A nche la Diocesi di Prato si inserisce nel progetto etico e sostenibile delle Comunità energetiche rinnovabili. Insieme a Confartigianato e al Consorzio Multienergia ha dato vita a Energi@ Artigiana, con l’obiettivo di produrre, condividere e utilizzare energia da fonti rinnovabili in modo sostenibile, partecipato e solidale.
La Cer avrà sede a Prato e per costituirla è nata una associazione senza scopo di lucro fondata su principi di partecipazione aperta, autonomia e controllo democratico.
L’atto costitutivo è stato sottoscritto in Palazzo vescovile alla presenza del vescovo Giovanni Nerbini. L’iniziativa è stata seguita e sostenuta dall’economa diocesana Irene Sanesi e dall’Ufficio diocesano di pastorale sociale guidato da Fulvio Barni.
«La Chiesa italiana, e con essa la Diocesi di Prato, è consapevole che la questione ecologica si gioca soprattutto nei territori e in particolare coinvolgendo le comunità – afferma monsignor Giovanni Nerbini – Alla Settimana sociale dei cattolici a Taranto ci siamo assunti un impegno preciso: quello di unire gli sforzi per prenderci cura della ‘casa comune’. Tra le azioni proposte c’è quella di costituire una Comunità energetica. Crediamo che tale iniziativa possa rispondere concretamente ai bisogni delle famiglie, delle imprese, degli enti locali e delle comunità parrocchiali».
Con questo progetto Confartigianato Imprese Prato prosegue il percorso avviato con Futura, il manifesto programmatico presentato lo scorso aprile con l’intento di delineare il futuro del territorio. «Con Energi@ Artigiana — dichiara Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato — diamo vita a un progetto concreto di comunità energetica e solidale, capace di unire il mondo dell’artigianato, le istituzioni e la società civile in un percorso di responsabilità ambientale e innovazione economica. È un passo importante verso una Prato più sostenibile e autonoma dal punto di vista energetico, in cui imprese e cittadini collaborano per il bene comune».
L’obiettivo non è solo quello di ridurre le bollette, ma di generare valore condiviso: l’energia prodotta localmente diventa risorsa per l’intera città, sostenendo la transizione ecologica e sociale del territorio.
I prossimi passi. La Comunità sarà gestita da un Consiglio direttivo eletto dall’assemblea dei soci. Sono previsti comitati territoriali per ciascuna configurazione energetica, così da garantire una gestione attenta ai bisogni delle diverse aree e realtà produttive. Tutte le cariche associative saranno gratuite, a conferma della vocazione etica e mutualistica dell’iniziativa. Gli eventuali proventi o incentivi ottenuti saranno reinvestiti in progetti di efficienza energetica, educazione ai consumi e solidarietà, con particolare attenzione ai consumatori vulnerabili e alle finalità sociali di interesse collettivo.
L’associazione deve essere registrata al Gse (Gestore servizi energetici), poi ci sarà una manifestazione di interesse per la partecipazione alla Cer. Già ci sono dei produttori di energia – imprese iscritte a Confartigianato – disponibili ad aderire.
