Tutti gli articoli di Massimo

Mappa Papa

Papa Francesco, la mappa per incontrarlo martedì mattina in piazza del Duomo

Sono cinque le vie di accesso verso piazza del Duomo per le persone che intendono assistere al discorso e alla benedizione che Papa Francesco rivolgerà alla città di Prato in occasione della visita di martedì 10 novembre. Lo si apprende da una nota del Comune.
In particolare, le vie di accesso individuate sono: via Garibaldi, via Magnolfi, via della Sirena (raggiungibile da via del Serraglio e via del Vergaio), via Firenzuola (da via Manassei) e via Mazzoni (da via Cairoli).
L’accesso alla piazza da queste strade, secondo i provvedimenti assunti in materia di sicurezza, sarà possibile senza limitazioni ed esclusivamente a piedi. È utile, però, tenere presente che dopo le operazioni di chiusura delle transenne, che cominceranno alle cinque del mattino, da queste strade potranno accedere alla piazza solo le persone che si troveranno sul lato interno della transennatura.
Per chi arriva dalla periferia o da fuori città, sono utili alcune informazioni utili per incamminarsi verso le vie di accesso del centro storico cittadino.

 

Mappa Papa

Via Garibaldi. Per chi arriva in auto, il parcheggio consigliato è quello della Stazione Ferrovia di Prato Centrale. La stessa stazione di Prato Centrale è consigliata per chi arriva in città in treno.
Via Magnolfi. È consigliato parcheggiare l’auto in piazza del Mercato Nuovo oppure negli spazi del Parcheggio del Serraglio. Per chi si muove in treno, la fermata più vicina è quella della stazione di Prato Porta al Serraglio.
Via della Sirena. Vi si può confluire da via del Serraglio e da via del Vergaio. Per chi arriva in auto, i parcheggi consigliati sono gli stessi indicati l’accesso di via Magnolfi, e cioè piazza del Mercato Nuovo e Parcheggio del Serraglio.
Via Firenzuola. Vi si può confluire da piazza del Comune. Due i parcheggi consigliati: via Monnet e piazzale Ebensee.
Via Mazzoni. È raggiungibile a piedi da via Cairoli. I parcheggi consigliati sono quelli di via Pomeria, via del Romito e via Giovanni Bovio.
Si ricorda, infine, che sarà possibile seguire il percorso della papamobile e seguire il discorso e la benedizione di Papa Francesco anche attraverso i sei maxischermi che saranno dislocati in piazza Europa, piazza San Marco, piazza delle Carceri, piazza San Francesco (lato tra via Santa Trinita e via Modesti), via Magnolfi (circa a metà strada), e piazza Duomo (a ridosso di palazzo Vestri).

Papa Francesco legge e tiene un discorso

«Caro Francesco vorrei dirti che…». Tutti possono scrivere il loro messaggio al Papa

Cresce l’attesa per la visita del Papa a Prato. In questi ultimi giorni che precedono il grande evento in programma martedì 10 novembre, i pratesi si stanno organizzando per seguire l’incontro con il Santo Padre. Molti sceglieranno piazza Duomo, dove Francesco si affaccerà dal pulpito di Donatello, altri saluteranno il passaggio della papamobile lungo il percorso dallo stadio alla cattedrale (e ritorno).

 

Immaginiamo che saranno molte di più le persone, credenti o non credenti, che con una personalità così rilevante vorrebbero scambiare qualche battuta facendo magari emergere una franchezza tutta toscana.

 

Ecco che la Diocesi di Prato, tramite il suo ufficio per le comunicazioni sociali, offre una possibilità per farlo. Parte oggi la campagna social: «Ciao Francesco: vorrei dirti che…» lanciata attraverso gli account Facebook e Twitter della Diocesi (@diocesiprato). L’idea è quella di dare a tutti la possibilità di interagire, sia pure in modo indiretto, con il Papa. Per farlo basta scrivere sulla pagina Facebook dedicata all’evento un breve pensiero con le parole essenziali che ciascuno, se potesse, vorrebbe dire a Francesco. Per dare maggiore efficacia all’iniziativa, indirizzata in prevalenza ai cittadini pratesi anche se non saranno certo esclusi contributi in arrivo da altre località, viene chiesto di contenere il messaggio in un massimo di 20 parole.

 

L’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali raccoglierà il tutto, anche in una pubblicazione, e farà avere questi pensieri direttamente al Santo Padre come contributo reale di una comunità viva e vivace.

 

Oltre a scrivere un post sull’evento Facebook, per aderire al progetto «Ciao Francesco: vorrei dirti che…», si può lanciare un tweet utilizzando l’hashtag ufficiale della visita #francescoaprato oppure scrivendo una email all’indirizzo comunicazioni@diocesiprato.it. Si può aderire fino a domenica 15 novembre 2015.

Un libro sulla Sacra Cintola, tra teologia e devozione scritto da Petrà, Pratesi e Santi

Giovedì 5 novembre alle ore 17.30, presso la Biblioteca Roncioniana (piazza S. Francesco 27, Prato) sarà presentato il libro edito in occasione della visita a Prato di Papa Francesco: “Una cintura tra Gerusalemme e Prato. Storia, teologia e devozione in tre narrazioni del Medioevo latino” (Edizioni Libreria Cattolica, Prato 2015), di Basilio Petrà, Francesco Santi, Marco Pratesi. Modera Giacomo Cocchi, giornalista di Toscana Oggi e TV Prato.
Il volume raccoglie tre contributi, che presentano fonti medievali latine variamente riguardanti la reliquia mariana del S. Cingolo che dal XII sec. si conserva a Prato, aprendone l’accesso a un più vasto pubblico.
Il primo intervento, del can. Basilio Petrà, professore di teologia morale alla Facoltà teologica dell’Italia centrale (Firenze) e di morale ortodossa presso il Pontificio Istituto Orientale (Roma), riguarda il Transito di Maria dello ps. Giuseppe di Arimatea, ove si racconta del dono della cintura all’apostolo Tommaso.
Il secondo intervento, di Francesco Santi, professore di Letteratura medievale presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, si occupa dell’assunzione di Maria nella Legenda Aurea, uno dei testi più letti nel Medioevo.
Il terzo, del can. Marco Pratesi, bibliotecario della Biblioteca Roncioniana di Prato, presenta la storia della Cintola che si legge in un codice della Roncioniana (Nerucci), testo che sintetizza le notizie che in merito circolavano a Prato nel XIII secolo.
Gli autori non si sono posti l’obiettivo di rispondere alla fatidica e immancabile domanda: “ma si tratta veramente della cintura della Madonna?”, questione alla quale, almeno con gli attuali strumenti, non è possibile rispondere (e presumibilmente mai lo sarà). Hanno voluto ugualmente evitare posizioni riduzioniste, in base alle quali il discorso si limita unicamente all’aspetto sociale e politico (pur ovviamente presente). Intento di Petrà, Santi e Pratesi è stato di promuovere una riflessione che tenga conto del vasto spettro di questioni implicate, in vista di una maggiore e migliore conoscenza della storia del S. Cingolo e delle tematiche ad esso connesse. Il libro potrà contribuire a illuminare un tratto fondamentale della storia di Prato.

Il volume è stato pensato come omaggio per Papa Francesco che sarà in visita a Prato martedi 10 novembre e venererà la reliquia mariana.
La realizzazione del volume è stata possibile grazie al sostegno della Diocesi di Prato, del Capitolo della Cattedrale e della Biblioteca Roncioniana.

Online il nuovo sito web della Diocesi di Prato

È online il nuovo sito della Diocesi di Prato, frutto della collaborazione tra l’Ufficio Comunicazioni sociali e il Sicei, il Servizio informatico della Chiesa cattolica italiana. L’indirizzo per raggiungere il sito – www.diocesiprato.it – rimane invariato. Grazie alle indicazioni provenienti da Prato e al lavoro dei tecnici incaricati di dare una forma al sito, via via messa a punto, le pagine web diocesane sono adesso pronte. I contenuti andranno arricchendosi, sia attraverso il recupero dei testi del vecchio sito, sia mediante nuovi testi e nuove immagini.

 

In primo piano, e non poteva altrimenti, la visita di Papa Francesco a Prato il prossimo 10 novembre. In una apposita sezione è possibile trovare tutte le informazioni necessarie per partecipare al grande evento.

 

Basato sulla piattaforma Webdiocesi, il sito web diocesano permette un’ordinata raccolta e fruizione dei documenti, l’inserimento e la visione di filmati e gallerie fotografiche. Tra l’altro i primi cinque video sono già stati caricati e gran parte delle notizie che riguardano la Diocesi sono già disponibili.

 

La navigazione sul sito web è semplice, intuitiva e immediata. L’home page si presenta con due menù, uno sfondo caratterizzato dalla Cattedrale e una testata che comprende l’immagine del pulpito di Donatello.
La gestione è piuttosto semplice e sta già permettendo la formazione di un annuario diocesano online.

 

Con il collegamento diretto a Parrocchie Map, inoltre, è possibile conoscere gli orari delle messe di ogni parrocchia e la posizione delle singole chiese, attraverso il servizio di georeferenziazione.

Il lavoro nella missione della Chiesa secondo Papa Francesco (documento con slide)

A pochi giorni dall’arrivo di Papa Francesco a Prato, la città che fu e che potrebbe tornare a essere uno dei poli italiani del lavoro e delle relazioni che lo riguardano, si è interrogata sul tema e si è concentrata su che cosa, alla luce in particolare dell’enciclica Laudato si’, il Santo Padre pensa del lavoro. Il convegno si è svolto il 30 ottobre e ha visto l’ntervento introduttivo di monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’ufficio Problemi sociali e lavoro, giustizia e pace, custodia del creato.

 

Di seguito, il file (pdf) con le slide dell’intervento.

> Un clic qui per aprire o scaricare il documento con le slide

Papa Francesco incontra Prato

Il volto sorridente di Papa Francesco – quel volto che attira milioni di persone, credenti e non credenti – campeggia nel manifesto della visita del Santo Padre a Prato. Venerdì 9 ottobre in palazzo vescovile il comitato cittadino per l’accoglienza al Pontefice ha presentato l’immagine ufficiale e il logo dello storico evento di martedì 10 novembre. Presenti il Vescovo di Prato Franco Agostinelli, il sindaco Matteo Biffoni, il prefetto Maria Laura Simonetti, il Vicario generale Nedo Mannucci, l’assessore comunale delegato Monia Faltoni e il questore Filippo Cerulo. Hanno preso parte anche i comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine.

Il Papa che saluta e il duomo di Prato, con il pulpito di Donatello e Michelozzo, sono al centro del manifesto. Due elementi, che nella loro essenzialità e nella loro forza espressiva e simbolica, rendono immediatamente presente e chiaro a chi li guardi l’evento del 10 novembre. La linea grafica del manifesto richiama il logo, dove campeggia un volto stilizzato del Pontefice. Entrambi i lavori sono stati realizzati da Tv Prato: il manifesto, a più mani, quelle del grafico Tommaso Paolo Vezzosi, con il contributo di Irene Saccenti, e della fotografa Anita Scianò; il logo sempre da Vezzosi.

«Sarà un evento di grazia per la Chiesa pratese ma un’occasione straordinaria per l’intera città», ha affermato il Vescovo Franco Agostinelli. Il Pastore della Diocesi ha voluto ribadire che tutti potranno vedere e ascoltare Papa Francesco: l’ingresso in piazza Duomo, infatti, sarà libero, senza biglietti o pass, e diversi maxischermi consentiranno comunque di seguire anche nelle altre piazze l’intervento del Santo Padre. Mons. Agostinelli ha ricordato come Prato è stata scelta perché è «città laboratorio» del futuro e perché presenta tanti aspetti – a cominciare dall’immigrazione – che stanno particolarmente a cuore al Papa.
Gli ha fatto eco il sindaco Matteo Biffoni: «Dobbiamo considerare la visita di Francesco come un dono importante, non solo un evento, ma sarà un punto di partenza e non di arrivo». Il primo cittadino ha ricordato le parole che il segretario della Cei mons. Galantino ha di recente pronunciato in città: «”Prato è un laboratorio positivo di accoglienza. Il Papa vi ringrazierà per questo esempio”».
Il Prefetto Maria Laura Simonetti ha detto: «Tutti gli apparati dello Stato, comprese le Forze dell’Ordine, siamo orgogliosi di avere l’occasione di partecipare a questo momento straordinario che affrontiamo con assoluta serenità e con l’intento di dare l’immagine di una città accogliente ed efficiente».

Entriamo, attraverso le tre notizie “scorrevoli” che pubblichiamo sotto l’immagine del Papa, e quelle più numerose del menù in alto a destra, nei dettagli della visita.

Papa Francesco Saluta

Tre giorni in preghiera per il Papa

In preghiera per il Papa. La Diocesi di Prato propone tre giorni di celebrazioni in Cattedrale per prepararsi spiritualmente alla visita in città di Francesco. Il triduo inizia giovedì 5 novembre e fino a sabato 7 novembre, a partire dalle 17, nella Cappella del Sacro Cingolo si celebrano rosario, vespri e messa. Il rosario viene recitato meditando i misteri della vita di Gesù e di Maria con le parole di Papa Francesco, a seguire il vespro del giorno e a conclusione, alle 18, la celebrazione eucaristica.
Per dar modo a tutti di partecipare a questo speciale momento di preghiera, in particolare ad anziani e malati, l’intero triduo verrà trasmesso in diretta da Tv Prato, a partire dalle 17.

Giovedì 5 la preghiera sarà animata dalle comunità religiose maschili e femminili della diocesi. Nell’anno che Papa Francesco ha dedicato alla vita consacrata è significativo che siano proprio suore e frati ad aprire il triduo. Venerdì 6, primo venerdì del mese, dedicato in maniera particolare al Sacro Cuore di Gesù, saranno i seminaristi, i sacerdoti e i diaconi a guidare la preghiera. Infine sabato 7 sarà il turno delle associazioni e dei movimenti cattolici. Nell’ultimo giorno del triduo la messa delle 18 sarà quella prefestiva della domenica. Tutta la comunità diocesana è invitata a partecipare alla preghiera per il Papa.

Papa Francesco Chiama

Il programma ufficiale

La vigilia

Una veglia in attesa dell’arrivo del Papa. È quella che faranno i giovani della diocesi alla vigilia della visita di Francesco a Prato. Lunedì 9 novembre a partire dalle 21,15 i ragazzi e le ragazze delle parrocchie pratesi si ritroveranno nella chiesa di San Francesco per una serata di preghiera e di adorazione eucaristica. Per coloro che lo desiderano l’incontro potrà durare tutto l’arco della nottata, con la possibilità di dormire con il sacco a pelo in chiesa o nei locali adiacenti. L’idea della Pastorale giovanile è quella di creare un momento di riflessione e di condivisione in vista del grande evento. Poi di buon mattino i giovani sono attesi nella vicina piazza Santa Maria delle Carceri, il luogo indicato dalla organizzazione dove riunire tutti i giovani dei gruppi parrocchiali e delle associazioni per accogliere Papa Francesco.

L’accesso a piazza Duomo

L’ingresso è libero. Sarà possibile entrare in piazza dalle prime ore del mattino e fino alla sua capienza massima. Le altre piazze I giovani che hanno trascorso la notte in San Francesco al mattino si trasferiranno in piazza Santa Maria delle Carceri, che sarà la piazza dedicata ai giovani; qui passerà Papa Francesco nel percorso verso piazza del Duomo; qui verrà allestito un maxischermo. I bambini, invece, troveranno posto particolarmente allo stadio – a loro sarà riservata la tribuna centrale – e nei pressi di piazza della Stazione/via Firenze.

Il programma ufficiale: il percorso

Papa Francesco atterrerà con un elicottero dell’Aereonautica Militare Italiana allo Stadio Lungobisenzio intorno alle 7,45. Ad accoglierlo ci saranno il Vescovo, il sindaco e il Prefetto. Da qui, con la «papamobile» si avvierà verso piazza del Duomo, percorrendo via Firenze, ponte alla Vittoria, Piazza Europa, Viale Vittorio Veneto, piazza San Marco, viale Piave, piazza San Francesco, via San Bonaventura, via Ricasoli, piazza del Comune, via Cesare Guasti, via Luigi Muzzi, Largo Carducci e giungere così in piazza Duomo. Nella Basilica Cattedrale Intorno alle 8 il Pontefice entrerà nella Basilica Cattedrale di Santo Stefano, dove ad accoglierlo ci saranno il Capitolo della Cattedrale (ovvero i sacerdoti che officiano il duomo), il Consiglio presbiterale, una rappresentanza dei sacerdoti anziani, le monache di clausura e venti malati. Papa Francesco entrerà nella Cappella del Sacro Cingolo dove omaggerà la reliquia della Madonna simbolo ecclesiale e civile di Prato – eccezionalmente già collocata sopra l’altare – e da qui salirà sul Pulpito esterno di Donatello e Michelozzo, per parlare alla folla raccolta in piazza.

Sul Pulpito di Donatello

Il cerimoniale pontificio dell’«era» Papa Francesco vuole che soltanto i Vescovi diocesani porgano il saluto al Papa. Così sarà mons. Agostinelli a farsi voce non solo dell’intera Chiesa locale ma anche, in qualche modo, di tutta la città. Ascoltato l’indirizzo di saluto del Pastore della Diocesi, prenderà la parola il Santo Padre. Sul sagrato della cattedrale Concluso il suo intervento, Papa Francesco scenderà nella Cappella del Sacro Cingolo e da qui, uscendo dalla navata della cattedrale, si porterà sul sagrato: riceverà l’omaggio di cinquanta persone – le principale autorità e i rappresentanti delle categorie sociali – scelte dalla Prefettura della Casa Pontificia sulla base del protocollo papale. Il rientro Poco prima delle 9 il Santo Padre, ripercorrendo lo stesso itinerario dell’arrivo, ritornerà al Lungobisenzio: qui, oltre al saluto del Vescovo, del Sindaco e del prefetto, verrà omaggiato da tutti i comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine. L’arrivo a Firenze Decollato intorno alle 9, l’elicottero dell’Aereonautica militare porterà Papa Francesco allo stadio Ridolfi di Firenze: nel capoluogo toscano il Pontefice prenderà parte al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, che vedrà riuniti dal 9 al 13 novembre 2500 delegati di tutte le diocesi italiane e delle associazioni cattoliche.

È morto don Moreno Paci, parroco di Cerreto e insegnante di religione al Dagomari

È scomparso improvvisamente don Moreno Paci, parroco di San Michele a Cerreto e assistente diocesano dei gruppi di preghiera di Padre Pio. Il sacerdote aveva 66 anni ed è morto nel pomeriggio di oggi, venerdì 30 ottobre, a causa di un infarto che lo ha colto mentre si trovava nella sua casa di Montale in provincia di Pistoia.

 

Don Moreno era molto conosciuto in città, con grande dedizione seguiva i tanti gruppi devoti al Santo di Pietrelcina presenti a Prato e da più di 30 anni era insegnante di religione. Incarico quest’ultimo che ricopriva ancora oggi al Dagomari, dove era docente dal 1981. Per alcuni anni aveva insegnato anche al Copernico e al liceo San Niccolò. Grande era il suo amore per i giovani e l’insegnamento. Era molto attivo anche sui social network, attraverso il suo profilo Facebook era solito scambiare pensieri e riflessioni con i suoi studenti.
Originario di Montemurlo, don Moreno è entrato nel seminario vescovile di Pistoia al termine della terza media, poi, terminati gli studi liceali a Colle Val d’Elsa, decise di completare gli studi teologici a Prato. Nel 1974 viene ordinato sacerdote nel duomo di Prato. Il suo primo incarico è alla parrocchia della Sacra Famiglia come cappellano. Nel 1977 diventa parroco a san Paolo, dove rimane fino al 1981, anno in cui comincia a dedicarsi all’insegnamento della religione a tempo pieno. Nel corso degli anni presta servizio in molte parrocchie pratesi: Chiesanuova, Santi Martiri, Grignano e Resurrezione. Torna in parrocchia nel 2001 prendendo la guida di San Giovanni Bosco, poi nel 2011 viene nominato amministratore parrocchiale della piccola comunità di Cerreto sulle colline sopra Figline.
La salma, che in questo momento si trova a Pistoia, sarà portata a Prato domani, sabato 31 ottobre, per essere esposta nelle cappelle del commiato della Misericordia in via Convenevole. Ancora da definire la data dei funerali, ma con molta probabilità si terranno lunedì 2 novembre alle 9,30 in cattedrale.

Lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle categorie economiche e sociali di Prato

Una lettera aperta a Papa Francesco scritta in occasione della sua visita in città il prossimo 10 novembre. Un messaggio indirizzato al Pontefice che annuncia un «patto di convivenza e prossimità» tra le categorie sociali ed economiche affinché si continui ad affermare il «buon lavoro» a Prato, che, si sottolinea, deve essere «fonte di dignità» per tutti, ed è considerato fattore chiave attraverso cui costruire integrazione.

 

Su invito e con il coordinamento della Diocesi di Prato, attraverso l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro, sindacati e le associazioni di rappresentanza datoriali del mondo produttivo del distretto hanno riunito la loro voce per presentare al Santo Padre il vero volto di una città che ancora oggi fa del lavoro il suo carattere distintivo.

 

«C’è una Prato di cui non si parla, che non prende gli onori della cronaca, ma che è la spina dorsale della comunità – è scritto nel testo -. È la Prato che lavora e che produce solidarietà silenziosamente e che distribuisce ancora, seppur con fatica, tanta benedizione all’intera comunità». Una Prato che tutt’oggi può contare su una popolazione attiva di circa 120 mila persone, quasi 30 mila imprese attive, e sul principale distretto tessile d’Europa (il 17% del tessile nazionale esportato viene prodotto qui).

 

La lettera è sottoscritta da Camera di Commercio, Unione Industriale Pratese, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Confcooperative, Lega delle cooperative, Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil. Il testo, dopo la firma apposta questa mattina, venerdì 30 ottobre, nella sede della Camera di Commercio dai rappresentanti delle dodici sigle partecipanti all’iniziativa, sarà inviato direttamente a Papa Francesco.

 

«L’idea è partita da un invito del vescovo Franco Agostinelli – ha spiegato Michele Del Campo, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro – scritto nella lettera di presentazione della visita pastorale: “Camminate insieme”. Ci siamo chiesti: è possibile? Così abbiamo deciso di riunione intorno a un tavolo le parti sociali per presentare al Papa, in modo unitario, la realtà di Prato».
Oltre a Del Campo, alla presentazione del testo alla stampa, erano presenti tutti i vertici dei dodici soggetti sottoscrittori, il vicario generale della Diocesi mons. Nedo Mannucci e don Fabio Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale sociale e del lavoro della Cei.
«Papa Francesco ha scelto di venire qui a Prato proprio perché questa è la città del lavoro – ha osservato mons. Mannucci – ed è importante che le rappresentanze economiche e sociali colgano questa grande occasione»
Per scrivere la lettera sono occorsi molti incontri, nei quali ognuno si è fatto portatore della sua specificità. Il percorso è stato condiviso anche dal Comune di Prato, che ha partecipato alle fasi iniziali del progetto condividendone intenzioni e finalità.

 

I contenuti principali della lettera

 

Nel documento si ripercorrono i fattori – la crisi economico finanziaria, i processi di globalizzazione, l’immigrazione – che hanno minato l’identità della comunità locale facendola interrogare sui propri modelli di sviluppo e su temi quali la dignità della persona, la protezione e la cooperazione sociale, la produzione di lavoro e la solidarietà. In alcuni passaggi della lettera emergono le difficoltà connesse alla riduzione del lavoro e alla diminuzione delle risorse per la protezione sociale, che colpiscono soprattutto i giovani e i cosiddetti «over 55». Sono citate le sofferenze personali e sociali e il pericolo di una ricchezza eretta a «fine» e non a «mezzo». Ma si affermano anche le capacità di collaborazione della società pratese «che sa ancora oggi produrre e ridistribuire ricchezza, ponendo attenzione a un modello di sviluppo che limita le grandi diseguaglianze».

 

Sul fronte dell’immigrazione, si mettono in evidenza le peculiarità delle ultime ondate migratorie, così diverse dalle precedenti e che hanno messo a dura prova la capacità di accoglienza e di integrazione attraverso il lavoro, producendo «paure, pregiudizi, chiusure e stato di conflitto». Una situazione di «convivenza lacerata» di cui è divenuta emblema l’enorme tragedia del 1 dicembre 2013 al Macrolotto, dove «in un incendio sviluppatosi in un contesto oggettivamente disumano», hanno perso la vita sette lavoratori.

 

«Il ‘problema dell’immigrazione’, che si tiene inestricabilmente con molti altri nodi della vita della nostra città, sollecita in modo straordinario i soggetti del lavoro pratesi a produrre lavoro buono per tutti – è scritto nella lettera -. È per questo che ci stiamo impegnando tutti in un tavolo di concertazione per “bonificare” il lavoro rendendolo più umano per tutti». Quel lavoro, fonte di dignità, che resta il fattore chiave attraverso cui costruire integrazione: esempio ne è la forte presenza tra gli occupati degli immigrati, circa il 26%.

 

Altra sfida per tutti i firmatari della lettera è quella di accettare l’invito che spesso il Santo Padre rivolge, ad una «generatività del lavoro». «Una generatività creativa, produttiva, accogliente, dialogante che porti il valore lavoro ad essere l’elemento della convivenza sociale e della cittadinanza, evitando periferie umane, per costruire una società più giusta, dove il dialogo sociale sia un produttore di relazioni buone».

 

Nella chiusura del documento si invoca l’aiuto del Santo Padre «in questo cammino dove occorrono visioni forti per continuare ad affermare il “buon lavoro a Prato”».

 

«Ci sia da stimolo e da supporto nel continuare a fare il nostro “mestiere” di affiancamento alle imprese e ai lavoratori, ancora oggi portatori di una voglia di reagire alle difficoltà. È questo che porteremo in giro per il mondo come ricordo della Sua visita al popolo composito pratese».

 

La lettera aperta a Papa Francesco scritta dalle categorie economiche e sociali di Prato