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La morale al tempo di papa Francesco. La prolusione di mons. Petrà per la scuola di teologia

Con la prolusione di monsignor Basilio Petrà, riprendono le lezioni della Scuola diocesana di teologia. La conferenza iniziale, che sarà preceduta, il 18 e il 23 ottobre, dai primi due incontri rivolti agli studenti del terzo anno, si svolgerà giovedì 25, alle 21, nel salone vescovile. Basilio Petrà è preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale e svilupperà il proprio intervento sul tema «La morale nel tempo di papa Francesco». Alla serata, oltre che gli studenti, potranno prendere parte tutti gli interessati.

 

Il ciclo di lezioni della Scuola diocesana di teologia giunge intanto al terzo anno che gli studenti potranno affrontare con due differenti modalità. Si potrà, per esempio, dare un esame finale, oppure prendere parte alle lezioni senza obbligo di essere esaminati. Una libera scelta. In ogni caso, chi intenderà sostenere l’esame conclusivo del triennio dovrà prenotarsi per tempo, secondo le istruzioni che gli verranno impartite.
Chi si iscrive per la prima volta deve partecipare al breve corso introduttivo che inizierà nei prossimi giorni.
Chi vuole sostenere l’esame, deve frequentare almeno i due terzi delle lezioni del corso relativo e, per ottenere l’attestato finale, deve superare tutti gli esami del corso e sostenere l’esame orale conclusivo. Gli altri potranno seguire il corso con serietà, certo, ma senza l’impegno di doversi far esaminare. Poi, l’anno che verrà, la scuola ripartirà dal primo anno.
Non solo. Anche stavolta sono in programma lezioni libere alle quali tutti, pur non avendo seguito né seguendo il corso completo, potranno prendere parte. I corsi singoli di quest’anno verteranno su Sant’Agostino e sulla Meditazione profonda.

 

Ricordiamo che la Scuola diocesana di teologia è lo strumento di approfondimento che la Chiesa di Prato mette a disposizione di chiunque abbia a cuore la propria formazione teologica: religiosi, laici, candidati al diaconato e ai ministeri, catechisti, insegnanti di religione, operatori pastorali, e persone comunque interessate al rilevante spessore culturale della tradizione cristiana.
Per maggiori informazioni, è opportuno rivolgersi alla segreteria della scuola: via Roma 186, presso l’ufficio parrocchiale della Parrocchia di S. Maria del Soccorso, tel. 0574 – 607219. Aperta dal lunedì al venerdì, dalle 18,15 alle 19,15 (escluso giorni festivi e feste liturgiche). Questa è la pagina web della Scuola.
Per seguire le lezioni, bisogna far capo agli Uffici pastorali diocesani, in piazza Lippi 21, ma le sedi dei corsi sono dislocate in vari luoghi della città. Occorre, in sostanza, rivolgersi sempre alla segreteria per assumere le informazioni necessarie.

Tradotta dal latino e pubblicata in un libro la storia della Sacra Cintola. Il testo è curato dal canonico Marco Pratesi

In occasione della mostra «Legati da una Cintola», la Diocesi di Prato ha deciso di pubblicare in un formato agile e accessibile a tutti la storia dell’antica reliquia simbolo della città. Il titolo del volumetto, sono una cinquantina di pagine, è «Storia della preziossima Cintola della Gloriosa Vergine Maria. Alle radici della devozione pratese al Sacro Cingolo».

 

Si tratta della traduzione in italiano del Codice Nerucci, scritto nel Quattrocento da Bartolomeo Nerucci, insegnante di latino e letteratura, oggi custodito nella Biblioteca Roncioniana in piazza San Francesco. Il testo è in latino, contiene le notizie riguardanti la venuta della cintura della Madonna a Prato ed è stato tradotto dal canonico Marco Pratesi, bibliotecario della Roncioniana.
Per la prima volta dunque sarà possibile leggere la storia del Sacro Cingolo così come è stata tramandata a partire dal XIII secolo dai canonici della pieve di Santo Stefano, l’odierna cattedrale di Prato.

 

 

 

Il libro è suddiviso in tre parti. La prima riguarda il Transito dello Pseudo-Giusppe di Arimatea, testo a se stante di probabile origine francese che racconta il dono della Cintura della Vergine all’apostolo Tommaso da parte di Maria. La seconda è rappresentata dai racconti della reliquia a Gerusalemme, il matrimonio di Michele, il mercante pratese che portò la Cintola a Prato, il suo ritorno a casa e la dimora nascosta. L’ultima parte è dedicata alla manifestazione della reliquia e alle sue virtù. I tre blocchi sono inquadrati da un prologo e da un epilogo.
Il documento era già stato stampato e inserito all’interno del libro «Una Cintura tra Gerusalemme e Prato», scritto da Pratesi assieme a mons. Basilio Petrà e allo storico Francesco Santi. Adesso è reperibile in una versione destinata a un pubblico vasto. Ma l’intento del canonico Pratesi però è più ampio. Il bibliotecario sta lavorando ad una edizione critica dei cinque codici conosciuti contenenti la storia della Cintola: due sono a Prato, appunto il Nerucci e il Martini del ‘700, anch’esso custodito alla Roncioniana. Due sono a Firenze, alla Biblioteca Nazionale e alla Morelliana, e uno in Francia a Fontainebleau, scovato proprio dal canonico Pratesi. «Ma non escludo che possano esserci altri manoscritti di cui non ne siamo a conoscenza – afferma il sacerdote – sicuramente nel corso dei secoli ne sono stati prodotti altri esemplari».

 

La scelta di editare la storia della Cintola nasce con l’intento di far conoscere a pratesi, studiosi e turisti le vicende che portarono Prato ad avere in custodia la reliquia a partire dal 1141, quando il mercante Michele tornò in città dopo un viaggio in Terra Santa. «Già nel Medioevo si diffusero manoscritti contenenti la storia del Sacro Cingolo raccontata in volgare – aggiunge ancora il canonico Pratesi – ma a mio avviso si tratta di ricostruzioni che da un punto di vista storico e dell’informazione sono di qualità peggiore, e con meno particolari, rispetto alla storia latina, per cui era necessario poter accedere a questo testo in italiano corrente».
La storia della Cintola, corredata da una introduzione a firma del vicario generale mons. Nedo Mannucci e da note a piè di pagina, sarà disponibile dai primi di settembre alla Libreria Cattolica.

 

 

 

Un libro sulla Sacra Cintola, tra teologia e devozione scritto da Petrà, Pratesi e Santi

Giovedì 5 novembre alle ore 17.30, presso la Biblioteca Roncioniana (piazza S. Francesco 27, Prato) sarà presentato il libro edito in occasione della visita a Prato di Papa Francesco: “Una cintura tra Gerusalemme e Prato. Storia, teologia e devozione in tre narrazioni del Medioevo latino” (Edizioni Libreria Cattolica, Prato 2015), di Basilio Petrà, Francesco Santi, Marco Pratesi. Modera Giacomo Cocchi, giornalista di Toscana Oggi e TV Prato.
Il volume raccoglie tre contributi, che presentano fonti medievali latine variamente riguardanti la reliquia mariana del S. Cingolo che dal XII sec. si conserva a Prato, aprendone l’accesso a un più vasto pubblico.
Il primo intervento, del can. Basilio Petrà, professore di teologia morale alla Facoltà teologica dell’Italia centrale (Firenze) e di morale ortodossa presso il Pontificio Istituto Orientale (Roma), riguarda il Transito di Maria dello ps. Giuseppe di Arimatea, ove si racconta del dono della cintura all’apostolo Tommaso.
Il secondo intervento, di Francesco Santi, professore di Letteratura medievale presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, si occupa dell’assunzione di Maria nella Legenda Aurea, uno dei testi più letti nel Medioevo.
Il terzo, del can. Marco Pratesi, bibliotecario della Biblioteca Roncioniana di Prato, presenta la storia della Cintola che si legge in un codice della Roncioniana (Nerucci), testo che sintetizza le notizie che in merito circolavano a Prato nel XIII secolo.
Gli autori non si sono posti l’obiettivo di rispondere alla fatidica e immancabile domanda: “ma si tratta veramente della cintura della Madonna?”, questione alla quale, almeno con gli attuali strumenti, non è possibile rispondere (e presumibilmente mai lo sarà). Hanno voluto ugualmente evitare posizioni riduzioniste, in base alle quali il discorso si limita unicamente all’aspetto sociale e politico (pur ovviamente presente). Intento di Petrà, Santi e Pratesi è stato di promuovere una riflessione che tenga conto del vasto spettro di questioni implicate, in vista di una maggiore e migliore conoscenza della storia del S. Cingolo e delle tematiche ad esso connesse. Il libro potrà contribuire a illuminare un tratto fondamentale della storia di Prato.

Il volume è stato pensato come omaggio per Papa Francesco che sarà in visita a Prato martedi 10 novembre e venererà la reliquia mariana.
La realizzazione del volume è stata possibile grazie al sostegno della Diocesi di Prato, del Capitolo della Cattedrale e della Biblioteca Roncioniana.