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Parrocchie in cammino per l’Avvento di Fraternità

È stato distribuito ai parroci e pubblicato sul nostro sito web il sussidio per l’Avvento di Fraternità. Ogni anno, nei tempi «forti» di Avvento e Quaresima, la Chiesa pratese invita le comunità parrocchiali a destinare il frutto delle raccolte delle messe festive della domenica delle Palme e di quella prima di Natale alla Caritas diocesana. Quanto ottenuto grazie alla generosità dei fedeli viene destinato a finanziare progetti solidali.

 

Con la raccolta d’Avvento, che quest’anno cade domenica 18 dicembre, solitamente si contribuisce a sostenere i centri d’ascolto parrocchiali per i loro interventi caritativi. Non solo un invito al dono, l’iniziativa è corredata di uno strumento di riflessione, il già citato sussidio, per compiere al meglio il cammino d’Avvento. Per ogni domenica sono messi in luce due versetti tratti dalle letture e una breve riflessione. Ci sono anche alcune domande che possono essere utilizzate per la preparazione delle celebrazioni nei vari gruppi.

 

«L’obiettivo – spiega il direttore della Caritas, don Enzo Pacini – è quello di indirizzare lo sguardo sulle situazioni di disagio e sofferenza nel territorio circostante, una sorta di piccola “analisi” per tentare di guardare in modo più approfondito alle difficoltà che toccano le persone».

 

 

Il sussidio per l’Avvento di Fraternità 2022

L’appello del Vescovo: «Aiutiamo chi è in difficoltà». Lanciata la campagna «Bolletta sospesa»

«Chiedo alle parrocchie, alle associazioni tutte e a tutti i credenti della nostra Chiesa di Prato di mobilitarsi per sostenere, accompagnare in tanti differenti forme, quanti sono in difficoltà, perché possano vincere la solitudine e lo sconforto di non avere il necessario per una vita dignitosa». È l’appello che il vescovo Giovanni Nerbini lancia in questo tempo di preparazione al Natale. L’invito è lo stesso fatto durante la pandemia: «diventiamo samaritani». In quella occasione la Diocesi istituì il fondo d’emergenza «Buon Samaritano», una iniziativa che in due anni ha distribuito quasi 270mila euro a 205 famiglie in difficoltà. «Adesso siamo agli inizi di un’altra grave crisi economica scatenata dalla guerra in atto – prosegue il vescovo Giovanni – con l’aumento dei prezzi delle materie energetiche, che vede in grande difficoltà anziani e famiglie alle prese con aumenti consistenti delle bollette. Non possiamo rimanere insensibili e semplici spettatori».

 

L’impegno richiesto è quello di aderire alla campagna «Bolletta sospesa», promossa dall’Associazione Insieme per la Famiglia, che gestisce direttamente il fondo, e dalla Caritas diocesana di Prato. Solo negli ultimi tre mesi sono state aperte diciotto richieste di aiuto all’Associazione Insieme per la famiglia, che attraverso il fondo è riuscita a distribuire 13.848 euro per il pagamento delle utenze. Anche nel trimestre maggio-luglio le domande di aiuto sono state simili, con 18.293 euro versati a chi si trovava nel bisogno. Per ogni famiglia ci sono fino a 1500 euro a fondo perduto che verranno utilizzati per pagare, oltre alle utenze, anche rate del mutuo, affitti o altre spese valutate e approvate da una apposita commissione. Anche la Caritas conferma che in queste ultime settimane l’accesso ai centri di ascolto diocesani e nei ventiquattro parrocchiali sparsi sul territorio pratese sta aumentando. Non ci sono ancora numeri precisi ma il fenomeno è evidente, per questo monsignor Nerbini ha voluto chiamare a raccolta i pratesi invitandoli a essere generosi in questo tempo d’Avvento chiedendo a tutti – «a cominciare da me», ha sottolineato – di fare la propria parte.

 

 

 

Le modalità per contribuire a incrementare la dotazione del fondo del Buon Samaritano sono varie, ed è lo stesso Vescovo a indicarle: «Destinare una parte del proprio stipendio mensile al fondo, fare una donazione spontanea saltuaria secondo i propri mezzi; versare anche una piccola cifra, 5 o 10 euro, mensilmente; rinunciare a qualcosa che possa rendere più ricco il Natale per noi a vantaggio di una famiglia nella necessità, impegno eventualmente da proporre anche ai propri figli ed ai bambini del catechismo».

 

Il Vescovo ha voluto lanciare anche un secondo invito: dedicare un po’ del proprio tempo a servizio degli altri. «Sempre più associazioni sono in difficoltà per la mancanza di volontari che prestino la loro opera. Capisco che per molti la mancanza di tempo è una delle emergenze, ma credo che per non poche persone sia possibile anche una piccola disponibilità, così come si è registrato in tempo di Covid», afferma monsignor Nerbini.

 

«L’emergenza da Covid – aggiunge ancora il Vescovo – ci ha fatto scoprire che insieme si può uscire dalle difficoltà ed a settembre per la natività di Maria ci siamo ripetuti che questa solidarietà non poteva essere soltanto un fatto eccezionale di un momento. Ora siamo chiamati a rimettere mano a questo impegno da assumere non solo per la quarta domenica di Avvento detta della “carità”, ma da subito e per tutto il tempo nel quale si manifesterà l’emergenza», conclude Nerbini.

 

Come contribuire al Fondo del Buon Samaritano e contatti. È possibile dare un contributo al fondo con un versamento all’iban IT81Y0503421565000000001079 c/o Banco Bpm. Quanto donato è detraibile a fini fiscali. Per informazioni rivolgersi a Insieme per la Famiglia, scrivendo una email a segreteria@insiemeperlafamiglia.it oppure chiamando il numero 350-1110527 da lunedì a venerdì (escluso il mercoledì) dalle 10 alle 12.

Giornata mondiale dei poveri, la Caritas invita alla riflessione

«La Sapienza del Povero». È il titolo della riflessione che la Caritas diocesana ha inviato a tutte le parrocchie in occasione della sesta giornata mondiale dei poveri indetta da papa Francesco. La ricorrenza cade domenica 13 novembre e il testo proposto si può trovare sul sito della Diocesi.

 

«Nel passato in questa occasione abbiamo celebrato messa e organizzato un grande pranzo con i nostri utenti, quest’anno abbiamo voluto offrire qualche spunto di riflessione – spiega don Enzo Pacini, direttore della Caritas diocesana –, tutto parte da una domanda: il povero è soggetto o oggetto della nostra azione pastorale? Non si tratta di una domanda scontata. È importante – aggiunge il sacerdote – che i poveri trovino davvero spazio nella vita comunitaria; sono certamente accolti, facciamo molto per loro, ma quanto sono inseriti nel cammino di fede di una comunità?».

 

L’invito della Caritas è anche quello di fermarsi per capire quali sono «le povertà che emergono nella vita comunitaria», come ad esempio: il calo di partecipazione, la mancanza di vocazioni, la perdita di contatto con i giovani. «Anche queste povertà devono e possono aprirci a una sapienza diversa», conclude la lettera.

 

La lettera della Caritas di Prato scritta in occasione della Giornata dei poveri

Giornata mondiale dei poveri: rosario itinerante della Caritas nei luoghi degli ultimi

Un rosario itinerante per le strade della città, da piazza dell’Università a piazza delle Carceri, per «pregare con i poveri, nei posti dove la povertà si manifesta», spiega il co-direttore della Caritas diocesana di Prato Mario Lanza. È questo il gesto scelto dalla Caritas diocesana di Prato in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, indetta da papa Francesco.

 

 

L’appuntamento è per sabato 13 novembre, con ritrovo alle ore 15 in piazza dell’Università. A guidare il rosario sarà padre Matteo Pedrini, assistente spirituale della Caritas diocesana di Prato. Questi i luoghi interessati: piazza dell’Università, piazza Santa Maria della Pietà, piazza Mercatale, oratorio di Sant’Anna e piazza delle Carceri. In ogni luogo verrà recitato uno dei cinque misteri gloriosi. In ogni luogo toccato, spazio ad una breve riflessione curata, di volta in volta, dalle diverse realtà impegnate sul territorio sul fronte della povertà.

 

 

Da qui la volontà della Caritas di Prato di organizzare un rosario itinerante «nei luoghi in cui la povertà si manifesta – sottolinea Lanza –. Spesso camminando per le vie della città incontriamo persone che hanno bisogno di aiuto e passiamo oltre, senza curarci di loro. Persone che per diversi motivi fanno fatica ad andare avanti. Preghiamo quindi insieme, con loro e per loro, per le strade della nostra città. Coinvolgiamoci, lasciamoci guardare dai loro occhi, da queste presenze che sono tra noi, ma che spesso dimentichiamo».

 

 

Tutte le parrocchie sono poi invitate a pregare per i poveri. «I poveri li avete sempre con voi», questo il tema della Giornata, tratto dal Vangelo secondo Marco, che come ha affermato il pontefice nel suo messaggio, vuole essere un’occasione per ricordare che «Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte».

Un esempio per arricchire la liturgia domenicale con una introduzione apposita o mediante la preghiera dei fedeli.

 

La Diocesi forma operatori dell’integrazione per aiutare i migranti a inserirsi nel mondo del lavoro

È stato lo stesso papa Francesco a suggerire il nome dell’iniziativa indicando quattro verbi come modalità d’azione: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. La diocesi di Prato ha voluto inserirsi in questo percorso pensato dalla Chiesa Italiana ideando il progetto A.pr.i., acronimo che riprende il proposito del Santo Padre. L’esortazione è ovviamente riferita ai migranti, tutte quelle persone che si mettono in viaggio verso le coste dell’occidente per sfuggire a guerre, persecuzioni ma anche a condizioni di vita insostenibili. Non a caso la campagna Cei alla quale ha aderito la Chiesa pratese si intitola «liberi di partire, liberi di restare» ed è sostenuta con fondi dell’8 per mille.

 

Il progetto diocesano ha l’obiettivo di fondo di aiutare i migranti presenti sul territorio a inserirsi nel mondo del lavoro in modo da diventare autonomi e consapevoli dei propri diritti. Per farlo saranno aiutati da «operatori dell’integrazione», dei tutor adeguatamente formati al ruolo con il compito di introdurre e accompagnare queste persone all’interno di una esperienza lavorativa. Capofila dell’iniziativa per conto della diocesi è l’Opera Santa Rita, l’ente che sul territorio accoglie il maggior numero di richiedenti asilo. Vista la lunga esperienza in questo campo sarà il Santa Rita a curare la formazione, della durata di 30 ore, di quindici tutor che dovranno seguire quindici migranti. Poi sarà la Caritas diocesana a individuare all’interno delle parrocchie, con l’aiuto dei sacerdoti, le persone adatte a diventare operatori del progetto A.pr.i. e poi a trovare le realtà lavorative disponibili a impiegare il richiedente asilo secondo le sue capacità e competenze. In questo sono coinvolti a varie titolo tutti gli uffici diocesani.

 

 

 

«Impegnarsi per promuovere la piena umanità dei migranti è uno dei compiti della Chiesa – afferma il vescovo Franco Agostinelli nel presentare il progetto –, dobbiamo essere consapevoli che la società sarà sempre più multietnica, multireligiosa e multiculturale e la nostra Prato ne è un chiaro esempio. Dobbiamo per questo impegnarci a costruire relazioni per superare la paura della diversità e favorire l’integrazione». Secondo il presidente del Santa Rita Roberto Macrì questo progetto è «un gioco di squadra che ha come finalità quella di dare un metodo unico all’accoglienza, volta alla promozione, come ci chiede il Papa». «Queste persone quando arrivano devono ricominciare da zero la loro vita ma molti di loro hanno delle competenze da spendere o sono disponibili a imparare un mestiere – dice la direttrice Idalia Venco – noi vogliamo dare loro la possibilità di apprendere e mettersi in gioco».
Oltre ai percorsi formativi il progetto prevede anche momenti di socializzazione e di confronto organizzati dagli uffici diocesani, come la veglia missionaria, in programma il 19 ottobre, e la festa dei popoli che si terrà domenica 21 ottobre.

 

Come funziona. Il primo passo è quello di individuare una quindicina di persone, giovani o adulte, impegnate in parrocchia o nell’associazionismo, uomini e donne volenterosi che hanno del tempo da dedicare al servizio del prossimo. Questo gruppetto farà un corso di 30 ore curato dal Santa Rita dove si forniranno nozioni sui diritti del lavoro, aspetti sanitari e legati all’integrazione. A ogni partecipante è previsto un rimborso spese di 500 euro lordi. Poi si sceglieranno quindici richiedenti asilo, ai quali i tutor chiederanno sogni e aspirazioni tenendo conto delle capacità e delle esperienze passate. A quel punto ci sono gli inserimenti in aziende ma anche nelle parrocchie, luoghi dove poter svolgere un tirocinio lavorativo.
Il progetto è biennale, il prossimo anno ci sarà un nuovo corso di formazione per altre quindici persone, e ha ottenuto un finanziamento di 72mila euro dalla Cei. Per informazioni: progettoapri@operasantarita.it; 0574-21245.

«In cammino x mille strade». Tutte le iniziative a Prato verso il Sinodo dei giovani

I ragazzi e le ragazze di Prato si mettono in cammino verso il Sinodo dei giovani indetto da papa Francesco nel mese di ottobre. Per loro la Diocesi ha promosso momenti di incontro e di formazione, spettacoli teatrali e musicali e un pellegrinaggio a piedi fino a Roma in piazza San Pietro ad agosto in occasione del raduno giovanile organizzato dalla Chiesa italiana.

 

Gli eventi pratesi sono messi in campo grazie a un gruppo di lavoro formato da Pastorale giovanile, Caritas, Azione Cattolica, Agesci e dall’oratorio cittadino di Sant’Anna. Dalle loro idee e proposte è nato un ricco calendario di iniziative patrocinato dal Comune di Prato.
«Il nostro intento non è solo quello di incontrare i giovani della nostra città – spiega il vescovo Franco Agostinelli – vogliamo fare di più, vogliamo metterci in ascolto dei loro bisogni, dei loro dubbi, delle loro attese e delle loro speranze. Questo ci chiede di fare il Santo Padre Francesco». Proprio perché il fitto programma si rivolge a tutti i ragazzi e le ragazze di Prato, non solo quelli che frequentano le parrocchie, il progetto vede la collaborazione attiva del Comune. «Diamo volentieri una mano per la buona riuscita di questi appuntamenti – afferma Simone Mangani, assessore alla cultura – e siamo convinti che il coinvolgimento delle giovani generazioni e l’ascolto della loro voce sia sempre un fatto positivo. Questo tipo di iniziative ci trovano sensibili e disponibili».

 

 

 

 

Il calendario con tutte le iniziative è stato presentato mercoledì 21 marzo sul «Busse», l’autobus bar-caffetteria in stile inglese a due piani parcheggiato davanti alla Biblioteca Lazzerini. Insieme al vescovo Agostinelli e all’assessore Mangani c’erano padre Matteo Pedrini, il responsabile dell’oratorio di Sant’Anna Corrado Caiano e Massimiliano Lotti della Caritas diocesana.

 
Ecco gli eventi in programma
Tre sono gli appuntamenti di richiamo tra i tanti proposti nel calendario promosso dalla Diocesi, intitolato: «Verso il Sinodo 2018. Giovani di Prato in cammino X mille strade»: martedì 17 aprile ci sarà il monologo di Giacomo Poretti, noto attore componente del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo; lunedì 14 maggio ci sarà una serata di preghiera in centro storico con ritrovo in piazza del Comune e venerdì 25 maggio è in programma il concerto della rock band The Sun. Poi ci sono tutta una serie di eventi di formazione, preghiera e possibilità di servizio.

 
La Via Crucis in centro storico. Si comincia con un classico appuntamento del periodo prepasquale. Venerdì 23 marzo ci sarà la via Crucis dei giovani in piazza Santa Maria delle Carceri alle ore 21. Le ultime stazioni si svolgeranno all’interno del Castello dell’Imperatore. Guiderà le riflessioni don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale vocazionale. Il giovane sacerdote appartiene alla Diocesi di Como, dove è stato collaboratore parrocchiale e direttore del Centro diocesano vocazioni.

 

 

 

Giacomo Poretti, monologo sull’anima. Il noto attore di cinema e tv Giacomo Poretti ha scritto un monologo dedicato al rapporto tra l’uomo e la sua anima e verrà ad interpretarlo a Prato. Martedì 17 aprile, alle 21 al teatro Politeama, andrà in scena «Fare un’anima», spettacolo che raccoglie divagazioni e provocazioni dal contenuto profondo anche se espresse in modo leggero e divertente, secondo lo stile del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo. La serata, a ingresso libero, è pensata per i giovani e al termine dell’esibizione ci sarà spazio per un momento di dialogo tra Giacomo, il Vescovo e i ragazzi presenti.

 

Come ritirare i biglietti

I biglietti sono gratuiti e riservati ai giovani. Tutti gli interessati possono ritirarli presso la biglietteria del teatro Politeama oppure all’oratorio di Sant’Anna (viale Piave, 18) in orario pomeridiano.

 

 

 

The Sun in concerto. Nei primi anni duemila hanno vissuto un momento di grande successo internazionale. Poi il gruppo si accorge che la notorietà, ma soprattutto gli eccessi gli stavano facendo perdere la strada. Una circostanza normale nel panorama musicale. Allora riscoprono la fede e la bellezza di essere cristiani. Da quel momento nuove tematiche entrano nelle loro canzoni e il successo continua. Venerdì 25 maggio i The Sun saranno al Politeama per un concerto. Si attende il tutto esaurito.

L’ingresso è gratuito per partecipare basta prenotarsi online a questo indirizzo oppure rivolgersi in parrocchia.

 

 

 

La campagna #velodicoio. Qual è il tuo rapporto con la fede? Ti senti responsabile della città che abiti? Cosa sei disposto a fare per realizzare il tuo sogno? Sono le domande rivolte ad alcuni giovani nel video realizzato per lanciare anche a Prato la campagna #velodicoio, promossa dalla Chiesa italiana per raccogliere i sogni e le attese dei ragazzi in vista del Sinodo di ottobre. Una volontà di ascolto che anche la Diocesi ha deciso di intraprendere attraverso alcune iniziative che saranno proposte nei prossimi mesi. Un anno fa il Vescovo decise di sbarcare su Facebook con una propria pagina per dar modo ai giovani della città di avere un canale diretto con lui anche attraverso i social media.
Il video, realizzato alla Biblioteca Lazzerini, uno dei luoghi cittadini più frequentati dai ragazzi è visibile sul sito web della Diocesi. Ma, come detto, l’invito per i giovani dai 16 ai 29 anni è quello di compilare il questionario online sul sito velodicoio.it. Non si tratta di un semplice sondaggio fatto di cifre e statistiche, ma di uno strumento di ascolto di bisogni, aspettative e paure, grazie al quale i ragazzi possono esprimersi nella massima riservatezza.

 

 

 

Il pellegrinaggio a Roma da papa Francesco. L’11 e il 12 agosto tutti i ragazzi e le ragazze delle diocesi italiane saranno prima al Circo Massimo e poi in piazza San Pietro per incontrare il Papa e vivere assieme a lui una grande veglia di preghiera per il Sinodo. La proposta è quella di partire dal comune di Monterotondo, a circa 25 km dal centro di Roma, fare una sosta con pernottamento nel quartiere di Monte Sacro, per poi spostarsi nel centro della città. I giorni vanno dall’8 al 12 agosto. La prima tappa prevede l’incontro con mons. Ernesto Mandara, vescovo della diocesi Sabina – Poggio Mirteto. A Monte Sacro i giovani pratesi saranno ospiti della parrocchia di San Ponziano e poi il giorno dopo, il 10 agosto, è previsto l’arrivo nella parrocchia di Gesù Divino Lavoratore. La sera dell’11 ci sarà il grande raduno al Circo Massimo, con la veglia e uno spettacolo che già si preannuncia ricco di ospiti conosciuti al grande pubblico. La mattina del 12 appuntamento in piazza San Pietro per la messa presieduta da papa Francesco.
Al pellegrinaggio pratese possono partecipare tutti i giovani di Prato interessati. La volontà di partecipare può essere espressa nella propria parrocchia, rivolgendosi agli animatori dei singoli gruppi giovanili oppure inviare una email a pratogiovani@gmail.com.

 

Scarica il programma in pdf

 

Merenda all’Emporio per la Giornata internazionale dei bambini

Ogni giorno il calendario ci ricorda che nel mondo si festeggia qualcuno o qualcosa a livello internazionale. Forse non tutti sanno che il primo giugno è la festa dei bambini. La ricorrenza verrà celebrata dalla Caritas diocesana nel giardino dell’Emporio della Solidarietà in via del Seminario con La Merenda del Cuore. L’appuntamento è dalle 17 alle 19. In primo luogo saranno presenti i figli degli utenti del servizio, ma la volontà degli organizzatori è quella di allargare l’invito a tutte le famiglie con bambini.

 
Il pomeriggio di festa prevede la merenda, giochi e balli. Per l’occasione ci sarà una lotteria con in palio giochi e sorprese. Ad animare la festa ci saranno operatori, i ragazzi del servizio civile Caritas e gli scout. L’accoglienza dei più piccoli all’Emporio è importante, negli spazi di via del Seminario, fin da quando si è trasferito il servizio nel 2011, è prevista una zona a misura di bambino.

 

 

I dati del dossier Caritas/Migrantes presentati a Prato

Si intitola la «Cultura dell’incontro» ed è la presentazione dei dati contenuti nel dossier Caritas/Migrantes, il rapporto statistico annuale sullo stato dell’immigrazione in Italia.

 

Il documento verrà discusso anche a Prato domani, sabato 15 ottobre, alle 10, presso la Biblioteca Lazzerini. Dopo i saluti iniziali del vescovo Agostinelli e del sindaco Biffoni, è previsto l’intervento di Oliviero Forti, dell’ufficio immigrazione di Caritas italiana.
A seguire Maurizio Ambrosini, dell’Università di Milano, dipartimento di Studi sociali e politici, discute de «L’immigrazione oltre Lampedusa: i profili inattesi di un fenomeno dai molti volti». Poi ci sarà spazio per le domande e le osservazioni del pubblico presente. Modera Francesco Paletti, ricercatore e curatore del capitolo Toscana del dossier.

Con la Festa dei Popoli inizia l’«Ottobre Missionario». Tutte le iniziative

Sul palco ci saranno canzoni e danze provenienti da tutto il mondo. Si alterneranno ballerine dello Sri Lanka ed egiziane, cantanti cinesi e marocchini. Un gruppo di richiedenti asilo ospiti in città farà ascoltare dei brani reggae e rap. Non solo, ci sarà anche l’energia della Rut Band e una sfilata di moda curata da Noè Maggini, stilista di origine sinti che vive al campo nomadi di Prato, chiamato a presentare la sua nuova collezione.
Non poteva che chiamarsi «Mille volti, una sola città», l’edizione 2016 della Festa dei Popoli, la manifestazione promossa quest’anno da Caritas, Migrantes e Centro missionario. Le tre realtà diocesane si sono messe insieme per promuovere una «cultura dell’incontro» e una conoscenza reciproca a partire dalle diverse realtà che ogni giorno convivono in una città multietnica e multiculturale come Prato.

 

L’appuntamento, aperto a tutta la città, è per domenica 2 ottobre. Secondo questo programma: alle 10 celebrazione della messa internazionale presieduta dal vescovo Franco Agostinelli in San Domenico. Partecipano le comunità cattoliche straniere di Prato, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere in lingua. Alle 13 c’è il pranzo comunitario in Sant’Anna. Mentre dalle 9 alle 18, in piazza Duomo i gruppi e le associazioni missionarie di Prato allestiranno degli stand con vendita di artigianato proveniente da tutto il mondo. Ci sarà anche la mostra fotografica con immagini dedicate all’impegno missionario dei pratesi. Nel pomeriggio, dopo le 15, spazio alla musica in piazza Duomo. In caso di pioggia lo spettacolo si terrà nel teatro del Convitto Cicognini.

 

I colori e le musiche della Festa dei Popoli daranno il via alle iniziative dell’«Ottobre Missionario 2016». Gli altri appuntamenti sono in programma giovedì 15 ottobre alle 10 nella sala conferenze della Biblioteca Lazzerini, con la presentazione del dossier Caritas/Migrantes. Dopo i saluti di monsignor Agostinelli, interverranno Oliviero Forti dell’ufficio immigrazione di Caritas Italiana e Maurizio Ambrosini dell’Università di Milano, con una relazione su «L’immigrazione oltre Lampedusa: i profili inattesi di un fenomeno dai molti volti». Modera l’incontro Francesco Paletti, ricercatore e curatore del capitolo Toscana del dossier. In evidenza i dati sul fenomeno dell’immigrazione riguardanti Prato e il suo territorio.
Infine, giovedì 20 ottobre, ci sarà la veglia di preghiera missionaria alle ore 21,15 nella chiesa di Galcetello.

Quaresima di Carità, quest’anno la raccolta servirà a sostenere la nascente «Casa Agar» per donne senzatetto

Agar è la schiava egizia che, ripudiata da Abramo e rimasta sola, viene salvata dalla bontà di Dio. A questo riferimento biblico si deve il nome del nuovo progetto della Caritas diocesana di Prato, un asilo notturno pensato per le donne senza fissa dimora bisognose di un alloggio temporaneo. Si chiamerà «Casa Agar» e sarà aperta a Tobbiana grazie alla generosità della parrocchia guidata da don Alessandro Magherini che ha messo a disposizione la struttura.
Per realizzarla ci vogliono più di 100mila euro, una cifra consistente ma necessaria per ristrutturare e trasformare un vecchio immobile in una casa che possa accogliere fino a sette donne, anche con bambini. La Diocesi si sta mobilitando per raggiungere la cifra: questo fine settimana, sabato 19 e domenica 20 marzo, in tutte le chiese pratesi, le offerte raccolte nel corso delle messe saranno devolute al progetto. È la tradizionale «Quaresima di Carità», l’appuntamento annuale dedicato al sostegno di progetti solidali. Anche l’ultima raccolta del periodo d’Avvento, che ha fruttato 25mila euro, è stata devoluta per «Casa Agar».

Come è nata l’idea. «Durante una riunione con i sacerdoti la direttrice della Caritas, Idalia Venco, chiese se, per questo tipo di servizio, qualche parrocchia avrebbe potuto mettere a disposizione un immobile, anche da ristrutturare; – racconta don Alessandro Magherini – io mi proposi subito». A Tobbiana nel settembre del 1946 nacque una struttura chiamata «Casa nostra» in via per Casale. Fu fatta costruire da otto tobbianesi appartenenti alla sezione locale della Democrazia Cristiana, per offrire al popolo un luogo di aggregazione. «Come c’era la Casa del Popolo per i comunisti, i democristiani decisero di dar vita a un proprio circolo», racconta Mario Tofani, memoria storia del paese e ultimo segretario della Dc di Tobbiana. Poi con la fine della «Balena Bianca» l’immobile fu dato in affitto a un dentista e poi, dopo il trasferimento di quest’ultimo, rimase chiuso per oltre dieci anni. Da poco meno di un anno la proprietà è della parrocchia, perché gli eredi dei fondatori di «Casa nostra» hanno deciso di donarla alla Chiesa restituendola alla vocazione originaria: un ambiente aperto ai bisogni delle persone. «Abbiamo quindi pensato che potesse essere adatta a questo nuovo scopo», sottolinea don Alessandro.

renzo benesperi_idalia venco_alessandro magherini_mario tofani

Il fenomeno delle donne senza dimora, purtroppo, sta aumentando in città, dove invece esiste, ormai da molti anni, un dormitorio maschile aperto e gestito dall’associazione Giorgio La Pira, in via del Carmine. «Una struttura analoga non c’era, – aggiunge Idalia Venco – anche perché fino a poco tempo fa non ce ne era bisogno, le donne che ci chiedevano un aiuto venivano inviate a Firenze dalle suore di Madre Teresa oppure alla parrocchia di Maliseti, dove don Santino Brunetti ha messo a disposizione una stanza per l’accoglienza». Ma, come detto, le richieste sono aumentate e così è nata una nuova emergenza. Chi sono le donne che chiedono un tetto dove dormire? «Ci sono tante situazioni, – spiega la Direttrice Caritas – ci sono le badanti che si ritrovano senza un lavoro e non hanno un posto dove andare in attesa di ritrovare un nuovo anziano di cui prendersi cura, ci sono le donne sole sfrattate, oppure quelle che devono abbandonare la propria casa per problemi di relazione. E poi ci sono anche le senzatetto che passano dalla città e che altrimenti dormirebbero in posti non sicuri come la stazione». Per loro nascerà a settembre «Casa Agar».

casa agar

Come sarà la struttura. Ci saranno sette letti, una cucina e dei bagni. Aprirà alle 18 e chiuderà alle 9 della mattina dopo. Il suo scopo dunque è quello di essere un rifugio notturno, un luogo dove mangiare, lavare i panni, fare una doccia e dormire in sicurezza e tranquillità. Si potrà usufruire del servizio per un mese, poi si dovrà lasciare spazio ad altre persone. Le segnalazioni potranno essere fatte alla Caritas diocesana e alla parrocchia di Tobbiana da parte dei centri di ascolto diffusi sul territorio, dai servizi sociali del Comune e da associazioni solidali e di carità. I primi tempi la gestione sarà in mano alla Caritas, ma l’intento è quello di affidare gradualmente la cura della struttura alla parrocchia di Tobbiana.