Prato rinnova la fiducia nel progetto Emporio e sceglie di proseguire l’impegno in questo importante servizio sociale a favore delle famiglie in difficoltà. Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato hanno sottoscritto un nuovo protocollo con il quale garantiscono la gestione e la copertura economica del supermercato solidale di via del Seminario per il triennio 2019-2021. Le firme sono state apposte questa mattina, lunedì 29 ottobre, in Palazzo comunale dal sindaco e presidente della Provincia Matteo Biffoni, dal vescovo Franco Agostinelli e dal presidente della Fondazione Franco Bini. Presenti l’assessore comunale ai servizi sociali Luigi Biancalani e la direttrice della Caritas diocesana Idalia Venco.
Si tratta del quinto rinnovo di un accordo nato undici anni fa – all’inizio della crisi economica che ha colpito duramente il distretto industriale pratese – con l’obiettivo di trovare una soluzione concreta, corale e sinergica alle tante richieste di intervento di persone bisognose di un aiuto alimentare. Per capire l’importanza dell’Emporio della Solidarietà di Prato, il secondo a nascere in Italia dopo quello di Roma, basta citare qualche numero: dal 2008, anno della sua apertura, oltre 58mila persone sono state raggiunte da questo servizio. Ogni anno sono state attivate in media 1600 tessere, corrispondenti ad altrettante famiglie. Di queste il 51,5% sono italiane. Un risultato reso possibile grazie all’impegno fattivo e comune delle istituzioni cittadine, il valore aggiunto di questo progetto esportato in altre cento città italiane grazie al supporto e ai consigli della Caritas diocesana di Prato.
«L’Emporio della Solidarietà è patrimonio dell’intera città – ha detto il sindaco e presidente della Provincia Matteo Biffoni –, frutto dell’impegno delle istituzioni e dei volontari, che con grande sforzo riescono quotidianamente ad essere un riferimento fondamentale per tante persone in difficoltà dando risposte vere e dignitose. Grazie quindi a tutti coloro che svolgono questo prezioso servizio a sostegno di tutta la comunità». Il vescovo Franco Agostinelli si è detto soddisfatto per quanto fatto fino a oggi dall’Emporio: «prima di venire a Prato mi avevano detto che questa era una città solidale e ne ho avuta conferma. Sostenere questo progetto significa rispondere a un bisogno primario delle persone, quello del mangiare. Ed è importante poter rispondere, insieme, in modo sinergico, alla richiesta di chi si trova in difficoltà». Per il presidente della Fondazione Franco Bini «ancora una volta Prato dimostra di essere uno straordinario laboratorio di innovazione, anche sul fronte dei servizi sociali. Siamo una piccola città ma con bisogni complessi – ha osservato – per questo si rende necessario affrontare le problematiche della città tutti insieme».
Nell’occasione l’assessore Luigi Biancalani ha fatto il punto delle attività e delle iniziative dell’Amministrazione comunale nel contrasto alla povertà: «Nel 2017 il Comune di Prato ha investito 40 milioni di euro nel sociale per provvedere a diversi bisogni delle fasce deboli, dalla casa, all’affitto alle esigenze sanitarie e altro. All’interno della Società della Salute prestiamo assistenza a 10mila persone e ci occupiamo di dare risposte concrete alle necessità primarie: mangiare, attraverso il sostegno all’Emporio della Solidarietà, vestirsi, con il progetto Vestiarium che fornisce abiti, scarpe e anche occhiali per adulti e bambini e dormire, integrando il prezioso servizio dell’asilo notturno dell’associazione La Pira (19 posti letto) con la Palazzina ex Anci di via Roma per l’emergenza freddo, che riaprirà a novembre raddoppiando i posti da 20 a 40».
Il nuovo protocollo conferma sostanzialmente i contenuti del precedente firmato nel 2015: il Comune di Prato assicura un contributo annuo di 50mila euro; la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per il 2019 metterà a disposizione 70mila euro, cifra che potrà essere confermata negli anni successivi sulla base della disponibilità dei bilanci. La Provincia, oggi ente di secondo livello e dunque senza capacità economica in questo senso, fornisce un aiuto prezioso mettendo a disposizione, in comodato gratuito, gli ambienti di via del Seminario dove si conservano e si distribuiscono i prodotti agli utenti. La Diocesi, attraverso la Caritas, dà un contributo annuale di 20mila euro e curerà, come ha sempre fatto, la gestione ordinaria del progetto e l’approvvigionamento.
In totale sono 140mila euro all’anno annui con i quali si partecipa ai costi di una macchina organizzativa complessa che riesce a distribuire merce per un controvalore di 2 milioni e 656mila euro, come avvenuto nel 2017. L’effetto moltiplicatore è dovuto alle tante donazioni effettuate da parrocchie, associazioni, aziende e privati che annualmente contribuiscono a rifornire gli scaffali dell’Emporio. In dieci anni di vita il progetto ha potuto distribuire prodotti per un controvalore di 15 milioni e 400mila euro.
Come funziona l’Emporio. È bene ricordare che dentro il supermercato solidale di via del Seminario non girano soldi, i prodotti alimentari o per l’igiene della casa, sono «acquistabili» attraverso una tessera a punti rilasciata dal centro di ascolto della Caritas diocesana e dai Servizi sociali del Comune. Questa modalità sostituisce la donazione del classico «pacco viveri» e permette all’utente di scegliere il prodotto che più gli serve. Si tratta dunque di un aiuto dignitoso che rende responsabile e autonomo il possessore della tessera. All’Emporio si trova anche una sezione dedicata ai prodotti per l’infanzia pensata per le mamme seguite dal Centro di Aiuto alla Vita.