Usura e sovra indebitamento: un convegno su come tutelarsi

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Una legge regionale, la numero 73 del 2019, per aiutare chi, dai debiti uniti sovente alla perdita del lavoro o di parte del lavoro, ha ereditato una situazione finanziaria drammatica. E non ce la fa più, chiamato a scegliere se pagare le utenze o le rate di mutui dalla durata estenuante, di facili e ricorrenti crediti al consumo. Il tutto condito da una scarsa educazione finanziaria, a fronte della quale va tutto bene, o quasi, finché il lavoro regge. Di questo, si parlerà giovedì 27 febbraio in Palazzo Vescovile, a Prato, a partire dalle 15. L’evento è promosso dall’Osservatorio giuridico legislativo della Toscana, una struttura della Cet, dalla Diocesi e dalla Regione. Perché la vita di professionisti e imprenditori, ma anche lavoratori dipendenti, può rimanere davvero schiacciata sotto il peso di debiti e soluzioni assai peggiori del problema.

La legge, approvata negli ultimi mesi dal Consiglio regionale, è stata pensata per andare incontro ad intere famiglie e singole persone che si ritrovino in una situazione di sovraindebitamento: troppi debiti, appunto, e pochi soldi per pagare rate e, sovente, tasse arretrate. Basta che di due persone che lavorano, una perda all’improvviso il lavoro. E capita che qualcuno debba chiudere la partita iva o si ritrovi, da un momento all’altro, con committenti che chiudono a loro volta o cambiano orientamento e tipo di commesse. Il gioco è fatto e si fa pressante il rischio di cadere nell’usura per onorare gli impegni con banche, finanziarie e fisco.

I cittadini in difficoltà, oggi, sono circa il 17%: quasi un toscano su cinque. In pratica, 600.000 persone sono a rischio usura o, in alternativa, rischiano di essere inseguiti e tartassati dal fisco e dal mondo creditizio vita natural durante.

Una soluzione c’è, ma riguarda soltanto le società: il fallimento. Le singole persone, invece, restano in teoria debitrici tutta la vita.

Qualcosa si è mosso all’inizio dello scorso decennio, con la legge 3 del 2012. Una norma che permette di stralciare parte dei debiti e di pagare quanto deciso da un giudice in un certo numero di rate. Una legge rivolta in particolare ai consumatori, i meno provvisti di conoscenze finanziarie e, va da sé, i più allettati da smartphone, vacanze e altre spese a rate. Adesso, la possibilità di evitare l’usura e di affrontare il sovraindebitamento si amplia con la legge 73 della Regione Toscana.

Per conoscerla meglio, se ne parlerà nel Salone vescovile di Prato, come detto, attraverso gli interventi della consigliera regionale Ilaria Bugetti, dei rappresentanti del mondo delle professioni e delle attività produttive, oltre che di Marcello Suppressa della Caritas Toscana e Maria Lucetta Russotto dell’Università di Firenze.

Valerio Martinelli, che introdurrà e modererà l’incontro, spiega che per l’Osservatorio giuridico legislativo, «supporto della Cet sulle materie e le novità giuridiche», è importante. La legge toscana, infatti, «va a contrastare il fenomeno usura, che colpisce diverse fasce di popolazione, portando forze e guadagni alla criminalità» e lasciando sul campo una classe media indebolita. «Secondo dati statistici di Irpet è evidente che il fenomeno è trasversale. Ci si rivolge all’usura quando c’è sovraindebitamento».

La norma si presenta buona ed efficace, ma c’è un problema: la legge non è ancora operativa. Servono risorse per darle corpo e occorre strutturare gli organismi, istituzionali e della società in senso più ampio, che possano permetterle di funzionare.

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