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Un anno fa la morte di monsignor Gastone Simoni. Messa e serata nel suo ricordo

Il 28 agosto sarà passato un anno dalla morte di monsignor Gastone Simoni. Il vescovo emerito di Prato morì quel giorno del 2022, alle 20,20 nella Casa di Cura Villa Torregiani a Fiesole, dove era ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Poco tempo prima era stato colpito da un ictus che aveva peggiorato un quadro clinico già molto precario. Il 9 aprile aveva compiuto 85 anni e dal 2012 aveva lasciato la guida della diocesi.

 

La Chiesa di Prato lo ricorderà il 28 agosto, questo lunedì, con la celebrazione di una messa in suffragio alle ore 9,30 in cattedrale.

 

La sua morte, ma anche i difficili giorni della malattia, furono accompagnati dalla preghiera e dall’affetto di tantissimi pratesi. Mons. Simoni, figura popolarissima e molto amata, è stato un Pastore stimato trasversalmente da credenti e non, perché considerato un riferimento morale autorevole. Il suo mandato episcopale ha coinciso con due decenni di profondi e cruciali cambiamenti sociali per la città. Non a caso il Comune di Prato, poco prima del passaggio di consegne con il successore mons. Franco Agostinelli, volle insignirlo della cittadinanza onoraria.

 

Mons. Simoni è ricordato, a livello regionale e anche nazionale, in particolare per la sua profonda conoscenza della dottrina sociale della Chiesa e per la sua decennale animazione nella pastorale sociale e del lavoro.
Lungo e appassionato è stato l’accompagnamento morale dei cattolici impegnati in politica. Negli anni Settanta fondò la rivista e il movimento «Supplemento d’anima», poi il Collegamento Sociale Cristiano, per unire i credenti nella ricerca del bene comune locale e universale.

 

A un anno dalla sua morte, queste due realtà hanno promosso una serata per ricordare il vescovo promotore di un rinnovato impegno pubblico dei cattolici italiani. L’appuntamento è a Prato, giovedì 14 settembre ore 21,15, nel chiostro di San Domenico (in caso di pioggia dentro la chiesa). Dopo i saluti di Angelo Passaleva e Giuseppe Sangiorgi, presidente onorario e presidente effettivo della associazione organizzatrice, interverranno il vescovo di Prato Giovanni Nerbini e il sindaco Matteo Biffoni, con il direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini. Relatore sarà Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire e oggi editorialista di quella testata. L’incontro ha il patrocinio di Diocesi e Comune pratesi e si svolge in collaborazione con Toscana Oggi e Tv Prato. A moderare è chiamato il direttore di Tv Prato Gianni Rossi.

 

Verrà presentata, in anteprima, una pubblicazione edita proprio da Toscana Oggi, con una trentina di brevi testimonianze scritte da uomini e donne aderenti all’associazione fondata da mons. Simoni. «Nel mondo, da cristiani», questo il titolo del volume che dopo la presentazione pratese – fondamentale a poco più di un anno dalla morte di mons. Simoni – inizierà un tour nelle aree italiane di maggiore presenza di «CSC Amici di Supplemento d’Anima».

 

Sono previste anche alcune testimonianze programmate su alcuni aspetti, ecclesiali e sociali, della presenza pratese di mons. Simoni.

Gli acquerelli de «Il soldato che dipingeva la pace» in mostra al Museo dell’Opera del Duomo

«L’arte più forte della guerra». È il titolo del viaggio che il Museo dell’Opera del Duomo di Prato intende intraprendere ospitando due mostre, più un ricco programma di attività collaterali, dedicate alla ricerca della pace durante la seconda guerra mondiale.

 

La prima si intitola «Il soldato che dipingeva la pace» e sarà inaugurata sabato 9 settembre, alle ore 17,30, nei giorni della festa della città e dell’anniversario dell’Armistizio; l’altra, in programma a partire dal mese di marzo 2024, è dedicata al racconto della messa in sicurezza e della distruzione di chiese e del patrimonio artistico di Prato durante i bombardamenti sulla città.

«In questo anno il Museo dell’Opera del Duomo vuole creare un dialogo tra le opere della collezione permanente e testimonianze visive, in gran parte inedite, che possano raccontare storie portatrici del valore universale della pace», spiega Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei diocesani di Prato.

 

James Donald Orr

 

 

La storia. Quando arrivò in Italia come soldato volontario, James Donald Orr era un giovane pittore sudafricano. Era il 1944, decise di arruolarsi nell’esercito e fu inviato a prendere parte alla liberazione del nostro Paese. Attraversò la penisola da sud a nord, da Taranto al Lago Maggiore, passando per la Toscana e sostò per ben otto mesi a Prato, dove strinse amicizia con molte famiglie, tra queste si ricordano i Rindi, i Bardazzi e i Bacci. Con sé aveva un diario, nel quale fissava pensieri e avvenimenti della giornata appena trascorsa, e dei cartoncini, formato tascabile, sui quali ha dipinto con la tecnica dell’acquerello paesaggi e momenti di vita.

«Al contrario di quanto si possa pensare – afferma la direttrice Bartoletti – le testimonianze lasciate da questo soldato, non descrivono le atrocità di guerra, ma spaziano su scenari legati alla quotidianità e alla bellezza dei luoghi da lui visitati. Tra questi c’è anche Prato. Nei suoi dipinti si percepisce l’amore per una terra nuova, la scoperta meravigliosa di colori e orizzonti mai visti fino a quel momento».

 

 

 

Il diario e i dipinti, circa duecento (una trentina quelli in esposizione), fanno parte della collezione del Museo Storico della Linea Gotica di Montemurlo e sono stati messi a disposizione del Museo dell’Opera del Duomo per la realizzazione della mostra. «Le testimonianze visive spaziano dalla rocca di Cerbaia alla villa del Palco – dice Giuseppe Aucello, direttore del Museo Storico della Linea Gotica di Montemurlo –, poi ci sono la chiesa di santa Maria della Pietà, il borgo di Filettole, le ville delle famiglie Rindi, Bardazzi e Bacci, il tabernacolo del Podere Murato e anche il ritratto di alcuni partigiani della zona. Il viaggio prosegue poi fino al nord Italia toccando la rocca di Angera, Lecco, Cremona, Milano e il Lago Maggiore. Un percorso umano significante e pieno di dettagli che traspaiono sia dal diario che dalle pitture».

 

 

 

 

La mostra, curata da Veronica Bartoletti e Giuseppe Aucello, è promossa da Esposizione Storica Permanente – Linea Gotica di Montemurlo e Musei Diocesani, con il patrocinio di Comune di Prato, Comune di Montemurlo, Provincia di Prato e Regione Toscana. Il giorno dell’inaugurazione saranno presenti anche le figlie di Orr, Mandi Campbell e Nerine Read.

 

Il Museo dell’Opera di Duomo di Prato si trova nella centralissima piazza Duomo ed è aperto dal martedì al sabato (ore 10-17) e la domenica (ore 13-17). Presso la biglietteria, posta sotto il campanile della Cattedrale, è possibile acquistare il biglietto che consente la visita al complesso della Cattedrale, comprendente gli affreschi di Filippo Lippi, il transetto e il Museo dell’Opera del Duomo. L’ingresso è gratuito per tutti i bambini sotto i 7 anni.

 

Andar per tabernacoli con suor Elena

A settembre tornano gli appuntamenti promossi da suor Elena Zanardi, chiamati «Alla scuola di Maria». In programma c’è la lettura del Vangelo di Marco, il testo che accompagnerà il prossimo anno liturgico, ma prima, la Domenicana delle suore Iolo ha pensato di proporre un pomeriggio dedicato alla spiritualità mariana ma anche alla conoscenza della storia di Prato.

 

Sabato 16 settembre, con ritrovo alle ore 16 nella chiesa di San Domenico , ci sarà «Andà pe’ tabernacoli. On the road with Mary». L’iniziativa, con questo doppio nome in vernacolo e in inglese, è pensata come una vera e propria visita alla scoperta dei tanti e antichi tabernacoli mariani presenti in centro storico. «Lo scorso anno abbiamo visitato, possiamo dire riscoperto, i santuari di Prato – spiega suor Elena – ebbene, quattro su cinque sono legati a un tabernacolo, che si è animato in modo prodigioso. Oltre a questi, Pietà, Giglio, Soccorso e Carceri, in centro ci sono tanti altri bellissimi tabernacoli dedicati a Maria. Andremo così a scoprirli».

 

Eccoli: del Cantaccio, del Sacro Cingolo, dell’Immacolata Concezione, di via San Fabiano, del Ceppo, del vicolo della Zecca, di via Santa Trinita, della Conca, di via Pugliesi, di via del Carmine.

 

Il «tour» prende spunto dal libro «I nostri tabernacoli. Prato e la Vergine» di Veronica Bartoletti, edito da Polistampa nel 2008. «Quando andiamo in centro non guardiamo solo vetrine, pizzerie o gelateria – aggiunge suor Elena –, le strade e le piazze sono disseminate di immagini di Maria, basta solo alzare lo sguardo e magari dire una giaculatoria. Questa antica presenza conferma l’amore popolare e cittadino per la Madonna».

 

Per partecipare non occorre iscriversi, basta presentarsi sabato 16 settembre all’appuntamento. L’iniziativa è promossa dalle Domenicane di Santa Maria del Rosario, Azione Cattolica diocesana e associazione San Giovanni Paolo II. I giardini di Palazzo Buonamici, luogo di arrivo e partenza della camminata, sono messi a disposizione dalla Provincia di Prato.

 

Le ostensioni del 15 agosto e dell’8 settembre

È la festa mariana per eccellenza, tanto che per secoli – e ancora oggi – la solennità dell’Assunzione della Madonna, che si celebra il 15 agosto, a Prato viene chiamata semplicemente «Santa Maria».

 

In cattedrale si rinnova il secolare appuntamento con l’ostensione del Sacro Cingolo mariano, una delle cinque «mostre» canoniche che avvengono durante l’anno. Gli orari delle messe dell’Assunta, martedì 15 agosto, sono quelli festivi; nel pomeriggio alle 17 viene recitato il rosario; alle 17,30 canto solenne dei vespri; alle 18 l’ostensione dalla loggia interna e dal Pulpito di Donatello; alle 19 segue la celebrazione della messa. I riti sono presieduti dal vescovo Giovanni Nerbini.

 

L’8 settembre invece, Natività di Maria, è la festa dei pratesi. Il solenne pontificale del mattino, alle ore 10, sarà presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, ex presidente della Cei. Al termine della celebrazione, mostrerà la Sacra Cintola di Maria ai fedeli presenti in chiesa, rivolgendosi in particolare agli anziani e ai disabili, e poi benedirà i ceri che anche quest’anno l’Amministrazione comunale donerà alla diocesi per illuminare la cappella del Sacro Cingolo. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Tv Prato (sul canale 75 e in streaming).

 

Poi a sera torna l’appuntamento con il Corteggio storico. Chiuderà la giornata di festa il rito dell’ostensione del Sacro Cingolo officiato da mons. Nerbini.

Partiti! Inizia l’avventura dei giovani di Prato alla Gmg di Lisbona

I giovani della diocesi di Prato sono partiti per la Giornata Mondiale della Gioventù, il grande incontro con papa Francesco che si terrà a Lisbona la prima settimana di agosto.
La delegazione pratese, composta da 85 ragazzi e ragazze, è guidata dal vescovo Giovanni Nerbini, che si è messo in viaggio per vivere insieme a loro questa particolare esperienza di fede. «È la mia prima Gmg – dice monsignor Nerbini – parto con lo stesso entusiasmo di questi giovani, sono sicuro saranno dei giorni molto belli, intensi e significativi».

 

 

 

La partenza per il Portogallo è avvenuta ieri sera, venerdì 28 luglio, dalla parrocchia di Sant’Antonio a Reggiana, dopo la celebrazione della messa e la cena offerta dalla Pastorale giovanile diocesana a tutti i partecipanti. «Prima di arrivare a Lisbona toccheremo alcuni luoghi significativi della nostra fede: Lourdes, Santiago di Compostela e Fatima – spiega don Marco Degli Angeli, coordinatore del gruppo – abbiamo pensato di vivere il viaggio come un pellegrinaggio, poi una volta arrivati a destinazione ci lasceremo coinvolgere in questo grande evento mondiale».

 

 

Come detto, i partecipanti sono giovani dai 16 ai 30 anni e appartengono ai vari gruppi presenti nelle parrocchie pratesi. Per loro la Gmg è il momento clou di un cammino di preparazione svoltosi durante tutto l’anno. «L’entusiasmo e l’emozione di poter condividere un forte momento di fede insieme a milioni di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo è palpabile», dice ancora don Marco. La Pastorale giovanile ha voluto consegnare a ogni giovane pratese un diario di bordo, un piccolo quaderno nel quale poter appuntare pensieri e riflessioni nati durante il viaggio. «Una volta tornati a Prato chiederemo loro di raccontare e testimoniare quanto hanno vissuto», conclude don Marco Degli Angeli.

 

Del gruppo fanno parte anche don Alessandro Ventura, il giovane diacono don Alessandro Tacconelli, prossimo al sacerdozio, e i seminaristi pratesi. Oltre a questa delegazione diocesana, in Portogallo ci saranno altre comitive di Prato: l’oratorio di Sant’Anna, i giovani del Cammino Neocatecumenale e altri piccoli gruppi per un totale di 150 pratesi presenti alla Gmg 2023.

 

Spettacolo dell’illusionista Luca Bono per sostenere il nuovo progetto della Caritas

L’illusionista Luca Bono mette a disposizione la sua arte per sostenere il nuovo progetto della Caritas diocesana di Prato. Il celebre mago, lanciato da Arturo Brachetti, è atteso domenica 10 settembre alle ore 18 al teatro Politeama per stupire il pubblico con i suoi formidabili trucchi di magia. L’incasso dello spettacolo servirà a finanziare «Una Casa per Ricominciare», una nuova opera segno pensata per offrire un alloggio temporaneo ai detenuti arrivati a fine pena che una volta usciti dal carcere non hanno un posto dove andare, anzi dove poter ricominciare.

 

«Si tratta di un nuovo passo nel contrasto alla recidiva – spiega don Enzo Pacini, direttore della Caritas e cappellano del carcere della Dogaia –, perché chi esce da un periodo di detenzione si trova indubbiamente in difficoltà e se qualcuno non lo sostiene e lo accompagna in percorsi di autonomia e di ripresa della propria vita, è molto probabile che questa persona torni a delinquere».

La nuova opera sarà aperta all’interno di un terratetto lasciato in eredità alla diocesi di Prato da una signora anziana che ci ha vissuto fino al giorno della morte. Nel testamento è scritto che l’abitazione sarebbe stata donata per l’assistenza dei bisognosi e dei senzatetto. L’edificio, una tipica casa alla pratese a tre piani con piccolo stanzone annesso, si trova in via Zipoli e prima di essere messo a disposizione del progetto avrà bisogno di essere ristrutturato.

 

Come funziona. Il progetto «una Casa per ricominciare» prevede la realizzazione di sei stanze con bagno e angolo cottura privati, mentre al piano terra ci saranno alcuni spazi comuni e la presenza di un operatore dedicato. È prevista anche la realizzazione di un laboratorio dove svolgere attività formative o lavorative. «Vogliamo che ogni ospite sia autonomo – sottolinea Umberto Ottolina, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas, che gestirà il servizio –, perché è dall’autonomia che inizia il cammino verso il reinserimento sociale. Sicuramente si tratta di una sfida, che riteniamo necessaria per rispondere a un bisogno concreto».

Come detto, si tratta di un alloggio dato in uso all’ex detenuto in modo temporaneo, per non più di un anno o due, «il tempo necessario per dargli modo di fare un salto di qualità nella propria vita», aggiunge don Enzo.

 

L’impegno per i detenuti. La Caritas diocesana di Prato da tempo è impegnata in progetti e iniziative volte ad aiutare i carcerati. Anni fa venne lanciato il progetto «non solo carcere», un insieme di attività e servizi pensati per non abbandonare i detenuti, in particolare quelli senza una rete familiare alle spalle e senza una adeguata formazione professionale. Secondo la Costituzione «le pene devono tendere alla rieducazione del condannato», ma senza reali occasioni i carcerati rischiano di non riuscire a venire fuori da una dimensione di illegalità. Per questo motivo è nata Casa Jacques Fesch in via Pistoiese a Narnali, aperta per accogliere i familiari dei carcerati che affrontano un lungo viaggio per visitare i loro cari reclusi alla Dogaia e i detenuti bisognosi di un alloggio dove poter scontare l’ultimo periodo di pena. La Caritas di Prato si è fatta inoltre promotrice dell’apertura di una cucina all’interno della Dogaia per i detenuti studenti dell’istituto alberghiero e della promozione di tirocini lavorativi per entrare nel mondo del lavoro.

 

 

 

 

Lo spettacolo di magia. Luca Bono è considerato uno degli illusionisti più talentuosi della sua generazione. Ha 31 anni e quando ne aveva soltanto 17 ha vinto il campionato italiano di magia, due anni dopo, nel 2012, si è aggiudicato il Mandrake d’Or, premio riconosciuto come l’Oscar dell’illusionismo, assegnato ogni anno ai più promettenti talenti internazionali. In ottanta minuti Luca racconta la sua storia di ex corridore di go kart che a seguito di un incidente, e incuriosito dal fratello maggiore, si avvicina al mondo magico scoprendo un universo artistico e culturale impensato.

Al suo fianco Sabrina Iannece, artista ed assistente che da cinque anni lavora al fianco del giovane illusionista e che in questo spettacolo è co-protagonista. La regia e la direzione artistica sono di Arturo Brachetti, uno dei più celebri trasformisti italiani.

Dal 2017 Luca Bono è in tournee nei teatri italiani con il suo primo one man show intitolato «L’Illusionista», che ha registrato a Torino 22 sold out consecutivi e 6500 presenze con notevoli consensi di pubblico e critica anche nelle successive repliche di Roma, Milano, Trento, Bologna, Udine, Biella, Asti, Alessandria e Aosta. Sono ad oggi oltre 18.500 gli spettatori che hanno già assistito a questo spettacolo che continua a sorprendere e incantare.

 

I biglietti per lo spettacolo «L’illusionista» di Luca Bono si possono acquistare sui circuiti TicketOne e Box Office, oppure alla biglietteria del Politeama in via Garibaldi. Per informazioni lucabono.com.

«Spudorata castità», tre giorni di ritiro a Villa del Palco con don Giuseppe Forlai

«Spudorata castità: com’è, come si vive, come ci guarisce», è questo il titolo del ritiro condotto da don Giuseppe Forlai, eremita della diocesi di Roma molto stimato dal Papa, che gli ha affidato da più di dieci anni la direzione spirituale del Pontificio seminario romano maggiore.

 

Il ritiro, che si terrà alla Villa del Palco da venerdì 28 luglio a domenica 30 luglio, offre uno sguardo forte ed originale sul difficile tema della castità, da pochi considerata ancora un valore. Ma secondo Forlai è una realtà praticabile da tutti, sia come scelta fatta per tutta la vita, sia come condizione periodica: «La tradizione plurisecolare della Chiesa ha sintetizzato nei tre consigli evangelici lo stile di vita scelto da Gesù – sostiene Forlai, e precisa -: i nostri voti sono lo scrigno da cui attingere le domande da fare al mondo, o se volete, la lanterna con cui fare luce sulla realtà ponendo al centro questioni ineludibili e stringenti. L’obbedienza rivolge a tutti gli uomini la domanda: da chi dipendi davvero? La povertà interroga chiedendo: cosa desideri? La castità chiede: di chi sei veramente? Chi si prende cura di te?». Secondo il sacerdote, infatti, l’obbedienza libera dai falsi idoli, la povertà dall’ansia di prestazioni, la castità dall’angoscia di dover piacere per forza a tutti.
Il ritiro, che fa parte del ciclo di incontri dedicati alle scuole di meditazione cristiana organizzati dall’associazione San Leonardo al Palco insieme alla Rete sulla via del Silenzio, si propone di rispondere a diversi interrogativi del perché Gesù ha scelto di essere casto per il Regno e perché ha fatto questa proposta ai suoi discepoli.

 

Padre Forlai è presbitero della diocesi di Roma. Dopo essere stato ordinato nel 1998, è stato vicario parrocchiale, cappellano negli istituti penitenziari e docente di religione nei licei statali. Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica nel 2005. Attualmente è direttore spirituale del Pontificio seminario romano maggiore e insegna presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata Claretianum. Tra le sue principali pubblicazioni troviamo proprio «Spudorata castità. Cos’è. Come si vive. Cosa ci guarisce» (2016), da cui prende il nome il ritiro di fine luglio, oltre a molti altri scritti. Con don Forlai, durante il fine settimana, saranno presenti padre Guidalberto e la Fraternità della Villa del Palco.

 

Il ritiro sarà in silenzio fino alla condivisione finale ed inizierà alle 18 del venerdì per proseguire fino al primo pomeriggio della domenica. Le iscrizioni sono aperte preferenzialmente fino al 20 luglio. Per informazioni cliccare qui.

Gmg, i pratesi pronti per la partenza

Conto alla rovescia per la partenza della delegazione pratese alla Giornata mondiale della gioventù. Il grande incontro con papa Francesco è in programma dal primo al 6 agosto a Lisbona, in Portogallo. Il gruppo diocesano di Prato partirà venerdì 28 luglio. Il ritrovo è alla parrocchia di Sant’Antonio a Reggiana.

 

Alle 19 la messa presieduta dal vescovo Giovanni, poi la cena offerta dalla parrocchia e al termine la partenza in pullman. Monsignor Nerbini viaggerà insieme ai ragazzi e alle ragazze pratesi e parteciperà per intero alla Gmg. Prima di arrivare a Lisbona, i pratesi faranno tappa a Lourdes in Francia, a Santiago di Compostela in Spagna e poi a Fatima in Portogallo. Sarà un vero e proprio pellegrinaggio in alcuni luoghi significativi della fede. Dalla diocesi di Prato parteciperanno alla Gmg oltre 150 persone, appartenenti a parrocchie e movimenti. Il viaggio è promosso e coordinato dalla Pastorale giovanile diocesana.

Cammino sinodale, il vescovo Giovanni in ascolto della Giunta e del Consiglio comunale

Trovare nuove strade da percorrere insieme per il bene della città. Nell’ambito del Cammino sinodale promosso dalla Chiesa di Prato, il vescovo Giovanni Nerbini ha invitato la Giunta e il Consiglio comunale a vivere un momento di confronto e dialogo. Lo stile proposto è stato quello indicato da Papa Francesco, basato sull’«ascolto profondo», un atteggiamento che ha contraddistinto il lungo percorso iniziato nell’ottobre 2021 e che ha visto il coinvolgimento di oltre duemila persone su tutto il territorio diocesano. «Questa volta abbiamo voluto incontrare gli amministratori locali, abbiamo voluto sapere anche da loro cosa chiedono gli uomini e le donne del nostro tempo alla Chiesa», spiega monsignor Nerbini.

 

All’iniziativa, che si è tenuta in Palazzo vescovile, hanno partecipato il sindaco Matteo Biffoni, alcuni membri di Giunta e un buon numero di consiglieri comunali della maggioranza. L’invito all’appuntamento era stato inoltrato dal presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti a tutti i consiglieri.

 

Negli interventi dei presenti è stata sottolineata l’importanza della dimensione dell’ascolto, un atteggiamento che ha dato modo di aprire una riflessione comune su come riuscire a intercettare quella fascia di popolazione, sempre più ampia, che vive ai margini della società. «Non si tratta solo di persone con fragilità di tipo economico – è stato detto in più di un intervento – ma anche cittadini che non riusciamo mai a incontrare e che non parlano con noi perché ritengono che le istituzioni non li rappresentano». Da questa riflessione è nata la proposta di «mettere nella nostra agenda politica questo punto e di farlo insieme alla Chiesa». In questo percorso si inserisce anche l’intenzione di coinvolgere sempre di più le nuove generazioni, «non dobbiamo immaginare quale città vogliamo costruire “per” i giovani, ma quale città possiamo costruire “con” i giovani, che non vanno assolutamente esclusi dal dibattito».

 

Un altro elemento di confronto ha riguardato la città multietnica e il rapporto con le confessioni religiose presenti all’interno della grande comunità pratese. Nel 2015, durante la sua visita in città, Papa Francesco esortò i pratesi a intessere «patti di prossimità» per costruire insieme «la casa comune», mentre Giovanni Paolo II, che visitò Prato nel 1986, sottolineò come «città e tempio crebbero insieme». «Oggi – è stata la riflessione finale – possiamo dire che “città e tempi”, al plurale, devono crescere insieme». Una indicazione che il Vescovo ha condiviso e fatto propria, «perché nessuno può essere escluso, occorre – ha concluso monsignor Nerbini – fare il grande sforzo di mettersi insieme, in ascolto profondo, per raccogliere le domande inespresse, in particolare dei giovani».

 

Cos’è il Cammino sinodale. Aperto solennemente nell’ottobre 2021 da Papa Francesco a Roma, il Cammino sinodale sta coinvolgendo le diocesi di tutto il mondo. Comunione, partecipazione e missione sono le tra parole d’ordine di un percorso che sta vedendo il coinvolgimento di moltissimi fedeli. A Prato il lavoro promosso dall’equipe del cammino sinodale, guidata da monsignor Basilio Petrà e Maria Laura Cheli, è stato incessante e molto proficuo, nonostante che i primi passi siano stati mossi in piena pandemia.
Oltre duecento gli incontri organizzati a livello parrocchiale e associativo e più di duemila le persone sono entrate in dialogo con sacerdoti e animatori dei vari gruppi di discussione. Tutto il materiale raccolto – e inviato a Roma in un documento di sintesi – si trova sul sito web della diocesi di Prato, nella sezione dedicata al Cammino sinodale.

In cattedrale il concerto della Cappella Musicale Lauretana di Roma

La Cappella Musicale Lauretana sarà a Prato per eseguire un concerto in cattedrale. L’appuntamento è per giovedì 6 luglio alle ore 21 a ingresso libero.

 

L’iniziativa è promossa in occasione dei dieci anni dalla morte del cardinale Domenico Bartolucci dalla Fondazione che porta il nome del porporato. Nato a Borgo San Lorenzo nel 1917, Bartolucci è stato creato cardinale a 93 anni da papa Benedetto XVI per il generoso ed esemplare servizio alla Chiesa nel campo della promozione e diffusione della musica sacra. Direttore della Cappella Musicale Pontificia «Sistina» per oltre 40 anni, è stato un prolifico compositore e uno dei massimi interpreti della tradizione polifonica della scuola romana.

 

Il concerto del 6 luglio – l’ultimo di una serie eseguiti in Toscana nei giorni precedenti – è organizzato dalla Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci con l’obiettivo di diffondere la musica sacra e promuovere l’opera dello stesso maestro e cardinale Bartolucci. La Cappella Musicale Lauretana è stata diretta per molti anni dal Cardinale ed è costituita da professionisti ma anche da bambini come pueri cantores della Sistina, svolge tutto l’anno servizio liturgico nel santuario romano di San Salvatore in Lauro ed è spesso invitata ad esibirsi in Italia e all’estero.

 

Nel programma musicale del concerto a Prato saranno eseguiti brani di Giovanni Pierluigi da Palestrina, lo spagnolo Tomas Luis de Victoria, il fiammingo Orlando di Lasso, Lorenzo Perosi e infine Domenico Bartolucci. L’evento ha il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Prato ed è promosso in collaborazione con la Diocesi di Prato.