Museo di pittura murale – (attualmente chiuso per nuovo allestimento)

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Dal chiostro di San Domenico si accede al Museo di Pittura Murale (nato nel 1974, entrato a far parte dal 1990 dei Musei Diocesani), che accoglie affreschi staccati e sinopie (disegni preparatori fatti sull’intonaco) di diversa provenienza, paramenti, argenti e reliquiari del convento.
Attualmente il museo ospita la mostra permanente I Tesori della Città, con una scelta delle opere più significative dipinte per Prato fra il 1335 e il primo Cinquecento – artisticamente il periodo più felice e originale per la città – provenienti in buona parte dal Museo Civico (in ristrutturazione).

 

Fino agli inizi di ottobre 2008, le principali opere qui conservate si trovano al Caixa Forum di Barcellona, in Spagna, nella mostra «Entre lo sagrado y lo profano. El Renacimiento en Prato», aperta 19 giugno 2008.
Mancheranno quindi dal Museo fino a ottobre 2008 una serie di dipinti su tavola del XIV-XV secolo (molti di piccole dimensioni) e alcuni rilievi e tabernacoli rinascimentali. Le opere tolte dal museo sono le seguenti: la predella di Bernardo Daddi con Storie della Cintola (1337-1338); Maestro della Madonna Straus, Vir dolorum (1390-1400); Agnolo Gaddi, Madonna col Bambino (1390-1395); Lorenzo Monaco, Madonna col Bambino fra i santi Caterina d’Alessandria, Benedetto, Giovanni Gualberto e Agata (1410 circa); cerchia del Beato Angelico, San Francesco che riceve le stigmate, San Gerolamo nel deserto, Dormitio Virginis (sec. XV ); Giovanni di Francesco, alias Maestro di Pratovecchio, Madonna col Bambino (1440-1460); Pittore fiorentino, Crocifissione con San Gerolamo e San Francesco, seconda metà del sec.XV; Pittore fiorentino, Annunciazione (1480 ca); Filippo Lippi e collaboratori, Natività con San Giorgio e San Vincenzo Ferrer (1456-60); Filippo Lippi e Fra Diamante, Annunciazione con San Giuliano; Fra Diamante, Filippino Lippi e collaboratori, Presentazione al tempio, Adorazione dei Magi, Strage degli Innocenti (1470 ca); Maestro di San Miniato, Madonna col Bambino (1460 ca) ; Francesco Botticini, Madonna col Bambino tra i Santi Francesco, Antonio da Padova, Gerolamo e Ludovico di Tolosa (1480); Tommaso di Piero Trombetto, Cristo in pietà sorretto da un angelo (1526); Raffaellino del Garbo, Madonna col Bambino e San Giovannino (1510 ca); Luca Signorelli e bottega, Madonna col Bambino e i Santi Francesco, Marco, Chiara e Caterina d’Alessandria (1515 ca); Donatello, Madonna col Bambino e due Angeli adoranti (prima metà sec. XV); Benedetto Buglioni, Madonna col Bambino (1480 ca); Scuola fiorentina, due tabernacoli con la Madonna e il Bambino (derivazione da Benedetto da Maiano), secc. XVI-XVII.
Nel periodo in cui non saranno presenti queste opere, per ricreare un percorso logico e godibile all’interno del museo verranno esposti alcuni affreschi staccati del XIV-XV secolo che facevano parte dell’allestimento originario del Museo di Pittura Murale (1974), e che erano stati collocati dal 1998 nei depositi del museo (torneranno definitivamente ad essere esposti dopo l’inaugurazione del nuovo Museo Civico), oltre a suppellettile sacra del complesso di San Domenico. Nell’occasione verranno anche riproposti alcuni pannelli didattici che illustrano le fasi di svolgimento di un affresco per “giornate”, e le tecniche dello “stacco” e dello “strappo” di un affresco, che hanno consentito di recuperare dal muro e riportare su pannelli, in caso di impossibilità di restauro in loco, molti affreschi e “sinopie” (come quelli presenti nel museo).
Verranno ricollocati nel museo i seguenti affreschi staccati: Pittore fiorentino della fine del XIV secolo, Santa Caterina d’Alessandria; Pittore locale del XV secolo, S. Caterina da Siena e le Pinzochere domenicane (1425 ca); Pittore fiorentino della fine del XIV secolo, Deposizione; Pietro e Antonio di Miniato, Madonna in trono tra i santi Niccolò e Lorenzo (1411). Con la sistemazione temporanea verrà esposto anche un pregevole Piviale rinascimentale in velluto cesellato, proveniente da Tobbiana. Tra gli argenti del complesso di San Domenico verranno esposti alcuni calici del XVII-XIX secolo, due preziose ampolline degli inizi del Seicento, altre due settecentesche, e una raffinata navicella cinquecentesca.

 

La prima sezione della mostra si apre con Bernardo Daddi e giunge fino a Paolo Uccello (con polittici di Giovanni da Milano, Lorenzo Monaco, Andrea di Giusto, affreschi di Agnolo Gaddi e Niccolò Gerini). La seconda sezione presenta il momento più fecondo e originale nella pittura pratese, con opere di Filippo Lippi (trasferitosi in città per decorare – tra1452 e 1465 – la cappella maggiore della Cattedrale) e della sua bottega. La sezione sul tardo Quattrocento presenta opere di Filippino Lippi, Luca Signorelli, Francesco Botticini. Una sezione allestita recentemente presenta infine opere da devozione privata, del XV-XVIII secolo.
L’allestimento permanente del museo comprende, oltre a insegne sepolcrali e frammenti recuperati dal chiostro, opere pratesi di diversa provenienza, tra le quali il tabernacolo con la Madonna e il Bambino dipinto da Niccolò Gerini nel 1391 per Francesco Datini; una delicatissima e consunta Madonna attribuita ad Agnolo Gaddi, l’affresco col Beato Iacopone da Todi e le sinopie degli affreschi di Paolo Uccello con Storie della Vergine e di santo Stefano in Cattedrale (1435-36), condotte con segno rapido e sicuro che ben caratterizza i personaggi e con alcune varianti rispetto ai dipinti eseguiti. Notevoli sono anche alcuni rari graffiti rinascimentali attribuiti a Girolamo Ristori (che richiamano al raffinato gusto umanistico del periodo di Lorenzo il Magnifico), il felicissimo affresco col Cristo servito dagli angeli (1650), capolavoro del Volterrano, e un grande Crocifisso ligneo rinascimentale. Nelle salette minori sono le sinopie del tabernacolo di Figline (bottega di Agnolo Gaddi), dipinti, ex voto, argenti (tra i quali due belle croci astili) e paramenti sacri del Convento; rilevanti un’ Annunciazione, rilievo marmoreo di Giovanni d’Agostino (1335 circa) e una tavoletta con San Domenico, attribuita a Bernardo Daddi. Nel Museo, in fase di ampliamento nel secondo ordine del chiostro conventuale, saranno collocati una rarissima serie di recipienti ceramici da tavola e da cucina, del primo Trecento, che erano stati usati come riempimento leggero delle volte di San Domenico.

 

Indirizzo: Piazza San Domenico, 8 – 59100 Prato;

ATTUALMENTE CHIUSO per nuovo allestimento

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