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Inizia il Triduo pasquale. Le celebrazioni del vescovo Giovanni e alcuni riti suggestivi in Diocesi

Ci avviciniamo al Triduo pasquale, il momento culminante dell’anno liturgico, durante il quale la comunità cristiana fa memoria della passione, morte e resurrezione di Gesù. In tutte le chiese pratesi tornano i tradizionali riti. Di seguito segnaliamo gli orari delle celebrazioni in cattedrale presiedute dal vescovo Giovanni Nerbini e diamo conto di alcune iniziative particolarmente sentite e suggestive.

Quest’anno monsignor Nerbini presiede la solenne veglia pasquale nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore e conferirà il battesimo, la comunione e la cresima a una famiglia di origine albanese che ha compiuto il cammino di preparazione ai sacramenti in quella comunità parrocchiale.

La domenica di Pasqua il Vescovo celebra la prima messa del giorno per i detenuti del carcere della Dogaia. Ricordiamo infine che il pomeriggio di Pasqua, in cattedrale si rinnova l’antico rito dell’ostensione del Sacro Cingolo di Maria, la preziosa reliquia simbolo della città di Prato.

 

 

 

 Giovedì santo, 28 marzo

 

È il giorno della messa crismale, la celebrazione nella quale vengono consacrati gli oli santi dal Vescovo. Nel duomo di Prato funzione solenne alle ore 10,30 con la partecipazione del clero diocesano. La messa è trasmessa in diretta da Tv Prato.

A sera, in tutte le chiese, con orari diversi, si tiene la messa «in coena Domini». La celebrazione con il rito della lavanda dei piedi è alle ore 17,30 ed è presieduto da monsignor Nerbini. Al termine Reposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione. Nell’oratorio della Misericordia di via Convenevole messa alle 18 con adorazione fino a mezzanotte. Si rinnova il tradizionale «giro delle sette chiese» in centro storico per far visita a quelli che un tempo venivano chiamati i «sepolcri».

Per accompagnare i fedeli nel «giro», il vicariato centro storico ha preparato una tessera dove sono indicate le dodici chiese presenti dentro le antiche mura cittadine. Per ogni visita viene suggerita una intenzione di preghiera ed è possibile segnare con un bollino le varie tappe del percorso compiuto.

 

 Venerdì santo, 29 marzo

 

La Chiesa fa memoria della passione e morte di Gesù Cristo. Si invita a vivere questo giorno nel silenzio, praticando astinenza e digiuno. I riti previsti dalla liturgia in tutte le chiese sono due: la celebrazione della morte del Signore, tradizionalmente nel pomeriggio, la Via Crucis in serata.

In cattedrale alle ore 9,30 il Vescovo guida l’ufficio delle letture e il canto delle lodi, mentre alle 17,30 si terrà la celebrazione della Passione. È diventata ormai una tradizione la Via Crucis intorno all’ospedale Santo Stefano, con la processione che girerà intorno al complesso. Il rito, con inizio è alle ore 16, è guidato dal Vescovo e sarà seguito in diretta da Tv Prato.

Alle 21, con ritrovo in piazza San Francesco, c’è la Via Crucis del vicariato centro storico guidata da monsignor Nerbini. La processione passerà intorno al Castello dell’Imperatore e si concluderà dentro la basilica di Santa Maria delle Carceri. Le stazioni sono curate dall’oratorio di Sant’Anna, dal gruppo scout Prato 4 e dai ragazzi del catechismo. Quest’anno il tema sarà quello delle esperienze e delle attività pastorali e di carità presenti nelle parrocchie del centro città.

A San Giusto consueta processione della reliquia della Santa Croce. Il ritrovo è alle 21 davanti alla pieve, la novità è l’allungamento del percorso, deciso per raggiungere altre strade e zone del territorio parrocchiale. La processione, partecipata dalla Compagnia del Santissimo Sacramento e della Santa Croce, si concluderà con la benedizione finale nella piazza antistante la chiesa.

A Vaiano, dopo la celebrazione della Via Crucis per le strade del paese, la parrocchia e il gruppo scout propongono «Dalle tenebre alla Luce». I fedeli interessati partono a piedi dalla Badia per arrivare all’alba a San Leonardo, toccando le chiese di Sofignano, Savignano, Fabio e Faltugnano. Ad ogni sosta viene proposto un brano del Vangelo accompagnato da una riflessione.

Il rito della Via Crucis si celebra anche nei recinti del cimitero della Misericordia in via Galcianese con inizio alle 15,30.

Via Crucis con la suggestiva processione aux flambeaux per le strade del paese di Schignano. Alle 21 partenza dalla chiesa parrocchiale di San Martino verso la Bertaccia e ritorno.

 

 Sabato santo, 30 marzo

 

In cattedrale ufficio delle letture e canto delle lodi alle ore 9,30. La solenne veglia pasquale inizia alle ore 22 e sarà presieduta dal vicario monsignor Daniele Scaccini. Il vescovo Giovanni celebra la Pasqua nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore, dove è previsto il conferimento del battesimo, della comunione e della cresima a una famiglia di catecumeni di origine albanese.

Nella basilica di S. Maria delle Carceri si tiene, alle ore 9,30, una preghiera particolare, «l’Ora della Madre»: con l’Addolorata si medita sul mistero della Croce.

Alle 22 si tiene la veglia pasquale nella basilica di San Vincenzo Ferreri. Poi, alla mezzanotte, si scioglieranno in diocesi tutte le campane.

 

 

 

 

 Domenica di Pasqua, 31 marzo

 

Alle 8,30 il Vescovo celebra la prima messa del giorno per i detenuti del carcere della Dogaia. Alle 10,30 messa solenne in duomo con Benedizione papale. Alle 16,30 musiche d’organo eseguite dal canonico Marco Pratesi; alle 17,30 vespri solenni e ostensione del Sacro Cingolo mariano presieduta dal Vescovo.

 

Quaresima di carità 2024 a sostegno di Caritas Gerusalemme per aiutare la popolazione colpita dalla guerra

Chiedere pace per la Terra Santa, sia attraverso la preghiera, ma anche con il sostegno a Caritas Gerusalemme, impegnata nel far fronte all’emergenza sanitaria che sta colpendo la popolazione palestinese. In occasione della Quaresima di Carità – che ogni anno si celebra la Domenica delle Palme, nel 2024 è il 24 marzo – la Caritas diocesana invita le parrocchie, ma anche i gruppi e i movimenti, a rivolgere il proprio sguardo verso questa tragedia umanitaria. «Caritas Gerusalemme opera nella striscia di Gaza, ma anche in Cisgiordania e nel territorio di Israele – spiega il direttore don Enzo Pacini –, purtroppo anch’essa ha pagato un pesante tributo, con la perdita di alcuni operatori coinvolti negli scontri, ma nonostante questo continua a lavorare per il sostegno ai più sofferenti, nella ricerca di una pace giusta».

Dopo il 7 ottobre, giorno dell’attacco terroristico di Hamas alla popolazione israeliana, la guerra ha causato la morte di oltre 24mila palestinesi, in gran parte donne e bambini, e quasi 1400 morti israeliani (soprattutto civili). Ma anche decine di migliaia di feriti, con due milioni di sfollati nei territori palestinesi. «È una crisi umanitaria fuori controllo – aggiunge don Enzo –, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione. Sono stati distrutti scuole, ospedali, centri sanitari, ma anche chiese e moschee». Si stima che più del 60% delle abitazioni della Striscia sia stato distrutto o seriamente danneggiato. La scarsità di cibo provoca file anche di sei ore di attesa per ricevere una razione di pane. Anche l’acqua potabile scarseggia e nelle zone settentrionali manca completamente.
Caritas Gerusalemme, organismo pastorale del Patriarcato latino e socio membro della rete Caritas Internationalis, ha avviato un piano operativo che ha visto il coinvolgimento di cento operatori per la distribuzione di generi di prima necessità e buoni acquisto per gli sfollati accolti nei due centri aperti nelle parrocchie cristiane presenti nella città di Gaza: quella cattolica della Sacra Famiglia e quella ortodossa di San Porfirio. Proprio il salone di quest’ultima parrocchia è stato colpito da un razzo, causando 17 morti. Tra le vittime c’è anche una operatrice della Caritas di 26 anni, uccisa insieme al figlio, al marito, la sorella e i suoi due figli.

 

«Nonostante i lutti e le condizioni estremamente difficili, Caritas Gerusalemme sta offrendo assistenza umanitaria – dice ancora don Enzo –; la prima fase dell’intervento si è chiusa i primi di gennaio e ha previsto l’assistenza di mille beneficiari, con la fornitura di servizi sanitari, la distribuzione di kit alimentari e igienici, ma anche di contributi economici in buoni acquisto. Ora siamo nella seconda fase, che prevede aiuti non solo a Gaza, ma anche negli altri territori palestinesi occupati, Cisgiordania e Gerusalemme est».

 

Quanto raccolto in tutte le chiese e parrocchie di Prato, sabato 23 e domenica 24 marzo, servirà a equipaggiare Caritas Gerusalemme, fornire attrezzature mediche e di laboratorio per la clinica a Taybeh in Cisgiordania, organizzare incontri individuali e di gruppo per aiutare la popolazione traumatizzata dagli eventi, aiutare economicamente 2750 famiglie seguite direttamente da Caritas Gerusalemme.

 

Il sussidio per la Quaresima di carità 2024

La Diocesi porta la croce in carcere e in ospedale

La croce torna in ospedale per dimostrare vicinanza e preghiera ai degenti e al personale sanitario. I giovani invece saranno davanti ai cancelli del carcere della Dogaia per testimoniare speranza ai detenuti. Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa e come ogni anno si rinnovano gli appuntamenti con i riti tradizionali del periodo pasquale.

 

Cominciamo dalla Via Crucis dei giovani. La data è venerdì 22 marzo e il ritrovo è alle ore 21 al carcere della Dogaia a Maliseti. Sarà presente il vescovo Giovanni Nerbini e le riflessioni sono affidate a don Massimo Vacchetti. Sacerdote bolognese e direttore della pastorale dello sport della sua diocesi, don Massimo è conosciuto per il suo passato di arbitro di calcio e di ultras della curva rossoblu. Le sue catechesi, diffuse in rete con grande successo, sono molto apprezzate, in particolare dai giovani, per lo stile diretto e anche divertente. Il sacerdote torna a Prato dopo l’incontro tenuto lo scorso anno in occasione della Giornata mondiale per le vocazioni.
«Quest’anno abbiamo scelto il carcere per la nostra Via Crucis – dice il direttore di pastorale giovanile don Marco Degli Angeli –, filo conduttore di tutti i nostri incontri è quello dei volti di Cristo e in questa occasione parleremo del suo “volto di speranza”. Non entreremo all’interno della Dogaia, vivremo il nostro rito davanti ai cancelli, ma sarà certamente significativo essere di fronte a un luogo di reclusione, dove spesso chi vi entra perde speranza nel futuro. Testimonieremo che il Signore è risorto per tutti, per darci la vita. Come segno finale consegneremo a tutti i ragazzi e le ragazze un lumino, con l’invito ad essere luce nel mondo».

Il venerdì santo, il 29 aprile, alle ore 16 il vescovo Giovanni tornerà anche quest’anno in ospedale per rinnovare il rito della Via Crucis. L’iniziativa, pensata e organizzata durante la pandemia, è diventata ormai una tradizione. «Celebrare la Passione in un luogo di sofferenza, come l’ospedale, è un segno di vicinanza e rispetto, che ci sentiamo di rinnovare in occasione della Pasqua – dice Stefania Cecchi, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale sanitaria – e inoltre le prime a volere questa iniziativa sono le varie realtà che quotidianamente prestano servizio al Santo Stefano».
Hanno confermato la loro presenza la cappellania ospedaliera, l’Unitalsi, la Misericordia, la Croce Rossa, la Pubblica Assistenza e la Croce d’Oro, i Medici cattolici, l’Acos (associazione cattolica operatori sanitari), l’associazione Figli in Cielo e i membri della Pastorale sanitaria. La croce percorrerà il perimetro dell’ospedale e sarà accompagnata insieme al Vescovo dai cappellani don Carlo Bergamaschi e padre Giacomo Mucia. Partecipano inoltre la direzione sanitaria e infermieristica del Santo Stefano, il Centro per i diritti del malato, la Fondazione Ami e la Fondazione Pitigliani.

Tv Prato trasmetterà in diretta il rito sul canale 75 (e in streaming sul proprio sito web) come ha fatto gli anni precedenti.

Il cambiamento possibile nel quotidiano, dalla Laudato si’ alla Laudate Deum

«Il cambiamento possibile nel quotidiano. Dalla Laudato si’ alla Laudate Deum». È il titolo della giornata di incontro, confronto e condivisione promossa dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali della Diocesi di Prato. L’intento è quello di prendere in mano e approfondire insieme due testi fondamentali del magistero di papa Francesco, ma soprattutto di stimolare un cambiamento personale nel proprio stile di vita, che sia sostenibile, ecologico, ma anche più umano.

 

L’appuntamento è per sabato 2 marzo dalle 17 nel complesso di San Domenico. Dopo un momento di accoglienza, intervengono il vescovo Giovanni Nerbini (delegato della Cet per i problemi sociali, del lavoro, giustizia e pace) e Adriano Sella, educatore, scrittore, conferenziere, impegnato da tempo in questo tipo di iniziative e referente della rete interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita.
Segue un «piatto caldo» condiviso, poi alle 20,30 è prevista la proiezione di «The Letter» (La Lettera), un docufilm voluto da papa Francesco sui temi della enciclica Laudato si’ e sul potere dell’umanità di fermare la crisi ecologica. I protagonisti di questo documentario sono un indigeno dell’Amazzonia, un rifugiato del Senegal, una giovane attivista indiana e due scienziati statunitensi. Voci in rappresentanza di altre voci, spesso inascoltate, sulle criticità legate ai cambiamenti climatici. Il film ripercorre inoltre gli incontri di papa Francesco con diversi leader impegnati, in prima linea, nella cura della casa comune. Al termine della proiezione spazio al dibattito tra i presenti.

 

L’iniziativa è realizzata da Fraternità ordine francescano secolare Santa Maria delle Grazie e San Domenico, Movimento dei Focolari, Commissione diocesana Nuovi Stili di Vita e Associazione Italiana Lacrosse.

 

Il pellegrinaggio dei cresimandi con il Vescovo: destinazione Siena

Ritorna come ogni anno il pellegrinaggio diocesano del Vescovo con i Cresimati e i Cresimandi dell’anno pastorale corrente. Come di consueto, l’esperienza è aperta anche alle famiglie dei ragazzi. Quest’anno la meta scelta è Siena, la data è sabato 13 aprile 2024 ed il titolo del pellegrinaggio è «Lo Spirito Santo, misterioso artista dell’universo».

 

Il programma. I ragazzi, divisi in cinque gruppi contrassegnati da colori diversi, inizieranno un percorso visitando tre importanti luoghi della città, tre luoghi dello Spirito, luoghi unici che vengono visitati annualmente da milioni di persone provenienti da tutte le parti del mondo. Gli adulti, invece, in San Domenico, dopo la partenza dei ragazzi, si fermeranno in Basilica per un incontro con suor Elena Zanardi, delle Domenicane di Santa Maria del Rosario di Iolo. Al termine, un momento comunitario in piazza del Campo e poi la messa in San Francesco, presieduta dal Vescovo Giovanni.

 

L’iscrizione al pellegrinaggio, che avviene all’interno di ciascun gruppo parrocchiale, non singolarmente, si farà presso: la parrocchia di Santa Maria della Pietà, ingresso da Via Capponi 1, nei giorni 25 marzo, 26 marzo e 27 marzo, dalle 18,30 alle 20.

 

Lettera ai parroci

Autorizzazione a partecipare

Modulo per iscritti della parrocchia

La locandina dell’evento

 

Raccolta offerte in tutte le parrocchie per le missioni diocesane in Ecuador

La Chiesa di Prato rinnova il sostegno alle proprie missioni in Ecuador promuovendo una colletta in tutte le parrocchie della diocesi. Le offerte raccolte durante le messe celebrate sabato 24 e domenica 25 febbraio serviranno a proseguire l’impegno pastorale e caritativo dei fratelli don Luca e don Giovanni Finocchi a Quevedo, di don Bruno Strazieri a Quito e delle due comunità delle suore Domenicane di Iolo, presenti nella capitale e ad Atacames.

 

«Dagli anni ‘80 la Chiesa di Prato è impegnata a garantire una presenza missionaria in Ecuador – dice il vicario generale monsignor Daniele Scaccini –, in questa seconda domenica del tempo quaresimale siamo chiamati a ricordarci dei nostri amici, sacerdoti e suore, che assicurano una presenza costante in quella “povera” porzione di territorio dell’America Latina. Sono là a nome nostro sostenuti oltre che dalla preghiera della nostra Chiesa, anche dalla generosità materiale, che permette ai nostri missionari di portare e diffondere l’annuncio e la presenza di Gesù alle persone che popolano quel vastissimo territorio».

 

La tradizionale raccolta per le missioni, che la Diocesi di Prato promuove ogni anno, avviene in un momento molto difficile per il Paese sudamericano, attraversato da forti ondate di violenza. «Noi stiamo bene, la situazione sta migliorando, ma le tensioni ci sono e la gente ha paura», dice don Giovanni Finocchi, 65 anni, missionario e parroco di San Cristobal a Quevedo insieme al fratello don Luca, 73 anni. Stessa situazione vissuta da don Bruno, 80 anni, e dalle Domenicane di Iolo, che nonostante le difficoltà continuano a impegnarsi per gli anziani, attraverso una mensa dei poveri, dei bambini, con la gestione di una scuola, e delle giovani studentesse, ospitate in una casa di accoglienza.

 

«È bello che in qualche modo, secondo le nostre possibilità, possiamo farci prossimi ai nostri missionari, facendoci sentire partecipi di una carità che si allarga e si dilata oltre i confini dei nostri piccoli ambiti quotidiani», conclude monsignor Daniele Scaccini.

Nuovo coordinatore per l’Emporio della Solidarietà

Passaggio di consegne all’Emporio della Solidarietà di Prato. Piero Rotondo è il nuovo coordinatore del supermercato per famiglie in difficoltà di via del Seminario, al posto di Claudio Baldini, che diventa vice. A nominarlo è stata la Fondazione Solidarietà Caritas, ente gestore del progetto promosso da Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per sostenere tutti coloro che hanno bisogno di una mano per far fronte alle necessità quotidiane.

 

Piero Rotondo, 67 anni, ha iniziato a prestare servizio all’Emporio quattro anni fa come volontario, subito dopo essere andato in pensione: «È una realtà importante per moltissime persone e ho pensato di dare il mio contributo», dice il neo coordinatore. Negli anni, Rotondo si è impegnato sempre di più fino a diventare uno dei principali collaboratori, arrivando a coordinare le due raccolte annuali nei supermercati cittadini. Ora gli viene chiesto di guidare un progetto solidale che attualmente segue e aiuta 1300 nuclei familiari attraverso la distribuzione di generi alimentari, prodotti per neonati e per la casa. Nell’Emporio non si usa il denaro, per fare acquisti si spendono i punti caricati su una tessera e assegnati, dopo un momento di ascolto e verifica della situazione, da Caritas, servizi sociali del Comune, San Vincenzo de Paoli, Volontariato Vincenziano e Centro di Aiuto alla Vita, ovvero da chi sul territorio sostiene e accompagna le persone bisognose.

 

Rotondo annuncia che uno dei suoi primi impegni sarà quello di far conoscere maggiormente l’Emporio alla città, anche attraverso aperture e visite alle aziende, ma anche alle scuole – già adesso esistono progetti di accoglienza degli studenti tra i volontari – e alle associazioni del territorio. «È importante che i pratesi sappiano come funziona questo servizio – aggiunge il vice coordinatore Baldini – perché c’è un costante bisogno di approvvigionamento. Siamo in tutto e per tutto come un supermercato e per questo dobbiamo rifornire i nostri scaffali con prodotti diversi».

 

Baldini ricorda infine che la cosiddetta legge Gadda ha semplificato la cessione gratuita degli alimenti a fini di solidarietà sociale e quindi invita le aziende del settore a mettersi in contatto con l’Emporio per eventuali donazioni. «Per legge possiamo accettare e distribuire prodotti vicini alla scadenza, oppure con piccoli difetti di fabbricazione, noi siamo in grado di certificare e seguire tutto quello che viene donato fino alla consegna alle famiglie, ciò significa limitare lo spreco e allo stesso tempo aiutare chi ha bisogno», conclude Claudio Baldini.

 

Per contattare l’Emporio visitare il sito web.

Le Esequie di San Girolamo di Filippo Lippi in prestito per una mostra a Forlì

Per quattro mesi uno dei capolavori di Filippo Lippi, le Esequie di San Girolamo, sarà tra le principali opere in mostra a Forlì per l’esposizione dedicata ai Preraffaelliti. La grande opera, una pala d’altare alta 292 centimetri e larga 171, su autorizzazione del Ministero dei Beni culturali, ha lasciato il Museo dell’Opera del Duomo di Prato nei giorni scorsi e da sabato 24 febbraio, fino al 30 giugno, sarà visibile nel museo forlivese di San Domenico.

 

Realizzata intorno al 1453, l’opera fu commissionata per il Duomo di Prato dall’anziano proposto Geminiano Inghirami. Il committente, vestito con un ricco abito rosso, è raffigurato in ginocchio, ai piedi di San Girolamo. Fu proprio Inghirami, in contatto con la scena artistica fiorentina, a portare a Prato Filippo Lippi, per lavorare alla cappella maggiore del Duomo. La pala d’altare lasciò la Cattedrale quando fu realizzato il Museo dell’Opera del Duomo e ora costituisce il «pezzo forte» della bellissima sala dedicata al Rinascimento, dove si trova anche la pregiata pala della Madonna con Bambino tra i Santi Giusto e Clemente del Maestro della Natività di Castello.

 

«Siamo molto contenti di aver prestato uno dei capolavori del Lippi al museo di Forlì – dice Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei diocesani –; siamo certi che sarà uno dei pezzi principali di questa mostra in via di apertura».

 

 

 

La mostra a Forlì. Il nuovo appuntamento nel museo civico di San Domenico della città romagnola, dove ogni anno si tengono notevoli allestimenti molto visitati, è dedicato all’affascinante movimento artistico dei Preraffaelliti, nato nell’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento. In quell’epoca alcuni giovani artisti decisero di rinnovare la pittura inglese promuovendo un ritorno alla purezza dell’arte medievale e rifiutando le convenzioni della grande arte rinascimentale italiana, in primis Raffaello.

 

Filippo Lippi e altre opere del tre-quattrocento arrivate in prestito da musei di tutta Italia, rappresentano dunque una delle fonti di ispirazione per John Everett Millais, William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti, fondatori della cosiddetta Confraternita preraffaellita.

 

L’opera del Lippi. Tornando alle Esequie di San Girolamo, ricordiamo brevemente la composizione dell’opera. «Eccezionale, nella sensibile resa delle reazioni emotive dei personaggi, con forme morbide, intessute di luce», si legge nella scheda di presentazione di questa pala realizzata da Filippo Lippi. Al centro, si trova disteso il corpo di San Girolamo, circondato da un gruppo di monaci dolenti. Questi ultimi testimoniano la conoscenza degli affreschi della cappella Bardi di Giotto, con alcuni gesti ripresi fedelmente. Come detto, in primo piano si trova il proposto Inghirami, con un fanciullo storpio accanto, che indica il santo. La parte superiore della tavola vede la rappresentazione di tre scene: Adorazione del Bambino e due momenti della vita del santo ed è occupata da schiere angeliche, probabilmente mano di Fra Diamante, collaboratore di Lippi, dove è raffigurata la Trinità: Dio Padre in alto, la colomba dello Spirito Santo e Gesù a braccia aperte. In basso si trova lo stemma della famiglia Inghirami.

Giornata mondiale del malato, le iniziative in Diocesi

La Diocesi di Prato si appresta a vivere la Giornata mondiale del malato, che si celebra ogni anno l’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes.

 

Quest’anno papa Francesco, nel suo tradizionale messaggio scritto in occasione della ricorrenza, ricorda come nella malattia «la prima cura è la vicinanza». Una attenzione portata avanti con impegno e passione dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, che da vent’anni forma e invia volontari laici in ospedale per fornire un servizio di assistenza spirituale ai degenti.
«Possiamo contare su ventisette persone, uomini e donne che si impegnano a garantire una presenza nei reparti dell’ospedale Santo Stefano, alla cure intermedie e anche a Villa Fiorita», dice Stefania Cecchi, direttrice dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute di Prato.

 

Questa domenica, 11 febbraio, il vescovo Giovanni Nerbini presiede una messa alle 11,15 nella cappella dell’ospedale Santo Stefano. Concelebrano i cappellani ospedalieri don Carlo Bergamaschi e padre Giacomo Mucia. Durante la celebrazione ci sarà conferimento del mandato pastorale ai volontari che prestano servizio in ospedale. «Saranno benedette le piccole croci da appuntare al camice bianco da indossare durante le visite ai malati», dice ancora la dottoressa Cecchi, per alcuni anni direttrice delle professioni sanitarie dell’area infermieristica dell’ospedale di Prato.
L’iniziativa è portata avanti in accordo con l’Asl e la direzione ospedaliera del Santo Stefano.
La turnazione tra i volontari permette una presenza di due ore al giorno all’interno del Santo Stefano e di una volta a settimana alle cure intermedie nel vecchio ospedale, al presidio La Melagrana a Narnali e nei reparti convenzionati con l’Asl della clinica Villa Fiorita. «Questo servizio è molto apprezzato, anche dai non cattolici, una parola di conforto fa piacere a tutti», sottolinea Cecchi. Tra gli operatori di Pastorale sanitaria ci sono anche alcuni ministri straordinari che garantiscono la possibilità di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia.

 

Inoltre, domani, sabato 10 febbraio, il vescovo Nerbini presiede una messa per gli anziani e i disabili nella chiesa della Resurrezione (via Tommaso Pini). Alle 10 è in programma la recita del rosario e a seguire la celebrazione eucaristica. L’iniziativa è promossa dall’Unitalsi, in collaborazione con le associazioni di volontariato sociale e sanitario presenti sul territorio pratese.

Catechismo, le proposte per la Quaresima

Varie ed interessanti le proposte dell’Ufficio catechistico diocesano per la Quaresima e la Pasqua: alcuni spunti per la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, per la celebrazione della Via Crucis parrocchiale del Venerdì Santo, per la Quaresima di Carità proposta dalla Caritas Diocesana (colletta alle messe del 24 marzo, Domenica delle Palme) ed infine un’indicazione per far costruire ai ragazzi un biglietto di auguri, ovvero un segno da consegnare ai partecipanti alla messa di Pasqua e ai malati della parrocchia. Tutte le proposte sono scaricabili dal sito della Diocesi di Prato.

 

Introduzione alla Quaresima 2024

 

 

Le Ceneri e la Via Crucis

Con la celebrazione delle Ceneri, mercoledì 14 febbraio, inizia il tempo di Quaresima, che conduce alla Pasqua. Pertanto «si rinnova, un cammino più volte affrontato e comunicato ai nostri ragazzi che però non è mai uguale all’anno precedente, ma a motivo dell’azione dello Spirito Santo, ogni anno è opportunità di nuove scoperte – scrive don Carlo Geraci, nella lettera che accompagna le proposte per la Quaresima 2024 -. Chiediamo la grazia allo Spirito Santo – prosegue il responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano – perché possiamo affrontare il tempo della Quaresima in pienezza». Per le Ceneri ed il Venerdì Santo, sono stati predisposti alcuni spunti interessanti.

 

Il Mercoledì delle Ceneri

La Via Crucis del Venerdì Santo (pdf)

La Via Crucis del Venerdì Santo (doc)

 

Il biglietto

L’idea è di realizzare un biglietto di auguri da consegnare al termine della messa del giorno di Pasqua e magari portarlo anche alle persone malate della parrocchia oppure a quelle che conoscono i ragazzi. Il biglietto di auguri è formato da un pensiero, da un’immagine e da un piccolo pezzo di tela imbevuto con del profumo (meglio se nardo oppure mirra).

 

Il biglietto di auguri

 

 

La Quaresima di Carità

Il cammino diocesano della Quaresima di Carità della Diocesi di Prato proposto dal Vescovo Giovanni tramite la Caritas intende aiutare la Diocesi di Gerusalemme ed in particolare la Caritas diocesana che si trova a fronteggiare gravi emergenze umanitarie in varie parti di Israele, a Gaza e in Cisgiordania. La raccolta della Quaresima di Carità che verrà effettuata nelle nostre parrocchie il 24 marzo, Domenica delle Palme, vuole rafforzare l’opera di Pace che la Chiesa di Gerusalemme con i fatti sta portando silenziosamente avanti.

 

Il Cammino della Carità