Caritas diocesana, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato puntano ancora sull’Emporio della Solidarietà rinnovando il proprio impegno nel sostenere questo importante servizio sociale. Nella sede del supermercato solidale in via del Seminario, gli enti promotori del progetto hanno sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa con il quale garantiscono la copertura dei costi di gestione per il triennio 2016-2018.
Per la Caritas, capofila dell’Emporio, ha firmato il vescovo Franco Agostinelli, per il Comune e la Provincia il sindaco e presidente dell’ente provinciale Matteo Biffoni e per la Fondazione la presidente Fabia Romagnoli. Si tratta del terzo accordo da quando nel 2007 è nato il progetto, primo in Italia insieme a Roma, che in questi 8 anni di vita ha aiutato 5500 famiglie in difficoltà e più di mille mamme con neonati. E grazie agli ottimi risultati della campagna «Adotta una famiglia», lanciata in occasione della visita del Papa a Prato, ci sarà un aumento di 50 tessere, per un totale annuale di quasi 2mila nuclei familiari aiutati dall’Emporio.
«Per noi quelli devoluti all’Emporio sono soldi spesi bene e il numero delle famiglie assistite lo dimostra – ha affermato il sindaco Matteo Biffoni– il momento che stiamo vivendo è complesso, il nostro assessorato ai servizi sociali riceve moltissime richieste di aiuto ed è grazie a strumenti efficaci come l’Emporio se riusciamo a tendere la mano a chi si trova in difficoltà».
«Siamo soddisfatti di rinnovare il nostro impegno a favore di un servizio che risponde ai bisogni reali delle persone – ha detto il vescovo Franco Agostinelli – il nostro auspicio è quello di continuare su questa strada. Ma vorrei sottolineare come gli ottimi risultati raggiunti siano il frutto di un lavoro di rete. Con la sinergia che mettiamo in questo progetto dimostriamo che i problemi sociali non riguardano solo alcuni ma tutti noi, è un dovere morale aiutare le famiglie in difficoltà».
La presidente Fabia Romagnoli ha sottolineato come l’Emporio rappresenti «una realtà fondamentale per il territorio, e come tale è sostenuta dalla Fondazione, anche in un momento, come quello che sta vivendo l’ente, di non facile situazione finanziaria. Questo servizio – ha aggiunto – ci troverà sempre disponibili».
I contenuti dell’accordo
Il nuovo protocollo si caratterizza per un maggiore impegno economico e sul fronte della dotazione degli spazi da parte dei sottoscrittori. IlComune passa da 20mila euro annuali, assicurati nel precedente triennio, ad un contributo di 50mila. Di fatto l’Amministrazione comunale coprirà il mancato finanziamento che prima arrivava dalla Provincia (20mila euro) e ne aggiunge altri 10mila. La Provincia interviene comunque mettendo a disposizione, in comodato gratuito, tutti gli spazi dove si svolge l’attività dell’emporio in via del Seminario, compreso l’ex salone Misericordia. LaFondazione passa da 40mila a 70mila euro annui. La Caritas, che ha sempre contribuito e continuerà a contribuire economicamente al progetto coprendo tutto ciò che manca ai costi di gestione, come descritto nei bilanci sociali pubblicati negli anni precedenti, parteciperà con una base di 20mila euro all’anno. Totale 140mila euro annui, con i quali verranno coperti i costi di gestione della macchina organizzativa che anche nel 2015, così come è avvenuto lo scorso anno, prevede di distribuire merce per un controvalore di oltre 2 milioni di euro. Grazie a questo contributo «istituzionale» tutte le donazioni effettuate da parrocchie, associazioni, aziende e singoli cittadini saranno utilizzate per l’acquisto di prodotti alimentari da distribuire agli utenti dell’Emporio.
La Provincia, divenuta nel frattempo un ente di secondo livello senza più capacità di spesa, continua a fare la sua parte dando in comodato d’uso all’Emporio i locali di via del Seminario, utilizzati come centro di raccolta dei prodotti e punto di distribuzione degli alimenti. Spazi che oggi aumentano grazie a un nuovo ambiente di 650 metri quadri per lo stoccaggio della merce posto al piano superiore del magazzino. Con questa nuova acquisizione raddoppiano le possibilità di accantonamento degli alimenti e non si dovrà più ricorrere al deposito presso terzi.
Il nuovo coordinatore del progetto Emporio
Nell’occasione della firma del protocollo, è stata ufficializzata la nomina da parte del comitato dei Promotori del nuovo coordinatore dell’Emporio. Si tratta di Umberto Ottolina, esperto di logistica nel settore alimentare. Settantuno anni, Ottolina ricopriva già da un anno l’incarico di vice coordinatore e da tempo prestava servizio come volontario mettendo a disposizione del progetto le sue competenze di manager in pensione. Lascia dunque Rodolfo Giusti, per due volte coordinatore, dal 2007 al 2011, negli anni della partenza del servizio, e di nuovo dal 2014 fino a oggi. Ricordiamo che dal 2011 al 2013 il ruolo di coordinatore è stato assunto da Marcello Turrini. I soggetti promotori ringraziano Rodolfo Giusti per il suo impegno nel far nascere l’Emporio e per la costante determinazione con la quale ha portato avanti il progetto. Da sottolineare che Giusti e Turrini prima e adesso Ottolina, prestano il proprio servizio a titolo gratuito in puro spirito di volontariato.
Il progetto Unnra
La Solidarietà Caritas Onlus ha partecipato ad un bando del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – e ottenuto il finanziamento per il progetto «La spesa solidale». Con i fondi ricevuti è stato possibile incrementare l’organico del servizio con una persona in più, per funzioni di magazzinaggio, rifornimento degli scaffali ed organizzazione della distribuzione ai fruitori dell’Emporio. Inoltre con questo contributo sono stati acquistati alimenti per un valore di 32mila euro, suddivisi tra carne di pollo, uova, olio di oliva e latte in polvere per bambini.
Il contributo di Estra
Estra ed Estra Elettricità dal 2008 sostengono l’Emporio della Solidarietà fornendo gratuitamente, ogni anno, l’energia elettrica. Un contributo non da poco considerati i consumi significativi dovuti in particolare alle celle frigorifere. In linea con il protocollo siglato tra i promotori, il sostegno è stato confermato, non più solo con rinnovo annuale, ma con un accordo triennale che prevede un contributo pari al 60% dei consumi.
«Essere un’azienda vicina al territorio significa contribuire a migliorare la vita dei cittadini – dichiara Paolo Abati direttore generale di Estra – lo facciamo da sempre sostenendo associazioni culturali, sportive, istituzioni e manifestazioni. Nel caso dell’Emporio ci è sembrato doveroso estendere l’accordo, per poter aiutare, indirettamente, le tante persone che, per tanti motivi, si trovano ad affrontare momenti di difficoltà economica».
Un po’ di numeri
In otto anni di presenza sul territorio l’Emporio è riuscito a distribuire merce per un valore di quasi 11 milioni di euro, di cui 2 milioni solo nel 2015. I costi sostenuti ammontano a 1 milione e 525mila euro, spesi per ristrutturazioni, assicurazioni, acquisto prodotti e stipendi dei due dipendenti che lavorano al supermercato solidale a tempo pieno. Una delle grandi forze di questa esperienza è rappresentata dai volontari, una trentina, che quotidianamente dedicano a questo servizio un po’ del loro tempo.
Attualmente sono 1864 i nuclei familiari che fanno la spesa grazie al supermercato solidale, con una media di oltre 7mila persone sostenute. Gli italiani rappresentano il 52% del totale. Mentre sono 347 le mamme con la «tessera neonato» che permette loro di poter avere prodotti per la prima infanzia.
Come funziona l’Emporio
Dal sacchetto della parrocchia ad una tessera elettronica a punti, che permette alle persone di scegliere responsabilmente quanto occorre per la loro sussistenza. In estrema sintesi è questo il senso dell’Emporio della Solidarietà. Per fare la spesa al supermercato di via del Seminario non si usano soldi, si può accedere tramite una card elettronica caricata di un credito di spesa espresso in punti (corrispondenti al valore in euro). Famiglie e singoli che versano in situazioni momentanee di difficoltà economica, rivolgendosi ai Servizi sociali del Comune, ai centri di ascolto della Caritas, delle parrocchie, della San Vincenzo o al Centro di aiuto alla vita saranno «accreditati» presso l’Emporio per un periodo massimo di tre mesi, eventualmente rinnovabile.