L’oratorio di San Bartolomeo si candida a diventare un «luogo del cuore»

L’oratorio di San Bartolomeo in via Cava si candida a diventare uno dei «luoghi del cuore» del Fai. C’è tempo fino al 30 novembre per votare l’antica chiesa trecentesca bisognosa di urgenti restauri.

Ogni due anni, il Fondo ambiente italiano, grazie al supporto di Intesa San Paolo, promuove un censimento per sostenere realtà culturali come musei, teatri, dimore storiche, gallerie e anche chiese, beni conosciuti e sconosciuti da aiutare, perché dimenticati o in pericolo. Si tratta della più importante campagna per la tutela e la valorizzazione del vasto patrimonio culturale italiano. I tre «luoghi del cuore» che riceveranno più voti potranno contare su un contributo economico importante: 50mila euro al primo classificato, 40mila al secondo e 30mila al terzo. Gli altri, e sono tantissimi in tutta Italia, possono comunque aspirare a ricevere altre opportunità offerte dal bando.

 

 

«Per questo è importante votare l’oratorio di San Bartolomeo, unico esempio di edificio religioso in stile tardo gotico del territorio pratese», dice Claudio Cerretelli, vice direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali. L’obiettivo è quello di far arrivare l’antica chiesa tra i primi «luoghi» di Prato e della Toscana, «così dimostreremo alle istituzioni un interesse verso l’oratorio». «Questa piccola chiesa non ha solo un grande valore artistico e culturale ma anche pastorale – spiega don Helmut Szeliga, pievano di San Giusto, la parrocchia nel cui territorio si trova l’oratorio –, ogni sabato alle 16,30 qui si celebra la messa, sempre molto partecipata, e spesso qui si trovano i giovani del vicariato per tenere i loro incontri».

 

 

La storia. Edificato nella seconda metà del XIV secolo lungo via Cava dalla potente famiglia dei Guazzalotti, l’oratorio è ricco di preziosi affreschi di autori importanti come Francesco di Michele, l’artista più importante presente a Prato all’epoca del Datini. Finemente dipinto è anche l’altare a trittico, unico nel suo genere, tutto in muratura dove campeggiano figure e decorazioni trecentesche attribuite al pittore pratese Arrigo di Niccolò.

Nel corso del tempo agenti atmosferici e l’inquinamento dell’aria hanno determinato un progressivo deterioramento della struttura, sia all’interno che all’esterno. Il rilievo di arenaria con l’immagine della Madonna posto sul lunotto della porta principale dell’oratorio è molto rovinato, così come gli inserti decorati che contornano le finestre. Negli anni ’70 ci fu una opera di restauro ma occorre intervenire di nuovo. Recentemente sono stati compiuti lavori di messa in sicurezza da don Helmut Szeliga quando è diventato parroco di San Giusto: grazie alla generosità di parrocchiani esperti di muratura sono state sigillate le finestre, in modo da arginare l’umidità che sta danneggiando gli affreschi, e coperto le parti del tetto più rovinate. Serve però un progetto complessivo di ristrutturazione che parta dal tetto e riguardi i muri interni ed esterni dell’edificio.

 

 

Come votare. La candidatura dell’oratorio tra i «luoghi del cuore» Fai rientra tra le possibilità di finanziamento dell’opera. Il voto (che prevede una iscrizione al sito del Fai) si può esprimere online sul sito www.iluoghidelcuore.it oppure firmando i moduli ufficiali del censimento 2018 che si trovano all’archivio diocesano in via del Seminario, 28 (aperto dal martedì al venerdì dalle 8,30 alle 13) e presso la parrocchia di San Giusto in via della Rimembranza.