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L’invito del vescovo Giovanni alla Chiesa di Prato: riscopriamo la nostra vocazione missionaria

Sullo sfondo il Cammino sinodale e l’inizio dell’anno giubilare, nell’immediato la ripartenza dell’anno pastorale incentrato sul rinnovamento delle parrocchie in chiave missionaria. Il 18 settembre vescovo Giovanni Nerbini ha convocato il Convegno diocesano per indicare alla comunità ecclesiale di Prato il cammino da seguire nell’anno pastorale appena iniziato. Tra le varie indicazioni mons. Nerbini ha sottolineato quella di affrontare il periodo storico nel quale viviamo, segnato dalla secolarizzazione e dalle differenze culturali e religiose, non sulla difensiva, come straordinaria opportunità per riscoprire la vocazione missionaria della Chiesa.

 

 

Scarica la traccia consegnata alla prima serata del convegno pastorale 2024-2025

 

Il secondo appuntamento del Convegno diocesano vedrà invece l’intervento di Paola Bignardi, già presidente nazionale di Azione Cattolica e autrice del libro «Dio, dove sei? Giovani in ricerca», che parlerà sul tema: «Una rinnovata missione per il Vangelo». L’incontro è in programma mercoledì 25 settembre alle ore 21,15 in San Domenico.

 

Anno catechistico 2024-2025. Scaricabili i moduli di iscrizione per le parrocchie

Tra le fine di settembre e gli inizi del mese di ottobre prenderà il via l’anno catechistico nelle parrocchie della Diocesi di Prato.

L’Ufficio catechistico ha predisposto due moduli per le iscrizioni: uno per la prima iscrizione e l’altro per i ragazzi già iscritti una prima volta. Ogni anno è necessario che i genitori iscrivano di nuovo i loro ragazzi al catechismo. I moduli sono scaricabili e possono essere personalizzati dalle parrocchie.

 

Prima iscrizione al catechismo 2024-2025

 

Rinnovo iscrizione al catechismo 2024-2025

 

 

Il vescovo Giovanni in pellegrinaggio a piedi a Boccadirio per affidare Prato e i pratesi a Maria

A piedi, da Prato al santuario di Boccadirio sull’Appennino bolognese, per affidare Prato e i pratesi alla Madonna. Il vescovo Giovanni Nerbini ha scelto di concludere con un pellegrinaggio i festeggiamenti dell’8 settembre, Natività di Maria, la festa per eccellenza della città di Prato. Monsignor Nerbini è partito di buon ora, zaino in spalla, dalla cattedrale di Santo Stefano e dopo una sosta intermedia a Montecuccoli, ha raggiunto Boccadirio percorrendo in due giorni quaranta chilometri lungo i sentieri di montagna.

 

Il Vescovo ha dato notizia di questa iniziativa personale attraverso un video messaggio.

 

«Ho portato davanti alla Madonna, così come ho fatto la settimana scorsa davanti alla cappella del Sacro Cingolo, la nostra Chiesa diocesana, la nostra città di Prato e tutta la provincia. Ho pregato per quelli che sono nella sofferenza, i malati, i carcerati, per quanti si affacciano alla vita con tanti sogni speranze, ma anche con tanti problemi, i nostri sacerdoti, le nostre famiglie e quanti cercano lavoro. Per tutti ho chiesto la stessa fede granitica di Maria, la stessa speranza incrollabile che ha avuto lei, lo stesso amore di Maria per Dio e per tutti i fratelli. Tutti voi, tutti insieme e singolarmente, vi ricordo e vi presento alla Madre celeste e vi saluto e vi benedico con grande affetto».

Anche nel 2020, in piena pandemia, monsignor Nerbini decise di compiere un pellegrinaggio a piedi fino a Boccadirio per chiedere l’intercessione di Maria per la città e la diocesi in un momento così difficile e di grande sofferenza per tutti.

Quello fino al santuario bolognese della Beata Vergine delle Grazie è un cammino conosciuto e amato dai pratesi che da secoli lo percorrono per la speciale devozione che li lega a quel luogo, dove il 16 luglio 1460 la Madonna apparve a due piccoli pastori, Donato Nutini e Cornelia Vangelisti. La bambina poi divenne monaca col nome di suor Brigida e visse nel monastero di Santa Caterina a Prato.

 

 

 

Corso per i ministeri istituiti: iscrizioni aperte e cambio prima data

Cambio di data per il primo incontro del percorso formativo per un «Catecumenato al ministero». L’intervento di don Gianni Gualtieri, inizialmente previsto per il 25 settembre, viene spostato a mercoledì 2 ottobre per via della concomitanza con la seconda serata del convegno pastorale diocesano.

 

Le iscrizioni per partecipare al cammino di formazione promosso dal nuovo Ufficio diocesano per i ministeri ecclesiali istituiti sono ancora aperte e devono essere effettuate sul sito diocesiprato.it/teologia. La partecipazione ha un costo di 10 euro, la sede è la parrocchia di S. Maria della Pietà, gli incontri sono il mercoledì 21-22,30 o il sabato 15,30-18.

 

Ricordiamo di cosa tratta questa nuova proposta. L’Ufficio diocesano per i ministeri ecclesiali istituiti è stato affidato dal vescovo Giovanni alla teologa Angela Tonini ed è pensato per promuovere la «ministerialità diffusa» all’interno della comunità ecclesiale pratese. Il desiderio di monsignor Nerbini è quello di chiamare a nuove e maggiori responsabilità i laici all’interno delle rispettive parrocchie, in virtù del loro battesimo. Non a caso il primo anno di questa proposta formativa viene chiamato «Catecumenato al Ministero», inteso come preparazione iniziale per i candidati al lettorato, accolitato e al recente ministero del catechista, ma anche come opportunità per una formazione permanente.

 

Nel primo semestre del primo anno, data di inizio il 2 ottobre, si parlerà di sapienza biblica e vocazione dell’uomo. La seconda parte, si comincia il 22 gennaio, sarà dedicata alla «iniziazione alla ministerialità». I relatori sono don Gianni Gualtieri, don Marco Pratesi, Angela Tonini, don Alberto Pintus e la dottoressa Maria Luisa De Blasio.
Ci saranno anche due appuntamenti aperti a tutta la comunità ecclesiale, non solo agli iscritti. Una di queste serate avrà per tema: «Essere comunità ministeriale al tempo del transumanesimo in una società urbanizzata».

 

 

Due serate in San domenico per il Convegno pastorale diocesano

Sullo sfondo il Cammino sinodale e l’inizio dell’anno giubilare, nell’immediato la ripartenza dell’anno pastorale incentrato sul rinnovamento delle nostre comunità in chiave missionaria. Il vescovo Giovanni ha convocato il Convegno pastorale diocesano, il tradizionale appuntamento di settembre che segna l’inizio delle attività della comunità ecclesiale. Le serate da segnare sul calendario sono due: mercoledì 18 settembre e mercoledì 25 settembre, entrambe con inizio alle 21,15 nella chiesa di San Domenico.

 

Il primo incontro, quello del 18, sarà condotto dal Vescovo e servirà per ascoltare le sue indicazioni, a partire da una lectio divina di Atti, 12, 24 – 13,5. Il secondo appuntamento vedrà l’intervento di Paola Bignardi, già presidente nazionale di Azione Cattolica e autrice del libro «Dio, dove sei? Giovani in ricerca», che parlerà sul tema: «Una rinnovata missione per il Vangelo».

 

Due sono le tematiche sulle quali il Vescovo intende far camminare la Diocesi: l’apertura delle nostre comunità parrocchiali all’ascolto e all’accoglienza dei doni dello Spirito (da riconoscere e far fruttare nel bene e nell’interesse di tutti), la riscoperta della missione e dell’evangelizzazione, in particolare dei giovani. «Paola Bignardi ha scritto un libro veramente interessante che ho voluto porre all’attenzione della nostra Chiesa, il tema del rapporto tra i giovani e la fede, sul quale tutti dobbiamo interrogarci», sottolinea monsignor Nerbini.

Verso l’8 settembre, il calendario con le celebrazioni in cattedrale

Sarà monsignor Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari, a presiedere il solenne pontificale dell’8 settembre nella cattedrale di Prato, in occasione della solennità della Natività di Maria. Originario della diocesi di Fiesole, come il vescovo Giovanni Nerbini, monsignor Mani ha 88 anni e prima di guidare la Chiesa di Cagliari è stato rettore del Seminario romano e vescovo ausiliare di Roma per dieci anni. È lui l’ospite chiamato a officiare i riti della festa più cara ai pratesi e a sera sarà presente al Corteggio e all’ostensione della Sacra Cintola. L’8 settembre è un momento sempre molto atteso, perché è in questa occasione che i fedeli hanno la possibilità di vedere e venerare la preziosa reliquia simbolo della città, solitamente custodita nello scrigno posto sotto l’altare della Cappella della cattedrale, detta appunto «del Sacro Cingolo».

 

 

 

In preparazione alla festa

Da lunedì 2 a venerdì 6 settembre le celebrazioni si tengono nella Cappella del Sacro Cingolo: alle 17 recita del rosario e alle 17,30 è in programma la messa. Il 2 celebra il parroco canonico Luciano Pelagatti, il 3 monsignor Giovanni Bartolini, il 4 pellegrinaggio delle parrocchie del vicariato sud-ovest, il 5 settembre celebra padre Giulio Vannucci dei Ricostruttori nella Preghiera, il 6 pellegrinaggio del vicariato ovest. Sabato 7 settembre, vigilia della festa, la messa è alle ore 18 ed è celebrata da don Michele Di Stefano (ed è preceduta dalla recita del rosario alle ore 17,30).

 

 

L’esposizione della Sacra Cintola

 

La Sacra Cintola sarà esposta alla venerazione dei fedeli sabato 7 settembre dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 18. L’8 settembre, Natività di Maria, sarà possibile rendere omaggio alla Sacra Cintola dalle 7,30 alle 12 e dalle 15 al termine dei vespri solenni. In queste occasioni sarà possibile entrare nella Cappella del Sacro Cingolo per vedere da vicino la reliquia mariana.

 

Il pontificale della Natività di Maria

 

Domenica 8 settembre, come da tradizione al mattino sono attesi due pellegrinaggi in onore della Vergine: alle 8, messa celebrata dalla parrocchia di San Lorenzo a Campi Bisenzio (diocesi di Firenze) e alle 9 messa celebrata dalle parrocchie di San Pietro e della Visitazione a Galciana. Queste comunità arriveranno in cattedrale dopo un pellegrinaggio compiuto a piedi, con partenza dalle rispettive parrocchie.

Alle 10,30 celebrazione del solenne pontificale della solennità presieduto da monsignor Giuseppe Mani e concelebrato dal vescovo Giovanni Nerbini e dal presbiterio diocesano. Presenti in forma ufficiale l’Amministrazione comunale, quella provinciale, le autorità cittadine e i rappresentanti dei Comuni presenti sul territorio diocesano. Al termine della messa, sul sagrato della cattedrale, offerta dei ceri per illuminare la Cappella del Sacro Cingolo, da parte del Comune di Prato. Tv Prato seguirà in diretta la celebrazione e la consegna dei ceri. Viene sospesa la messa delle ore 12.

 

Vespri solenni e Reposizione della reliquia

 

L’8 settembre, alle 17, recita del rosario e alle 17,30 canto dei vespri solenni guidati da monsignor Giuseppe Mani, con il Capitolo della cattedrale. Al termine Reposizione della Sacra Cintola nello scrigno posto sotto l’altare della Cappella. Alle 18 celebrazione della messa.

 

A sera Corteggio e Ostensione

 

Alle 20 inizierà l’edizione numero 57 del Corteggio storico, con la consueta partecipazione dei gruppi storici e la novità della sfilata, nei loro costumi tradizionali, dei rappresentanti di alcune delle comunità straniere che vivono in città. I figuranti attraverseranno le strade del centro storico fino ad arrivare in piazza Duomo per compiere le esibizioni davanti al pubblico e alle autorità e assistere alla solenne ostensione, in programma alle 22,45.

Il Triduo del Crocifisso miracoloso di Santa Caterina de’ Ricci

Sarà padre Bernardo Gianni a presiedere la messa solenne nel giorno che ricorda l’abbraccio tra il Crocifisso miracoloso e Santa Caterina de’ Ricci. L’evento prodigioso avvenne il 24 agosto 1542, esattamente 482 anni fa, e da allora la comunità monastica di San Vincenzo Ferreri celebra un triduo di preghiera come richiesto alla Santa di Prato durante il miracolo.

 

Dom Bernardo, nativo di Prato, conosce molto bene il monastero di San Vincenzo per averlo frequentato da giovane studente. Per lui sarà la prima celebrazione nella basilica delle monache Domenicane da quando ha abbracciato la vocazione religiosa.

 

Il Triduo del Crocifisso. Come ogni anno, sono molto attesi i tre giorni dedicati al prodigio del Crocifisso di santa Caterina de’ Ricci. Il 24 agosto di quasi cinque secoli fa, «suor Caterina si sentì chiamare dal Crocifisso, il quale di rilievo, di grandezza circa un braccio e di legno stava sopra il proprio altarino. E rivoltandosi ella subito, lo vide essersi spiccato dalla croce e venirsene verso di lei, con i chiodi fitti nelle mani e ne i piedi…», scrive fra’ Serafino Razzi nel suo libro sulla santa. Come detto Caterina ricevette una richiesta: che le suore ricordassero quell’abbraccio portando il Crocifisso in processione per trevolte pregando per la conversione dei peccatori. E dunque: dal 22 al 24 agosto, alle 7,30 lodi e alle 8 la messa; alle 18,30 vespro con la comunità monastica. Le celebrazioni si tengono nel coro. Il 22 agosto presiede il vescovo di Prato Giovanni Nerbini, venerdì 23 agosto don Alberto Pintus e sabato 24 agosto padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. Durante il triduo, dopo la celebrazione eucaristica del mattino, seguirà la processione del Crocifisso miracoloso.

 

Il rettore, don Paolo Baldanzi, la priora, suor Anna Lisa Koepke, e tutta la comunità monastica ringraziano chi parteciperà alle celebrazioni.

 

 

 

 

 

 

8 settembre, è mons. Giuseppe Mani l’ospite della Natività di Maria

L’8 settembre, per la Natività di Maria, l’ospite della festa più cara ai pratesi sarà monsignor Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari. Nato a Rufina 88 anni fa, monsignor Mani è originario della diocesi di Fiesole ed è stato compagno di Seminario di monsignor Simoni. Prima di guidare la diocesi di Cagliari è stato rettore del Seminario romano e vescovo ausiliare di Roma per dieci anni.

 

L’8 settembre quest’anno cade di domenica e sarà lui a presiedere il solenne pontificale del mattino, in programma alle 10,30 e la tradizionale benedizione dei ceri per la Cappella del Sacro Cingolo offerti dal Comune. Monsignor Mani officerà anche la solenne ostensione serale al termine del Corteggio storico. Da quando è arrivato a Prato, il 7 settembre 2019, monsignor Nerbini ha sempre presieduto il rito dell’ostensione dell’8 settembre, questa volta, come avveniva in passato, sarà l’ospite a guidarlo. Tv Prato trasmetterà in diretta sul canale 75 il pontificale, il Corteggio e l’ostensione serale.

 

 

Filippo è tornato a casa dopo cinque mesi con i Preraffaelliti

Sono tornate a casa, nel Museo dell’Opera del Duomo di Prato, le Esequie di San Girolamo dipinte da Filippo Filippi. La grande opera, una pala d’altare alta quasi tre metri, era in prestito a Forlì e per cinque mesi è stata una delle principali attrazioni della mostra dedicata ai Preraffaelliti. Questa mattina il dipinto è stato riconsegnato alla Diocesi di Prato e ricollocato nella sala del Rinascimento, che ospita opere del XV-XVI secolo.

 

«Siamo contenti di questo ritorno, ma soprattutto che abbia fatto bella mostra di sé a Forlì, dove ha testimoniato l’importanza dell’opera di Filippo Lippi per i maestri Preraffaelliti», dice Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei Diocesani di Prato. Realizzata intorno al 1453, l’opera fu commissionata per il Duomo di Prato dall’anziano proposto Geminiano Inghirami. Il committente, vestito con un ricco abito rosso, è raffigurato in ginocchio, ai piedi di San Girolamo. Fu proprio Inghirami, in contatto con la scena artistica fiorentina, a portare a Prato Filippo Lippi, per lavorare alla cappella maggiore del Duomo.

«La sua collocazione originaria era nel transetto della cattedrale – spiega la direttrice Bartoletti – chi ancora oggi vi passa davanti può vedere il luogo da cui proviene il dipinto, perché ha una collocazione uguale alla forma della cornice. Le Esequie di San Girolamo è uno dei massimi capolavori dell’opera di Lippi, che accanto agli affreschi della cappella maggiore sono tra i tesori più importanti della nostra città».

 

Il Museo dell’Opera del Duomo di Prato è aperto da martedì a sabato, dalle 10 alle 17 e la domenica dalle 13 alle 17 (lunedì riposo settimanale). L’ingresso è dal campanile della cattedrale. L’orario rimane invariato per tutta l’estate.