«Misericordia e accoglienza». Tavola rotonda interreligiosa e spettacolo alla Biblioteca Lazzerini

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Cosa significano misericordia e accoglienza nella tradizione islamica, ebraica o buddista? E gli stessi valori, come sono intesi da una persona che ha una sensibilità laica? Esiste un punto comune? È quello che intende conoscere, stimolare e approfondire la Diocesi di Prato attraverso una tavola rotonda dedicata al dialogo interreligioso e uno spettacolo con testi e musiche provenienti da tutto il mondo.

 

Domenica 26 giugno, a partire dalle 17,30, alla Biblioteca Lazzerini è in programma il convegno: «Misericordia e Accoglienza. Le grandi tradizioni religiose e sapienziali in dialogo».
Gli organizzatori dell’evento, su richiesta del vescovo Agostinelli, ispiratore del progetto, sono padre Guidalberto Bormolini e don Matteo Pedrini, appartenenti alla comunità dei Ricostruttori nella preghiera.

 

«L’iniziativa è pensata all’interno dell’anno giubilare – spiega padre Bormolini, che i pratesi hanno conosciuto come relatore all’ultimo convegno pastorale diocesano -, la nostra idea è quella di capire in che modo le grandi tradizioni religiose intendono il tema della misericordia, con quale attenzione e come viene vissuto». Secondo il religioso, specializzato in antropologia teologica, «è possibile trovare un terreno comune quando la base di partenza è il rispetto dell’uomo, in questo modo si trovano dei punti di contatto tra le varie culture e religioni. Dopo aver accolto l’altro, possiamo chiederci: perché lo facciamo? La risposta cristiana risiede in Dio padre di infinito amore. E per gli altri? Qual è la molla che li spinge? ci piacerebbe parlarne insieme a Prato, città emblematica da questo punto di vista, perché multietnica e multi religiosa».

 

Ecco il programma del convegno aperto a tutta la città. Dopo i saluti del vescovo Agostinelli e del sindaco Biffoni, l’evento vede il patrocinio e la collaborazione del Comune, interverranno Svamini Hamsananda Giri, vice presidente dell’Unione induista italiana, Losan Gompo Longo, monaco buddhista, Beniamino Santarlasci, presidente della comunità ebraica di Firenze, Izzedin Elzir, presidente nazionale dell’unione delle comunità islamiche, monsignor Basilio Petrà, docente di teologia morale e Goffredo Fofi, giornalista e scrittore. Modera e introduce padre Guidalberto Bormolini.
Poi alle 21,15, nella Corte delle Sculture, va in scena lo spettacolo «Infinito Amore. Teatro, musica e parole per accogliere l’altro». Sul palco ci sarà Rosita Celentano, figlia del celebre Adriano, attrice e conduttrice. A lei il compito di presentare la serata nella quale si esibiranno Anna Meacci e Elisabetta Salvatori, due attrici toscane note al grande pubblico che proporranno delle narrazioni, monologhi e recitazioni ispirate al tema dell’accoglienza. Spazio anche alla musica con il gruppo lucchese degli Armonici, band composta da voce, chitarra, sax, contrabbasso e percussioni profonda conoscitrice di brani popolari appartenenti a diverse culture. Un gruppo colto che sa fondare ricerca e buona musica.

 

«È fondamentale unire raziocinio e immaginazione, come avveniva nelle scuole antiche – conclude padre Bormolini – dove si insegnava la filosofia insieme alla musica e alla poesia. Se vogliamo rendere efficace un messaggio dobbiamo scendere nel cuore, altrimenti non si provocherà alcun cambiamento nell’animo umano».

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