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Con il mandato del Vescovo ai catechisti riparte l’anno catechistico

Con il mandato del vescovo Giovanni Nerbini ai catechisti inizia il nuovo anno di preparazione ai sacramenti nelle parrocchie pratesi. L’appuntamento è per sabato 30 settembre alle 10,30 nella chiesa di Santa Maria della Pietà. L’equipe dell’Ufficio catechistico diocesano guidata da don Carlo Geraci invita tutti i catechisti a partecipare a questo importante momento di preghiera e riflessione guidato da monsignor Nerbini.

 

«Ripartiamo con il solito entusiasmo di inizio anno – dice don Carlo Geraci – il catechismo è una realtà fondamentale per le nostra Chiesa. Tutti lo sappiamo, ma vorrei sottolinearlo con questo numero: ci sono circa 6500, tra bambini e ragazzi, che frequentano le parrocchie della città e della vallata nel pomeriggio».
Cosa possiamo dire a chi sta per iniziare l’anno di catechismo? «Ai ragazzi dico che la parrocchia è casa loro e che il tempo che vengono a vivere con noi deve essere passato in amicizia». E ai genitori? «Dobbiamo ribadire che il tempo speso dai loro figli in parrocchia è davvero propizio, che dà loro la possibilità di capire che non si vive di solo pane, ma anche di qualcosa di interiore. Non solo, la parrocchia è un luogo di formazione umana, oltreché spirituale». Infine uno speciale ringraziamento: «Alle catechiste e ai catechisti che con generosità si mettono a disposizione delle parrocchie per far scoprire ai bambini e ai ragazzi la bellezza della fede».

Convegno pastorale diocesano, le indicazioni per iniziare il cammino

Nella chiesa di San Domenico si è tenuto il Convegno pastorale diocesano, il tradizionale appuntamento che segna l’inizio del nuovo anno per la Chiesa di Prato. Preti, religiosi e laici impegnati nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali, si sono ritrovati per capire dal vescovo Giovanni verso quale orizzonte occorre camminare. Quanto presentato è il frutto di un lavoro di condivisione compiuto dal Consiglio pastorale diocesano, al quale spetta il compito di studiare, valutare e proporre le attività pastorali della Diocesi.

 

«Il punto su cui ritorneremo è quello della collaborazione vicariale – ha spiegato monsignor Nerbini –questo nasce da una esigenza ormai condivisa che da soli non si può fare molto, non si può rispondere alle sfide, non si può rispondere alle domande che per esempio la comunità cristiana e in particolare i giovani ci pongono».

 

Qui è possibile scaricare il progetto pastorale diocesano per l’anno 2023-2024

 

In parallelo a questo progetto pastorale, ci sono altri due binari di impegno: il Cammino sinodale, iniziato due anni fa, nel quale sono state coinvolte e ascoltate oltre duemila persone, e la preparazione al grande Giubileo del 2025. In vista di questo importante avvenimento – che secondo le stime dovrebbe portare 32 milioni di pellegrini a Roma – ci sarà un percorso di avvicinamento, scandito da alcune tappe. La prima sarà l’approfondimento dei documenti del Concilio Vaticano II, affidato al commento di alcuni esperti, diffuso attraverso la registrazione di video, che saranno messi a disposizione di tutte le persone interessate.

 

Guida in preparazione al Giubileo 2025

 

Anche quest’anno la Diocesi propone alle parrocchie, ma anche ai gruppi e ai movimenti ecclesiali, la possibilità di vivere assieme momenti di formazione utilizzando le schede preparate dal biblista don Gianni Gualtieri. Si tratta di un percorso composto da quattro appuntamenti che propone delle riflessioni a partire dalla lettura del Libro di Giona.

 

Le schede bibliche sul Libro di Giona per l’anno 2023-2024

 

L’intervista al vescovo Giovanni realizzata da Tv Prato

 

Il vescovo Giovanni scrive agli studenti: «Vi auguro un anno ricco di amicizia e di avere una coscienza civile sempre più formata»

In occasione dell’inizio dell’anno scolastico il vescovo Giovanni Nerbini ha scritto una lettera indirizzata agli studenti pratesi. La riportiamo di seguito.

 

«Carissimi, nell’ultimo incontro che i Vescovi hanno avuto con Papa Francesco, a maggio, abbiamo ricevuto da lui, in dono, il libro “Fratellino”. È la storia di un ragazzo, Ibrahima Balde, che lascia la Guinea e il lavoro di camionista per intraprendere un viaggio che non voleva fare, alla ricerca del fratello piccolo partito con l’intenzione di raggiungere l’Europa e mai arrivato.

 

Mentre lo leggevo pensavo a voi e a tanti vostri coetanei che possono vivere una esistenza normale, con molte opportunità a differenze di milioni di ragazzi e ragazze che devono abbandonare il loro paese e le loro famiglie per tentare di realizzare un sogno diversamente ad essi precluso.

 

Cari ragazzi l’augurio che vi faccio è che possiate vivere questa avventura certo impegnativa con grande consapevolezza ed impegno anche per quei tanti bambini, adolescenti e giovani a cui è negata dalle condizioni economiche e sociali. Sia proprio l’esperienza scolastica che, mentre vi permette di crescere nella cultura e nelle competenze professionali, vi faccia prendere consapevolezza dei tanti problemi che esistono nel mondo ed ai quali, tutti, anche voi, siamo chiamati a dare una risposta responsabile.

 

Vi auguro pertanto un anno scolastico ricco di amicizia, esperienze positive, risultati significativi ed una coscienza civile sempre più formata e per questo vi garantisco il mio accompagnamento costante nella preghiera».

 

Giovanni Nerbini
Vescovo di Prato

La Chiesa pratese si rimette in cammino. Il 26 settembre c’è il Convegno pastorale

Il piano pastorale per il nuovo anno, la prosecuzione del Cammino sinodale e il percorso di avvicinamento al Giubileo del 2025. Sono i tre binari lungo i quali la Chiesa di Prato inizierà un viaggio di formazione, incontro, preghiera e condivisione, in questo anno pastorale che sta per cominciare. Secondo le indicazioni del vescovo Giovanni, per evitare sovrapposizioni, la nostra diocesi cercherà di armonizzare gli impegni e di proporre iniziative inserite in un Cammino che porti parrocchie, associazioni e movimenti a muoversi verso un orizzonte comune.

 

Martedì 26 settembre, nella chiesa di San Domenico, alle ore 21, è convocato il Convegno pastorale diocesano, il tradizionale appuntamento che segna la ripartenza della Chiesa pratese dopo i mesi estivi. In questa occasione monsignor Nerbini presenterà il nuovo piano pastorale per l’anno 2023-2024. Questo incontro, lo ricordiamo, aperto a tutti, soprattutto agli operatori pastorali.

 

Il primo appuntamento per la ripartenza del Cammino sinodale è in programma domenica 15 ottobre. Dalle 15 alle 19, nella parrocchia dell’Ascensione al Pino, sono invitati a partecipare i referenti sinodali delle parrocchie e delle varie realtà ecclesiali. Quest’anno inizia la «fase sapienziale», il secondo step tra la fase dell’ascolto (durata due anni) e la cosiddetta fase profetica. Nel mese di luglio sono state pubblicate le linee guida per affrontare questa nuova fase del Cammino (siamo al terzo anno di lavoro), durante la quale «si cercherà di capire come far sì che il rinnovamento ecclesiale, coltivato nella fase narrativa, non rimanga solo un sogno» (come si legge nella presentazione del documento sul sito web del Cammino sinodale).

 

Infine il Giubileo 2025. In vista di questo importante avvenimento – che secondo le stime dovrebbe portare 32 milioni di pellegrini a Roma – ci sarà un percorso di avvicinamento, scandito da alcune tappe. Per avere le prime informazioni, su come funziona il Giubileo, si consiglia di visitare il sito ufficiale, aperto dal Dicastero per l’Evangelizzazione.

8 settembre, una giornata dedicata alla Madonna della Sacra Cintola

Sarà il cardinale Gualtiero Bassetti a presiedere il solenne pontificale dell’8 settembre nella cattedrale di Prato, in occasione della solennità della Natività di Maria. L’arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, già presidente della Conferenza episcopale italiana, torna in città in occasione della festa più cara ai pratesi. Alle ore 10,30 il Cardinale presiede la messa concelebrata dal vescovo Giovanni Nerbini e dal clero diocesano e al termine mostrerà il Sacro Cingolo mariano ai fedeli presenti in chiesa.

 

Quella dell’8 settembre è la quarta delle cinque ostensioni canoniche che si tengono ogni anno a Prato in onore del Sacro Cingolo di Maria, la preziosa reliquia custodita in città da oltre otto secoli, ma è certamente la più sentita e amata dai pratesi. È in questa occasione che i fedeli hanno la possibilità di vedere e venerare la Sacra Cintola della Madonna, solitamente riposta nello scrigno posto sotto l’altare della Cappella della cattedrale, detta appunto «del Sacro Cingolo».

 

In preparazione alla festa venerdì primo settembre iniziano i pellegrinaggi delle parrocchie nella Cappella del Sacro Cingolo per rendere omaggio alla Madonna.
Nei giorni feriali, fino a venerdì 8 settembre, si tiene la recita del rosario alle ore 17 e alle 17,30 è in programma la celebrazione della messa presieduta dal parroco della cattedrale, il canonico Luciano Pelagatti.

 

Il giorno della vigilia della festa, giovedì 7 settembre, il Sacro Cingolo sarà esposto alla venerazione dei fedeli a partire dalle 15,30. Quel giorno gli orari sono i seguenti: 16,30 recita del rosario, alle 17 canto dei primi vespri e alle 17,30 celebrazione della messa.

 

Venerdì 8 settembre, solennità della Natività di Maria, la Sacra Cintola sarà esposta a partire dalle ore 7. Come da tradizione, la mattina della festa sono attesi due pellegrinaggi in onore della Vergine: alle 7,30 messa celebrata dalla parrocchia di San Lorenzo a Campi Bisenzio (diocesi di Firenze) e alle 8,30 messa celebrata dalle parrocchie di San Pietro e della Visitazione a Galciana. Queste comunità arriveranno in cattedrale dopo un pellegrinaggio compiuto a piedi, con partenza dalle rispettive parrocchie.
Il giorno dell’8 alle ore 12, reposizione del Sacro Cingolo nella teca e alle 15,30 la reliquia sarà nuovamente esposta nella Cappella fino alla messa della solennità, celebrata alle ore 18.
A sera, intorno alle 22,30, al termine del Corteggio storico organizzato dal Comune di Prato per le strade del centro storico, è in programma la solenne ostensione della festa officiata dal vescovo di Prato mons. Giovanni Nerbini.

 

Tv Prato trasmetterà in diretta il solenne pontificale dell’8 settembre e racconterà, sempre in diretta, il Corteggio storico e la solenne ostensione della sera.

 

Un anno fa la morte di monsignor Gastone Simoni. Messa e serata nel suo ricordo

Il 28 agosto sarà passato un anno dalla morte di monsignor Gastone Simoni. Il vescovo emerito di Prato morì quel giorno del 2022, alle 20,20 nella Casa di Cura Villa Torregiani a Fiesole, dove era ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Poco tempo prima era stato colpito da un ictus che aveva peggiorato un quadro clinico già molto precario. Il 9 aprile aveva compiuto 85 anni e dal 2012 aveva lasciato la guida della diocesi.

 

La Chiesa di Prato lo ricorderà il 28 agosto, questo lunedì, con la celebrazione di una messa in suffragio alle ore 9,30 in cattedrale.

 

La sua morte, ma anche i difficili giorni della malattia, furono accompagnati dalla preghiera e dall’affetto di tantissimi pratesi. Mons. Simoni, figura popolarissima e molto amata, è stato un Pastore stimato trasversalmente da credenti e non, perché considerato un riferimento morale autorevole. Il suo mandato episcopale ha coinciso con due decenni di profondi e cruciali cambiamenti sociali per la città. Non a caso il Comune di Prato, poco prima del passaggio di consegne con il successore mons. Franco Agostinelli, volle insignirlo della cittadinanza onoraria.

 

Mons. Simoni è ricordato, a livello regionale e anche nazionale, in particolare per la sua profonda conoscenza della dottrina sociale della Chiesa e per la sua decennale animazione nella pastorale sociale e del lavoro.
Lungo e appassionato è stato l’accompagnamento morale dei cattolici impegnati in politica. Negli anni Settanta fondò la rivista e il movimento «Supplemento d’anima», poi il Collegamento Sociale Cristiano, per unire i credenti nella ricerca del bene comune locale e universale.

 

A un anno dalla sua morte, queste due realtà hanno promosso una serata per ricordare il vescovo promotore di un rinnovato impegno pubblico dei cattolici italiani. L’appuntamento è a Prato, giovedì 14 settembre ore 21,15, nel chiostro di San Domenico (in caso di pioggia dentro la chiesa). Dopo i saluti di Angelo Passaleva e Giuseppe Sangiorgi, presidente onorario e presidente effettivo della associazione organizzatrice, interverranno il vescovo di Prato Giovanni Nerbini e il sindaco Matteo Biffoni, con il direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini. Relatore sarà Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire e oggi editorialista di quella testata. L’incontro ha il patrocinio di Diocesi e Comune pratesi e si svolge in collaborazione con Toscana Oggi e Tv Prato. A moderare è chiamato il direttore di Tv Prato Gianni Rossi.

 

Verrà presentata, in anteprima, una pubblicazione edita proprio da Toscana Oggi, con una trentina di brevi testimonianze scritte da uomini e donne aderenti all’associazione fondata da mons. Simoni. «Nel mondo, da cristiani», questo il titolo del volume che dopo la presentazione pratese – fondamentale a poco più di un anno dalla morte di mons. Simoni – inizierà un tour nelle aree italiane di maggiore presenza di «CSC Amici di Supplemento d’Anima».

 

Sono previste anche alcune testimonianze programmate su alcuni aspetti, ecclesiali e sociali, della presenza pratese di mons. Simoni.

Gli acquerelli de «Il soldato che dipingeva la pace» in mostra al Museo dell’Opera del Duomo

«L’arte più forte della guerra». È il titolo del viaggio che il Museo dell’Opera del Duomo di Prato intende intraprendere ospitando due mostre, più un ricco programma di attività collaterali, dedicate alla ricerca della pace durante la seconda guerra mondiale.

 

La prima si intitola «Il soldato che dipingeva la pace» e sarà inaugurata sabato 9 settembre, alle ore 17,30, nei giorni della festa della città e dell’anniversario dell’Armistizio; l’altra, in programma a partire dal mese di marzo 2024, è dedicata al racconto della messa in sicurezza e della distruzione di chiese e del patrimonio artistico di Prato durante i bombardamenti sulla città.

«In questo anno il Museo dell’Opera del Duomo vuole creare un dialogo tra le opere della collezione permanente e testimonianze visive, in gran parte inedite, che possano raccontare storie portatrici del valore universale della pace», spiega Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei diocesani di Prato.

 

James Donald Orr

 

 

La storia. Quando arrivò in Italia come soldato volontario, James Donald Orr era un giovane pittore sudafricano. Era il 1944, decise di arruolarsi nell’esercito e fu inviato a prendere parte alla liberazione del nostro Paese. Attraversò la penisola da sud a nord, da Taranto al Lago Maggiore, passando per la Toscana e sostò per ben otto mesi a Prato, dove strinse amicizia con molte famiglie, tra queste si ricordano i Rindi, i Bardazzi e i Bacci. Con sé aveva un diario, nel quale fissava pensieri e avvenimenti della giornata appena trascorsa, e dei cartoncini, formato tascabile, sui quali ha dipinto con la tecnica dell’acquerello paesaggi e momenti di vita.

«Al contrario di quanto si possa pensare – afferma la direttrice Bartoletti – le testimonianze lasciate da questo soldato, non descrivono le atrocità di guerra, ma spaziano su scenari legati alla quotidianità e alla bellezza dei luoghi da lui visitati. Tra questi c’è anche Prato. Nei suoi dipinti si percepisce l’amore per una terra nuova, la scoperta meravigliosa di colori e orizzonti mai visti fino a quel momento».

 

 

 

Il diario e i dipinti, circa duecento (una trentina quelli in esposizione), fanno parte della collezione del Museo Storico della Linea Gotica di Montemurlo e sono stati messi a disposizione del Museo dell’Opera del Duomo per la realizzazione della mostra. «Le testimonianze visive spaziano dalla rocca di Cerbaia alla villa del Palco – dice Giuseppe Aucello, direttore del Museo Storico della Linea Gotica di Montemurlo –, poi ci sono la chiesa di santa Maria della Pietà, il borgo di Filettole, le ville delle famiglie Rindi, Bardazzi e Bacci, il tabernacolo del Podere Murato e anche il ritratto di alcuni partigiani della zona. Il viaggio prosegue poi fino al nord Italia toccando la rocca di Angera, Lecco, Cremona, Milano e il Lago Maggiore. Un percorso umano significante e pieno di dettagli che traspaiono sia dal diario che dalle pitture».

 

 

 

 

La mostra, curata da Veronica Bartoletti e Giuseppe Aucello, è promossa da Esposizione Storica Permanente – Linea Gotica di Montemurlo e Musei Diocesani, con il patrocinio di Comune di Prato, Comune di Montemurlo, Provincia di Prato e Regione Toscana. Il giorno dell’inaugurazione saranno presenti anche le figlie di Orr, Mandi Campbell e Nerine Read.

 

Il Museo dell’Opera di Duomo di Prato si trova nella centralissima piazza Duomo ed è aperto dal martedì al sabato (ore 10-17) e la domenica (ore 13-17). Presso la biglietteria, posta sotto il campanile della Cattedrale, è possibile acquistare il biglietto che consente la visita al complesso della Cattedrale, comprendente gli affreschi di Filippo Lippi, il transetto e il Museo dell’Opera del Duomo. L’ingresso è gratuito per tutti i bambini sotto i 7 anni.

 

Le ostensioni del 15 agosto e dell’8 settembre

È la festa mariana per eccellenza, tanto che per secoli – e ancora oggi – la solennità dell’Assunzione della Madonna, che si celebra il 15 agosto, a Prato viene chiamata semplicemente «Santa Maria».

 

In cattedrale si rinnova il secolare appuntamento con l’ostensione del Sacro Cingolo mariano, una delle cinque «mostre» canoniche che avvengono durante l’anno. Gli orari delle messe dell’Assunta, martedì 15 agosto, sono quelli festivi; nel pomeriggio alle 17 viene recitato il rosario; alle 17,30 canto solenne dei vespri; alle 18 l’ostensione dalla loggia interna e dal Pulpito di Donatello; alle 19 segue la celebrazione della messa. I riti sono presieduti dal vescovo Giovanni Nerbini.

 

L’8 settembre invece, Natività di Maria, è la festa dei pratesi. Il solenne pontificale del mattino, alle ore 10, sarà presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, ex presidente della Cei. Al termine della celebrazione, mostrerà la Sacra Cintola di Maria ai fedeli presenti in chiesa, rivolgendosi in particolare agli anziani e ai disabili, e poi benedirà i ceri che anche quest’anno l’Amministrazione comunale donerà alla diocesi per illuminare la cappella del Sacro Cingolo. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Tv Prato (sul canale 75 e in streaming).

 

Poi a sera torna l’appuntamento con il Corteggio storico. Chiuderà la giornata di festa il rito dell’ostensione del Sacro Cingolo officiato da mons. Nerbini.

Partiti! Inizia l’avventura dei giovani di Prato alla Gmg di Lisbona

I giovani della diocesi di Prato sono partiti per la Giornata Mondiale della Gioventù, il grande incontro con papa Francesco che si terrà a Lisbona la prima settimana di agosto.
La delegazione pratese, composta da 85 ragazzi e ragazze, è guidata dal vescovo Giovanni Nerbini, che si è messo in viaggio per vivere insieme a loro questa particolare esperienza di fede. «È la mia prima Gmg – dice monsignor Nerbini – parto con lo stesso entusiasmo di questi giovani, sono sicuro saranno dei giorni molto belli, intensi e significativi».

 

 

 

La partenza per il Portogallo è avvenuta ieri sera, venerdì 28 luglio, dalla parrocchia di Sant’Antonio a Reggiana, dopo la celebrazione della messa e la cena offerta dalla Pastorale giovanile diocesana a tutti i partecipanti. «Prima di arrivare a Lisbona toccheremo alcuni luoghi significativi della nostra fede: Lourdes, Santiago di Compostela e Fatima – spiega don Marco Degli Angeli, coordinatore del gruppo – abbiamo pensato di vivere il viaggio come un pellegrinaggio, poi una volta arrivati a destinazione ci lasceremo coinvolgere in questo grande evento mondiale».

 

 

Come detto, i partecipanti sono giovani dai 16 ai 30 anni e appartengono ai vari gruppi presenti nelle parrocchie pratesi. Per loro la Gmg è il momento clou di un cammino di preparazione svoltosi durante tutto l’anno. «L’entusiasmo e l’emozione di poter condividere un forte momento di fede insieme a milioni di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo è palpabile», dice ancora don Marco. La Pastorale giovanile ha voluto consegnare a ogni giovane pratese un diario di bordo, un piccolo quaderno nel quale poter appuntare pensieri e riflessioni nati durante il viaggio. «Una volta tornati a Prato chiederemo loro di raccontare e testimoniare quanto hanno vissuto», conclude don Marco Degli Angeli.

 

Del gruppo fanno parte anche don Alessandro Ventura, il giovane diacono don Alessandro Tacconelli, prossimo al sacerdozio, e i seminaristi pratesi. Oltre a questa delegazione diocesana, in Portogallo ci saranno altre comitive di Prato: l’oratorio di Sant’Anna, i giovani del Cammino Neocatecumenale e altri piccoli gruppi per un totale di 150 pratesi presenti alla Gmg 2023.

 

Spettacolo dell’illusionista Luca Bono per sostenere il nuovo progetto della Caritas

L’illusionista Luca Bono mette a disposizione la sua arte per sostenere il nuovo progetto della Caritas diocesana di Prato. Il celebre mago, lanciato da Arturo Brachetti, è atteso domenica 10 settembre alle ore 18 al teatro Politeama per stupire il pubblico con i suoi formidabili trucchi di magia. L’incasso dello spettacolo servirà a finanziare «Una Casa per Ricominciare», una nuova opera segno pensata per offrire un alloggio temporaneo ai detenuti arrivati a fine pena che una volta usciti dal carcere non hanno un posto dove andare, anzi dove poter ricominciare.

 

«Si tratta di un nuovo passo nel contrasto alla recidiva – spiega don Enzo Pacini, direttore della Caritas e cappellano del carcere della Dogaia –, perché chi esce da un periodo di detenzione si trova indubbiamente in difficoltà e se qualcuno non lo sostiene e lo accompagna in percorsi di autonomia e di ripresa della propria vita, è molto probabile che questa persona torni a delinquere».

La nuova opera sarà aperta all’interno di un terratetto lasciato in eredità alla diocesi di Prato da una signora anziana che ci ha vissuto fino al giorno della morte. Nel testamento è scritto che l’abitazione sarebbe stata donata per l’assistenza dei bisognosi e dei senzatetto. L’edificio, una tipica casa alla pratese a tre piani con piccolo stanzone annesso, si trova in via Zipoli e prima di essere messo a disposizione del progetto avrà bisogno di essere ristrutturato.

 

Come funziona. Il progetto «una Casa per ricominciare» prevede la realizzazione di sei stanze con bagno e angolo cottura privati, mentre al piano terra ci saranno alcuni spazi comuni e la presenza di un operatore dedicato. È prevista anche la realizzazione di un laboratorio dove svolgere attività formative o lavorative. «Vogliamo che ogni ospite sia autonomo – sottolinea Umberto Ottolina, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas, che gestirà il servizio –, perché è dall’autonomia che inizia il cammino verso il reinserimento sociale. Sicuramente si tratta di una sfida, che riteniamo necessaria per rispondere a un bisogno concreto».

Come detto, si tratta di un alloggio dato in uso all’ex detenuto in modo temporaneo, per non più di un anno o due, «il tempo necessario per dargli modo di fare un salto di qualità nella propria vita», aggiunge don Enzo.

 

L’impegno per i detenuti. La Caritas diocesana di Prato da tempo è impegnata in progetti e iniziative volte ad aiutare i carcerati. Anni fa venne lanciato il progetto «non solo carcere», un insieme di attività e servizi pensati per non abbandonare i detenuti, in particolare quelli senza una rete familiare alle spalle e senza una adeguata formazione professionale. Secondo la Costituzione «le pene devono tendere alla rieducazione del condannato», ma senza reali occasioni i carcerati rischiano di non riuscire a venire fuori da una dimensione di illegalità. Per questo motivo è nata Casa Jacques Fesch in via Pistoiese a Narnali, aperta per accogliere i familiari dei carcerati che affrontano un lungo viaggio per visitare i loro cari reclusi alla Dogaia e i detenuti bisognosi di un alloggio dove poter scontare l’ultimo periodo di pena. La Caritas di Prato si è fatta inoltre promotrice dell’apertura di una cucina all’interno della Dogaia per i detenuti studenti dell’istituto alberghiero e della promozione di tirocini lavorativi per entrare nel mondo del lavoro.

 

 

 

 

Lo spettacolo di magia. Luca Bono è considerato uno degli illusionisti più talentuosi della sua generazione. Ha 31 anni e quando ne aveva soltanto 17 ha vinto il campionato italiano di magia, due anni dopo, nel 2012, si è aggiudicato il Mandrake d’Or, premio riconosciuto come l’Oscar dell’illusionismo, assegnato ogni anno ai più promettenti talenti internazionali. In ottanta minuti Luca racconta la sua storia di ex corridore di go kart che a seguito di un incidente, e incuriosito dal fratello maggiore, si avvicina al mondo magico scoprendo un universo artistico e culturale impensato.

Al suo fianco Sabrina Iannece, artista ed assistente che da cinque anni lavora al fianco del giovane illusionista e che in questo spettacolo è co-protagonista. La regia e la direzione artistica sono di Arturo Brachetti, uno dei più celebri trasformisti italiani.

Dal 2017 Luca Bono è in tournee nei teatri italiani con il suo primo one man show intitolato «L’Illusionista», che ha registrato a Torino 22 sold out consecutivi e 6500 presenze con notevoli consensi di pubblico e critica anche nelle successive repliche di Roma, Milano, Trento, Bologna, Udine, Biella, Asti, Alessandria e Aosta. Sono ad oggi oltre 18.500 gli spettatori che hanno già assistito a questo spettacolo che continua a sorprendere e incantare.

 

I biglietti per lo spettacolo «L’illusionista» di Luca Bono si possono acquistare sui circuiti TicketOne e Box Office, oppure alla biglietteria del Politeama in via Garibaldi. Per informazioni lucabono.com.