delle parrocchie pratesi si ritroveranno nella chiesa di San Francesco per una serata di preghiera e di adorazione eucaristica. Per coloro che lo desiderano l’incontro potrà durare tutto l’arco della nottata, con la possibilità di dormire con il sacco a pelo in chiesa o nei locali adiacenti. L’idea della Pastorale giovanile è quella di creare un momento di riflessione e di condivisione in vista del grande evento. Poi di buon mattino i giovani sono attesi nella vicina piazza Santa Maria delle Carceri, il luogo indicato dalla organizzazione dove riunire tutti i giovani dei gruppi parrocchiali e delle associazioni per accogliere Papa Francesco.

L’accesso a piazza Duomo

L’ingresso è libero. Sarà possibile entrare in piazza dalle prime ore del mattino e fino alla sua capienza massima. Le altre piazze I giovani che hanno trascorso la notte in San Francesco al mattino si trasferiranno in piazza Santa Maria delle Carceri, che sarà la piazza dedicata ai giovani; qui passerà Papa Francesco nel percorso verso piazza del Duomo; qui verrà allestito un maxischermo. I bambini, invece, troveranno posto particolarmente allo stadio – a loro sarà riservata la tribuna centrale – e nei pressi di piazza della Stazione/via Firenze.

Il programma ufficiale: il percorso

Papa Francesco atterrerà con un elicottero dell’Aereonautica Militare Italiana allo Stadio Lungobisenzio intorno alle 7,45. Ad accoglierlo ci saranno il Vescovo, il sindaco e il Prefetto. Da qui, con la «papamobile» si avvierà verso piazza del Duomo, percorrendo via Firenze, ponte alla Vittoria, Piazza Europa, Viale Vittorio Veneto, piazza San Marco, viale Piave, piazza San Francesco, via San Bonaventura, via Ricasoli, piazza del Comune, via Cesare Guasti, via Luigi Muzzi, Largo Carducci e giungere così in piazza Duomo. Nella Basilica Cattedrale Intorno alle 8 il Pontefice entrerà nella Basilica Cattedrale di Santo Stefano, dove ad accoglierlo ci saranno il Capitolo della Cattedrale (ovvero i sacerdoti che officiano il duomo), il Consiglio presbiterale, una rappresentanza dei sacerdoti anziani, le monache di clausura e venti malati. Papa Francesco entrerà nella Cappella del Sacro Cingolo dove omaggerà la reliquia della Madonna simbolo ecclesiale e civile di Prato – eccezionalmente già collocata sopra l’altare – e da qui salirà sul Pulpito esterno di Donatello e Michelozzo, per parlare alla folla raccolta in piazza.

Sul Pulpito di Donatello

Il cerimoniale pontificio dell’«era» Papa Francesco vuole che soltanto i Vescovi diocesani porgano il saluto al Papa. Così sarà mons. Agostinelli a farsi voce non solo dell’intera Chiesa locale ma anche, in qualche modo, di tutta la città. Ascoltato l’indirizzo di saluto del Pastore della Diocesi, prenderà la parola il Santo Padre. Sul sagrato della cattedrale Concluso il suo intervento, Papa Francesco scenderà nella Cappella del Sacro Cingolo e da qui, uscendo dalla navata della cattedrale, si porterà sul sagrato: riceverà l’omaggio di cinquanta persone – le principale autorità e i rappresentanti delle categorie sociali – scelte dalla Prefettura della Casa Pontificia sulla base del protocollo papale. Il rientro Poco prima delle 9 il Santo Padre, ripercorrendo lo stesso itinerario dell’arrivo, ritornerà al Lungobisenzio: qui, oltre al saluto del Vescovo, del Sindaco e del prefetto, verrà omaggiato da tutti i comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine. L’arrivo a Firenze Decollato intorno alle 9, l’elicottero dell’Aereonautica militare porterà Papa Francesco allo stadio Ridolfi di Firenze: nel capoluogo toscano il Pontefice prenderà parte al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, che vedrà riuniti dal 9 al 13 novembre 2500 delegati di tutte le diocesi italiane e delle associazioni cattoliche.

Papa Francesco Saluta

Scuole e strade

Le scuole

In occasione della visita in città di Papa Francesco, in programma martedì 10 novembre, le scuole medie e primarie, così come nidi e materne, presenti all’interno dell’area interessata dall’evento e nelle immediate vicinanze saranno chiuse, con ordinanza sindacale. Il Comune ha voluto garantire il servizio nel resto della città non direttamente coinvolto dall’evento.
Di seguito l’elenco delle scuole chiuse:
Asili nido (0/3 anni)
Borgo, Piccolo Mondo, Casa degli Orsi, Stacciaburatta, L’orto del lupo, Abbiccì, Arcobaleno, Il giardino in fiore, Il girotondo, Il nido di Alice, il Cantuccio dei Sogni, Bianconiglio.
Scuola Infanzia (3/6 anni)
Borgosanpaolo, Pietro Mascagni, Villa Charitas, Carlo Collodi, Il Campino, Borgovalsugana, Il Pino. Oltre a queste anche le scuole private Maria Immacolata, Conservatorio S. Niccolò, Santa Caterina de’ Ricci, San Giuseppe, Il Girotondo, Madonna dell’Ulivo.
Scuole primarie
Borgonuovo, Pietro Mascagni, Virginia Frosini, Cesare Guasti, Carlo Collodi, Santa Gonda, Nelson Mandela, Fabrizio De Andrè, Fabio Filzi. Oltre a queste anche le scuole Convitto Cicognini, San Niccolò, Santa Caterina de’ Ricci, San Giuseppe.
Chiuse tutte le scuole secondarie di primo grado (medie) e le scuole secondarie di secondo grado (superiori).
Tutte le scuole cattoliche saranno chiuse.

La riapertura delle strade

La riapertura delle strade sarà graduale, al termine del percorso di rientro del Papa verso lo Stadio comunale e dovrà tenere conto del deflusso della folla.