Nel Museo dell’Opera del Duomo fanno il loro ingresso quarantacinque antichi e splendidi reliquiari. Raffinate opere di alta oreficeria realizzate in Italia e in Europa tra il XIII e il XIX secolo.
Si tratta di pezzi provenienti da collezioni private custodite dall’ufficio beni culturali della diocesi e destinati ad entrare a far parte del futuro museo di arte sacra di San Domenico.
Tornando al presente, venerdì 15 settembre alle 17,30, si inaugura la mostra intitolata «Reliquiaria Pulchra», curata dal direttore dei Musei Diocesani Claudio Cerretelli.
L’iniziativa culturale nasce da una esigenza: quella di riempire la sala del Museo dedicata alla Sacra Cintola, le cui opere, circa una trentina, sono andate in prestito alla mostra «Legati da una Cintola», allestita fino al 14 gennaio 2018 a Palazzo Pretorio.
«Così abbiamo deciso di mettere in mostra questi preziosi reliquiari custoditi nei nostri depositi – spiega Cerretelli –, tra questi, tutti di pregevole fattura, ce ne sono alcuni esposti per la prima volta al pubblico».
Alcune opere in mostra. Tra i pezzi conosciuti c’è il, bellissimo, Braccio reliquiario di San Biagio attribuito a Lorenzo Ghiberti, uno dei massimi scultori e orafi fiorentini del Quattrocento, autore delle celebri porte del battistero del duomo di Firenze. Poggiante su sei leoncini accucciati, a tutto tondo, posti in posizione angolare, il reliquiario ha forma stellare e contiene all’interno, secondo quanto riportato dal cartiglio, il teschio di uno dei bambini trucidati durante la «strage degli innocenti».
Tra le opere da scoprire segnaliamo una coppia di reliquiari a ostensorio in argento cesellato realizzati su possibile disegno del grande architetto Giovan Battista Foggini. Sono settecenteschi e provengono dalla cappella di una villa fiorentina. La struttura è formata unicamente da un grande cherubino ad ali sollevate – con raffinata cesellatura del piumaggio, intorno al bel volto paffuto – tra le quali sembra sorreggere la parte terminale di due ampie foglie di palma, simbolo del martirio.
Altra opera di notevole valore è una cassetta dei santi Pietro e Paolo di bottega limosina, realizzata nel Duecento. Proviene da Londra e fa parte della collezione Rothschild. È uno scrigno smaltato con tondi raffiguranti angeli. Un’altra cassetta, questa volta di scuola boema, arriva probabilmente da Praga, si fa notare per la sua bellezza e importanza. Fatta nel XIV secolo con legno, rame fuso e cristallo di rocca, riporta sul fronte gli stemmi della Boemia e della Moravia.
Orari e contatti. La mostra sarà visibile dal 15 settembre secondo gli orari del Museo: lunedì/sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. La domenica dalle 14 alle 17. Martedì chiuso. Per informazioni 0574-29339; musei.diocesani@diocesiprato.it.