Le parrocchie pratesi in pellegrinaggio nella Cappella del Sacro Cingolo

Prato si stringe attorno al Sacro Cingolo. In preparazione della festa dell’8 settembre, solennità della Natività di Maria, come da tradizione le parrocchie pratesi si recano in pellegrinaggio in cattedrale per rendere omaggio alla preziosa reliquia mariana. Quest’anno però c’è una novità. Solitamente erano le singole comunità parrocchiali a recarsi a turno, di anno in anno, in preghiera nella Cappella del Sacro Cingolo. Questa volta il pellegrinaggio sarà compiuto per vicariato in modo da coinvolgere le 78 parrocchie della diocesi e permettere la partecipazione a tutti i fedeli interessati.
Dal pomeriggio di oggi, mercoledì 31 agosto, fino a mercoledì 7 settembre, vigilia della festa, (tranne sabato 3 e domenica 4), a partire dalle ore 17 si terranno la recita del rosario, il canto dei vespri del giorno in onore della Madonna e la messa, concelebrata dai sacerdoti appartenenti a ognuno dei sette vicariati in cui è suddivisa la diocesi di Prato. Le funzioni saranno trasmesse in diretta, ogni giorno, dalle telecamere di Tv Prato (canale 74 del digitale terrestre e in streaming sul sito tvprato.it).

Ecco il calendario degli appuntamenti. Mercoledì 31 agosto pellegrinaggio vicariato ovest; giovedì primo settembre vicariato est; venerdì 2 sud-est e sud-ovest; lunedì 5 vicariato nord; martedì 6 è il turno della Valle del Bisenzio e mercoledì 7 ci saranno le parrocchie del centro storico. Domenica 4 settembre, alle 16, è in programma il pellegrinaggio della comunità cattolica ucraina. Accompagnati dal cappellano, padre Vladimiro Voloshyn, i fedeli intoneranno il suggestivo canto mariano dell’Akathistos, inno che appartiene alla tradizione liturgica della Chiesa orientale.

Il Sacro Cingolo mariano è il simbolo religioso e civile della città di Prato. Da oltre 8 secoli è custodito nel duomo di Prato, nella Cappella omonima affrescata da Agnolo Gaddi. La Cintola è una sottile striscia di lana – quasi un presagio per una città che sul tessile ha costruito la sua fortuna – ed è la cintura che, secondo antiche tradizioni, la Vergine donò all’apostolo Tommaso al momento della sua assunzione. Questo prezioso simbolo di unione tra cielo e terra, tra l’umano e il divino, ha costituito per secoli non solo il fulcro della religiosità pratese, ma anche l’elemento simbolico-devozionale che ha connotato la «pratesità», giustificando e sostenendo le istanze di autonomia in campo civile, oltre che religioso, di Prato nei confronti delle vicine città di Firenze e Pistoia.