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Una veglia per il lavoro in vista del primo maggio

In occasione del primo maggio, festa dei lavoratori, l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro invita a partecipare a una veglia presieduta dal vescovo Giovanni. Giovedì 27 aprile alle 21, nella chiesa di San Bartolomeo, è stata organizzata una serata di ascolto e meditazione di passi biblici con commenti sul tema del lavoro. Dopo i saluti del parroco, don Marco Natali, introduce Michele Del Campo, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro.

 

Primo Maggio, veglia di preghiera per il dramma delle morti sul lavoro

In occasione della festa dei lavoratori del primo maggio l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro invita a raccogliersi in preghiera «per invocare dal Padre il dono di un lavoro che sia per tutti orizzonte di speranza per una vita spesa in pienezza, un’esperienza di giustizia riservata a tutti in abbondanza e uno scrigno che custodisca la sacralità della vita».

 

Quest’anno la giornata del primo maggio è dedicata alla memoria di quanti hanno perso il lavoro, di quanti hanno vissuto il dramma della morte o delle mutilazioni per un lavoro. La Cei invita a riflettere e a pregare perché il lavoro sia «buono», bonificato dalle tragedie, dallo sfruttamento e dal poco rispetto dei diritti sociali e del lavoro.

 

La veglia di preghiera avrà per tema: «La vera ricchezza sono le persone. Dal dramma delle morti sul lavoro alla cultura della cura». L’appuntamento è per giovedì 28 aprile alle ore 21 in San Domenico. Durante la serata ci sarà un ricordo di monsignor Pierluigi Milesi, storico cappellano dei lavoratori pratesi scomparso tre anni fa.

 

«La cronaca troppo spesso ci consegna le storie di sorelle e fratelli che proprio nel luogo del loro impiego perdono la vita – si legge nella lettera inviata dalla Pastorale sociale e del lavoro inviata alle parrocchie –, il lavoro deve permettere a tutti di darsi pane e di sostenere la vita in pienezza e senza sfruttamento. Solo rimettendo l’uomo al centro la fatica quotidiana può intessere la melodia sulla quale si innalza il canto di lode e il rendimento di grazie nel giorno del riposo».

 

Qui il messaggio dei vescovi per il primo maggio e il sussidio liturgico e pastorale

Primo maggio, apertura del mese mariano con la solenne ostensione del Sacro Cingolo

Il primo maggio inizia il mese tradizionalmente dedicato a Maria. A Prato, da secoli, in questo giorno la città si stringe attorno al suo bene più prezioso: la Sacra Cintola della Madonna. Come da tradizione in cattedrale alle 17,30 viene officiata dal vescovo Franco Agostinelli la solenne ostensione del Sacro Cingolo, mostrato per la venerazione ai fedeli presenti in chiesa e in piazza.

 

E in occasione della festa dei lavoratori i due testimoni dell’ostensione saranno due maestri del lavoro. Si tratta di Mauro Gori e Giovanni Guantini. Il primo è un ingegnere e lavora alle Officine Galileo, il secondo è un dirigente dell’Enel.

 

Ogni anno si tengono cinque ostensioni ordinarie del Sacro Cingolo mariano, nei giorni di Pasqua, primo maggio, 15 agosto, 8 settembre e a Natale.