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Quaresima di carità 2024 a sostegno di Caritas Gerusalemme per aiutare la popolazione colpita dalla guerra

Chiedere pace per la Terra Santa, sia attraverso la preghiera, ma anche con il sostegno a Caritas Gerusalemme, impegnata nel far fronte all’emergenza sanitaria che sta colpendo la popolazione palestinese. In occasione della Quaresima di Carità – che ogni anno si celebra la Domenica delle Palme, nel 2024 è il 24 marzo – la Caritas diocesana invita le parrocchie, ma anche i gruppi e i movimenti, a rivolgere il proprio sguardo verso questa tragedia umanitaria. «Caritas Gerusalemme opera nella striscia di Gaza, ma anche in Cisgiordania e nel territorio di Israele – spiega il direttore don Enzo Pacini –, purtroppo anch’essa ha pagato un pesante tributo, con la perdita di alcuni operatori coinvolti negli scontri, ma nonostante questo continua a lavorare per il sostegno ai più sofferenti, nella ricerca di una pace giusta».

Dopo il 7 ottobre, giorno dell’attacco terroristico di Hamas alla popolazione israeliana, la guerra ha causato la morte di oltre 24mila palestinesi, in gran parte donne e bambini, e quasi 1400 morti israeliani (soprattutto civili). Ma anche decine di migliaia di feriti, con due milioni di sfollati nei territori palestinesi. «È una crisi umanitaria fuori controllo – aggiunge don Enzo –, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione. Sono stati distrutti scuole, ospedali, centri sanitari, ma anche chiese e moschee». Si stima che più del 60% delle abitazioni della Striscia sia stato distrutto o seriamente danneggiato. La scarsità di cibo provoca file anche di sei ore di attesa per ricevere una razione di pane. Anche l’acqua potabile scarseggia e nelle zone settentrionali manca completamente.
Caritas Gerusalemme, organismo pastorale del Patriarcato latino e socio membro della rete Caritas Internationalis, ha avviato un piano operativo che ha visto il coinvolgimento di cento operatori per la distribuzione di generi di prima necessità e buoni acquisto per gli sfollati accolti nei due centri aperti nelle parrocchie cristiane presenti nella città di Gaza: quella cattolica della Sacra Famiglia e quella ortodossa di San Porfirio. Proprio il salone di quest’ultima parrocchia è stato colpito da un razzo, causando 17 morti. Tra le vittime c’è anche una operatrice della Caritas di 26 anni, uccisa insieme al figlio, al marito, la sorella e i suoi due figli.

 

«Nonostante i lutti e le condizioni estremamente difficili, Caritas Gerusalemme sta offrendo assistenza umanitaria – dice ancora don Enzo –; la prima fase dell’intervento si è chiusa i primi di gennaio e ha previsto l’assistenza di mille beneficiari, con la fornitura di servizi sanitari, la distribuzione di kit alimentari e igienici, ma anche di contributi economici in buoni acquisto. Ora siamo nella seconda fase, che prevede aiuti non solo a Gaza, ma anche negli altri territori palestinesi occupati, Cisgiordania e Gerusalemme est».

 

Quanto raccolto in tutte le chiese e parrocchie di Prato, sabato 23 e domenica 24 marzo, servirà a equipaggiare Caritas Gerusalemme, fornire attrezzature mediche e di laboratorio per la clinica a Taybeh in Cisgiordania, organizzare incontri individuali e di gruppo per aiutare la popolazione traumatizzata dagli eventi, aiutare economicamente 2750 famiglie seguite direttamente da Caritas Gerusalemme.

 

Il sussidio per la Quaresima di carità 2024

L’Eritrea ci chiede un aiuto per costruire un centro anziani

Ha uno sguardo verso il mondo la prossima Quaresima di carità, la tradizionale raccolta promossa nel giorno della Domenica delle Palme in tutte le chiese di Prato. Il prossimo 2 aprile le offerte donate nel corso delle celebrazioni eucaristiche saranno devolute per finanziare e sostenere un progetto in Eritrea. La Chiesa di Prato torna dunque a collaborare con il martoriato paese del Corno d’Africa, bisognoso più che mai di un aiuto esterno per riuscire a garantire i servizi essenziali a favore della popolazione.

 

L’iniziativa prevede la creazione di un Centro anziani, un luogo di aggregazione e socializzazione per combattere il problema della solitudine causato dall’assenza dei familiari giovani; la predisposizione di percorsi di sostegno psicologico per elaborare il lutto e ovviamente un aiuto alimentare per combattere la malnutrizione.
La Caritas di Prato ha anche un quadro economico da raggiungere per far fronte al primo anno di attività del centro: 16mila euro per il restauro e l’allestimento della struttura (facente parte della parrocchia di Keren), 9mila euro di aiuti alimentari e 4mila per sostenere le varie attività.
Al progetto ha aderito anche il Comitato Città di Prato pro emergenze onlus. La Caritas inoltre si dice disponibile ad andare nelle parrocchie, nei gruppi e nelle scuole per fare momenti di formazione e conoscenza della situazione che sta vivendo l’Eritrea, attraverso la proiezione di video e le testimonianze di volontari che conoscono bene la difficile realtà del Paese africano.

 

 

 

L’Eritrea è definita una «terra amica» per Prato, con la quale da oltre vent’anni esiste un ponte di solidarietà coordinato dalla Caritas diocesana. Tra i vari progetti promossi negli anni ricordiamo quello chiamato «Acqua, speranza di vita», iniziato nel 2001 e terminato tre anni più tardi, grazie al quale è stata portata l’acqua in alcuni villaggi. Inoltre sono stati ricostruiti un dispensario e una scuola, danneggiati dai bombardamenti. Queste iniziative e l’organizzazione di campi di lavoro per giovani della nostra diocesi in Eritrea hanno permesso la fondazione dell’associazione Shaleku, ancora oggi attiva.

 

Chi volesse fare delle donazioni private per il Centro anziani può effettuare un versamento a queste coordinate bancarie: IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003 (conto corrente Caritas presso Banca Intesa).

 

Il volantino con la spiegazione del progetto per la Quaresima di carità 2023

La Quaresima di carità per il popolo ucraino

Questo fine settimana in tutte le parrocchie della Diocesi di Prato torna la Quaresima di Carità, la tradizionale raccolta di offerte lanciata ogni anno dalla Caritas in occasione della Domenica delle Palme, che quest’anno cade il 10 aprile.

 

La Caritas diocesana ha scelto di dedicare la raccolta delle offerte per aiutare e sostenere le famiglie in fuga dall’Ucraina a causa del conflitto. «Appoggeremo il progetto di Caritas nazionale, che è in stretto e costante contatto con Caritas Ucraina, così da rispondere nel lungo periodo ai bisogni e alle necessità della popolazione», dice il direttore della Caritas diocesana di Prato don Enzo Pacini.

 

«Possa essere questo gesto, uno dei tanti modi, attraverso i quali potremo renderci vicini e alleviare, anche solo in parte, il dolore e la sofferenza», scrive il vicario generale della Diocesi don Daniele Scaccini in una lettera inviata alle parrocchie in occasione di questa iniziativa.

 

La Caritas continua inoltre la raccolta in denaro sul proprio conto corrente a sostegno della popolazione Ucraina. Le offerte possono essere versate sul conto intestato a Caritas Diocesana di Prato c/o Banca Intesa. Iban IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003. Nella causale scrivere: Emergenza Ucraina.

 

«Le offerte raccolte verranno devolute in parte anche alla Caritas di Lublino, in Polonia, con la quale collaboriamo da tempo e alla quale abbiamo inviato già due tir carichi di prodotti donati grazie alla generosità di tanti pratesi. La Caritas ha infatti approntato lì un servizio di accoglienza profughi e con mezzi propri sta portando il materiale anche in alcune zone all’interno dell’Ucraina – conclude don Enzo Pacini -. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno donato e a chi contribuirà alla raccolta in denaro, che servirà per far fronte a ulteriori necessità nel periodo a venire.
Un ringraziamento particolare va anche alla comunità cattolica cinese di Prato, che tramite il cappellano don Pietro Wang ha donato 3.300 euro, e ai detenuti del carcere di Prato che hanno raccolto e consegnato 600 euro».

Quaresima di Carità 2021: aiutiamo i profughi in Bosnia

Domenica 28 marzo, Domenica delle Palme, nelle nostre parrocchie ci sarà la raccolta diocesana per la Quaresima di Carità: tutte le offerte verranno devolute alla Caritas diocesana per sostenere alcuni progetti di solidarietà in aiuto alle persone che vivono nei campi profughi in Bosnia ed Erzegovina.

 

Si tratta di tanti, uomini, donne, bambini, famiglie, che scappano dalle guerre, dalle insicurezze dei loro luoghi di origine, dalle discriminazioni, dalla povertà, e attraverso quella che viene definita la rotta balcanica (a piedi dai paesi d’origine) cercano speranze e una vita dignitosa in Europa. Al momento queste persone stazionano in Bosnia in quanto sono sistematicamente respinte dalla Slovenia, Croazia e anche da noi italiani, e vivono nei pochi luoghi attrezzati per accogliere i profughi; tra l’altro un grave incendio ha distrutto quasi la totalità di questi ricoveri nella città di Bihac.
Molti profughi trovano rifugio in case abbandonate, e la maggior parte di essi vive nei boschi, in ripari di fortuna, con la minaccia della Pandemia che li segue nei loro spostamenti. Le condizioni igieniche sono disastrose.

 

Il tempo quaresimale che stiamo vivendo ci chiama proprio ad aprire il nostro sguardo interiore sulla nostra vita per poter guardare anche a quella di tanti fratelli e sorelle bisognosi. Per introdurre bambini e ragazzi a questa tematica l’Ufficio catechistico diocesano ha predisposto un sussidio scaricabile qui sotto.

 

Sussidio per la Quaresima di Carità 2021

 

«La Domenica delle Palme è quest’anno la Giornata di raccolta di offerte con l’appello, a tutte le messe nelle nostre parrocchie, per aiutare i profughi della Bosnia e della Erzegovina che sono bloccati in una situazione drammatica di discriminazione e di indigenza estrema – scrive il vicario monsignor Nedo Mannucci nella sua lettera appello -.Persone e famiglie, uomini, donne, anziani e bambini esposti al freddo, in condizioni igieniche disastrose, senza alcun rifugio e senza casa e sotto la minaccia continua e incombente della pandemia che li segue nei loro spostamenti. Siamo chiamati a sostenere la Caritas che sta portando avanti dei progetti urgenti di interventi di solidarietà. A tutti noi è chiesto di non chiudere gli occhi davanti a questa emergenza umanitaria che tocca un intero popolo».

 

La lettera appello del Vicario

 

«Quaresima di Carità 2018», le offerte raccolte sosterranno progetti solidali in Etiopia

Lo sguardo della Caritas pratese è rivolto all’Etiopia. La ex colonia italiana nel Corno d’Africa è un Paese popoloso, ha oltre 100 milioni di abitanti ed è molto povero. Qui da vari anni Caritas italiana ha dato vita a numerosi progetti con lo scopo di sostenere lo sviluppo della popolazione, soprattutto di tanti giovani che non hanno un lavoro e dunque non possono mantenere le proprie famiglie, quasi tutte numerose.
La Quaresima di Carità 2018, la speciale raccolta offerte promossa in tutte le chiese e parrocchie della Diocesi di Prato sarà dedicata a finanziare questi progetti e anche a dare una mano al missionario pesarese don Marcello Signoretti che opera in quelle terre. L’iniziativa si svolge come sempre la Domenica delle Palme, il 25 marzo.

 

«Abbiamo pensato di iniziare un percorso con l’Etiopia perché negli ultimi tempi siamo di fatto impossibilitati a proseguire come vorremmo il decennale rapporto con l’Eritrea – spiega la direttrice della Caritas Idalia Venco -, purtroppo la difficile situazione politica che sta vivendo quel Paese ci obbliga, almeno per il momento, a ridurre le nostre collaborazioni con la Diocesi di Keren, che comunque rimangono. Recentemente – aggiunge Venco – abbiamo finanziato la costruzione di una casa per le insegnanti vicino alla scuola dove lavorano. Ma, in attesa di un momento più favorevole, la nostra idea è quella di aiutare un altro Paese africano e abbiamo scelto di adoperarci per la vicina Etiopia».

 

Il primo passo è quello di contribuire al sostentamento dei progetti messi in campo da Caritas italiana, che prevedono la creazione di attività lavorative per giovani, soprattutto donne prive di reddito. Poi è in programma un viaggio in Etiopia per conoscere direttamente quella realtà, in modo da iniziare una collaborazione pensata e portata avanti direttamente da Prato.

«Un pasto per i bambini di Fortaleza». L’impegno della Chiesa di Prato per la Quaresima di Carità

«Un pasto per i bambini di Fortaleza». È l’invito che la nostra Diocesi fa a tutte le parrocchie pratesi per la Quaresima di Carità, la tradizionale raccolta di offerte promossa in occasione della Domenica delle Palme. Ogni anno, la Caritas diocesana propone un progetto da sostenere con quanto donato nel corso delle messe celebrate a Prato, lo scorso anno i proventi andarono per l’apertura di «Casa Agar», l’opera per donne senzatetto realizzata a Tobbiana. Nel 2015 si riuscì a finanziare la costruzione di un pozzo per dare acqua al paese di Stelingi in Tanzania.

 

Questa volta la generosità dei pratesi servirà ad aiutare i bambini che frequentano la scuola per l’infanzia «Ciranda Cirandinha», in portoghese «Giro, giro tondo», a Mucuna, un paese molto povero nell’immediata periferia di Fortaleza in Brasile. Il contatto con quella esperienza al servizio dei più piccoli è stato preso da Idalia Venco durante il suo recente viaggio in terra brasiliana, dove ha potuto conoscere questa significativa realtà di sostegno alle tante famiglie in difficoltà che soffrono la fame a causa della mancanza di lavoro e di un aiuto da parte dello Stato. Ogni giorno sono un centinaio i bimbi, dai due ai sei anni, seguiti dalla scuola che oltre all’istruzione fornisce loro cure igienico sanitarie e dà qualcosa da mangiare. Quello consumato a «Ciranda Cirandinha» per tanti bambini rappresenta l’unico pasto della giornata. «Per questo motivo tutti ci dobbiamo sentire chiamati a dare una mano», dicono Idalia Venco della Caritas, Luciano Grifasi dell’Ufficio missionario e don Carlo Geraci, responsabile dell’Ufficio catechistico.

 

 

La novità dell’edizione 2017 della «Quaresima di Carità» sta anche nell’organizzazione dell’iniziativa, promossa congiuntamente dai tre uffici diocesani, nell’ottica della sinodalità e della sinergia all’interno della Chiesa pratese. E dunque la proposta lanciata alle parrocchie non è solo quella di aderire alla raccolta il prossimo 9 aprile, per «Le Palme», ma di arrivare a quel giorno attraverso un cammino di catechesi proposto ai ragazzi. «Chiediamo ai catechisti di utilizzare nel periodo di Quaresima le schede preparate dall’Ufficio – spiega don Carlo – dove si trova una traccia di lavoro che parte dalle storie dei bambini di Mucuna e propone di sperimentare piccoli gesti di carità». Questo per i bimbi delle elementari, mentre per i ragazzi delle medie è stato preparato un percorso di riflessione e impegno nei confronti dei carcerati della Dogaia in collaborazione con il cappellano della casa circondariale don Enzo Pacini. Il materiale è scaricabile dal sito della diocesi a partire da lunedì 27 febbraio.

 

Infine l’Ufficio missionario e la Caritas si sono fatti promotori di una esperienza di missione a Mucuna nei mesi estivi per dare una mano nell’animazione dei bambini e nella ristrutturazione dei locali della scuola.

 

Scarica la locandina della «Quaresima di Carità 2017»

Lettera di presentazione del progetto

La storia della scuola «Ciranda Cirandinha»

 

Quaresima di Carità, quest’anno la raccolta servirà a sostenere la nascente «Casa Agar» per donne senzatetto

Agar è la schiava egizia che, ripudiata da Abramo e rimasta sola, viene salvata dalla bontà di Dio. A questo riferimento biblico si deve il nome del nuovo progetto della Caritas diocesana di Prato, un asilo notturno pensato per le donne senza fissa dimora bisognose di un alloggio temporaneo. Si chiamerà «Casa Agar» e sarà aperta a Tobbiana grazie alla generosità della parrocchia guidata da don Alessandro Magherini che ha messo a disposizione la struttura.
Per realizzarla ci vogliono più di 100mila euro, una cifra consistente ma necessaria per ristrutturare e trasformare un vecchio immobile in una casa che possa accogliere fino a sette donne, anche con bambini. La Diocesi si sta mobilitando per raggiungere la cifra: questo fine settimana, sabato 19 e domenica 20 marzo, in tutte le chiese pratesi, le offerte raccolte nel corso delle messe saranno devolute al progetto. È la tradizionale «Quaresima di Carità», l’appuntamento annuale dedicato al sostegno di progetti solidali. Anche l’ultima raccolta del periodo d’Avvento, che ha fruttato 25mila euro, è stata devoluta per «Casa Agar».

Come è nata l’idea. «Durante una riunione con i sacerdoti la direttrice della Caritas, Idalia Venco, chiese se, per questo tipo di servizio, qualche parrocchia avrebbe potuto mettere a disposizione un immobile, anche da ristrutturare; – racconta don Alessandro Magherini – io mi proposi subito». A Tobbiana nel settembre del 1946 nacque una struttura chiamata «Casa nostra» in via per Casale. Fu fatta costruire da otto tobbianesi appartenenti alla sezione locale della Democrazia Cristiana, per offrire al popolo un luogo di aggregazione. «Come c’era la Casa del Popolo per i comunisti, i democristiani decisero di dar vita a un proprio circolo», racconta Mario Tofani, memoria storia del paese e ultimo segretario della Dc di Tobbiana. Poi con la fine della «Balena Bianca» l’immobile fu dato in affitto a un dentista e poi, dopo il trasferimento di quest’ultimo, rimase chiuso per oltre dieci anni. Da poco meno di un anno la proprietà è della parrocchia, perché gli eredi dei fondatori di «Casa nostra» hanno deciso di donarla alla Chiesa restituendola alla vocazione originaria: un ambiente aperto ai bisogni delle persone. «Abbiamo quindi pensato che potesse essere adatta a questo nuovo scopo», sottolinea don Alessandro.

renzo benesperi_idalia venco_alessandro magherini_mario tofani

Il fenomeno delle donne senza dimora, purtroppo, sta aumentando in città, dove invece esiste, ormai da molti anni, un dormitorio maschile aperto e gestito dall’associazione Giorgio La Pira, in via del Carmine. «Una struttura analoga non c’era, – aggiunge Idalia Venco – anche perché fino a poco tempo fa non ce ne era bisogno, le donne che ci chiedevano un aiuto venivano inviate a Firenze dalle suore di Madre Teresa oppure alla parrocchia di Maliseti, dove don Santino Brunetti ha messo a disposizione una stanza per l’accoglienza». Ma, come detto, le richieste sono aumentate e così è nata una nuova emergenza. Chi sono le donne che chiedono un tetto dove dormire? «Ci sono tante situazioni, – spiega la Direttrice Caritas – ci sono le badanti che si ritrovano senza un lavoro e non hanno un posto dove andare in attesa di ritrovare un nuovo anziano di cui prendersi cura, ci sono le donne sole sfrattate, oppure quelle che devono abbandonare la propria casa per problemi di relazione. E poi ci sono anche le senzatetto che passano dalla città e che altrimenti dormirebbero in posti non sicuri come la stazione». Per loro nascerà a settembre «Casa Agar».

casa agar

Come sarà la struttura. Ci saranno sette letti, una cucina e dei bagni. Aprirà alle 18 e chiuderà alle 9 della mattina dopo. Il suo scopo dunque è quello di essere un rifugio notturno, un luogo dove mangiare, lavare i panni, fare una doccia e dormire in sicurezza e tranquillità. Si potrà usufruire del servizio per un mese, poi si dovrà lasciare spazio ad altre persone. Le segnalazioni potranno essere fatte alla Caritas diocesana e alla parrocchia di Tobbiana da parte dei centri di ascolto diffusi sul territorio, dai servizi sociali del Comune e da associazioni solidali e di carità. I primi tempi la gestione sarà in mano alla Caritas, ma l’intento è quello di affidare gradualmente la cura della struttura alla parrocchia di Tobbiana.