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In cattedrale la solenne veglia di Pentecoste

La Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali ha organizzato, come di consueto, l’animazione della messa vigiliare di Pentecoste, che si tiene sabato 18 maggio, alle 21 in cattedrale.

 

Il tema scelto è «Una Chiesa ministeriale, per una partecipazione attiva e responsabile nella vita della Chiesa e della Società».
I promotori ci tengono a ricordare che «sono molti i momenti organizzati dalla diocesi, ma quello della Pentecoste resta il più importante e quello a cui il nostro vescovo Giovanni tiene in modo particolare. È una celebrazione animata da tutte le associazioni per invocare lo Spirito Santo sulla Chiesa di Prato».

 

Proprio nell’ottica del cammino condiviso, prosegue l’appello degli organizzatori, «ogni membro di fraternità, movimento, gruppo di preghiera, associazione, è personalmente invitato a dare il proprio contributo con l’impegno e la presenza; per questo speriamo di trovarvi numerosi a testimoniare il nostro “esserci” come cristiani della Chiesa di Prato».

Per evitare sprechi e favorire la partecipazione invitiamo a scaricare la versione digitale del libretto per la messa.

 

 

LIBRETTO VEGLIA DI PENTECOSTE

 

LIBRETTO CANTI

Confronto tra i candidati a sindaco di Prato promosso dalla Pastorale sociale e del lavoro

Quale idea di città hanno i candidati a sindaco di Prato? La domanda sarà posta dall’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Prato e aprirà la serata di confronto promossa venerdì 17 maggio alle ore 21 nell’antico refettorio di San Domenico, in centro storico. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.

 

Il direttore dell’ufficio di pastorale sociale, Michele Del Campo, spiega il senso dell’iniziativa: «come Chiesa locale non vogliamo essere serbatoio di voti per nessuno perché crediamo nella libertà di scelta secondo coscienza di ogni persona e di ogni credente, ma essere una comunità che interroga la politica a partire dall’ascolto che ognuno di noi singolarmente e comunitariamente esercita sul territorio».

 

Lavoro, tematiche sociali, sfida climatica, immigrazione, partecipazione e solidarietà. Sono alcuni tra i temi posti all’attenzione dei candidati a sindaco, chiamati a esporre le loro idee per Prato e i loro programmi elettorali.

 

Cammino sinodale, sintesi della fase sapienziale e dei Cantieri di Betania inviate a Roma

Come richiesto dal cronoprogramma del Cammino sinodale, la nostra diocesi ha inviato a Roma la sintesi frutto degli incontri della cosiddetta fase sapienziale. Il 30 aprile era la data indicata e quel giorno l’equipe diocesana ha spedito il contributo pratese.

 

In tutto sono stati raccolti ventiquattro contributi: sei provengono dai tavoli di lavoro della giornata di ascolto dello scorso 15 ottobre; quattro sono frutto di incontri svolti a livello vicariale; cinque sono stati inviati da singole parrocchie; uno è giunto da un ufficio pastorale; quattro provengono da aggregazioni laicali; cinque sono contributi personali e un contributo arriva dai diaconi permanenti.

Per le tematiche emerse, rapporto tra fedeli e ministri ordinati, valorizzazione della persona, riflessioni sul ruolo della donna nella Chiesa, rimandiamo alla lettura del documento (già nelle scorse settimane avevamo fatto un sunto, emerso nel corso dell’assemblea diocesana dei referenti del Cammino sinodale, tenutasi il 15 aprile in Palazzo vescovile).

 

Le sintesi sono il risultato di un complesso lavoro di raccolta dei  vari verbali, analizzati nei loro contenuti attraverso un sistema di griglie concettuali che ha consentito all’equipe diocesana del Cammino sinodale di raccogliere per temi, per osservazioni, per proposte i vari contributi.

Tutti i «lavori», sia degli ascolti che dei vari discernimenti, nella loro integralità, sono a disposizione di chiunque voglia leggerli presso la Segreteria diocesana del sinodo.

 

Sintesi fase sapienziale – diocesi di Prato

 

Sintesi Cantieri di Betania – diocesi di Prato

 

 

Cammino Sinodale 2021-2023

Primo maggio, in preghiera per i lavoratori

Come ogni anno, anche per il 2024, l’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Prato promuove una «Veglia di preghiera verso il 1° maggio», sul tema «Pace, lavoro, fraternità». L’appuntamento è per martedì 30 aprile alle 21, nella chiesa di San Paolo, in via Carissimi 7.

 

 

«Celebriamo la festa del 1 maggio anche quest’anno in un periodo drammatico – si legge nell’introduzione del testo per la Veglia- .Stiamo tutti attraversando un tempo di sofferenze e di fatiche a causa delle guerre che da alcuni anni si sono diffuse nel mondo e che creano all’umanità intera preoccupazioni, dolori, angosce, sofferenze. Vogliamo rispondere a queste sofferenze con la Parola di Dio e con l’esempio di Gesù che, in unità con lo Spirito Santo, illumina il nostro cammino di artigiani della Pace e di operatori di non violenza».

Quindi il fulcro della serata: «In un mondo segnato da conflitti e incertezze lavorative, è più importante che mai riunirci per invocare la pace e il lavoro dignitoso per tutti».

La Settimana Eucaristica in Sant’Agostino. Sarà presente il cardinale Bassetti

Il cardindale Gualtiero Bassetti è l’ospite della Settimana eucaristica in programma anche quest’anno nella chiesa di Sant’Agostino. L’ex presidente della Cei è stato chiamato a tenere un incontro dal titolo: «Perché oggi è importante riscoprire il Concilio?». Anche quest’anno all’interno della Settimana eucaristica è inserito l’appuntamento con la veglia diocesana per le vocazioni. Il tema è quello del 53esimo Congresso eucaristico internazionale che si svolgerà a settembre a Quito, in Ecuador: «Fraternità per sanare il mondo: voi siete tutti fratelli».

 

Il programma completo delle iniziative. Si comincia domenica 14 aprile alle ore 10 con la celebrazione eucaristica di apertura; alle 17,30 adorazione comunitaria. Martedì 16 aprile, alle 21 è il giorno della veglia per le vocazioni, curata dal Centro diocesano insieme ai padri Sacramentini.
Giovedì 18 aprile, alle 10, ritiro diocesano del clero con padre Manuel Barbiero dei Sacramentini. L’incontro inizia con la meditazione, prosegue con l’adorazione e si conclude con il pranzo.
Venerdì 19 aprile è la giornata dedicata agli operatori pastorali, alle 21 l’incontro – aperto a tutti gli interessati – con il cardinale Gualtiero Bassetti. L’iniziativa è stata organizzata come momento di preparazione al Giubileo 2025, in vista del quale papa Francesco ha chiesto di riprendere in mano le quattro costituzioni conciliari (Dei Verbum, Sacrosanctum Concilium, Lumen gentium, Gaudium et Spes) affinché le comunità ecclesiali possano progredire «nella missione di portare a tutti il gioioso annuncio del Vangelo».
La settimana si chiude domenica 21 aprile con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini, alle ore 10. Nel pomeriggio, dalle 16, adorazione eucaristica rivolta alla vita consacrata.

 

Ogni giorno: alle 7 messa, alle 7,35 lodi, alle 8,30 messa, alle 18 vespri e alle 18,30 messa. Dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 18 esposizione del Santissimo Sacramento e adorazione personale.

Chiude la Libreria Cattolica in piazza Duomo

Dopo l’estate, entro la fine del mese di ottobre, chiuderà la Libreria Cattolica della Diocesi di Prato. Aperta da 65 anni, esattamente dal 31 maggio 1959, negli ambienti di Palazzo vescovile, la libreria si affaccia su piazza Duomo ed è la più antica della città. Ma proprio come gli altri negozi di libri – e di articoli religiosi – anche questo esercizio commerciale negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con le nuove esigenze del mercato, in particolare con le vendite online, che hanno fortemente ridotto le persone interessate.

«È una decisione che prendiamo a malincuore dopo aver lungamente riflettuto – afferma monsignor Daniele Scaccini, vicario generale della Diocesi di Prato – ma purtroppo siamo di fronte a un dato oggettivo: il contesto generale è cambiato e con esso le abitudini di consumo, anche nel mondo cattolico. Abbiamo provato a percorrere diverse soluzioni per garantire una prosecuzione delle attività, ma nessuna ipotesi si è rivelata sostenibile».

 

Le criticità della Libreria Cattolica di Prato vengono da lontano e hanno avuto una accelerazione durante e subito dopo la pandemia da Covid. La scelta della chiusura è stata dettata anche da due fattori non rinviabili: la ristrutturazione degli ambienti, bisognosi di urgenti lavori di restauro, e la pensione raggiunta da una dei due dipendenti a tempo pieno. Edi Giusti, da 42 anni al servizio della Libreria, il primo aprile ha lasciato il lavoro per andare in pensione e la Diocesi ha deciso di non sostituirla con una nuova assunzione. Il personale attualmente in forze, composto da un dipendente a tempo indeterminato, coadiuvato da una collaboratrice assunta dalla cooperativa Prato Cultura, garantirà l’apertura della Libreria Cattolica fino al 31 ottobre. Dopo tale data il dipendente sarà ricollocato all’interno della Diocesi.

 

«Vogliamo ringraziare i dipendenti di oggi e anche coloro che hanno portato avanti l’opera in questi 65 anni di attività – sottolinea mons. Daniele Scaccini – perché con spirito di appartenenza e con grande generosità si sono messi a servizio della nostra Chiesa pratese».

 

L’editoria religiosa e gli articoli religiosi, come rosari e santini, non spariranno dagli scaffali, ma potranno essere acquistati nel bookshop del Museo dell’Opera del Duomo (con ingresso dal campanile della cattedrale). In vista della chiusura dell’attività, nelle prossime settimane ci sarà una svendita della merce esposta e di quella in magazzino, secondo quanto previsto dalle norme di legge in materia.
Come detto, i locali saranno ristrutturati e a lavori ultimati manterranno la stessa destinazione di tipo pastorale e culturale.

 

I nuovi orari. Dal 9 aprile la Libreria Cattolica è aperta solo al mattino, da martedì a sabato, dalle 9 alle 13,30.

Inizia il Triduo pasquale. Le celebrazioni del vescovo Giovanni e alcuni riti suggestivi in Diocesi

Ci avviciniamo al Triduo pasquale, il momento culminante dell’anno liturgico, durante il quale la comunità cristiana fa memoria della passione, morte e resurrezione di Gesù. In tutte le chiese pratesi tornano i tradizionali riti. Di seguito segnaliamo gli orari delle celebrazioni in cattedrale presiedute dal vescovo Giovanni Nerbini e diamo conto di alcune iniziative particolarmente sentite e suggestive.

Quest’anno monsignor Nerbini presiede la solenne veglia pasquale nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore e conferirà il battesimo, la comunione e la cresima a una famiglia di origine albanese che ha compiuto il cammino di preparazione ai sacramenti in quella comunità parrocchiale.

La domenica di Pasqua il Vescovo celebra la prima messa del giorno per i detenuti del carcere della Dogaia. Ricordiamo infine che il pomeriggio di Pasqua, in cattedrale si rinnova l’antico rito dell’ostensione del Sacro Cingolo di Maria, la preziosa reliquia simbolo della città di Prato.

 

 

 

 Giovedì santo, 28 marzo

 

È il giorno della messa crismale, la celebrazione nella quale vengono consacrati gli oli santi dal Vescovo. Nel duomo di Prato funzione solenne alle ore 10,30 con la partecipazione del clero diocesano. La messa è trasmessa in diretta da Tv Prato.

A sera, in tutte le chiese, con orari diversi, si tiene la messa «in coena Domini». La celebrazione con il rito della lavanda dei piedi è alle ore 17,30 ed è presieduto da monsignor Nerbini. Al termine Reposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione. Nell’oratorio della Misericordia di via Convenevole messa alle 18 con adorazione fino a mezzanotte. Si rinnova il tradizionale «giro delle sette chiese» in centro storico per far visita a quelli che un tempo venivano chiamati i «sepolcri».

Per accompagnare i fedeli nel «giro», il vicariato centro storico ha preparato una tessera dove sono indicate le dodici chiese presenti dentro le antiche mura cittadine. Per ogni visita viene suggerita una intenzione di preghiera ed è possibile segnare con un bollino le varie tappe del percorso compiuto.

 

 Venerdì santo, 29 marzo

 

La Chiesa fa memoria della passione e morte di Gesù Cristo. Si invita a vivere questo giorno nel silenzio, praticando astinenza e digiuno. I riti previsti dalla liturgia in tutte le chiese sono due: la celebrazione della morte del Signore, tradizionalmente nel pomeriggio, la Via Crucis in serata.

In cattedrale alle ore 9,30 il Vescovo guida l’ufficio delle letture e il canto delle lodi, mentre alle 17,30 si terrà la celebrazione della Passione. È diventata ormai una tradizione la Via Crucis intorno all’ospedale Santo Stefano, con la processione che girerà intorno al complesso. Il rito, con inizio è alle ore 16, è guidato dal Vescovo e sarà seguito in diretta da Tv Prato.

Alle 21, con ritrovo in piazza San Francesco, c’è la Via Crucis del vicariato centro storico guidata da monsignor Nerbini. La processione passerà intorno al Castello dell’Imperatore e si concluderà dentro la basilica di Santa Maria delle Carceri. Le stazioni sono curate dall’oratorio di Sant’Anna, dal gruppo scout Prato 4 e dai ragazzi del catechismo. Quest’anno il tema sarà quello delle esperienze e delle attività pastorali e di carità presenti nelle parrocchie del centro città.

A San Giusto consueta processione della reliquia della Santa Croce. Il ritrovo è alle 21 davanti alla pieve, la novità è l’allungamento del percorso, deciso per raggiungere altre strade e zone del territorio parrocchiale. La processione, partecipata dalla Compagnia del Santissimo Sacramento e della Santa Croce, si concluderà con la benedizione finale nella piazza antistante la chiesa.

A Vaiano, dopo la celebrazione della Via Crucis per le strade del paese, la parrocchia e il gruppo scout propongono «Dalle tenebre alla Luce». I fedeli interessati partono a piedi dalla Badia per arrivare all’alba a San Leonardo, toccando le chiese di Sofignano, Savignano, Fabio e Faltugnano. Ad ogni sosta viene proposto un brano del Vangelo accompagnato da una riflessione.

Il rito della Via Crucis si celebra anche nei recinti del cimitero della Misericordia in via Galcianese con inizio alle 15,30.

Via Crucis con la suggestiva processione aux flambeaux per le strade del paese di Schignano. Alle 21 partenza dalla chiesa parrocchiale di San Martino verso la Bertaccia e ritorno.

 

 Sabato santo, 30 marzo

 

In cattedrale ufficio delle letture e canto delle lodi alle ore 9,30. La solenne veglia pasquale inizia alle ore 22 e sarà presieduta dal vicario monsignor Daniele Scaccini. Il vescovo Giovanni celebra la Pasqua nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore, dove è previsto il conferimento del battesimo, della comunione e della cresima a una famiglia di catecumeni di origine albanese.

Nella basilica di S. Maria delle Carceri si tiene, alle ore 9,30, una preghiera particolare, «l’Ora della Madre»: con l’Addolorata si medita sul mistero della Croce.

Alle 22 si tiene la veglia pasquale nella basilica di San Vincenzo Ferreri. Poi, alla mezzanotte, si scioglieranno in diocesi tutte le campane.

 

 

 

 

 Domenica di Pasqua, 31 marzo

 

Alle 8,30 il Vescovo celebra la prima messa del giorno per i detenuti del carcere della Dogaia. Alle 10,30 messa solenne in duomo con Benedizione papale. Alle 16,30 musiche d’organo eseguite dal canonico Marco Pratesi; alle 17,30 vespri solenni e ostensione del Sacro Cingolo mariano presieduta dal Vescovo.

 

La Diocesi porta la croce in carcere e in ospedale

La croce torna in ospedale per dimostrare vicinanza e preghiera ai degenti e al personale sanitario. I giovani invece saranno davanti ai cancelli del carcere della Dogaia per testimoniare speranza ai detenuti. Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa e come ogni anno si rinnovano gli appuntamenti con i riti tradizionali del periodo pasquale.

 

Cominciamo dalla Via Crucis dei giovani. La data è venerdì 22 marzo e il ritrovo è alle ore 21 al carcere della Dogaia a Maliseti. Sarà presente il vescovo Giovanni Nerbini e le riflessioni sono affidate a don Massimo Vacchetti. Sacerdote bolognese e direttore della pastorale dello sport della sua diocesi, don Massimo è conosciuto per il suo passato di arbitro di calcio e di ultras della curva rossoblu. Le sue catechesi, diffuse in rete con grande successo, sono molto apprezzate, in particolare dai giovani, per lo stile diretto e anche divertente. Il sacerdote torna a Prato dopo l’incontro tenuto lo scorso anno in occasione della Giornata mondiale per le vocazioni.
«Quest’anno abbiamo scelto il carcere per la nostra Via Crucis – dice il direttore di pastorale giovanile don Marco Degli Angeli –, filo conduttore di tutti i nostri incontri è quello dei volti di Cristo e in questa occasione parleremo del suo “volto di speranza”. Non entreremo all’interno della Dogaia, vivremo il nostro rito davanti ai cancelli, ma sarà certamente significativo essere di fronte a un luogo di reclusione, dove spesso chi vi entra perde speranza nel futuro. Testimonieremo che il Signore è risorto per tutti, per darci la vita. Come segno finale consegneremo a tutti i ragazzi e le ragazze un lumino, con l’invito ad essere luce nel mondo».

Il venerdì santo, il 29 aprile, alle ore 16 il vescovo Giovanni tornerà anche quest’anno in ospedale per rinnovare il rito della Via Crucis. L’iniziativa, pensata e organizzata durante la pandemia, è diventata ormai una tradizione. «Celebrare la Passione in un luogo di sofferenza, come l’ospedale, è un segno di vicinanza e rispetto, che ci sentiamo di rinnovare in occasione della Pasqua – dice Stefania Cecchi, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale sanitaria – e inoltre le prime a volere questa iniziativa sono le varie realtà che quotidianamente prestano servizio al Santo Stefano».
Hanno confermato la loro presenza la cappellania ospedaliera, l’Unitalsi, la Misericordia, la Croce Rossa, la Pubblica Assistenza e la Croce d’Oro, i Medici cattolici, l’Acos (associazione cattolica operatori sanitari), l’associazione Figli in Cielo e i membri della Pastorale sanitaria. La croce percorrerà il perimetro dell’ospedale e sarà accompagnata insieme al Vescovo dai cappellani don Carlo Bergamaschi e padre Giacomo Mucia. Partecipano inoltre la direzione sanitaria e infermieristica del Santo Stefano, il Centro per i diritti del malato, la Fondazione Ami e la Fondazione Pitigliani.

Tv Prato trasmetterà in diretta il rito sul canale 75 (e in streaming sul proprio sito web) come ha fatto gli anni precedenti.

Il cambiamento possibile nel quotidiano, dalla Laudato si’ alla Laudate Deum

«Il cambiamento possibile nel quotidiano. Dalla Laudato si’ alla Laudate Deum». È il titolo della giornata di incontro, confronto e condivisione promossa dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali della Diocesi di Prato. L’intento è quello di prendere in mano e approfondire insieme due testi fondamentali del magistero di papa Francesco, ma soprattutto di stimolare un cambiamento personale nel proprio stile di vita, che sia sostenibile, ecologico, ma anche più umano.

 

L’appuntamento è per sabato 2 marzo dalle 17 nel complesso di San Domenico. Dopo un momento di accoglienza, intervengono il vescovo Giovanni Nerbini (delegato della Cet per i problemi sociali, del lavoro, giustizia e pace) e Adriano Sella, educatore, scrittore, conferenziere, impegnato da tempo in questo tipo di iniziative e referente della rete interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita.
Segue un «piatto caldo» condiviso, poi alle 20,30 è prevista la proiezione di «The Letter» (La Lettera), un docufilm voluto da papa Francesco sui temi della enciclica Laudato si’ e sul potere dell’umanità di fermare la crisi ecologica. I protagonisti di questo documentario sono un indigeno dell’Amazzonia, un rifugiato del Senegal, una giovane attivista indiana e due scienziati statunitensi. Voci in rappresentanza di altre voci, spesso inascoltate, sulle criticità legate ai cambiamenti climatici. Il film ripercorre inoltre gli incontri di papa Francesco con diversi leader impegnati, in prima linea, nella cura della casa comune. Al termine della proiezione spazio al dibattito tra i presenti.

 

L’iniziativa è realizzata da Fraternità ordine francescano secolare Santa Maria delle Grazie e San Domenico, Movimento dei Focolari, Commissione diocesana Nuovi Stili di Vita e Associazione Italiana Lacrosse.

 

Raccolta offerte in tutte le parrocchie per le missioni diocesane in Ecuador

La Chiesa di Prato rinnova il sostegno alle proprie missioni in Ecuador promuovendo una colletta in tutte le parrocchie della diocesi. Le offerte raccolte durante le messe celebrate sabato 24 e domenica 25 febbraio serviranno a proseguire l’impegno pastorale e caritativo dei fratelli don Luca e don Giovanni Finocchi a Quevedo, di don Bruno Strazieri a Quito e delle due comunità delle suore Domenicane di Iolo, presenti nella capitale e ad Atacames.

 

«Dagli anni ‘80 la Chiesa di Prato è impegnata a garantire una presenza missionaria in Ecuador – dice il vicario generale monsignor Daniele Scaccini –, in questa seconda domenica del tempo quaresimale siamo chiamati a ricordarci dei nostri amici, sacerdoti e suore, che assicurano una presenza costante in quella “povera” porzione di territorio dell’America Latina. Sono là a nome nostro sostenuti oltre che dalla preghiera della nostra Chiesa, anche dalla generosità materiale, che permette ai nostri missionari di portare e diffondere l’annuncio e la presenza di Gesù alle persone che popolano quel vastissimo territorio».

 

La tradizionale raccolta per le missioni, che la Diocesi di Prato promuove ogni anno, avviene in un momento molto difficile per il Paese sudamericano, attraversato da forti ondate di violenza. «Noi stiamo bene, la situazione sta migliorando, ma le tensioni ci sono e la gente ha paura», dice don Giovanni Finocchi, 65 anni, missionario e parroco di San Cristobal a Quevedo insieme al fratello don Luca, 73 anni. Stessa situazione vissuta da don Bruno, 80 anni, e dalle Domenicane di Iolo, che nonostante le difficoltà continuano a impegnarsi per gli anziani, attraverso una mensa dei poveri, dei bambini, con la gestione di una scuola, e delle giovani studentesse, ospitate in una casa di accoglienza.

 

«È bello che in qualche modo, secondo le nostre possibilità, possiamo farci prossimi ai nostri missionari, facendoci sentire partecipi di una carità che si allarga e si dilata oltre i confini dei nostri piccoli ambiti quotidiani», conclude monsignor Daniele Scaccini.