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Il calendario pastorale e il progetto per l’anno 2022-2023

Pubblicati sul nostro sito due importanti documenti per il nuovo anno pastorale.

 

Il primo è la stesura definitiva del progetto pastorale per l’anno 2022-2023 scritta dal vescovo Giovanni, intitolato: «La sinodalità vicariale». Si tratta di «una proposta trasversale per clero, laici, giovani, consiglio vicariale – scrive mons. Nerbini –; da più parti si è insistito sul valore delle ‘esperienze’ come ‘vettore’ per comunicare all’interno delle nostre comunità e anche con coloro che ne sono lontani o hanno perso i contatti». Nella introduzione si sottolinea inoltre la necessità di proseguire «il cammino sinodale caratterizzato dall’ascolto accogliente e dal camminare insieme».

 

Qui sotto si trova inoltre il Calendario pastorale contenente i vari appuntamenti diocesani in programma durante il corso dell’anno e le varie giornate di raccolta offerte nelle chiese promosse a livello locale e nazionale.

 

 

Il calendario pastorale per l’anno 2022-2023

Il vescovo Giovanni conferisce il mandato ai catechisti

L’anno di catechismo sta per iniziare in tutte le parrocchie di Prato e come da tradizione sarà inaugurato a livello diocesano con il mandato del vescovo Giovanni Nerbini a tutti i catechisti della diocesi. L’appuntamento è in programma sabato primo ottobre alle ore 10 nella chiesa parrocchiale dei Santi Martiri al Cilianuzzo.

Sarà una mattinata di preghiera e riflessione alla quale parteciperà come ospite il priore della Comunità di Bose fratel Sabino Chialà, invitato per parlare di «Annunciare la gioia dell’amore». Dopo questo momento i catechisti manifesteranno la volontà di impegnarsi per l’accompagnamento dei ragazzi e dei bambini ai Sacramenti e il vescovo Giovanni conferirà loro il mandato.

«Sarà un importante momento di ripartenza – dice don Carlo Geraci, direttore dell’ufficio catechistico diocesano -, quest’anno avremo regole diverse e più attenuate che favoriranno il nostro stare insieme. All’evento di sabato mattina sono invitati a partecipare tutti i catechisti ed anche i parroci».

Prima fidanzati, poi sposi, accompagnati dalla comunità

Dare continuità al percorso di preparazione al matrimonio e accompagnare le giovani coppie di sposi anche nei primi anni di vita coniugale. È questo l’obiettivo principale di «Sposi che si incontrano e camminano insieme», un percorso promosso da un’equipe nata in seno alla Pastorale della Famiglia della Diocesi di Prato, guidata da don Helmut Szeliga, Cristina Pacini e Paolo Bandini. Il primo appuntamento è per lunedì 26 settembre alle ore 21,15 presso la chiesa di San Giusto in Piazzanese (via della Rimembranza 8). Gli incontri sono aperti a tutte le coppie di sposi, per chi ha figli c’è la possibilità di attrezzare un servizio di baby sitting.

 

«La preparazione al matrimonio delle coppie è ormai un dato quasi condiviso da tutti, ma non basta – spiega Cristina Pacini -. Spesso capita che il percorso “non sia sufficiente” e che i giovani sposi necessitino ancora di essere accompagnati. Abbiamo quindi pensato a un ciclo d’incontri mensili per proseguire la preparazione anche dopo il matrimonio e accompagnare quindi gli sposi anche dopo il sacramento». Da qui si è costituita una piccola equipe che curerà questo percorso, composta da Cristina Pacini e Paolo Bandini, Lisa e Giancarlo Miraldi e Antonella Guasti.

 

Il punto di partenza dell’operare del gruppo è suggerito dal sesto capitolo di Amoris Laetitia, dentro il quale Papa Francesco propone alcune prospettive pastorali: «Bisogna aiutare a comprendere che il sacramento non è solo un momento che poi entra a far parte del passato e dei ricordi, perché esercita la sua influenza su tutta la vita matrimoniale, in modo permanente» (AL 215).

 

Partendo da queste parole, l’equipe intende incontrare le coppie di giovani sposi e affrontare e raccogliere con loro alcune sfide: non abbandonare le coppie che si sono presentate al matrimonio; comunicare l’idea del cammino; far sperimentare la bellezza e la gioia di essere inseriti in una comunità; aiutare a tenere accesa la luce della fede; creare e custodire relazioni autentiche.

 

Per info e iscrizioni, inviare una mail a cristinapacini7@gmail.com; chiamare Antonella al 333 4635808; Cristina e Paolo al 335 8290934 o Lisa e Giancarlo al numero 349 3094232.

 

 

L’arte del fidanzamento, ciclo di incontri a Vergaio

Il gruppo Missione Tenerezza, della diocesi di Prato, organizza un percorso per accompagnare i fidanzati ad approfondire la conoscenza reciproca, a vivere la «tenerezza» come fondamento della  vita di coppia, a costruire e far maturare in modo profondo il loro rapporto d’amore, alla luce dell’amore totale che ci ha donato Cristo.

 

Questi  incontri sono rivolti alle coppie che desiderano far crescere e vogliono verificare il loro cammino.

Per informazioni ed iscrizioni, inviare una mail (con recapito telefonico) a: fidanzatiincamminoprato@gmail.com

Gli incontri si tengono ogni 15 giorni presso il centro pastorale della parrocchia di Vergaio (via di Vergaio, 14 Prato).

 

«Lo guardò e lo amò», riprende il cammino vocazionale per giovani

Riprendono  gli appuntamenti del cammino vocazionale proposto dal Centro diocesano guidato da don Alessandro Magherini. Il tema del percorso è «Lo guardò e lo amò» ed è rivolto a giovani dai 18 ai 35 anni disponibili ad approfondire la conoscenza di se stessi e il rapporto con Dio in modo da poter costruire una vita in pienezza. «Questo cammino può interessare ragazzi e ragazze con una fede già abbastanza vivace – spiega don Alessandro Magherini – e che desiderano crescere in modo ulteriore nel loro rapporto con Dio e nella loro vita cristiana, e quindi sono disposti a porsi la domanda su che cosa il Signore voglia proporre loro per seguirlo e spendere con Lui la loro vita. Si tratta perciò di aiutare a capire la propria personale vocazione, cioè la propria autentica identità, e quindi la propria missione nella Chiesa e nel mondo». Don Magherini precisa che il percorso non è indirizzato esclusivamente verso una vocazione religiosa, ma «ha uno sguardo aperto a 360 gradi, disponibile a una scelta cristiana di qualsiasi tipo».

 

 

Vivere un cammino vocazionale di questo tipo in un normale gruppo giovanile parrocchiale o associativo non è sempre agevole, per questo motivo la Diocesi offre ai giovani interessati un possibile aiuto per camminare verso questi obiettivi «vocazionali». «I ragazzi che vorranno provare ad aderire a questa proposta ovviamente porteranno avanti ancora il loro cammino di gruppo e gli impegni di servizio assunti in parrocchia o altrove», dice ancora don Alessandro, che aggiunge: «Se i sacerdoti o gli animatori dei vari gruppi conoscono ragazzi o ragazze che potrebbero essere interessati a questo percorso, vi chiediamo di far loro presente questa possibilità».

 

 

«Lo guardò e lo amò» inizia venerdì 28 gennaio alle ore 21, e si svolge negli ambienti del Seminario, che offrono la possibilità di un clima calmo e tranquillo. Per informazioni: don Alessandro (338-8909382), suor Isabella (333-6154837), Paolo e Stefania (335-6338832).

 

N.B. per motivi legati alla situazione pandemica è stato deciso di annullare l’incontro del 16 gennaio e di cominciare direttamente dal secondo incontro in programma: il 28 gennaio.

 

 

 

Settimana teologica: quattro incontri sul Battesimo

Sarà monsignor Erio Castellucci a chiudere la Settimana teologica diocesana sul tema del battesimo come «sorgente e fondamento della vita cristiana». L’arcivescovo di Modena – Nonantola, vescovo di Carpi e vice presidente della Cei è stato invitato a parlare da monsignor Basilio Petrà, curatore dell’iniziativa, per approfondire la centralità del battesimo e la sua attualità permanente. Sarà anche l’occasione per parlare del cammino sinodale della Chiesa perché monsignor Castellucci è consultore della Segreteria del Sinodo ed è uno dei vescovi più impegnati su questo fronte. «Quella che abbiamo organizzato sarà una Settimana teologica diversa dalle altre – spiega mons. Petrà – perché è stata pensata in particolare per i laici impegnati. La tematica del battesimo come sorgente della nostra vita è uno dei punti che caratterizzano il piano pastorale del vescovo Giovanni».

 

Ecco il calendario con tutti gli appuntamenti che si svolono al mattino nell’antico refettorio di San Domenico con inizio alle 9,30, tranne l’incontro con mons. Castellucci che sarà alle 21 nella chiesa di San Domenico.

 

Lunedì 10 gennaio, al mattino: Il battesimo nel Nuovo Testamento. Relatrice: dottoressa Angela Tonini, Docente della Scuola Diocesana di Teologia (Prato).

Martedì 11 gennaio, al mattino: Il battesimo nella storia della Chiesa e della liturgia. Relatore: don Luigi Girardi, Preside dell’Istituto di Teologia Pastorale Santa Giustina (Padova).

Mercoledì 12 gennaio, al mattino: La liturgia battesimale odierna: riflessioni teologico-pastorali. Relatore: don Paolo Tomatis, docente di Liturgia e Sacramentaria fondamentale alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione di Torino.

Mercoledì 12 gennaio, alla sera: Siamo stati generati ad una vita nuova. Relatore: mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena – Nonantola, Vescovo di Carpi, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Catechesi del vescovo Giovanni ai ragazzi del catechismo. Appuntamento in San Domenico

Torna la catechesi d’Avvento del vescovo Giovanni ai ragazzi del catechismo e ai loro genitori. Dopo lo stop dello scorso anno dovuto alla pandemia, l’Ufficio catechistico ha organizzato il tradizionale incontro in preparazione al Natale per tutti i bambini e le bambine delle parrocchie. L’appuntamento è per sabato 4 dicembre alle ore 10 nella chiesa di San Domenico, una delle più grandi della Diocesi, capace di contenere nel rispetto delle norme sulla sicurezza il maggior numero di persone. Al termine della catechesi ci sarà la benedizione dei Bambinelli da sistemare nel presepe.

 

Nel 2020 il vescovo Giovanni parlò a una rappresentanza dei ragazzi del catechismo e l’incontro fu trasmesso in diretta tv e in streaming dalla cattedrale. Era appena passato il picco della «seconda ondata» e le restrizioni in vigore erano molte. «Oggi ci sentiamo di poter tornare a incontrarci, naturalmente nel rispetto delle norme in vigore – dice don Carlo Geraci, direttore dell’Ufficio catechistico –; anche negli anni passati questo appuntamento è sempre stato molto sentito e partecipato».

 

Intanto sul nostro sito è possibile scaricare il sussidio per vivere l’Avvento in parrocchia, ma anche in famiglia. La proposta è quella di narrare, ascoltare e donare. «Si invitano i genitori a ritagliarsi dei momenti di riflessione e condivisione da passare in famiglia», conclude don Geraci.

Torna il catechismo. Il primo invito: facciamolo in presenza

Con l’avvio del nuovo anno pastorale riprende anche il catechismo. L’invito è a tenere le lezioni in presenza, attenendosi scrupolosamente all’apposito protocollo di sicurezza, ma ogni parrocchia potrà valutare altre modalità.

 

Sabato 25 settembre alle ore 9,30 in San Domenico il vescovo Giovanni Nerbini conferirà il mandato ai catechisti.
Anche quest’anno l’ufficio catechistico diocesano, in accordo col Vescovo e col supporto della Curia, ha adottato lo stesso protocollo di sicurezza dello scorso anno per lo svolgimento delle lezioni con bambini e ragazzi. Protocollo che resterà in vigore fino al 31 dicembre, termine di cessazione dello stato di emergenza. L’icona scelta ha come slogan la scritta Un cammino ricco di esperienze… di Dio.

 

 

Come previsto dal protocollo, le famiglie devono sottoscrivere un Patto di Corresponsabilità con la parrocchia per il rispetto delle regole ai fini del contrasto della diffusione del virus. Capitolo a parte sul Green Pass. I vescovi italiani chiamano tutti alla responsabilità e alla prudenza. Anche se, come si legge nel protocollo, la normativa civile attuale non prevede l’obbligo vaccinale né richiede la certificazione verde per partecipare alle celebrazioni, processioni e attività pastorali in senso stretto, l’appello a vaccinarsi è una priorità della Chiesa. I luoghi della catechesi dovranno essere idonei per garantire il distanziamento interpersonale di sicurezza; fondamentali poi saranno l’igienizzazione delle mani, così come quella dei locali. Ogni parrocchia dovrà avere dei registri per segnare le presenze dei ragazzi, degli operatori della catechesi e degli eventuali visitatori. È vietato l’accesso a coloro che presentano sintomi influenzali, difficoltà respiratorie, temperatura corporea superiore a 37,5° C. All’ingresso dei locali non sarà rilevata la temperatura corporea ai ragazzi e agli operatori della catechesi. Il rispetto di queste norme rimane nella responsabilità dei genitori dei ragazzi o di chi ne ha la potestà genitoriale e degli operatori della catechesi. È inoltre obbligatorio indossare sempre la mascherina (sono esentati i bambini che sono ancora nel sesto anno di età). La mascherina non sarà obbligatoria al chiuso se il gruppo dei partecipanti e i catechisti hanno tutti il certificato verde Covid-19. All’aperto non c’è obbligo di indossare la mascherina, sarà necessario farlo in caso di mancanza del distanziamento di sicurezza.

 

Il protocollo di sicurezza e tutti i documenti necessari per l’attivazione del catechismo sono scaricabili qui sotto.

 

 

Il protocollo per l’anno catechistico 2021-2022

 

Qui la lettera del Vescovo ai catechisti

 

Qui il materiale per il catechismo 2021-2022 (protocollo, modulo iscrizioni, cartellonistica…)

«Noi ci siamo». La Chiesa di Prato in dialogo con le persone omosessuali

«Noi ci siamo». Con questa semplice comunicazione la Diocesi di Prato intende offrire accoglienza e ascolto alle persone omosessuali che desiderano avere un dialogo e un confronto con la Chiesa. Questo servizio di accompagnamento pastorale era già stato annunciato nei mesi scorsi, il vescovo Giovanni Nerbini fin dal suo arrivo a Prato, nel settembre di due anni fa, aveva anticipato l’intenzione di dar vita a una iniziativa dedicata a fede e omosessualità. «Prima a queste persone si diceva: “Mi spiace, la Chiesa dice questo”. Invece credo che, prima di rispondere così, occorra dire: “Dio ti vuole bene, non sei un biscotto bruciato, perché per il Signore tutti i biscotti sono buoni”», disse monsignor Nerbini parlando durante il suo primo convegno pastorale da Vescovo.

 

Del servizio, possiamo chiamarlo così, simile a quelli promossi nei vari ambiti della pastorale, si occuperà monsignor Basilio Petrà, sacerdote diocesano, preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale e tra i massimi esperti di teologia morale. «È da molto tempo che la Diocesi di Prato aveva in mente di fare qualcosa del genere – spiega monsignor Petrà – e l’impulso decisivo è stato Amoris Laetitia di papa Francesco dove è scritto che “ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione”». La Chiesa pratese dunque si inserisce in questa direzione: «quella di accompagnare le persone omosessuali perché possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita», sottolinea mons. Petrà.

 

Chi può rivolgersi al servizio. «Chiunque desidera mettersi in contatto con me per condividere pensieri, per chiarire il rapporto tra la fede e la propria condizione, o semplicemente per parlare del proprio modo di vivere la fede, può scrivere una email e così potremo iniziare un rapporto di conoscenza reciproca», dice mons. Petrà.
L’indirizzo email è noicisiamo@diocesiprato.it, un canale di comunicazione gestito direttamente dal sacerdote incaricato del servizio. L’idea del Vescovo è anche quella di aprire questo luogo di ascolto e accoglienza anche ai genitori con figli omosessuali e a chiunque desidera avere un colloquio o uno scambio con i rappresentanti della Chiesa per conoscere e approfondire la condizione omosessuale.

 

 

Benedizione delle famiglie, il Vescovo scrive ai parroci: «Facciamola con modalità di emergenza»

«Studiamo la possibilità di effettuare la benedizione nelle famiglie con modalità di emergenza». È l’invito che il vescovo di Prato Giovanni Nerbini fa ai sacerdoti della diocesi.

Tradizionalmente in questo periodo dell’anno, particolarmente in Quaresima, i parroci sono impegnati nella visita nelle case per compiere la benedizione delle famiglie, un gesto molto atteso dai fedeli perché rinnova il legame tra il pastore e la sua comunità.

In una nota la Conferenza episcopale toscana ha evidenziato che questo gesto pastorale «non potrà essere compiuto quest’anno, in questi mesi, nella consueta modalità di visita nelle case». Ma allo stesso tempo i vescovi della Toscana hanno auspicato «modalità nuove che ne permettano l’attuazione in forma comunitaria che salvaguardi il distanziamento». Per questo il vescovo Nerbini ha rilanciato tra i sacerdoti pratesi tale richiesta in modo da non cancellare del tutto la tradizione. «Per esempio – ha scritto il Presule in una lettera inviata al clero – il sacerdote potrebbe fermarsi immediatamente fuori dalla porta di casa con le persone presenti che ritrovano all’ingresso». Oppure una possibilità potrebbe essere quella di «ipotizzare un periodo immediatamente successivo alla Pasqua» per lo svolgimento delle benedizioni.

Nei recenti incontri tenuti con i sacerdoti a livello vicariale il Vescovo ha potuto raccogliere il disagio di molti parroci per «la mancanza di questo momento qualificante della vita pastorale delle nostre comunità», da qui la richiesta indirizzata al clero di provare a vivere la benedizione delle famiglie nel rispetto delle norme anticontagio.