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Quaresima di carità 2024 a sostegno di Caritas Gerusalemme per aiutare la popolazione colpita dalla guerra

Chiedere pace per la Terra Santa, sia attraverso la preghiera, ma anche con il sostegno a Caritas Gerusalemme, impegnata nel far fronte all’emergenza sanitaria che sta colpendo la popolazione palestinese. In occasione della Quaresima di Carità – che ogni anno si celebra la Domenica delle Palme, nel 2024 è il 24 marzo – la Caritas diocesana invita le parrocchie, ma anche i gruppi e i movimenti, a rivolgere il proprio sguardo verso questa tragedia umanitaria. «Caritas Gerusalemme opera nella striscia di Gaza, ma anche in Cisgiordania e nel territorio di Israele – spiega il direttore don Enzo Pacini –, purtroppo anch’essa ha pagato un pesante tributo, con la perdita di alcuni operatori coinvolti negli scontri, ma nonostante questo continua a lavorare per il sostegno ai più sofferenti, nella ricerca di una pace giusta».

Dopo il 7 ottobre, giorno dell’attacco terroristico di Hamas alla popolazione israeliana, la guerra ha causato la morte di oltre 24mila palestinesi, in gran parte donne e bambini, e quasi 1400 morti israeliani (soprattutto civili). Ma anche decine di migliaia di feriti, con due milioni di sfollati nei territori palestinesi. «È una crisi umanitaria fuori controllo – aggiunge don Enzo –, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione. Sono stati distrutti scuole, ospedali, centri sanitari, ma anche chiese e moschee». Si stima che più del 60% delle abitazioni della Striscia sia stato distrutto o seriamente danneggiato. La scarsità di cibo provoca file anche di sei ore di attesa per ricevere una razione di pane. Anche l’acqua potabile scarseggia e nelle zone settentrionali manca completamente.
Caritas Gerusalemme, organismo pastorale del Patriarcato latino e socio membro della rete Caritas Internationalis, ha avviato un piano operativo che ha visto il coinvolgimento di cento operatori per la distribuzione di generi di prima necessità e buoni acquisto per gli sfollati accolti nei due centri aperti nelle parrocchie cristiane presenti nella città di Gaza: quella cattolica della Sacra Famiglia e quella ortodossa di San Porfirio. Proprio il salone di quest’ultima parrocchia è stato colpito da un razzo, causando 17 morti. Tra le vittime c’è anche una operatrice della Caritas di 26 anni, uccisa insieme al figlio, al marito, la sorella e i suoi due figli.

 

«Nonostante i lutti e le condizioni estremamente difficili, Caritas Gerusalemme sta offrendo assistenza umanitaria – dice ancora don Enzo –; la prima fase dell’intervento si è chiusa i primi di gennaio e ha previsto l’assistenza di mille beneficiari, con la fornitura di servizi sanitari, la distribuzione di kit alimentari e igienici, ma anche di contributi economici in buoni acquisto. Ora siamo nella seconda fase, che prevede aiuti non solo a Gaza, ma anche negli altri territori palestinesi occupati, Cisgiordania e Gerusalemme est».

 

Quanto raccolto in tutte le chiese e parrocchie di Prato, sabato 23 e domenica 24 marzo, servirà a equipaggiare Caritas Gerusalemme, fornire attrezzature mediche e di laboratorio per la clinica a Taybeh in Cisgiordania, organizzare incontri individuali e di gruppo per aiutare la popolazione traumatizzata dagli eventi, aiutare economicamente 2750 famiglie seguite direttamente da Caritas Gerusalemme.

 

Il sussidio per la Quaresima di carità 2024

Nuovo coordinatore per l’Emporio della Solidarietà

Passaggio di consegne all’Emporio della Solidarietà di Prato. Piero Rotondo è il nuovo coordinatore del supermercato per famiglie in difficoltà di via del Seminario, al posto di Claudio Baldini, che diventa vice. A nominarlo è stata la Fondazione Solidarietà Caritas, ente gestore del progetto promosso da Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per sostenere tutti coloro che hanno bisogno di una mano per far fronte alle necessità quotidiane.

 

Piero Rotondo, 67 anni, ha iniziato a prestare servizio all’Emporio quattro anni fa come volontario, subito dopo essere andato in pensione: «È una realtà importante per moltissime persone e ho pensato di dare il mio contributo», dice il neo coordinatore. Negli anni, Rotondo si è impegnato sempre di più fino a diventare uno dei principali collaboratori, arrivando a coordinare le due raccolte annuali nei supermercati cittadini. Ora gli viene chiesto di guidare un progetto solidale che attualmente segue e aiuta 1300 nuclei familiari attraverso la distribuzione di generi alimentari, prodotti per neonati e per la casa. Nell’Emporio non si usa il denaro, per fare acquisti si spendono i punti caricati su una tessera e assegnati, dopo un momento di ascolto e verifica della situazione, da Caritas, servizi sociali del Comune, San Vincenzo de Paoli, Volontariato Vincenziano e Centro di Aiuto alla Vita, ovvero da chi sul territorio sostiene e accompagna le persone bisognose.

 

Rotondo annuncia che uno dei suoi primi impegni sarà quello di far conoscere maggiormente l’Emporio alla città, anche attraverso aperture e visite alle aziende, ma anche alle scuole – già adesso esistono progetti di accoglienza degli studenti tra i volontari – e alle associazioni del territorio. «È importante che i pratesi sappiano come funziona questo servizio – aggiunge il vice coordinatore Baldini – perché c’è un costante bisogno di approvvigionamento. Siamo in tutto e per tutto come un supermercato e per questo dobbiamo rifornire i nostri scaffali con prodotti diversi».

 

Baldini ricorda infine che la cosiddetta legge Gadda ha semplificato la cessione gratuita degli alimenti a fini di solidarietà sociale e quindi invita le aziende del settore a mettersi in contatto con l’Emporio per eventuali donazioni. «Per legge possiamo accettare e distribuire prodotti vicini alla scadenza, oppure con piccoli difetti di fabbricazione, noi siamo in grado di certificare e seguire tutto quello che viene donato fino alla consegna alle famiglie, ciò significa limitare lo spreco e allo stesso tempo aiutare chi ha bisogno», conclude Claudio Baldini.

 

Per contattare l’Emporio visitare il sito web.

Con l’Avvento di Fraternità sosteniamo l’apertura di Casa San Leonardo di Noblac

«Una casa per ricominciare». È questo il tema del tradizionale Avvento di Fraternità in programma domenica 17 dicembre. Questo fine settimana le offerte raccolte durante le celebrazioni delle messe festive e prefestive nelle chiese di Prato saranno devolute per sostenere la realizzazione di casa San Leonardo di Noblac.
Abate benedettino vissuto in Francia nel VI secolo, San Leonardo viene spesso raffigurato con delle catene o dei ceppi perché è considerato patrono dei carcerati. Ed è proprio per loro, i detenuti, anzi, coloro che hanno finito di scontare la pena carceraria, che è pensato il nuovo progetto della Fondazione Caritas di Prato.

 

«Si tratta di un nuovo passo nel contrasto alla recidiva – spiega don Enzo Pacini, direttore della Caritas e cappellano del carcere della Dogaia –, perché chi esce da un periodo di detenzione si trova indubbiamente in difficoltà e se qualcuno non lo sostiene e lo accompagna in percorsi di autonomia e di ripresa della propria vita, è molto probabile che questa persona torni a delinquere».

 

La nuova opera sarà aperta all’interno di un terratetto lasciato in eredità alla diocesi di Prato da un’anziana signora che ci ha vissuto fino al giorno della morte. Nel testamento è scritto che l’abitazione sarebbe stata donata per l’assistenza dei bisognosi e dei senzatetto. L’edificio, una tipica casa alla pratese a tre piani con piccolo stanzone annesso, si trova in via Zipoli e prima di essere messo a disposizione del progetto avrà bisogno di essere ristrutturato.

 

Casa San Leonardo sarà composta da sei stanze con bagno e angolo cottura privati, mentre al piano terra ci saranno alcuni spazi comuni e la presenza di un operatore dedicato. È prevista anche la realizzazione di un laboratorio dove svolgere attività formative o lavorative. L’obiettivo è quello di rendere autonomo ogni ospite, perché è dall’autonomia personale che inizia il cammino verso il reinserimento sociale. L’alloggio dato in uso all’ex detenuto sarà temporaneo, per non più di un anno o due, «il tempo necessario per dargli modo di fare un salto di qualità nella propria vita», conclude don Enzo.

Il bilancio della Fondazione Caritas: Partire dall’ascolto per una cura integrale della persona

Ogni servizio, ogni opera messa in campo dalla Fondazione Solidarietà Caritas onlus di Prato nascono come risposta a un bisogno di chi quotidianamente si affaccia ai centri d’ascolto in via del Seminario. Alla base di tutto c’è proprio l’ascolto, poi vengono l’accompagnamento e l’aiuto concreto.

Nel 2022 sono state 1221 le famiglie seguite dagli operatori, per un totale di 3000 persone sostenute attraverso l’erogazione di un contributo in denaro – oltre 57mila euro per il pagamento di utenze, farmaci, visite mediche, ma anche abbonamenti dell’autobus – oppure la presa in carico in un uno dei molteplici servizi promossi e gestiti dalla «galassia» della Fondazione Caritas. La fotografia di questo prezioso impegno, portato avanti da 19 dipendenti e 151 volontari, emerge dal bilancio sociale 2022, recentemente pubblicato sul sito web dell’ente per essere messo a disposizione della città.

 

«Vogliamo mettere a conoscenza di tutti le nostre attività – spiega il presidente della Fondazione Caritas Umberto Ottolina –, perché il mio timore è che siano in larga parte solo le persone che hanno un disagio a conoscere i nostri servizi, mentre è importante coinvolgere la comunità cittadina perché sia data l’opportunità a tante persone di poter offrire il loro contributo». Lo scopo del bilancio sociale dunque è quello di rappresentare la realtà, multiforme e variegata, della Fondazione, istituita nel 2017 dall’allora vescovo di Prato Franco Agostinelli e confermata dal vescovo Giovanni Nerbini, per essere lo strumento gestionale della Caritas diocesana, che invece è il braccio operativo e pastorale della Diocesi nel sostegno alle persone in povertà. Il supermercato solidale dell’Emporio, le case di accoglienza per uomini soli o malati, la ronda per i senzatetto, i progetti per il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate e molto altro ancora rappresentano le opere di carità che ogni giorno vengono incontro al grido di aiuto di chi ha bisogno di essere sostenuto e accompagnato.

«Tutto inizia dai centri d’ascolto – ribadisce il direttore della Fondazione Carlo Ferrari –, tuttavia il nostro ruolo non è quello di sportello automatico per i poveri, certamente cerchiamo di contribuire per quanto possiamo, ma il nostro aiuto principale risiede nella conoscenza delle situazioni di disagio, nel dialogo e nel costruire insieme alle persone assistite un percorso per uscire dalle difficoltà, economiche e non solo». Insomma non è assistenzialismo puro, ma carità, consistente in una mano tesa a chi è caduto per aiutarlo a rialzarsi.

 

L’ascolto al centro di tutto. Nel 2022 i quattro operatori addetti all’incontro con gli assistiti hanno effettuato 3534 colloqui. Delle 1221 famiglie seguite dalla Caritas di Prato, il 42,8% è composto da italiani, l’età media è alta (56,8 anni) e le donne rappresentano il 60% circa. «Prevalgono le situazioni di carenza di lavoro per chi potrebbe ancora essere attivo – afferma Massimiliano Lotti, responsabile dell’osservatorio sulle povertà a Prato – e di pensioni molto basse rispetto alle esigenze di vita quotidiana. Sono anche abbastanza frequenti le situazioni dove i principali tagli di spesa riguardano la salute nel tentativo di pagare utenze e affitti, che rimangono comunque i capitoli più onerosi». Per quanto riguarda gli stranieri, le nazionalità più rappresentate sono quelle marocchina (12,3%), albanese (9,6%), nigeriana (8,8%) e ucraina (4,4%). Le donne sono il 73,2%. Anche in questi casi le problematiche nascono dalla precarietà nell’occupazione. «Capitano diversi casi in cui vi sono donne con livelli di studio medio-alti che però non sono riuscite o non riescono a far riconoscere i loro titoli e, se lavorano, sono costrette a fare tutt’altro rispetto alla loro preparazione», aggiunge Lotti.

La quota dei minori è di 1138, la maggior parte vive nelle famiglie immigrate. Quasi tutti vivono con genitori privi di lavoro o con un lavoro precario o insufficiente.

 

Il Cda della Fondazione Solidarietà Caritas onluns

 

 

Numeri e attività. Per svolgere i propri servizi (più avanti li vedremo nel dettaglio), la Fondazione nel 2022 ha speso 960mila euro. «Una buona parte di questi soldi ci arrivano dall’8 per mille alla Chiesa cattolica – sottolinea il direttore Carlo Ferrari – poi dalle convenzioni con gli enti pubblici, dai contributi da enti e associazioni e dalle donazioni da privati, che lo scorso anno sono state di 93mila euro». Tra le tante opere gestite dalla Fondazione è l’Emporio della Solidarietà quella più importante e che ha gravato su un terzo delle spese totali.

Le iniziative della Fondazione sono suddivise in sei aree di intervento. In quella dedicata all’«attenzione alla persona» ci sono il Centro di ascolto, lo sportello per il sostegno psicologico, la ronda notturna per i senzatetto, il servizio operatori di strada, il Laboratorio Caritas e l’Emporio. Nell’area salute ci sono l’ambulatorio al centro Giovannini per stranieri temporaneamente presenti (in convenzione con l’Asl) e Casa accoglienza malati. L’area carcere comprende i progetti di reinserimento sociale dei detenuti e la Casa Jacques Fesche per i detenuti a fine pena e i loro familiari. C’è un’area casa con Casa Agar che nel corso dell’anno 2022 è stato utilizzata per il progetto di Caritas italiana «Rifugiato a casa mia – Corridoi Umanitari» per il sostegno e l’accoglienza e l’integrazione di una famiglia di rifugiati; e gli appartamenti donati dalla famiglia Guasti per le famiglie in difficoltà gestiti dall’associazione Il Casolare. Nell’area accoglienza c’è l’esperienza di Casa Betania, dedicata ad uomini soli e senza dimora. Infine c’è l’area monitoraggio della situazione sociale ed economica della città.

 

L’organigramma. Il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas onlus è Umberto Ottolina, manager in pensione, con esperienze nell’industria e nella grande distribuzione, entrato in carica a maggio 2022; il vice presidente è Aurelio Risaliti, il tesoriere è Nadia Olivieri, il segretario Gabriele Agati, don Enzo Pacini è consigliere. Il direttore è Carlo Ferrari.

L’Eritrea ci chiede un aiuto per costruire un centro anziani

Ha uno sguardo verso il mondo la prossima Quaresima di carità, la tradizionale raccolta promossa nel giorno della Domenica delle Palme in tutte le chiese di Prato. Il prossimo 2 aprile le offerte donate nel corso delle celebrazioni eucaristiche saranno devolute per finanziare e sostenere un progetto in Eritrea. La Chiesa di Prato torna dunque a collaborare con il martoriato paese del Corno d’Africa, bisognoso più che mai di un aiuto esterno per riuscire a garantire i servizi essenziali a favore della popolazione.

 

L’iniziativa prevede la creazione di un Centro anziani, un luogo di aggregazione e socializzazione per combattere il problema della solitudine causato dall’assenza dei familiari giovani; la predisposizione di percorsi di sostegno psicologico per elaborare il lutto e ovviamente un aiuto alimentare per combattere la malnutrizione.
La Caritas di Prato ha anche un quadro economico da raggiungere per far fronte al primo anno di attività del centro: 16mila euro per il restauro e l’allestimento della struttura (facente parte della parrocchia di Keren), 9mila euro di aiuti alimentari e 4mila per sostenere le varie attività.
Al progetto ha aderito anche il Comitato Città di Prato pro emergenze onlus. La Caritas inoltre si dice disponibile ad andare nelle parrocchie, nei gruppi e nelle scuole per fare momenti di formazione e conoscenza della situazione che sta vivendo l’Eritrea, attraverso la proiezione di video e le testimonianze di volontari che conoscono bene la difficile realtà del Paese africano.

 

 

 

L’Eritrea è definita una «terra amica» per Prato, con la quale da oltre vent’anni esiste un ponte di solidarietà coordinato dalla Caritas diocesana. Tra i vari progetti promossi negli anni ricordiamo quello chiamato «Acqua, speranza di vita», iniziato nel 2001 e terminato tre anni più tardi, grazie al quale è stata portata l’acqua in alcuni villaggi. Inoltre sono stati ricostruiti un dispensario e una scuola, danneggiati dai bombardamenti. Queste iniziative e l’organizzazione di campi di lavoro per giovani della nostra diocesi in Eritrea hanno permesso la fondazione dell’associazione Shaleku, ancora oggi attiva.

 

Chi volesse fare delle donazioni private per il Centro anziani può effettuare un versamento a queste coordinate bancarie: IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003 (conto corrente Caritas presso Banca Intesa).

 

Il volantino con la spiegazione del progetto per la Quaresima di carità 2023

Raccolta offerte straordinaria per i terremotati in Turchia e Siria

Una raccolta straordinaria a favore delle popolazioni della Turchia e della Sira duramente colpite dal terremoto. Lo annuncia la Caritas diocesana di Prato per domenica 19 febbraio: quel giorno le offerte in denaro raccolte in tutte le chiese e parrocchie pratesi saranno devolute per sostenere gli interventi messi in campo da Caritas Italiana per far fronte a questa gravissima emergenza.

 

«Quanto è accaduto nell’area di confine tra Turchia e Siria interpella le nostre coscienze – dice don Enzo Pacini, direttore della Caritas di Prato – e ci ricorda come il pianeta sia la casa della comune umanità, e che le catastrofi di questo tipo non conoscono confini né frontiere. È una lezione dura e amara ma anche una nuova occasione che, in nome della stessa umanità, ci chiede di farci carico delle sofferenze altrui secondo le possibilità di ognuno».

 

Prato inoltre è in contatto diretto con il presidente di Caritas Turchia, monsignor Paolo Bizzeti, che in passato ha seguito e formato i primi diaconi permanenti ordinati in diocesi. «Ci hanno chiesto di sostenere economicamente gli interventi e il coordinamento posto in essere dal gruppo di lavoro che sta operando in Turchia. Per adesso non hanno bisogno di beni materiali da inviare sul posto, data la complessità della situazione nei due paesi, ma di un contributo economico. Grazie per quanto comunità e singoli potranno fare per rispondere a questa emergenza», conclude don Pacini.

 

Chi vuole può effettuare una donazione sul conto corrente della Caritas diocesana di Prato, specificando in causale: Terremoto Turchia/Siria. Iban: IT62 L030 6921 5311 0000 0004 003 (Banca Intesa Sanpaolo – Palazzo Alberti).

Avvento di Fraternità, domenica 18 dicembre la raccolta per i centri d’ascolto Caritas

Il 50% degli accessi ai centri d’ascolto Caritas di Prato è rappresentato da famiglie conosciute negli ultimi quattro anni, mentre le persone che si sono affacciate per la prima volta nel 2022 sono cresciute del 27,7% rispetto all’anno precedente. Attualmente, il tempo di attesa minimo per avere il rinnovo della tessera Emporio è di un mese, perché il supermercato solidale sta viaggiando da oltre un anno al massimo delle proprie capacità. È quanto emerge dal rapporto sulle povertà a Prato diffuso in occasione dell’Avvento di Fraternità, la tradizionale raccolta offerte nelle chiese della diocesi di Prato che si tiene domenica 18 dicembre. Quanto donato, grazie alla generosità dei fedeli, servirà a sostenere l’impegno dei ventiquattro centri d’ascolto presenti nelle parrocchie attraverso la Caritas, la San Vincenzo e i Gruppi di Volontariato Vincenziano.

 

«La comunità cristiana è invitata a vivere il tempo di Natale anche con la riscoperta della vicinanza e della fraternità», dice don Enzo Pacini, direttore della Caritas diocesana, nell’annunciare la grande raccolta in programma questa domenica. Come detto, il ricavato servirà ad aiutare i punti di prossimità rappresentati dalle parrocchie, «in particolare i centri di ascolto più piccoli – aggiunge don Enzo – che possono essere un riferimento e una presenza sul territorio in modo diffuso e capillare».

 

 

 

Giornata mondiale dei poveri, la Caritas invita alla riflessione

«La Sapienza del Povero». È il titolo della riflessione che la Caritas diocesana ha inviato a tutte le parrocchie in occasione della sesta giornata mondiale dei poveri indetta da papa Francesco. La ricorrenza cade domenica 13 novembre e il testo proposto si può trovare sul sito della Diocesi.

 

«Nel passato in questa occasione abbiamo celebrato messa e organizzato un grande pranzo con i nostri utenti, quest’anno abbiamo voluto offrire qualche spunto di riflessione – spiega don Enzo Pacini, direttore della Caritas diocesana –, tutto parte da una domanda: il povero è soggetto o oggetto della nostra azione pastorale? Non si tratta di una domanda scontata. È importante – aggiunge il sacerdote – che i poveri trovino davvero spazio nella vita comunitaria; sono certamente accolti, facciamo molto per loro, ma quanto sono inseriti nel cammino di fede di una comunità?».

 

L’invito della Caritas è anche quello di fermarsi per capire quali sono «le povertà che emergono nella vita comunitaria», come ad esempio: il calo di partecipazione, la mancanza di vocazioni, la perdita di contatto con i giovani. «Anche queste povertà devono e possono aprirci a una sapienza diversa», conclude la lettera.

 

La lettera della Caritas di Prato scritta in occasione della Giornata dei poveri

La Caritas si mobilita per l’Ucraina e lancia una raccolta di prodotti per i profughi

La Diocesi di Prato attraverso la Caritas si mobilita a sostegno della popolazione ucraina duramente colpita dalla guerra. L’invito è quello di raccogliere prodotti alimentari e per l’igiene personale, coperte e sacchi a pelo per dare conforto e aiuto alle persone in fuga. La richiesta quella è di reperire: zucchero, pasta, riso, sale, passata di pomodoro, olio, tè, caffè, alimenti per bambini, frutta e verdura in scatola. E poi: shampoo, bagnoschiuma, dentifricio, saponi, spazzolini, assorbenti, pannolini per bambini, creme protettive, disinfettanti. Servono inoltre coperte e sacchi a pelo. I prodotti non devono essere in confezioni di vetro e non a breve scadenza.

 

Il materiale raccolto potrà essere portato al magazzino dell’Associazione Cieli Aperti in via Roma, 188 (ex cinema Controluce al Soccorso) lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12. Per informazioni 0574-607226. Il primo giorno disponibile è venerdì prossimo, 4 marzo. I prodotti saranno inscatolati e inviati alla Caritas di Lublino in Polonia e all’associazione rumena Donează Gura Humorului che si stanno occupando della emergenza profughi.

 

“In seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina e come prima risposta ai problemi che questa emergenza sta sollevando la Chiesa di Prato propone alla comunità cristiana e alla società civile alcuni modi di partecipazione a sostegno delle vittime che soffrono la violenza della guerra – dice don Enzo Pacini, direttore della Caritas diocesana di Prato – siamo tutti invitati a dare un contributo in base alle nostre disponibilità”.

 

La Quaresima di Carità 2022, la tradizionale raccolta annuale di offerte nelle parrocchie di Prato nel giorno della Domenica delle Palme (il 10 aprile), sarà dedicata all’emergenza Ucraina. Inoltre è stata attivata una raccolta fondi da parte dell’Esarcato Apostolico in Italia per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino, in collaborazione con Caritas ucraina, su un conto intestato allo stesso Esarcato, Iban: IT74P0503410100000000044187.

 

La comunità cristiana di Prato ha deciso di proseguire nella preghiera per la pace. Dopo l’iniziativa di venerdì scorso, che ha visto la partecipazione di molti fedeli, anche venerdì prossimo, 4 marzo, alle ore 21 è stata organizzata la recita del rosario in cattedrale. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube della parrocchia della Sacra Famiglia.

Narriamo il Natale! Online il sussidio Avvento 2021

Narrare, ascoltare e donare. Sono le tre parole chiave indicate per vivere al meglio l’Avvento 2021. Anche quest’anno l’Ufficio catechistico ha preparato un sussidio in preparazione al Natale scaricabile dal sito web della diocesi. La novità è che non si tratta di uno strumento pensato solo per gli incontri di catechismo, questa volta si invitano i genitori a ritagliarsi dei momenti di riflessione e condivisione da passare in famiglia. «La richiesta è quella di narrare, anzi narrarsi – spiega don Carlo Geraci, responsabile dell’Ufficio catechistico –: per esempio il babbo e la mamma possono raccontare di come hanno vissuto il Natale da piccoli e possono raccontare la storia della natività ai figli, magari davanti al presepe. Ascoltare il vissuto dell’altro, ma anche narrare la propria esperienza è ricevere un insegnamento, è catechesi». Don Geraci sottolinea come i ragazzi abbiano «le antenne infallibili» e quindi «riescono a sentire se davvero narriamo loro Dio oppure se raccontiamo loro delle teorie. In questo senso, saper narrare dà alla nostra opera di catechesi quel di più che penetra nel cuore dei nostri ragazzi e marca la loro crescita in maniera veramente efficace. Al momento opportuno questo di più porterà frutto».

 

 

Il terzo invito è quello di «donare». La proposta è quella di coinvolgere nel catechismo i gruppi Caritas parrocchiali. «Ci piacerebbe che i ragazzi potessero conoscere, ma anche vivere esperienze di carità, che potessero ascoltare da chi è impegnato in parrocchia come funziona la Caritas, qual è il suo impegno, quali sono le necessità reali di chi ci sta accanto e come possiamo aiutare chi ha bisogno», dice ancora don Geraci.

 

 

Nel sussidio si trovano anche le indicazioni per costruire in parrocchia e in famiglia una corona d’Avvento ispirata alla carità. Come detto il materiale si può trovare sul sito web della Diocesi.

 

Il sussidio Avvento 2021

 

Scheda per i genitori