Archivi categoria: In evidenza

In cattedrale il concerto della Cappella Musicale Lauretana di Roma

La Cappella Musicale Lauretana sarà a Prato per eseguire un concerto in cattedrale. L’appuntamento è per giovedì 6 luglio alle ore 21 a ingresso libero.

 

L’iniziativa è promossa in occasione dei dieci anni dalla morte del cardinale Domenico Bartolucci dalla Fondazione che porta il nome del porporato. Nato a Borgo San Lorenzo nel 1917, Bartolucci è stato creato cardinale a 93 anni da papa Benedetto XVI per il generoso ed esemplare servizio alla Chiesa nel campo della promozione e diffusione della musica sacra. Direttore della Cappella Musicale Pontificia «Sistina» per oltre 40 anni, è stato un prolifico compositore e uno dei massimi interpreti della tradizione polifonica della scuola romana.

 

Il concerto del 6 luglio – l’ultimo di una serie eseguiti in Toscana nei giorni precedenti – è organizzato dalla Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci con l’obiettivo di diffondere la musica sacra e promuovere l’opera dello stesso maestro e cardinale Bartolucci. La Cappella Musicale Lauretana è stata diretta per molti anni dal Cardinale ed è costituita da professionisti ma anche da bambini come pueri cantores della Sistina, svolge tutto l’anno servizio liturgico nel santuario romano di San Salvatore in Lauro ed è spesso invitata ad esibirsi in Italia e all’estero.

 

Nel programma musicale del concerto a Prato saranno eseguiti brani di Giovanni Pierluigi da Palestrina, lo spagnolo Tomas Luis de Victoria, il fiammingo Orlando di Lasso, Lorenzo Perosi e infine Domenico Bartolucci. L’evento ha il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Prato ed è promosso in collaborazione con la Diocesi di Prato.

Il bilancio della Fondazione Caritas: Partire dall’ascolto per una cura integrale della persona

Ogni servizio, ogni opera messa in campo dalla Fondazione Solidarietà Caritas onlus di Prato nascono come risposta a un bisogno di chi quotidianamente si affaccia ai centri d’ascolto in via del Seminario. Alla base di tutto c’è proprio l’ascolto, poi vengono l’accompagnamento e l’aiuto concreto.

Nel 2022 sono state 1221 le famiglie seguite dagli operatori, per un totale di 3000 persone sostenute attraverso l’erogazione di un contributo in denaro – oltre 57mila euro per il pagamento di utenze, farmaci, visite mediche, ma anche abbonamenti dell’autobus – oppure la presa in carico in un uno dei molteplici servizi promossi e gestiti dalla «galassia» della Fondazione Caritas. La fotografia di questo prezioso impegno, portato avanti da 19 dipendenti e 151 volontari, emerge dal bilancio sociale 2022, recentemente pubblicato sul sito web dell’ente per essere messo a disposizione della città.

 

«Vogliamo mettere a conoscenza di tutti le nostre attività – spiega il presidente della Fondazione Caritas Umberto Ottolina –, perché il mio timore è che siano in larga parte solo le persone che hanno un disagio a conoscere i nostri servizi, mentre è importante coinvolgere la comunità cittadina perché sia data l’opportunità a tante persone di poter offrire il loro contributo». Lo scopo del bilancio sociale dunque è quello di rappresentare la realtà, multiforme e variegata, della Fondazione, istituita nel 2017 dall’allora vescovo di Prato Franco Agostinelli e confermata dal vescovo Giovanni Nerbini, per essere lo strumento gestionale della Caritas diocesana, che invece è il braccio operativo e pastorale della Diocesi nel sostegno alle persone in povertà. Il supermercato solidale dell’Emporio, le case di accoglienza per uomini soli o malati, la ronda per i senzatetto, i progetti per il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate e molto altro ancora rappresentano le opere di carità che ogni giorno vengono incontro al grido di aiuto di chi ha bisogno di essere sostenuto e accompagnato.

«Tutto inizia dai centri d’ascolto – ribadisce il direttore della Fondazione Carlo Ferrari –, tuttavia il nostro ruolo non è quello di sportello automatico per i poveri, certamente cerchiamo di contribuire per quanto possiamo, ma il nostro aiuto principale risiede nella conoscenza delle situazioni di disagio, nel dialogo e nel costruire insieme alle persone assistite un percorso per uscire dalle difficoltà, economiche e non solo». Insomma non è assistenzialismo puro, ma carità, consistente in una mano tesa a chi è caduto per aiutarlo a rialzarsi.

 

L’ascolto al centro di tutto. Nel 2022 i quattro operatori addetti all’incontro con gli assistiti hanno effettuato 3534 colloqui. Delle 1221 famiglie seguite dalla Caritas di Prato, il 42,8% è composto da italiani, l’età media è alta (56,8 anni) e le donne rappresentano il 60% circa. «Prevalgono le situazioni di carenza di lavoro per chi potrebbe ancora essere attivo – afferma Massimiliano Lotti, responsabile dell’osservatorio sulle povertà a Prato – e di pensioni molto basse rispetto alle esigenze di vita quotidiana. Sono anche abbastanza frequenti le situazioni dove i principali tagli di spesa riguardano la salute nel tentativo di pagare utenze e affitti, che rimangono comunque i capitoli più onerosi». Per quanto riguarda gli stranieri, le nazionalità più rappresentate sono quelle marocchina (12,3%), albanese (9,6%), nigeriana (8,8%) e ucraina (4,4%). Le donne sono il 73,2%. Anche in questi casi le problematiche nascono dalla precarietà nell’occupazione. «Capitano diversi casi in cui vi sono donne con livelli di studio medio-alti che però non sono riuscite o non riescono a far riconoscere i loro titoli e, se lavorano, sono costrette a fare tutt’altro rispetto alla loro preparazione», aggiunge Lotti.

La quota dei minori è di 1138, la maggior parte vive nelle famiglie immigrate. Quasi tutti vivono con genitori privi di lavoro o con un lavoro precario o insufficiente.

 

Il Cda della Fondazione Solidarietà Caritas onluns

 

 

Numeri e attività. Per svolgere i propri servizi (più avanti li vedremo nel dettaglio), la Fondazione nel 2022 ha speso 960mila euro. «Una buona parte di questi soldi ci arrivano dall’8 per mille alla Chiesa cattolica – sottolinea il direttore Carlo Ferrari – poi dalle convenzioni con gli enti pubblici, dai contributi da enti e associazioni e dalle donazioni da privati, che lo scorso anno sono state di 93mila euro». Tra le tante opere gestite dalla Fondazione è l’Emporio della Solidarietà quella più importante e che ha gravato su un terzo delle spese totali.

Le iniziative della Fondazione sono suddivise in sei aree di intervento. In quella dedicata all’«attenzione alla persona» ci sono il Centro di ascolto, lo sportello per il sostegno psicologico, la ronda notturna per i senzatetto, il servizio operatori di strada, il Laboratorio Caritas e l’Emporio. Nell’area salute ci sono l’ambulatorio al centro Giovannini per stranieri temporaneamente presenti (in convenzione con l’Asl) e Casa accoglienza malati. L’area carcere comprende i progetti di reinserimento sociale dei detenuti e la Casa Jacques Fesche per i detenuti a fine pena e i loro familiari. C’è un’area casa con Casa Agar che nel corso dell’anno 2022 è stato utilizzata per il progetto di Caritas italiana «Rifugiato a casa mia – Corridoi Umanitari» per il sostegno e l’accoglienza e l’integrazione di una famiglia di rifugiati; e gli appartamenti donati dalla famiglia Guasti per le famiglie in difficoltà gestiti dall’associazione Il Casolare. Nell’area accoglienza c’è l’esperienza di Casa Betania, dedicata ad uomini soli e senza dimora. Infine c’è l’area monitoraggio della situazione sociale ed economica della città.

 

L’organigramma. Il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas onlus è Umberto Ottolina, manager in pensione, con esperienze nell’industria e nella grande distribuzione, entrato in carica a maggio 2022; il vice presidente è Aurelio Risaliti, il tesoriere è Nadia Olivieri, il segretario Gabriele Agati, don Enzo Pacini è consigliere. Il direttore è Carlo Ferrari.

Musei Diocesani, Claudio Cerretelli lascia la direzione dopo 30 anni. Al suo posto Veronica Bartoletti

Dopo trent’anni Claudio Cerretelli lascia la direzione dei Musei Diocesani di Prato, al suo posto è stata nominata Veronica Bartoletti. L’incarico di Cerretelli, tra i massimi esperti della storia pratese, inizia nel 1992 e con lui il Museo dell’Opera del Duomo cresce e amplia i propri spazi espositivi fino a diventare uno dei centri culturali più importanti della città.

«È stata una esperienza molto bella – dice Claudio Cerretelli – ma soprattutto è stata una esperienza di collaborazione con tanti enti e istituzioni cittadine che hanno contribuito insieme a noi non solo al miglioramento del Museo, ma anche alla diffusione della conoscenza in città e fuori città del nostro patrimonio artistico».
A fine maggio Claudio Cerretelli, 67 anni appena compiuti, andrà in pensione e per i prossimi due mesi affiancherà la neo direttrice in modo da compiere un graduale passaggio di testimone.

 

Veronica Bartoletti, 42 anni, è laureata in storia dell’arte all’università di Siena e ha un dottorato in conservazione dei beni culturali, è vice presidente di Prato Cultura, la cooperativa che dal mese di gennaio si occupa della gestione del Museo, ed è madre di due figli. «Mi appresto a iniziare questo incarico con grande emozione e con grande senso di responsabilità – dichiara Veronica Bartoletti – sono molto onorata perché i Musei diocesani, in particolare il Museo dell’Opera del Duomo, sono delle istituzioni importanti per la città». La nuova direttrice annuncia subito il primo impegno del suo mandato: «questo Museo non ha niente da invidiare agli altri musei, qui ci sono nomi importanti della storia dell’arte in tutti i periodi, da Donatello a Filippo Lippi, quindi lavoreremo ancora di più sulla comunicazione perché vogliamo far capire a pratesi e turisti che qui ci sono dei capolavori che gli aspettano».

 

La nomina della direzione ai Musei Diocesani è stata decisa dal vescovo Giovanni Nerbini. «Ringraziamo Claudio Cerretelli per il grande lavoro svolto in tutti questi anni con competenza e intelligenza – afferma monsignor Nerbini – e auguriamo buon lavoro alla nuova direttrice Veronica Bartoletti, che ringraziamo per aver accettato l’incarico».

 

I Museo Diocesani di Prato sono composti da quattro istituzioni: il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo di San Domenico, il Museo della Badia di Vaiano e il Museo della pieve di San Pietro a Figline. In queste quattro realtà sono custodite le principali bellezze artistiche di Prato. In particolare nel Museo del Duomo si trova il pulpito di Donatello originale e tutte le opere collegate al secolare culto della Sacra Cintola. Inaugurato nel 1967 e ampliato in più tempi, il Museo è stato ristrutturato tra il 1996 e il 2006, con l’aggiunta di nuovi ambienti e con il collegamento delle diverse sezioni in un unico, suggestivo percorso intorno all’armonioso chiostro romanico.

Corpus Domini, torna la processione in centro storico

Messa e processione. La solennità del Corpus Domini torna alle origini, con l’eucarestia portata lungo le strade e le piazze del centro storico come segno di adorazione e di appartenenza. È una delle ultime tradizioni ancora da riprendere dopo gli anni difficili della pandemia da Covid, durante i quali i principali riti religiosi erano stati sospesi per difendersi dai contagi. L’8 giugno, il primo giovedì che segue la domenica dopo Pentecoste, si celebra la festa del sangue e del corpo di Cristo, la festa che richiama la presenza reale di Cristo nell’eucarestia.

 

 

Anche quest’anno, come avvenuto nel 2022, alle ore 21 si celebra una messa solenne presieduta dal Vescovo e concelebrata dal clero diocesano in piazza Duomo. Al termine, ed è la novità rispetto agli ultimi anni, i laici presenti, i sacerdoti, i religiosi e i diaconi torneranno a partecipare alla processione secondo questo percorso: via Garibaldi, via Pugliesi, via Cairoli, via Ricasoli, piazza del Comune, via Guasti, via Muzzi, largo Carducci e di nuovo in piazza Duomo.

Poi monsignor Nerbini salirà sul pulpito di Donatello per impartire ai presenti la benedizione eucaristica. Si tratta della prima processione del Corpus Domini guidata dal vescovo Giovanni da quando è stato nominato Ordinario diocesano di Prato. Negli anni passati, come detto, il rito non si è tenuto a causa della pandemia.

 

 

Come sempre sono invitati a partecipare i rappresentanti dei gruppi, delle associazioni, dei movimenti e i singoli fedeli della comunità ecclesiale di Prato.

8 per mille: una firma che fa bene

L’8 per mille alla Chiesa cattolica. Una firma che fa bene. La campagna informativa per il sostegno economico alla Chiesa italiana arriva anche a Prato con la tradizionale giornata di sensibilizzazione. Domenica 28 maggio, solennità di Pentecoste, e il sabato precedente, nelle celebrazioni prefestive, al termine di ogni messa, si ricorderà l’importanza di destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica per dare forza e gambe agli oltre 15mila progetti attivati in tutta Italia.

 

«Questa firma rappresenta un sostegno concreto e ribadisce una appartenenza – spiega Stefano Gelsumini, neo incaricato diocesano per il Sovvenire. Nella maggior parte delle parrocchie pratesi esiste un incaricato destinato a questo servizio, una persona disponibile non solo a dare informazioni e spiegazioni, ma anche a raccogliere le schede con le firme. «Questo perché – aggiunge ancora Gelsumini – anche coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi possono firmare per la Chiesa cattolica destinando il proprio 8 per mille». Queste schede possono essere richieste all’incaricato parrocchiale o in sacrestia, oppure si possono scaricare dal sito web della diocesi di Prato. Ricordiamo che la stessa cosa può essere fatta per la destinazione del 5 per mille (alle associazioni, per la ricerca scientifica, attività sportive o per la tutela dei beni artistici) e del 2 per mille (per i partiti politici).

 

Perché è importante destinare l’8 per mille alla Chiesa? Per prima cosa è bene ricordare che al contribuente questa scelta non costa nulla e poi perché dà la possibilità di sostenere opere di carità, per progetti pastorali e per ristrutturare o costruire l’edilizia di culto. Tutte iniziative che altrimenti non avrebbero altro tipo di sovvenzioni. Anche nella nostra realtà pratese molti progetti sono nati e vengono sostenuti proprio grazie ai fondi dell’8 per mille. Uno su tutti: l’Emporio della Solidarietà.
Per conoscere i vari progetti attivati a Prato e nel resto d’Italia consigliamo di visitare l’apposito sito (8xmille.it).

 

La scheda da stampare e compilare per la destinazione dell’8, 5 e 2 per mille

 

Per approfondire

Sovvenire – servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica

Uniti nel dono – servizio per il sostentamento del clero

 

 

A Prato il raduno delle comunità cattoliche cinesi presenti in Italia

Prato si prepara ad accogliere il raduno delle comunità cattoliche cinesi presenti in Italia. L’occasione è la quattordicesima giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, che ogni anno si tiene in una diversa città italiana. La data dell’evento è sabato 20 e domenica 21 maggio ed è previsto un programma ricco di celebrazioni, tra queste l’ostensione straordinaria della Sacra Cintola della Madonna, la reliquia simbolo di Prato, che si terrà in cattedrale.

 

All’incontro sono attesi duecentocinquanta cinesi con i rispettivi cappellani provenienti da Milano, Roma, Napoli, Rimini, Reggio Emilia, Padova e Santa Croce sull’Arno, città dove esistono da tempo comunità cattoliche orientali. Poi saranno presenti i cinesi di Prato, una comunità composta da circa centocinquanta fedeli. Un numero piccolo – se rapportato a quello dei residenti orientali, che secondo l’ufficio statistico del Comune è di circa 30mila persone, corrispondente al 15,3% della popolazione pratese – ma composto da persone che formano un gruppo coeso e vitale.

 

 

«Sarà un grande momento di festa nella preghiera – spiega don Pietro Wang, cappellano della comunità cinese di Prato – che ci permetterà di rafforzare le relazioni tra le comunità presenti in Italia e inoltre sarà una grande opportunità di evangelizzazione verso i nostri connazionali che abitano qui».

 

«Siamo lieti di ospitare questa iniziativa che consideriamo come un ponte tra la numerosa comunità cinese che abita in città e la Chiesa pratese, da sempre aperta e disponibile al dialogo», afferma mons. Daniele Scaccini, vicario generale della diocesi di Prato. «L’aver concesso l’ostensione straordinaria della Sacra Cintola di Maria dimostra non solo l’eccezionalità dell’evento – aggiunge mons. Scaccini – ma la volontà di condividere con altri fratelli e sorelle nella fede il simbolo e il bene più prezioso della città».

 

La giornata di preghiera per la Chiesa in Cina è stata istituita nel 2007 da papa Benedetto XVI e solitamente si celebra intorno al 24 maggio, giorno in cui i fedeli cattolici cinesi celebrano la festa della Beata Vergine Maria, patrona del Paese. Una ricorrenza che ogni anno in Cina vede migliaia di persone in pellegrinaggio al santuario di Sheshan, a Shangai. Proprio l’immagine della Madonna di Sheshan, posta sulla chiesa dell’Ascensione, sede della comunità cattolica cinese di Prato, accoglierà i partecipanti al raduno.

 

Il programma. Sabato 20 maggio è prevista la recita del rosario e la celebrazione della messa presieduta dal vicario generale mons. Daniele Scaccini e a sera ci sarà la cena nei locali della parrocchia, seguita da un momento di festa. Domenica 21 maggio l’appuntamento è alle 8 nella in cattedrale per l’ostensione della Sacra Cintola mariana: si tratta di un evento straordinario perché la reliquia, custodita a Prato da oltre otto secoli, viene mostrata alla venerazione dei fedeli solo in cinque occasioni annuali. L’ultima ostensione straordinaria, fuori dagli appuntamenti canonici, si è tenuta il 19 marzo 2020 per invocare la protezione di Maria durante la pandemia da Covid. Sempre domenica 21 maggio, al termine della preghiera mariana le delegazioni delle comunità cinesi si muoveranno in processione da piazza Duomo in centro storico fino alla parrocchia dell’Ascensione, nella periferia ovest della città, recitando il rosario in cinese e in italiano. Alle 11 è in programma la celebrazione della messa nella chiesa dell’Ascensione, presieduta dal vescovo monsignor Giovanni Nerbini. Un grande pranzo di festa chiuderà la due giorni.

 

 

don Pietro Wang

 

 

Il primo nucleo della comunità cattolica cinese di Prato è nato più di trent’anni fa, insieme alla prima ondata migratoria. Inizialmente era costituita da battezzati provenienti dalla Cina, poi grazie alla presenza stabile di un cappellano e di suore cinesi, il numero dei fedeli è aumentato con l’inserimento di nuovi fedeli che hanno ricevuto i sacramenti dopo un cammino di catechesi. La sede si trova nella parrocchia dell’Ascensione, la più vicina alla zona di via Pistoiese, dove vive la maggior parte dei cinesi presenti a Prato.

Dal 2020 il sacerdote incaricato di seguire la comunità è don Pietro Wang, 44 anni, originario di Hebei, la grande regione dove si trova la capitale Pechino e dove risiedono oltre un milione di cattolici. Ogni domenica alle 15,30 don Wang celebra una messa in lingua cinese e nel resto dei giorni compie un grande lavoro di collegamento con i suoi connazionali, non solo cattolici, presenti in città. Parla molto bene l’italiano e per le istituzioni cittadine e per molti cinesi di Prato è un punto di riferimento per ogni bisogno, dal rinnovo dei documenti, al rapporto con i medici dell’ospedale in caso di ricovero di un parente. Su richiesta e in accordo con l’Asl e il Comune, durante la pandemia ha aperto un canale WeChat, il social media più usato dai cinesi, attraverso il quale ha raggiunto oltre duemila connazionali per spiegare come funzionavano le vaccinazioni anti Covid.

Giornata per il Seminario: preghiamo per le vocazioni

Domenica 7 maggio la nostra diocesi celebra la giornata per il Seminario diocesano. In tutte le chiese e parrocchie di Prato le offerte raccolte saranno devolute al mantenimento dei seminaristi.
«Questa iniziativa è anche l’occasione per chiedere al Signore vocazioni alla vita sacerdotale e di preghiera per i nostri seminaristi che attualmente sono in formazione», dice don Carlo Geraci rettore del Seminario di Prato.

 

L’invito è quello di dedicare la preghiera dei fedeli delle celebrazioni del prossimo fine settimana, V domenica del tempo di Pasqua, al Seminario e alle vocazioni sacerdotali (sotto una proposta per le intenzioni).

 

Da alcuni anni i seminaristi della diocesi non vivono più in comunità nell’edificio storico del Seminario di Prato. Al momento ci sono due giovani, Alessio Nencetti e Giulio Vannucci, che risiedono nel Seminario arcivescovile di Firenze e un aspirante, Tommaso Ercolini, che sta frequentando l’anno propedeutico. Un altro seminarista pratese, Alessandro Tacconelli, studia all’Almo Collegio Capranica di Roma e ha da poco ricevuto l’ordinazione diaconale.

 

Proposta per la preghiera dei fedeli 

 

Don Gianni Castorani racconta la sua «rinascita»

Lui si definisce un «miracolato» e ha deciso di raccontare la sua storia in un libro. Don Gianni Castorani, sacerdote fiorentino, classe 1970, venerdì 12 maggio alle ore 21,15 sarà nel salone di Sant’Agostino per presentare «Una vita in più. Un cammino di rinascita e di fede», volume edito da Piemme.

 

 

Nel libro don Castorani parla del gravissimo ictus che lo ha colpito nella notte tra il 26 e il 27 aprile 2021. In quella occasione ebbe una emorragia cerebrale molto estesa e sul cervello, stando ai risultati medici, segni di lesioni devastanti. Oggi, non solo è ancora vivo, ma ha ripreso completamente tutte le funzioni, compresa la parola, che aveva perso del tutto. Il sacerdote ha voluto raccontare la sua vicenda in questo libro curato da Gaia Corrao, con la prefazione degli amici Beatrice Bocci e di suo marito, il conduttore televisivo Alessandro Greco e uno scritto inedito di Daniel Ange. Don Castorani è un prete molto conosciuto a Firenze perché ha fondato la scuola di evangelizzazione Sentinelle del mattino di Pasqua, sulla scia della Jeunesse Lumière di Daniel Ange e in risposta all’appello di Giovanni Paolo II a Tor Vergata durante la Giornata mondiale della gioventù del 2000.

 

 

L’iniziativa è promossa dalla Consulta per le aggregazioni laicali che venerdì 12 maggio si ritrova alle 18,30 sempre in Sant’Agostino per vivere la propria assemblea (aperta a tutti). Nell’incontro si parlerà della veglia di Pentecoste, in programma il 27 maggio in cattedrale. Poi, cena al sacco e partecipazione alla presentazione del libro di don Castorani. Per informazioni: fausta.bacce@libero.it.

 

Don Castorani racconta la sua esperienza su Tv2000

La catechesi di don Vacchetti per la Giornata delle vocazioni

Tonaca lunga e maniche arricciate sopra il gomito. Si presenta così don Massimo Vacchetti quando tiene uno dei suoi numerosissimi incontri. Il cardinale Matteo Zuppi lo ha nominato direttore della pastorale dello sport e del tempo libero della diocesi di Bologna e lui, con un passato da ultras della curva rossoblu, sa come toccare il cuore dei giovani. In occasione della Giornata vocazionale, quest’anno giunta alla sessantesima edizione, sarà lui a parlare ai ragazzi e alle ragazze delle parrocchie di Prato.

 

Domenica 30 aprile in Sant’Agostino, dove si sta svolgendo la Settimana Eucaristica, alle 15,30 in particolare i giovani, ma anche gli operatori pastorali e tutti gli interessati, sono invitati a partecipare, all’incontro vocazionale tenuto da don Vacchetti. Le catechesi del sacerdote bolognese, classe 1972, sono molte apprezzate e anche visualizzate, i video con i suoi interventi, pubblicati su Youtube, sono visti da migliaia e migliaia di persone. Don Vacchetti è stato invitato a Prato dal Centro diocesano vocazioni e dalla Pastorale giovanile.

 

La tematica scelta per la Giornata per le vocazioni, lo ricordiamo, si intitola «un meraviglioso poliedro» ed è incentrata sull’invito di papa Francesco a richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa. Proprio come un poliedro, la Chiesa «può attrarre i giovani perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie».

Santa Caterina de’ Ricci, si chiude il cinquecentenario

Arrivano a conclusione i festeggiamenti per i cinquecento anni dalla nascita di Santa Caterina de’ Ricci, la mistica domenicana compatrona della nostra città.

Per tutto l’anno si sono tenute varie iniziative, tra celebrazioni, conferenze e visite guidate, per ricordare la Santa, nata il 23 aprile del 1522 a Firenze e scomparsa a Prato il 2 febbraio del 1590. Ed è qui, a Prato, che ha vissuto gran parte della sua vita tanto che quando nel 1746 è stata canonizzata il Comune l’ha proclamata compatrona della città.

 

 

Questo il programma delle celebrazioni che si terranno nella basilica di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina de’ Ricci a chiusura del 500esimo anniversario della nascita di Caterina, al secolo Alessandra Lucrezia Romola.

 

 

Venerdì 21 aprile alle 17 vespri e alle 17,30 la messa celebrata dal vescovo Giovanni Nerbini e concelebrata da monsignor Carlo Stancari. Anima la celebrazione il coro del gruppo vocale Sesquialtera diretto dal maestro Pierluigi Chiarella. Questa celebrazione è trasmessa in diretta su Tv Prato.

 

 

Sabato 22 aprile alle 17 vespri e alle 17,30 messa celebrata da padre Damiano Grecu, parroco di Gesù Divino Lavoratore; anima il coro dell’orchestra Vox-Artis.

 

 

Il triduo si chiuderà domenica 23 aprile: alle 17 vespri e alle 17,30 messa celebrata da frate Antonio Cocolicchio, priore provinciale domenicano. Partecipa lo studentato domenicano, anima il coro della parrocchia Spirito Santo.

 

 

Si ricorda che nella Basilica è possibile ottenere l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.