Subito dopo la sua morte, era già chiamata «la Santa di Prato». Caterina De’ Ricci, suora del Monastero di San Vincenzo, mistica domenicana vissuta tra il 1522 e il 1590, ha legato indissolubilmente il suo nome alla città in cui ha vissuto gran parte della vita. Tanto che dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1746, il Comune di Prato la proclamò compratrona della città. Caterina morì il 2 febbraio del 1590. La Chiesa la ricorda ogni anno nei giorni seguenti e la festa liturgica è stata fissata per il giorno 4 (il 2 infatti è la festa della Presentazione al tempio di Gesù, nota come «Candelora»).
Nel monastero e nella basilica di San Vincenzo il programma delle celebrazioni sta per entrare nel vivo. Sarà il vescovo, monsignor Franco Agostinelli, a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica di giovedì 4 febbraio alle 17,30. Lo stesso giorno i membri del Serra club di Prato, come da tradizione, offriranno l’olio per la lampada che arde ogni giorno davanti all’urna che conserva il corpo incorrotto della Santa. I serrani, con questo gesto, vogliono invocare Caterina, perché interceda per il bene di tutti e in particolare per la città di Prato, con una speciale intenzione per le vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata.
Quest’anno inoltre la ricorrenza riveste un particolare significato perché coincide con la conclusione dell’anno della vita consacrata indetto da Papa Francesco e con gli 800 anni di approvazione dell’Ordine domenicano da parte di Papa Onorio III. Il Santo Padre ha concesso l’indulgenza plenaria ai fedeli che parteciperanno alle celebrazioni giubilari in una chiesa o in una cappella della Famiglia domenicana, come la basilica di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina de’ Ricci.
Tutti i giorni fino al 4 febbraio alle 7,30 si recitano le lodi e alle 17 sono in programma i vespri. Mentre alle 8, alle 10,30 e alle 17,30 viene celebrata la messa, presieduta a turno da un sacerdote diocesano. La liturgia sarà animata dalle monache. Il Rettore del monastero e la comunità ringraziano, sin da ora, tutti coloro che vorranno condividere la gioia di questa festa partecipando alle celebrazioni.