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Una veglia per il lavoro in vista del primo maggio

In occasione del primo maggio, festa dei lavoratori, l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro invita a partecipare a una veglia presieduta dal vescovo Giovanni. Giovedì 27 aprile alle 21, nella chiesa di San Bartolomeo, è stata organizzata una serata di ascolto e meditazione di passi biblici con commenti sul tema del lavoro. Dopo i saluti del parroco, don Marco Natali, introduce Michele Del Campo, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro.

 

Il ruolo dei giovani nel presente e nel futuro che speriamo. Incontro online aperto a tutti

«Cari giovani, vi incoraggio a “sognare insieme” per il bene della Chiesa che è in Italia. E vi incoraggio a fare chiasso. I giovani devono fare chiasso». Questa fu l’esortazione di Papa Francesco ai giovani del Progetto Policoro ricevuti in udienza nel giugno dello scorso anno. Da qui è nata, a Prato, un’interrogazione, arricchita da diverse esperienze degli ultimi mesi, ovvero: come organizzare il «chiasso» dei giovani?

 

Per parlarne proponiamo a tutti i giovani interessati un incontro con le testimonianze di Laura Maria Cinquini, giovane dottoressa in antropologia e ambasciatrice dei cittadini del quarto panel della conferenza sul Futuro dell’Unione Europea, e di Fulvio Barni, studente in Scienze Politiche, animatore di comunità del Progetto Policoro Prato e delegato diocesano alla Settimana sociale dei cattolici italiani a Taranto.

 

Attraverso le loro esperienze ci soffermeremo su quale possa essere il ruolo dei giovani nella nostra società, partendo dalla nostra città arrivando all’intera Unione Europea.

 

L’evento si terrà alle ore 21,15 in modalità online alla luce delle difficili condizioni epidemiologiche. Questo il link per partecipare all’evento.

 

 

Progetto Policoro – Diocesi di Prato
Pastorale Sociale e del Lavoro – Diocesi di Prato

 

 

«Contro lo sfruttamento del/nel lavoro». Incontro dibattito in San Domenico

«Contro lo sfruttamento del/nel lavoro occorre una buona rappresentanza». È il titolo di un contro promosso dalla Pastorale sociale e del lavoro della diocesi. L’appuntamento è per lunedì 8 novembre alle 18 nella sala del capitolo di San Domenico. Dopo l’introduzione del direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro Michele Del Campo, ci sarà la relazione di Michele Buonerba, autore del libro «Oltre la marginalità. Senza una buona rappresentanza, la rappresentatività perde efficacia» (Edizioni Lavoro).

 

«Il lavoro sembra tornare indietro nel tempo, sfruttamento, salari bassi, precarietà – afferma Michele Del Campo – così queste tematiche tornano all’ordine del giorno della nostra convivenza civile pratese. Affrontare questi argomenti vuol dire ripartire dal territorio, dove è scritto il destino delle persone. La prossimità – conclude Del Campo – rimane la chiave di lettura per andare incontro alle nuove esigenze del lavoro e della società. La buona rappresentanza lo strumento per affrontarli».

 

 

A Villa del Palco la Giornata di custodia del creato con il botanico Stefano Mancuso

Il primo settembre ricorre la sedicesima Giornata per la Custodia del Creato. Dal 2006 infatti, la Cei ha deciso di istituire una giornata per ripensare al significato che il Creato ha per l’essere umano e cosa esso può fare per custodirlo. La diocesi di Prato ha affidato l’organizzazione della Giornata alla Pastorale Sociale e del Lavoro e alla Fraternità di San Leonardo al Palco. Sarà proprio la Villa del Palco ad ospitare l’evento intitolato «Il pianeta che possiamo salvare insieme», che a partire dalle 18,15 accompagnerà i partecipanti attraverso una riflessione su vari aspetti di quella che viene definita ecologia integrale.
Padre Matteo Pedrini chiarisce che non si tratta solo di ambientalismo: «L’enciclica Laudato Si’ ha alla base la cura della nostra casa comune: una casa composta dall’ambiente in cui viviamo, quindi dalla natura, ma anche dalle relazioni che abbiamo tra di noi». Padre Matteo tiene a sottolineare la grande sinergia creatasi tra la Fraternità di San Leonardo al Palco e il vescovo Giovanni, che ha scelto in prima persona di affidare loro l’organizzazione della Giornata. «C’è una partecipazione attiva di monsignor Nerbini, che è molto vicino ai temi importanti di oggi. Siamo contenti che ci sia una risposta attiva da parte sua dentro questo movimento. Se riusciamo a organizzare eventi del genere in ambito diocesano è perché l’ha voluto lui».

 

 

Stefano Mancuso

 

Mons. Nerbini interverrà durante l’evento alla Villa del Palco, assieme, tra gli altri, a Stefano Mancuso, botanico e noto scienziato ecologista, nonché autore e professore all’Università di Firenze. I suoi studi hanno riguardato soprattutto l’intelligenza delle piante, capaci persino di organizzarsi tra loro, e come l’essere umano possa entrare in contatto con esse. In un mondo in cui sempre più spesso non c’è attenzione per chi è più piccolo e debole, certamente ascoltare cos’hanno da dirci le piante può portarci ad una vita più armonica nel e con il Creato.
Durante la serata del primo settembre verrà anche presentato il progetto «Laudato Si’ a Villa del Palco». «Vogliamo rispondere alla vocazione della Villa: quando ci è stata affidata da mons. Agostinelli, il progetto pastorale era quello di farla tornare un luogo aperto a tutta la cittadinanza e la diocesi», spiega Matteo Pedrini, «Vogliamo offrire a tutti un luogo che cura». Per partecipare alla serata è necessario prenotare sul sito della Fraternità. Ci sarà un rinfresco equo e solidale preparato dall’Operazione Mato Grosso.

Incontro di Natale per discutere di lavoro creativo e solidale

Nel tempo di Avvento si rinnova un appuntamento tradizionale, che si tiene in diocesi da oltre quarant’anni. Si tratta del momento di preparazione al Natale degli industriali pratesi con il Vescovo. L’appuntamento è per venerdì 15 dicembre a partire dalle 18 a Villa del Palco (anche il luogo ormai è una tradizione). L’iniziativa è promossa da Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), Amici della Diocesi e Confindustria Toscana Nord.

 

«Il nostro desiderio – commenta il presidente Ucid Prato Maurizio Nardi – è che questo incontro possa allargarsi a tutte le aggregazioni laicali impegnate nel sociale e nel lavoro».

 

Quest’anno il momento di riflessione partirà dalle tematiche emerse nel corso della settimana sociale dei cattolici italiani che si è tenuta a Cagliari nel mese di ottobre. Della delegazione pratese faceva parte Michele Del Campo, e sarà lui ad animare l’incontro del 15 dicembre, da titolo: «Il lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo e solidale». Sono previsti nel programma la celebrazione della messa presieduta dal vescovo Agostinelli e un momento conviviale offerto ai presenti.

Lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle categorie economiche e sociali di Prato

Una lettera aperta a Papa Francesco scritta in occasione della sua visita in città il prossimo 10 novembre. Un messaggio indirizzato al Pontefice che annuncia un «patto di convivenza e prossimità» tra le categorie sociali ed economiche affinché si continui ad affermare il «buon lavoro» a Prato, che, si sottolinea, deve essere «fonte di dignità» per tutti, ed è considerato fattore chiave attraverso cui costruire integrazione.

 

Su invito e con il coordinamento della Diocesi di Prato, attraverso l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro, sindacati e le associazioni di rappresentanza datoriali del mondo produttivo del distretto hanno riunito la loro voce per presentare al Santo Padre il vero volto di una città che ancora oggi fa del lavoro il suo carattere distintivo.

 

«C’è una Prato di cui non si parla, che non prende gli onori della cronaca, ma che è la spina dorsale della comunità – è scritto nel testo -. È la Prato che lavora e che produce solidarietà silenziosamente e che distribuisce ancora, seppur con fatica, tanta benedizione all’intera comunità». Una Prato che tutt’oggi può contare su una popolazione attiva di circa 120 mila persone, quasi 30 mila imprese attive, e sul principale distretto tessile d’Europa (il 17% del tessile nazionale esportato viene prodotto qui).

 

La lettera è sottoscritta da Camera di Commercio, Unione Industriale Pratese, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Confcooperative, Lega delle cooperative, Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil. Il testo, dopo la firma apposta questa mattina, venerdì 30 ottobre, nella sede della Camera di Commercio dai rappresentanti delle dodici sigle partecipanti all’iniziativa, sarà inviato direttamente a Papa Francesco.

 

«L’idea è partita da un invito del vescovo Franco Agostinelli – ha spiegato Michele Del Campo, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro – scritto nella lettera di presentazione della visita pastorale: “Camminate insieme”. Ci siamo chiesti: è possibile? Così abbiamo deciso di riunione intorno a un tavolo le parti sociali per presentare al Papa, in modo unitario, la realtà di Prato».
Oltre a Del Campo, alla presentazione del testo alla stampa, erano presenti tutti i vertici dei dodici soggetti sottoscrittori, il vicario generale della Diocesi mons. Nedo Mannucci e don Fabio Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale sociale e del lavoro della Cei.
«Papa Francesco ha scelto di venire qui a Prato proprio perché questa è la città del lavoro – ha osservato mons. Mannucci – ed è importante che le rappresentanze economiche e sociali colgano questa grande occasione»
Per scrivere la lettera sono occorsi molti incontri, nei quali ognuno si è fatto portatore della sua specificità. Il percorso è stato condiviso anche dal Comune di Prato, che ha partecipato alle fasi iniziali del progetto condividendone intenzioni e finalità.

 

I contenuti principali della lettera

 

Nel documento si ripercorrono i fattori – la crisi economico finanziaria, i processi di globalizzazione, l’immigrazione – che hanno minato l’identità della comunità locale facendola interrogare sui propri modelli di sviluppo e su temi quali la dignità della persona, la protezione e la cooperazione sociale, la produzione di lavoro e la solidarietà. In alcuni passaggi della lettera emergono le difficoltà connesse alla riduzione del lavoro e alla diminuzione delle risorse per la protezione sociale, che colpiscono soprattutto i giovani e i cosiddetti «over 55». Sono citate le sofferenze personali e sociali e il pericolo di una ricchezza eretta a «fine» e non a «mezzo». Ma si affermano anche le capacità di collaborazione della società pratese «che sa ancora oggi produrre e ridistribuire ricchezza, ponendo attenzione a un modello di sviluppo che limita le grandi diseguaglianze».

 

Sul fronte dell’immigrazione, si mettono in evidenza le peculiarità delle ultime ondate migratorie, così diverse dalle precedenti e che hanno messo a dura prova la capacità di accoglienza e di integrazione attraverso il lavoro, producendo «paure, pregiudizi, chiusure e stato di conflitto». Una situazione di «convivenza lacerata» di cui è divenuta emblema l’enorme tragedia del 1 dicembre 2013 al Macrolotto, dove «in un incendio sviluppatosi in un contesto oggettivamente disumano», hanno perso la vita sette lavoratori.

 

«Il ‘problema dell’immigrazione’, che si tiene inestricabilmente con molti altri nodi della vita della nostra città, sollecita in modo straordinario i soggetti del lavoro pratesi a produrre lavoro buono per tutti – è scritto nella lettera -. È per questo che ci stiamo impegnando tutti in un tavolo di concertazione per “bonificare” il lavoro rendendolo più umano per tutti». Quel lavoro, fonte di dignità, che resta il fattore chiave attraverso cui costruire integrazione: esempio ne è la forte presenza tra gli occupati degli immigrati, circa il 26%.

 

Altra sfida per tutti i firmatari della lettera è quella di accettare l’invito che spesso il Santo Padre rivolge, ad una «generatività del lavoro». «Una generatività creativa, produttiva, accogliente, dialogante che porti il valore lavoro ad essere l’elemento della convivenza sociale e della cittadinanza, evitando periferie umane, per costruire una società più giusta, dove il dialogo sociale sia un produttore di relazioni buone».

 

Nella chiusura del documento si invoca l’aiuto del Santo Padre «in questo cammino dove occorrono visioni forti per continuare ad affermare il “buon lavoro a Prato”».

 

«Ci sia da stimolo e da supporto nel continuare a fare il nostro “mestiere” di affiancamento alle imprese e ai lavoratori, ancora oggi portatori di una voglia di reagire alle difficoltà. È questo che porteremo in giro per il mondo come ricordo della Sua visita al popolo composito pratese».

 

La lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle categorie economiche e sociali di Prato